Il Governo britannico fa la faccia feroce

Il Governo britannico fa la faccia feroce Il Governo britannico fa la faccia feroce Le vere ragioni del fermo prolungato del transatlantico "Conte di Savoia,, Londra, 23 marzo. Riconosciamo che il compito dei giornalisti inglesi è molto duro: si tratta di interessare il pubblico a questa guerra; si tratta cioè di drammatizzare la guerra. Poiché non si può dubitare che la guerra sia una questione di interesse nazionale, e poiché è bene che la gente si occupi delle cose di interesse nazionale e che le senta, non si può negare che le intenzioni dei giornalisti britannici siano lodevoli da due punti di vista: del loro dovere patriottico e del loro dovere giornalistico. Con il drammatizzare della guerra, cioè, si ripromettono di infondere vieppiù nel pubblico il desiderio della vittoria e di aumentare, o almeno di non far diminuire la tiratura dei propri giornali. Buonissime intenzioni, dunque: ma ahimè, anche in questo paese protestante si crede che le vie dell'inferno siano lastricate di buone intenzioni. Chi prenda, per esempio, i giornali inglesi di questa sera, Sabato Santo, accanto alle cronache del Re e della Regina che se ne stanno a Windsor senza nemmeno la tradizionale corte familiare di Pasqua, Giorgio VI passeggiando a cavallo per il parco, accanto alle cronache delle centinaia di matri rnsasnanruetTintlmsIlrdazlClplbSnlmoni tra ufficiali o soldati eleloro!nbelle, accanto a dolcissime vignet- gte che mostrano i fiori di prima- jfvera spuntar fuori persino dai sac chi di sabbia dei ricoveri antiaerei, trova invece le più nere, anzi le più gialle storie di politica estera. La stampa inglese mostra un volto diplomatico dell'Inghilterra atterrito, anzi soffocato dall'assedio economico tedesco: perchè ora è di moda sbandierare lo spettro dell'aggressione economica. Un tempo si parlava di bombardamenti aerei della Gran Bretagna; poi si parlò lungamente di attacchi contro i Paesi Bassi; poi contro i Balcani; poi contro la Scandinavia. Oggi è mutato l'argomento, ma non la musica : con | ?lo stesso tono terrifico, si vedono 11Clodius in Romania, legioni di ingegneri nel Caucaso e in Bulgaria, addirittura Schacht in America. E' il commercio tedesco che conquista il mondo, l'Asia, l'Europa, l'America, ctie assedia gli alleati, che li paralizza. Una persona dei circoli responsabili, alla quale, con un giornale in mano, abbiamo domandato se dovevamo farle gli auguri o le condoglianze di Pasqua, ci ha risposto che si tratta di « serpenti di mare delle epoche festive, quando i giornali non hanno di meglio da scrivere ». Riportiamo questa semplicistica spiegazione perchè è autorevole. Quanto a Schacht la stessa persona ci ha detto che il fatto che lo si presumesse a bordo del Conte di iSauoia insieme con Sumner Welles è stato inventato dai giornalisti americani, anch'essi a corto di notizie. Il fermo del magnifico transatlantico italiano, egli ci ha detto, rientra nelle operazioni normali del controllo sul contrabbando e nelle indagini che si fan no a bordo delle navi sulla presenza di sudditi nemici; ma queste indagini non intendevano avere alcuno scopo designato, nè erano guidate da alcuna supposizione particolare. Tali spiegazioni sono alquanto srrtvdIGd semplicistiche. La stampa britan | nica se ne è accorta ed ha fatto ricorso a questo serpente di mare non solo perchè era « una bella storia », ma anche per giustificare alla propria opinione pubblica lo sconcio del ritardo dì tredici ore nel viaggio di un grande transatlantico, il che implica danni economici rilevanti che nessuno dei responsabili vuole poi pagare, e una perquisizione diretta alle cose e ai passeggeri, come se si trattasse di residenti inglesi a Tien Tsin; sconcio tanto più inatteso e ingiustificabile in quanto proprio nella risposta britannica alla nota italiana sui diritti dei non belligeranti, resa pubblica il 20 del mese .corrente, si legge : « Per esempio, nel caso della compagnia Italia, un accordo amichevole con la compagnia ha reso possibile di ridurre il fermo dei transatlantici di questa compagnia a Gibilterra a questione di poche ore ». Ora tredici ore sono poche, senza dubbio, ma bisogna confrontarle con l'eternità. La vera ragione del fermo del Conte di Savoia a Gibilterra e della perquisizione di esso è stata la presenza a bordo di Sumner Welles: dall'ultimo discorso di Chamberlain e dal bombardamento di Sylt, il Governo britannico, per non fare la fine di quello di Daladier e per cancellare l'impressio- !no dubbia della conclusione della guerra finlandese, ha bisogno di jfare la faccia feroce; tanto da de siderale che la fama di questa ferocia varchi l'Atlantico e sia riferita al Presidente Roosevelt dalla testimonianza diretta del suo inviato speciale: anche se con tredici ore di ritardo. Vice

Persone citate: Chamberlain, Daladier, Giorgio Vi, Roosevelt, Schacht, Sumner Welles, Windsor