Una cambiale nella tasca di un pastrano venduto par poco

Una cambiale nella tasca di un pastrano venduto par poco Una cambiale nella tasca di un pastrano venduto par poco La via cracis d'un povero creditore Cinque n fri giórni fa, Giuseppe Forcelli, abitante in regione Luccntn, avendo bisogno H. 1 un po' di moneta penso rli portare, come eia altri anni, il pastrano invernale ria un rigattiere. Cotti fece, vendendo ad un tale F, K.. con necozio in via Bel feria, il soprabito e rienrandnne la... cospicua somma, di 125 lire. K tutto andò bene. Ma purtroppo proprio ieri, egli si ricordò che scadeva fa data di rf» scoasiono di un suo credito verso l'amico n compagno Arturo Armellani, come lui di Lecce, al qua le, aveva in tempi per lui più floridi (e cioè circa un anno fa) imprestato la Eomma di 500 lire. L'Armcllani gli aveva rilasciato una. cambi al e t> ta, rinnovata poi dietro sua supplichevole istanza ben due volte. Il Fornelli cercò il documento rovistando in tutti i eassetti e in tutti eli ajizoli della sua unica cameretta, ma inutilmente. Il poveretto stava eia per riarai alla disperà/ione quando si ricordò che. per occultare alla moglie il credilo concesso e quindi prorogato all'amico, aveva a suo tempo nascósto la cambia tetta nella tasca interna del nastrano invernale Di cor?a II Forcelll andò dal riVcuduglioto di via Brllczia. — Tre giorni fa vi ho venduto un pastrano pesante. Lo potrei veder» un momento? — L'ho venduto ieri. — A chi? — Non potrei riirvelo.,. E' un formaggiaio che ha il bancherottolo a Porta Palazzo,., Il Force.ili levò Io braccia al ciclo in atto disperato. Ma poi ripreso il coraggio a due mani andò dall'amico debitore. riallWrmelIani, che lo accolse con volto serenissimo. — I foMì finalmente li ho. Dammi vIn cambiala e ti pago fino all'ultimo centesimo. — Ti dirò, caro Arturo, la ramhialo l'ho smarrita.,. Lascia che t* spieghi.,, — Non mi pare M caso; Qui ci fyno i denari. Fuor] la cambiale. — Ita ti pof*o fare la ricevuta... — 0 la cambialo o niente. Non voglio lasciare in giro documenti. Fuori di sè, mordendosi Ì puc;ni, il malcapitato pensò di rivòlgerei al Commissarialo più vicino. Fu cosi che, In compagnia di un agente, il Forcelll andò a girare fra t bancherottoll di Porta Palazzo. I due vacarono per circa un'ora. Ad un tratto, le massaie e i passanti udirono un uomo gridare: — Eccolo là! Jl mio pastrano! La gente si* radunò intorno, fa* ccndo capannello. I due si parlarono. T! buono ed onesto formairciaio apri il pastrano e introdusse ta mano nella tasca interna. Venne fuori la cambiale.

Persone citate: Arturo Armellani, Giuseppe Forcelli