L'importanza del viaggio di Ribbentrop nella cruciale ora dell'Europa di Concetto Pettinato

L'importanza del viaggio di Ribbentrop nella cruciale ora dell'Europa L'importanza del viaggio di Ribbentrop nella cruciale ora dell'Europa I problemi che saranno esaminati a Roma secondo la stampa tedesca L'attenzione di tutte le Capitali è concentrata sull'avvenimento Berlino, 9 marzo. Il viaggio del ministro Von Ribbentrop a Roma, che i giornali tedeschi possono commentare, mentre ritorna sulle loro colonne cosi l'eco che l'avvenimento ha suscitato nella capitale amica come le ripercussioni che esso ha destato nelle capitali occidentali, dall'una e dalle altre ricevendo cosi nuovo risalto e spunti anche maggiori, rappresenta per la stampa del Reich una nuova notevole tappa ed emergente prova della costruttiva collaborazione delle due Potenze amiche ed alleate, che dal settembre '37, e cioè dal viaggio di Mussolini a Berlino in poi hanno assunto su di sè di assicurare e garantire a sè stesse e al mondo l'avvento di una nuova e migliore e più giusta Europa. Collaborazione Di questa costruttiva collaborazione, che da allora, malgrado i tentativi avversari di indebolirla o di offuscarla, non si è mai smentita, nè si è lasciata inficiare, e di cui vengono per l'occasione ricordate le tappe fino all'ultimo viaggio di Ciano a Berlino dell'ottobre scorso, all'indomani cioè della vittoriosa campagna polacca della Germania in guerra, la odierna visita romana del Ministro degli Esteri del Reich non rappresenta da un lato nulla di più e di eccezionale che non sia da mettere nel conto delle prese di contatto previste dalle regole stesse della reciproca solidarietà di interessi stabilite dagli accordi; ma in questa normalità essa non può a meno di ricevere dal momento stesso che si attraversa una luce e un risalto di importanza speciale, che non sfugge effettivamente ad alcun" e che è poi quella che sta alla base della grande risonanza che il viaggio riscuote all'estero e nelle capitali occidentali sopratutto. In queste ultime, come si osserva a Berlino, non si mancherà tuttavia, e già non si manca, di dare anche questa volta, come già tante altre volte, prova di una ben scarsa comprensione, cosi del momento, come del carattere costruttivo della collaborazione italo-tedesca. Ora come prima — si scrive sui giornali — i circoli di Parigi e di Londra non potranno a meno di riflettere sull'incontro romano quello che è lo spettro di luci, unicamente manovriero, dei loro propri incontri, mostrandosi ancora una volta incapaci di capire quel che contraddistingue gli incontri e la natura stessa della collaborazione fra Italia e Germania; sono valori permanenti essenziali e attivi basantisi oltre che sull'eiemento psicologico della profonda amicizia dei due Capi come sulla reale e totale rappresentatività politica, per cui ciascuno di essi può veramente dire di rispondere del proprio Paese, sulla affinità naturale delle concezioni e sulla conseguente similarità di interessi che le due rivoluzioni recano di un'Europa, la quale non può essere quella che soffocava moribonda sotto la ormai spezzata cadaverica crosta di Versaglia. « I profeti di Londra e di Parigi —- cosi scrive, ad esempio, la Boersen Zeltung — daranno del viaggio di Ribbentrop la interpretazione che vorranno; ma con tutti i loro voli di fantasia, essi non potranno passare semplicemente oltre al fatto che l'intimo collegamento fra le due Potenze dell'asse non ha subito il minimo mutamento dal decorso della guerra: altrettanto quanto il viaggio dell'ottobre scorso di Ciano a Berlino, nella cornice di queste stabili prese di contatto, anche questo viaggio garantisce gli accordi in tutte le questioni che vanno sor- fendo, e ciò forma la differenza ondamentale fra gli scambi di vìsite italo.-tedeschi e quelli fra Londra e Parigi, dove, per mancanza di un pensiero costruttivo costante, si manovra caso per caso, unicamente su uno sfondo costante: quello negativo del rifiuto del diritto di vita alle giovani Nazioni ». Momento decisivo Il momento in cui l'avvenimento ha luogo è per vari rispetti importante e indubbiamente decisivo pei lo sviluppo degli avvenimenti; e lo nota nel suo commento la National Zeitung, rilevando come da esso derivi a questa nuova prova della non mai interrotta solidarietà fra le due Potenze ancora maggior rilievo. Per l'autorevole organo ufficioso di Essen, gli elementi essenziali dì valore politico che costituiscono il momento sono la controversia sorta, fra l'Italia e l'Inghilterra per la questione del carbone — vertenza che certamente riassume in sè una questione di diritto che riguarda tutta la coscienza giuridica non belligerante e .concerne pure la Germania, se non direttamente, ma però egualmente in pieno — e d'altra parte lo svolgersi contemporaneo del viaggio di informazioni dell'inviato di Roosevelt Sumner Welles. « Il Ministro del Reich — scrive il giornale — si reca a Roma in un tale momento nei quale la stretta colleganza di interessi italo-tedeschi deve essere per forza tutti ammessa e riconosciuta. A Londra e Parigi non si potrà davvero farsi illusioni sul fatto ohe l'Europa si trovi oggi all'ultimo atto di una storica crisi di eventi che non capita ad ogni secolo*. Compito delle due Potenze amiche nel presente momento è sempre per il giornale quello di non permettere alle Potenze occidentali e alle loro alleanze di impedire e soffocare nel nuovo ordine di Europa, i diritti delle giovani Potenze; e a Roma si parlerà indubbiamente di tutte le questioni e i problemi che concernono i compiti delle due Rivoluzioni. A questo stesso esame comune di tutti i problemi interessanti la solidarietà delle due Potenze accenna anche il Volkiscker Beobachter e con questo terzo fra i grandi organi di pubblica opinione tedesca ci fermiamo sulla via delle citazioni, fra una folla di commenti, che lo spazio non ci consenta di riferire nemmeno per semplici accenni), quando, parlando della « assoluta fiducia s- che contraddistingue le relazioni fra Italia e Germania, nota come questa fiducia costituisca nei loro rapporti la premessa indispensabile che manca ai rapporti fra le due democrazie, che devono perciò crearla volta per volta. « Questa premessa è per l'Italia e per la Germania da lungo tempo data; e oggetto delle conversazioni odierne fra i dirigenti dei due Paesi è dunque soltanto l'organico sviluppo delle questioni attuali, sotto il punto di vista della perfetta, fruttuosa ed efficace collaborazione reciproca *. La crisi nordica Ma la collaborazione fra le due Potenze non può a meno di estendersi anche ad un ambito di considerazioni anche su problemi che non le riguardano in maniera assolutamente diretta, anzi, a stretto rigore, si deve dire che non vi sono problemi che direttamente non le riguardino. Fra questi problemi è certamente il più scottante quello cioè della crisi nordica, il quale, attraverso un momento che sembra decisivamente critico del conflitto russo-finlandese, e at traverso gli sforzi delle capitali occidentali per fare aggiogare questo conflitto ai propri fini strategici, si avvia indubbiamente al suo punto culminante. Per riguardo a tutta questa situazione, gli allarmi di ieri se si sono in parte chiariti, non si sono però ancora affatto calmati; e i giornali continuano a denunziare a gran voce la persistenza degli sforzi delle Potenze occidentali sulle capitali scandinave per fare del settore scandinavo una base di operazioni per la propria guerra contro la Germania. In proposito, è sempre Stoccolma — la quale dopo 24 ore di interruzione ha ripreso le sue comunicazioni telefoniche — che for¬ ma il centro di attenzione di questi circoli e assicurazioni di una ferma volontà neutrale continuano a pervenirne. Da Stoccolma ancora circa il conflitto russo-finnico si prende qui conoscenza della dichiarazione del Ministro degli Esteri finlandese Tanner a un giornale svedese, secondo il quale il Governo finlandese sta in questo momento in contatto < per via indiretta s> con il Governo sovietico, per un componimento del conflitto; ciò che sembra confermare in pieno le voci di ieri di una intensa attività della capitale svedese per la composizione di questo conflitto; secondo altre voci i contatti si sarebbero già trasferiti o starebbero per trasferirsi addirittura a Mosca. Su ciò, in ogni modo, a Berlino si mantiene il più assoluto riserbo; e per quanto riguarda l'asserita mediazione del Governo del Reich, si continua energicamente ;ad escluderla, affermando ora coj me prima l'atteggiamento costante | del Governo del Reich al riguardo, jche è immutabilmente quello di una assoluta neutralità. Auguri a Molotof Si apprende che l'ex Presidente finlandese Svinhufud si trova ancora a Berlino; le voci tuttavia secondo le quali egli oggi in una sua visita alla Wilhelmstrasse avrebbe visto personaggi importanti e addirittura il Ftihrer stesso non vengono però affatto confermate. Per il cinquantesimo genetliaco di Molotof, che oggi ricorre, il Governo del Reich, oltre a un telegramma del Ministro Vcn Ribbentrop, ha fatto pervenire al Presidente dei Sovieti, per mezzo della sua Ambasciata a Mosca, le più cordiali felicitazioni. E i giornali esprimono con calorosi articoli i propri auguri, riconoscendo all'uomo di Stato sovietico il merito storico di avere saputo sventare il tentativo fatto dalle Potenze occidentali — tentativo riuscito nella guerra mondiale — di separare i due Paesi e di metterli in conflitto l'uno contro l'altro, con una cosi patente falsificazione dei loro reali interessi che sono quelli di stare spalla a spalla al limite di Europa. Per domani « Giorno degli Eroi », festa commemorativa dei caduti in guerra, cosi nella guerra mondiale come nella presente, si annunzia un discorso del Ftihrer in occasione della cerimonia commemorativa. Questa si svolgerà fra il Museo delle armi e il cenotafiio dei caduti della Unter den Linden, dove il Fuhrer deporrà una sua corona. Egli pronunzierà il suo discorso al popolo alle 12 nell'atrio del Museo delle armi e la sua parola sarà radiodiffusa da tutte le stazioni della Germania. Giuseppe Piazza glo-franco-americano. Petsamo, del resto, non è una Gallipoli e l'inverno sta per finire. Ma per condurre a buon fine un'impresa simile i franco-inglesi dovrebbero affrontare i sacrifici essi medesimi invece di farli affrontare dai norvegesi e dagli svedesi. Ed è questo che determina la loro esitazione. In complesso, gli osservatori politici bernesi non escludono che ad un armistizio si possa giungere per poco che Mosca non metta avanti esigenze spropositate. E il colloquio che l'ex-presidente finlandese Svinhufrud avrebbe avuto a Berlino con quell'ambasciatore sovietico sembra loro un indizio in tal senso. Concetto Pettinato