Nuove deplorazioni svizzere del gesto inglese verso l'Italia di Concetto Pettinato

Nuove deplorazioni svizzere del gesto inglese verso l'Italia Nuove deplorazioni svizzere del gesto inglese verso l'Italia e com- P1'6"3^0,,^?" inglesi, volle istra dare a11 ultimo momento, non avrebbero potuto nè sollevare stabllmente 1 economia tedesca, nè Berna, 7 marzo. L'interesse della stampa svizzera per la vertenza anglo-italiana non accenna a diminuire. Sensibile più d'ogni altro giornale all'opinione delle sfere bernesi, il Bund nota con rincrescimento nella sua edizione antimeridiana che se l'Inghilterra, conformemente alle dichiarazioni di Cross ai Comuni, intende davvero considerare bottino di guerra il carbone italiano sequestrato all'uscita dal porto di Rotterdam, una crisi molto seria minaccia i rapporti fra Roma e Londra. L'autorevole organo della capitale federale si chiede in conseguenza se fosse proprio nell'interesse dell'Inghilterra e della Francia aggravare senza bisogno la situazione internazionale. « Dal punto di vista dei neutrali — scrive — bisogna confessare lealmente che non si riesce a concepire la necessità nè tampoco l'utilità di quanto è stato fatto e che meno che mai il gesto britannico può pretendersi espressione dell'interesse degli Stati estranei alla guerra. I pochi carichi di carbone che l'Italia, nella speranza di un atteggiamento longanime Lna r o e a e t i i i r i e a l a e n i , a n e l e o — , a i l e o i i a a i i a i o a mettere in pericolo la sicurezza ed il prestigio dell'Inghilterra. A parer nostro un atteggiamento generoso e accomodante sarebbe stato in questo caso quello più indicato. Esso avrebbe cattivato all'Inghilterra le simpatie dell'Italia assai meglio che non la linea di condotta adottata. E questo a tanta maggior ragione In quanto che l'Italia non ha ancora apertamente preso partito nella lotta. Forzare il problema mediterraneo non è al momento attuale nè opportuno nè desiderabile. Il sequestro dei trasporti di carbone ed un ulteriore irrigidimento sulla questione arrecherà agli inglesi più danno che vantaggi ». Dopo questa inequivoca condanna dell'operato inglese, condanna il cui valore morale può essere adeguatamente misurato solo da chi tenga presente l'estrema prudenza che suol caratterizzare i giudizi attinti alle sfere vicine al Dipartimento politico, il Bund allude al pretesto addotto da Londra secondo cui sarebbe stato il Parlamento a obbligare il Governo ad agire nel modo che sappiamo in seguito al fatto che taluni Stati neutrali si erano lagnati del trattamento di favore sin qui accordato all'Italia. E, facendosi in certo quai modo interprete dell'opinione neutrale in blocco, l'organo bernese replica: « Se tale modo di vedere è realmente quello delle sfere responsabili londinesi — cosa di cui fin qui non siamo del tutto sicuri — bisogna dire ben chia.ro che esso ci sorprende. Prima di tutto un Parlamento dovrebbe assicurarsi delle conseguenze di un determinato atto e astenersi dal formulare una pretesa quando è evidente che i suoi effetti saranno più funesti che benefici. In secondo luogo anche quei paesi che si pretende abbino protestato contro il trattamento parziale accordato all'Italia, non avrebbero per certo rifiutato la loro acquiescenza ad un'ultima concessione dell'Inghilterra nella questione dei carboni per poco che Londra si. fosse data la pena di spiegar loro la differenza tra il loro caso ed il caso in ispecie, e la necessità di valutarli diversamente. Siamo persuasi, per conto nostro, che un atteggiamento benevolo da parte dell'Inghilterra sarebbe stato accolto anche dai paesi protestatari molto più volentieri che non un atteggiamento rigoroso ». Passando quindi a considerare un altro aspetto della questione, il Bund dichiara di non sentirsi convinto nemmeno dall'argomento secondo cui sarebbe impossibile per il governo di Londra entrare nell'ordine di idee della nota italiana, avendo questa nota contestato i principi fondamentali della guerra economica quale l'Inghilterra la conduce. </. Quand'anche l'Italia dovesse insistere su tale punto — scrive il giornale — ciò non implicherebbe affatto per l'Inghilterra la necessità di mettere i piedi al muro, specie quando è evidente che tale contegno è funesto e perciò errato. Che cosa è accaduto nel caso del conflitto con il Giappone per YAsama Mani:' Forse che allorché si fu accorta di aver fatto falsa strada Londra non lo riconobbe e non mise dell'acqua nel proprio vino? E che cosa dire del caso dell'A/tmark e delle lagnanze americane circa il controllo postale inglese? Nessuno vorrà pretendere che questi affari siano già stati decisi in favore dell'Inghilterra! In coincidenza con la vertenza anglo-italiana e con l'arrivo di Sumner Welles a Parigi le corrispondenze particolari da Berlino ai giornali svizzeri insistono nell'accreditare l'ipotesi che uno dei caposaldi principali posti innanzi da Hitler e da Ribbentrop come condizioni della futura pace sia stata la libertà dei mari e il airitto per tutti i popoli di vivere e di commerciare liberamente senza dover passare sotto le forche caudine della supremazia marittima inglese. Concetto Pettinato ectifoecv

Persone citate: Cross, Hitler, Ribbentrop, Sumner Welles