La condanna a morte di Ferdonnet e Obrecht
La condanna a morte di Ferdonnet e Obrecht La condanna a morte di Ferdonnet e Obrecht Il processo in cese contro i contumacia al Tribunale militare trandue annunciatori di Radio Stoccarda Parigi, 6 marzo. « L'eco dei rulli di tamburo e degli squilli di tromba essendosi spenta da 20 giorni », cioè in altre parole il limite di tempo trascorso il quale il contumace è dichiarato ribelle essendo spirato, Paul Ferdonnet e Andrea Obrecht, i due annunciatori della propaganda tedesca del posto di Stoccarda sono stati giudicati oggi dal terzo tribunale militare. L'udienza era presieduta dal colonnello Gafiajoli. La procedura, molto sommaria, riservata ai contumaci, si riassume nella lettura dell'atto di accusa, dei processi verbali dei testimoni e degli ufficiali ministeriali, attestanti questi ultimi l'esecuzione delle formalità di pubblicità prescritte dal codice di istruzione criminale. Dapprima nell'aula, poi nel corridoio che a questa conduce, l'usciere ha chiamato ad alta voce i due accusati, nessuno dei quali, ben inteso, ha risposto. — Assenti, in contumacia! constata il colonnello che dà subito la parola al cancelliere per la let tura dell'atto di accusa. Da questo risulta che, spinto dall'ambizione di diventars giornalista, Ferdonnet. era venuto a Parigi nel 1921 e che, avendo subito uno scacco completo, si era recato a cercare successo in Germania. Egli era partito per Berlino nel 1928. In quel momento disponeva già di risorse nascoste: aveva un conto in Banca e possedeva una cassaforte nella quale vennero sequestrati 55 mila franchi. Nel 1934 mentre dirigeva in Germania un'agenzia di stampa aveva fondato a Parigi l'agenzia « Prima » le cui spese dovevano ascendere secondo gli uni da 10 a 14 mila franchi al mese, secondo gli altri da 7 a 8 mila. Questa agenzia tirava da 4 a 500 fogli che venivano distribuiti gratuitamente nelle Ambasciate e presso i gran di giornali. L'accusa conclude che dal mo mento che Ferdonnet non dispo neva di risorse personali, l'agenzia doveva essere alimentata da fondi tedeschi. E' stato infatti stabilito che negli ultimi mesi del 1936 le spese vennero pagate dai un tedesco residente allora a Parigi. Andrea Obrecht, l'altro accusato, ex sottufficiale portalettere militare a Versaglia, era stato condannato in contumacia per truffa, per furto e per uso di falso. Egli era a Berlino dal 1938 ed ha sostenuto in alcuni filmi delle piccole parti di traditore. Egli è diventato insieme a Ferdonnet — che non ha precedenti giudiziari — uno degli annunciatori di Stoc! carda. Dall'insipme delle deposizioni dei testimoni, di cui è data rapidamente lettura, risulta che Ferdonnet era incontestabilmente un agente stipendiato dalla propaganda tedesca e che aveva fondato la agenzia « Prima » per sostenere là tesi tedesche sotto l'etichetta di un tentativo di riawicinamento franco-tedesco. Questa agenzia non forniva che ritagli di giornali tedeschi. Un testimonio ha depo¬ su«gtbcssma sto, in particolar modo che negli ultimi mesi di vita dell'agenzia « Prima » le spese erano state pagate dal dott. Schmoltz, incaricato della propaganda presso l'Ambasciata tedesca a Parigi. Molti di quelli che l'nanno avvicinato lo consideravano come sospetto: alcuni non lo prendevano sul serio e vedevano in lui una persona piena di pretese ed alcuni un mattacchione.-Per contro, un solo testimonio crede di poter affermare con certezza che Ferdonnet è l'annunciatore di Stoccarda. Gli altri testimoni che l'hanno avvicinato, e sono numerosi, esitano a pronunciarsi; per Obrecht invece i testimoni uditi sono nettamente affermativi. Senza alcun dubbio Obrecht è uno degli annunciatori di Stoccarda. Dopo una breve deliberazione, il tribunale militare, ha pronunciato la pena di morte contro i due accusati. ! ì i 1 i Il nastro bianco viene posto sul cancello dell'abitazione del Comandante Bruno Mussolini, in via Tommaso Savini, a Roma, allietata dalla nascita di una bella bambina (Telefotu)
Persone citate: Andrea Obrecht, Bruno Mussolini, Obrecht, Paul Ferdonnet
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