I 104 giorni di guerra

I 104 giorni di guerra I 104 giorni di guerra La guerra durata 104 giorni fra I Mosca ed Helsinki, è tipicamente'della categoria che si denomina « ad obiettivo limitato ». Nessuna delle due parti si proponeva l'abbattimento completo dell'avversario; non naturalmente i finlandesi che avevano fra l'altro delle forze armate con carattere puramente difensivo; non i russi i quali, nelle trattative svoltesi a Mosca dal 15 ottobre al 10 novembre, al dichiarato scopo di proteggere Leningrado, seconda capitale sovietica — poeta invero dai trattati di pace in una condizione infelice — avevano domandato: — la cessione con affitto di Hango, oppure di alcune isole: te nei pressi di Hango onde potere, in concomitanza con le difese di Baltiski, chiudere eventualmente l'accesso marittimo a Leningrado; — la cessione di un certo spazio sull'istmo di Vijpuri sino a Koivisto; — la parte occidentale della penisola dei Pescatori nell'Oceano Artico. Tutto ciò contro il cambio con territori careliani molto estesi per qUn»,0^°2Uttiut «riiiH^. ..IDal punto di vista militare lai —iJ_-. ,i i0,._icampagna finlandese può dividersi in due periodi di circa cinquanta giorni, caratterizzati ciascuno da un diverso processo operativo russo. Il primo periodo è basalo su questo-concetto: attacco dimostrativo sull'istmo ed attacco decisivo di sei colonne le quali, prendendo per base logistica l'unica ferrovia della Murmania, avrebbero dovuto invadere il territorio avversario marciando concentricamente, le prime tre verso il golfo di Botnia, le ultime tre attorno al Lago Ladoga. Esaminando, al termine dei primi cinquanta giorni di guerra, questo piano operativo, ne mettemmo in luce la assurdità, la irragionevolezza. Era esso uno di quel progetti che possono apparire brillanti astrattamente, ma che sono destinati al completo fallimento perchè prescindono dalla realtà delle cose e cioè dalla situazione concreta delle proprie truppe, dalla reazione dell'avversarlo e dalle condizioni di terreno e di ambiente. Le colonne russe lanciate isolatamente nel nevoso deserto artico con temperature di —30 e — 40, senza nemmeno essere state bene equipaggiate per una guerra del genere, appesantite dall'autocarreggio e dalla mancanza di fanterie sciatrici e per di più Isolate ed incapaci di appoggiarsi la una all'altra, avanzanti contro lo eccellente sistema delle comunicazioni di arroccamento finlandesi, erano destinate ad essere battute una dopo l'altra, e cioè alla sicura catastrofe. Non avrebbe potuto salvarle che la passività dell'avversario. Invece questi, animato da alto spirito aggressivo, adottava una tattica mirabilmente adeguata alle circostanze. Esso lasciava le colonne russe avanzare penosamente, seni pre più indebolite dal loro stesso procedere causa la necessità di lasciare distaccamenti indietro per ragioni tattiche e logistiche. A mezzo di una miriade di leggere pattuglie sciatrici i finlandesi ne distruggevano i distaccamenti fiancheggiami e di retroguardia. Rimaste cieche e scoperte, con il loro immenso carico logistico da salvaguardare, le colonne russe allora si arrestavano, si parcavano cercavano di trincerarsi a difesa, si accasciavano ed in pochi giorni, divorate dal gelo ed avendo esaurita ogni risorsa, erano alla I mercè dell'avversario. Intere divi'sioni di cadaveri sinistramente i e e congelati e montagne di materiale inutilizzato segnano le località delle stupende vittorie finlandesi: Aglajervi, Suomussalmi, Raate, Syskyjervi, Uoma. Conveniva invece ai russi — scrivevamo allora — adottare un sistema di operazioni semplice bovino, fatto per le loro truppe passive e senza iniziativa e per i loro generali analfabeti, ma che permettesse di far pesare fatalmente, inesorabilmente la superiorità numerica sull'avversario. Attaccare cioè di fronte la linea Mannerheim basandosi sulla eccellente ricca e vicina base logistica di Leningrado ed impone cosi una battaglia frontale di logoramento, una battaglia del tipo carsico o di Verdun da durare due o tre mesi in modo da « annientare l'esercito finlandese che si sarebbe trovato inchiodato sopra una linea relativamente estesa per i suoi effettivi e per di più costretto ad una gara di materiale mentre nel paese non vi sono industrie belliche ». Ebbene, è stato appunto questo il nuovo piano adottato dai mosco Iviti nelle prime settimane di febi _fc_ ., w„ „„ i»raio, piano,.che li ha condotti, co- e a e o a e o r A i i . l a , o a piano, me era certissimo, al completo successo. Questo progetto è certamente la negazione dell'arte militare considerata come il trionfo dell'intelligenza sul numero, ma nel caso dei russi era ed è perfettamente giustificato appunto dalla condizione di grande superiorità qualitativa dei finlandesi e per contro dalla inesauribilità del numero e dei mezzi russi nonché dalla loro indifferenza alle perdite in uomini. E poiché la guerra ha il solo scopo di conseguire i risultati voluti dalla politica e non già di far mostra di abilità militare, i russi hanno agito benissimo Cinquanta giorni appena di operazioni sull'istmo sono bastati per ottenere lo scopo e, certo, se la lotta fosse continuata, in tre mesi l'esercito finlandese avrebbe cessato di esistere. Ma la Finlandia assai saggiamente ha troncato la guerra nel momento in cui il suo esercito era ancora perfettamente in stato di combattere ed aureolato per di più dalle vittorie del dicembre e del gennaio e dagli ultimi brillanti successi sugli avanzi delle colonne isolate rimaste abbarbicate a nord del lago Làdoga. L'obiettivo della guerra, rammentiamolo, era tuttora limitato: se Helsinki avesse continuato la lotta, questa avrebbe invece as> sunto il carattere di guerra assoluta e cioè la Finlandia avrebbe giocato l'Indipendenza e l'avrebbe perduta poiché nelle con' dizioni politiche di isolamento in cui si era posta, nessuno avrebbe potuto soccorrerla. Il prolungamento della guerra non avrebbe portato alla sua situazione che un continuo peggioramento. Dal momento che la Svezia .rifiutava di entrare nel conflitto, nessuna forza umana poteva neanche teoricamente raggiungere la Finlandia. Era infatti .militarmente assurdo pensare ad uno sbarco an glo-francese a Petsamo od a Mur mansk e poiché gli anglo-francesi sapevano benissimo che la Svezia non si sarebbe mossa dall'atteggiamento rigidamente neutro, le loro assicurazioni e le loro offerte non erano altro che una vana lustra, montata a scopi di politica interna. E la Finlandia giusta mente non ne ha tenuto alcun conto. Frattanto anche la Russia era scossa dal grande sforzo compiuto e dalla prospettiva di quello da [Calore compiere ancora; essa era certa che anche conquistando la Finlandia non sarebbe stata poi capace di tenerla pacificamente e perciò offriva la pace, sempre a condizioni limitate. Con piena comprensione della realtà, Helsinki ha dunque afferrato l'occasione per chiudere la lotta a condizioni dure ma che salvano l'onore e l'indipendenza e mantengono intatto il prestigio aspi amente conquistato, patrimonio questo che non muore. Specialmente nelle guerre ad obiettivo limitato — dice Clausewitz — « la considerazione del dispendio di forze già fatto e di quello che resta da fare esercita una inf.uenza importante e generale sulle deliberazioni di pace. Poiché la guerra non è un fatto di passione cieca ma al contrario lo scopo politico predomina, è il di questo scopo che deve sei vire di misura alle grandezze dei sacrifici da compiere per conseguirlo. In conseguenza, appena il dispendio di forze diviene cosi grande che il valore dello scopo politico non può più compensarlo, questo scopo deve essere rimandato e ne consegue la pace ». Ciò si applica in modo mirabile alla !situazione della Finlandia ed alle| 3'ie decisioni. Victor lavoro per la « E Il reparto tecnico. »iiiitiiiifiiiiiiiitiiiiiiiiiiriiiiiiitiiiiiiiMiiiiiiiiii**iiiiiiiitiiiiiii

Persone citate: Clausewitz