Il significato dell'evento
Il significato dell'evento Il significato dell'evento L'avvenimento era stato preannunciato dal Duce fino dal 1" febbraio dell'Anno VI, in quel gran rapporto agli ufficiali della Milizia. Dopo aver detto che la Milisìa era diventata « pur conservando, come sempre dovrà conservare, le sue caratteristiche » una grande forza armata dello Stato Fascista, il Duce aggiunse che, con l'avvenuto incenerimento dell'antifascismo, i compiti politici della Milizia avevano logicamente ceduto il posto ad altri di ordine tipicamente militare. La istruzione premilitare e premarinara della gioventù fascista, la difesa costiera ed antiaerea della Nazione erano allora i compiti più necessari, più urgenti. « Su mie istruzioni — continuò Mussolini — lo Stato Maggiore dell'Esercito ha affrontato il problema dell'impiego organico della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale in caso di guerra, e lo ha risolto con chiara visione dei nuovi tempi e degli eventi probabili. Ciò gli torna ad onore. Vi annuncio che la M. V. S. N. combatterà con le sue Legioni inquadrate nelle grandi unità mobilitate dell'Esercito. Sono sicuro che le Legioni meriteranno questo onore supremo, preparandosi fino da questo momento a essere dei Battaglioni di assalto che dovranno perpetuare le tradizioni guerriere dell'Arditismo e dello Squadrismo; pugnale fra i denti, bombe alle mani e un sovrano disprezzo del pericolo nei i cuori ». La guerra per la conquista dell'Impero e la campagna antibolscevica di Spagna hanno dato la misura esatta dell'altissima efficienza spirituale e materiale della Guardia Armata della Rivoluzione Fascista, che si e distinta in ogni impresa, che ha mostrato il suo valore e la sua perfetta preparazione, che ha costellato i suoi labari e i suoi gagliardetti con le tante medaglie d'oro guadagnate di fronte al nemico dagli ardimentosi Legionari. Dopo una cosi suprema esperienza, la Milizia merita /'onore supremo ai quale il Duce accennava nel discorso dell'Anno VI. In sostanza, la immissione nelle Divisioni dell'Esercito dei 132 Battaglioni di 'Camicie Nere non ha fatto che consacrare solennemente e visibilmente una unione che spiritualmente era già compiuta. Sulle ambe africane, Esercito e Milizia erano già, infatti, una cosa sola, e Fanti e Camicie Nere, blocco formidabile compatto di volontà e di armi, gareggiavano soltanto nell'ardimento, nello sprezzo del pericolo, nell'ansia di procedere sempre più in alto e oltre nel nome del Re e del Duce, per la grandezza e la potenza della Patria Fascista. Pienamente legittima è, dunque, la esultanza per questa auspicata, felicissima immissione di forze volontarie nelle forse regolari, che simboleggia la perfetta unità di intenti del Popolo italiano, pronto a difendere da ogni minaccia straniera il suolo della Patria e le conquiste della iStuoluzione, con l'entusiasmo delle ore della vigilia fascista e con l'impeto dimostrato in Africa e in Spagna.
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