L'allarmismo francese punta sul Mediterraneo di Giorgio Sansa

L'allarmismo francese punta sul Mediterraneo L'allarmismo francese punta sul Mediterraneo Persistenti speranze di ambienti uffi= dosi di riallacciare rapporti con Mosca Parigi, 25 marzo. Le voci che facevano credere alla imminente conclusione di un accordo tripartito per i Balcani e una divisione tripartita delle sfere di influenza in quella penisola avente lo scopo di sottrarre la regione balcanica alle influenze franco-britanniche onde renderla immune da future ostilità e diminuire l'effetto del blocco economico antitedesco, stanno oggi affievolendosi. I circoli politici francesi si dicono persuasi che quelle voci fossero tutte di origine tede- sca e considerano che "il riserboI italiano e la smentita sovietica di un imminente viaggio di Molotof a Boriino, siano la prova che il|Reich tentasse ottenere vantaggi politico-economici nella zona balcanica, presentando come già fatta una cosa che invece al momento della realizzazione avrebbe incontrato ostacoli insuperabili. Il Temps in una corrispondenza da Roma scrive in proposito: « Significa la smentita dell'Agenzia Tass che assistiamo al fallimento di un tentativo germanico di garantire, d'accordo con Mosca, lo statu quo territoriale del Sud-Est europeo. La smentita del viaggio di Molotof a Berlino può voler dire, che, dopo la visita di Ribbentrop al Papa e dopo il convegno del Brennero, i Sovieti concepiscano sotto un altro aspetto i loro rapporti col Reich ». Soffermiamoci su queste ultime parole. Non che ad, esse si debba] attribuire un carattere ufficioso infatti un giornalista residente! estero che parla); ma la sua 'ie all'estero che parli ipotesi coincide con le speranze che tornano a far capolino in certi ambienti di Parigi, speranze per nulla strane quando si pensi alla concordanza di vedute fra l'attuale miniatro degli esteri francese (il Presidente del Consiglio Reynaud) e i capi della diplomazia britannica e si tenga presente che l'Inghilterra non ha mai voluto e non vuole nemmeno ora rinunziare alla speranza che un giorno Mosca venga in dissidio con Berlino. Stamattina uno scrittore diplomatico che sappiamo in ottimi rapporti col nuovo capo del governo francese, si tratta del famigerato Pertinax, azzardava nell'Ordre la incredibile supposizione che l'U.R.S.S. chieda all'Inghilterra e alla Francia delle garanzie. « Sarebbe abbastanza naturale — diceva il giornalista — che la Russia volesse premunirsi contro tutti i rischi. Essa in fondo è più vulnerabile della Germania. La Turchia ha avuto cura fino ad og- gi di salvare i residui della suavecchia amicizia di 15 anni con lei. Ma se la Turchia stimasse che 11 suoi interessi fossero minacciati, Iitutto camberebbe. L'articolo 1 del (trattato di Ankara l'assicura del- jl'aiuto franco-britannico. Non sa-1rebbe da meravigliarsi se l'Unione| Sovietica reclamasse una prote- zione analoga». Questo è il colpo al cerchio: è|un suggerimento ai Sovieti. De' Kerillis, altro scrittore dell'equipe reynodiana, ne vibra uno alla botte, affermando che si sbagliano coloro i quali temono che gli alleati si lascino scappare le occasioni di combattere nel vicino Oriente come si lasciarono scappare quelle offertesi in Scandinavia. « Prima o dopo l'ora di tale azione suonerà fatalmente ». Un organo vespertino, è vero — il Journal des Débats — parla diversamente. « Certuni si illudono — esso dice — che i Sovieti possano entrare in competizione col Reich. Non si metteranno mai sufficientemente in guardia i nostri dirigenti e la nostra opinione pubblica contro tale illusione che ci ha già fattolitanto male. Se un giorno potrà av venire qualche mutamento favorevole in Russia, non sarà mai prima della distruzione del sovietismo. Dai Sovieti non possiamo aspettarci che il tradimento, se si commettesse l'errore inescusabile di avere con loro dei contatti e se non li si priverà del mezzo di penetrazione di cui dispongono in Francia ». Ma tutti sanno che il Journal des Débats è un organo di destra non ufficioso. Quanto precede mostra con abbastanza chiarezza che a Parigi si tengono gli occhi fissi sul vicino Oriente. Vicino Oriente significa Mediterraneo, significa rapporti con l'Italia. ] occupa pure e stamane il Presi d.ente .del Consiglio Reynaud ha ! "?fvu'0 a lungo 1 Ambasciatore Atalia Raffaele Guariglia. Ma 'non abbiamo notizia o indizio per il momento che l'atteggia¬ li Governo senza dubbio se nei i e e e a o ù a - mento francese abbia fatto il mi nimo progresso, Esso rimane sem pre, a quel che pare, al punto di una volta, che potrebbe essere definito un punto morto. Non pochi scrittori politici parigini rimproverano al Governo a questo riguardo inerzia e apatia. L'unico mezzo con cui si cerca di controbattere le iniziative diplomatiche della Germania, è la as- non i franchi tiratori di una offensiva regolare lanciata dalla diplomazia. L'effetto si constata in una intervista di Saragioglu a Paris Soir, in cui il Ministro degli esteri turco sostiene che la Turchia è pronta a difendere i Balcani con le armi; e in una notizia dal Cairo, secondo la quale gli ambienti ufficiali egiziani sarebbero preoccupati in seguito alle informazioni che il Ministro d'Italia ha a!fornito a quel Governo circa le conversazioni del Brennero, | Se però le voci che si dicono sidua cura di alcuni giornali nel- l'alimentare gli allarmi delle ca- _ ..i ° ... pitali mediterranee; e sospettiamo che i detti giornali non siano se I emananti dal Reich in merito ad (un accordo Spartito sonojuer«| j dei nervi, come molti asseriscono, 1 queste pubblicazioni sullo stato | d animo dei Paesi mediterranei e sulla eventuale estensione delle ostilità a quella regione sono pure |&uerra dei nervi, ' Giorgio Sansa

Persone citate: Atalia Raffaele Guariglia, Ribbentrop