Bottai conclude a Zagabria il viaggio in Jugoslavia di Alfio Russo

Bottai conclude a Zagabria il viaggio in Jugoslavia Bottai conclude a Zagabria il viaggio in Jugoslavia o a i e i e e, e, e ti Il o, ni i po e ldì i n e e o : i o a o i l La partenza per Roma Zagabria, 24 febbraio. Con questa seconda giornata zagabrese il Ministro Bottai ha concluso il suo viaggio in Jugoslavia, un viaggio che è come il preludio di una più vasta conoscenza fra il popolo jugoslavo e l'italiano, una conoscenza d'anima che ha la sorgente nella storia antica e nuova dei due popoli. Il Ministro ha inaugurato due istituti italiani di cultura, l'uno a Belgrado, città vecchia e guerriera e protesa ansiosamente a un'ardente crescita spirituale, l'altro a Zagabria, citta ornata di sapere e lanciata ad un più intenso arricchimento della sua cultura. Molte migliaia di persone hanno appreso dalla voce di Bottai il senso universale del rinnovamento fascista, la missiojne umana della scuola italiana, infine hanno udito la sintesi della creazione mussoliniana dello Stato fascista. Non è stata propaganda tutta questa, ma illustrazione di qualche pagina della nuova storia d'Italia, un'illustrazione chiara e sapiente che gli ascoltatori hanno apprezzato al giusto valore. Negli ultimi anni, specialmente dalla firma degli accordi di Belgrado, che davvero sono storici (essi sono come un'ancora che ripara dalla tempesta la nave di tutti i popoli balcanici), l'interesse degli jugoslavi per la cultura italiana è fortemente accresciuto. Corsi di lingua sono stati aperti a cura di associazioni locali e dei consolati e le iscrizioni hanno su perato sempre le più favorevoli previsioni, non solo nelle grandi città jugoslave, ma anche nei centri minori della provincia; nelle università e negl'istituti superiori oltre alle due cattedre tenute a Belgrado ed a Zagabria dagli ju goslavi Skerlj e Deanovic, quest'ultimo premiato a San. Remo, esistono vari corsi di lingua e letteratura italiana tenuti con pre stigio da professori italiani messi a disposizione delle autorità acca demiche jugoslave. I due istituti di Belgrado e di Zagabria hanno ora riservato nei loro programmi larga parte alla collaborazione degli elementi locali: alle lezioni e alle conferme dei docenti italiani e degli ospiti dei due istituti si alterneranno lezioni e conferenze sull'Italia, tenute dai più eminenti studiosi e artisti jugoslavi. Visite di alte personalità della cultura e dell'arte italiane previste nel vasto programma degli scambi culturali con la. Jugoslavia saranno ricambiate da visite di insigni uomini jugoslavi in alcuni dei nostri atenei Questa nuova cordialità di rapporti culturali che si esprime nel momento politico più favorevole, completerà appunto le relazioni fra 1 due Paesi e i due popoli che vivono sullo stesso mare. II Ministro Bottai ha lasciato dunque stasera Zagabria per Roma, salutato calorosamente dai rappresentanti del banato autonomo della Croazia, dagli accademici croati, da numerosi artisti e giornalisti e dalla collettività italiana che egli aveva ricevuto nella mattinata al consolato, presentatagli dal console generale Gobbi A mezzogiorno il prof. Maver, presidente dell'Istituto Italiano in Jugoslavia, aveva riunito intorno al Ministro alte personalità della cultura croata, alle quali egli chie se un'attiva collaborazione. Il Magnifico Rettore dell'Università di Zagabria disse, rispondendo, che i croati sono pronti per l'antica vicinanza con l'Italia a moltiplicare le proprie cognizioni appunto sull'Italia e gli italiani e che l'Istituto sorto a Zagabria sarà lo strumento utile ed indispensabile della reciproca conoscenza. Un rande numero di accademici e di artisti era stato riunito al Consolato d'Italia nel pomeriggio, insieme a molte personalità politiche, fra le quali il dottor Macek. vice-presidente del Consiglio dei Ministri di Jugoslavia e capo del popolo croato, che ha conversato lungamente con il Ministro Bottai. Alfio Russo sRst Bottai conclude a Zagabria il viaggio in Jugoslavia Bottai conclude a Zagabria il viaggio in Jugoslavia o a i e i e e, e, e ti Il o, ni i po e ldì i n e e o : i o a o i l La partenza per Roma Zagabria, 24 febbraio. Con questa seconda giornata zagabrese il Ministro Bottai ha concluso il suo viaggio in Jugoslavia, un viaggio che è come il preludio di una più vasta conoscenza fra il popolo jugoslavo e l'italiano, una conoscenza d'anima che ha la sorgente nella storia antica e nuova dei due popoli. Il Ministro ha inaugurato due istituti italiani di cultura, l'uno a Belgrado, città vecchia e guerriera e protesa ansiosamente a un'ardente crescita spirituale, l'altro a Zagabria, citta ornata di sapere e lanciata ad un più intenso arricchimento della sua cultura. Molte migliaia di persone hanno appreso dalla voce di Bottai il senso universale del rinnovamento fascista, la missiojne umana della scuola italiana, infine hanno udito la sintesi della creazione mussoliniana dello Stato fascista. Non è stata propaganda tutta questa, ma illustrazione di qualche pagina della nuova storia d'Italia, un'illustrazione chiara e sapiente che gli ascoltatori hanno apprezzato al giusto valore. Negli ultimi anni, specialmente dalla firma degli accordi di Belgrado, che davvero sono storici (essi sono come un'ancora che ripara dalla tempesta la nave di tutti i popoli balcanici), l'interesse degli jugoslavi per la cultura italiana è fortemente accresciuto. Corsi di lingua sono stati aperti a cura di associazioni locali e dei consolati e le iscrizioni hanno su perato sempre le più favorevoli previsioni, non solo nelle grandi città jugoslave, ma anche nei centri minori della provincia; nelle università e negl'istituti superiori oltre alle due cattedre tenute a Belgrado ed a Zagabria dagli ju goslavi Skerlj e Deanovic, quest'ultimo premiato a San. Remo, esistono vari corsi di lingua e letteratura italiana tenuti con pre stigio da professori italiani messi a disposizione delle autorità acca demiche jugoslave. I due istituti di Belgrado e di Zagabria hanno ora riservato nei loro programmi larga parte alla collaborazione degli elementi locali: alle lezioni e alle conferme dei docenti italiani e degli ospiti dei due istituti si alterneranno lezioni e conferenze sull'Italia, tenute dai più eminenti studiosi e artisti jugoslavi. Visite di alte personalità della cultura e dell'arte italiane previste nel vasto programma degli scambi culturali con la. Jugoslavia saranno ricambiate da visite di insigni uomini jugoslavi in alcuni dei nostri atenei Questa nuova cordialità di rapporti culturali che si esprime nel momento politico più favorevole, completerà appunto le relazioni fra 1 due Paesi e i due popoli che vivono sullo stesso mare. II Ministro Bottai ha lasciato dunque stasera Zagabria per Roma, salutato calorosamente dai rappresentanti del banato autonomo della Croazia, dagli accademici croati, da numerosi artisti e giornalisti e dalla collettività italiana che egli aveva ricevuto nella mattinata al consolato, presentatagli dal console generale Gobbi A mezzogiorno il prof. Maver, presidente dell'Istituto Italiano in Jugoslavia, aveva riunito intorno al Ministro alte personalità della cultura croata, alle quali egli chie se un'attiva collaborazione. Il Magnifico Rettore dell'Università di Zagabria disse, rispondendo, che i croati sono pronti per l'antica vicinanza con l'Italia a moltiplicare le proprie cognizioni appunto sull'Italia e gli italiani e che l'Istituto sorto a Zagabria sarà lo strumento utile ed indispensabile della reciproca conoscenza. Un rande numero di accademici e di artisti era stato riunito al Consolato d'Italia nel pomeriggio, insieme a molte personalità politiche, fra le quali il dottor Macek. vice-presidente del Consiglio dei Ministri di Jugoslavia e capo del popolo croato, che ha conversato lungamente con il Ministro Bottai. Alfio Russo sRst

Persone citate: Bottai, Maver