Il Führer celebra a Monaco il ventennale della fondazione del Partito Nazista

Il Führer celebra a Monaco il ventennale della fondazione del Partito Nazista Il Führer celebra a Monaco il ventennale della fondazione del Partito Nazista Fede assoluta nella vittoria contro le forze plutocratiche Berlino, 24 febbraio. La giornata d'oggi è dominata dalla commemorazione del ventesimo annuale della fondazione del Partito Nazionalsocialista, commemorazione che ha avuto la sua più alta espressione nella parola del FUhrer, il quale, ha parlato a Monaco nello stesso luogo ove venti anni fa si era rivolto ai suoi primi seguaci. All'inizio della cerimonia, il Gauleiter Wagner ha salutato i camerati della vecchia guardia ed ha espresso la gioia di tutti nel vedere il FUhrer in buona salute e soddisfatto di ritrovarsi fra i suoi fedeli. Il FUhrer ha preso la parola ricordando la fondazione del Partito e chiedendosi se esistano e quanti siano gli uomini politici dei paesi democratici che, a vent'anni di distanza possano parlare ai loro primi seguaci. « Ciò che mi ha condotto al posto che occupo — ha det to fra l'altro il Cancelliere — i stata l'insurrezione della mia volontà di soldato contro un periodo che è stato, senza dubbio, il più umiliante della storia tedesca. Ricordando' il delitto allora commes so contro la Germania e i quattordici punti di Wilson che indussero la Germania a deporre le armi, possiamo dire che non siamo stati vinti. E' stata tradita la fiducia che I n POdo1o tedesco aveva nella pos; sibilila di un ordine nuovo del | mondo ». Opera gigantesca Il FUhrer ha poi esposto le conseguenze dell'inganno commesso dall'Inghilterra e dalla Francia. « Ma solo esteriormente — egli ha esclamato — la Germania era stata allora spezzata. Non era stato spezzato l'uomo tedesco che aveva compiuto un'impresa unica nella storia del mondo, esistendo a venlisei Stati che sono poi riusciti a vincere solo con l'inganno. Mi resi allora conto — ha proseguito il FUnrér — che l'idea del Reich doveva essere tolta dalle mani dei vecchi rappresentanti e affidata al popolo tedesco. Doveva nascere uno Stato popolare. Questo è stato proclamato, in questa stessa sala, vent'anni or sono. Giunti al potere, noi non volemmo riarmarci, ma vedemmo che gli antichi bellicisti si preparavano ad assalirci nuovamente: e allora ho proceduto io stesso al riarmo e in proporzioni sconosciute nella storia tedesca ». Ricordando i risultati ottenuti dal regime nazional-socialista, il FUhrer ha sottolineato che è stata compiuta un'opera di ricostruzione le cui dimensioni sono gigantesche, un'opera incomparabilmente più grande di quelle celebrate degli uomini di stato delle cosiddette democrazie. Ritornando ai suoi avversari, il FUhrer ha dichiarato di aver avuto costantemente la disgrazia di dover lottare con nullità, tanto all'interno che all'esterno: uomini che governano la maggior parte del globo terrestre e che non sono neppure in grado di combattere la disoccupazione nel loro paese. Sono queste vecchie nullità che parlano della ricostruzione della Europa. Ciò ricorda al FUhrer i vecchi democratici della vecchia Germania che parlavano, essi pure, senza posa, della ricostruzione del loro paese. Tale ricostruzione è stata compiuta, ma senza di loro, E la ricostruzione del mondo sarà pure compiuta, ma senza quella gente. « La lotta che io ho dovuto cominciare — ha esclamato Hitler — era la lotta contro lo spi rito del Trattato di Versagiia. Og gi noi ci vediamo nuovamente di fronte questo spirito. Il signor Chamberlain si presenta, in un momento in cui tutta l'India, tutta l'Arabia protestano contro di lui, e dichiara di doversi opporre con la forza al tentativo tedesco di dominare il mondo. Questi luoghi comuni avrebbero potuto, forse, impressionare il popolo tedesco nel 1918, ma non la nuova Germania. I poveri e i ricchi « Not slamo insorti fin dal primo momento contro questa concezione secondo la quale dovrebbero esistere nel mondo due gruppi di Stati: uno che possiede tutto e l'altro che non possiede nulla. Un soldato che si è preparato a fondo, cosciente del dovere che si è assunto verso il suo popolo. Avevo messo il mondo in guardia contro quegli uomini, quando ne era apparsa la necessita. Su un punto non ho mai lasciato sussistere dei dubbi: sul fatto che io ero animato dalla risoluzione irremovibile óti affrancare la Germania. Essi mi odiano per questo, ma il loro odio è per me motivo di estrema fierezza. « Del resto, non ho che una sola ambizione — ha esclamato il FUhrer — guadagnare e conservare l'amore e l'affezione dei miei compatrioti. L'odio dei miei nemici non mi tocca. Come ho lottato per tredici anni all'interno, per la libertà del mio popolo, oggi lotto per essa all'esterno. Io ed i miei avversari veniamo da due mondi opposti. E questi avversari non hanno la minima idea della Germania d'oggi. La miglior prova sta nel fatto che la Gran Bretagna sperà di vedere una seconda volta la catastrofe del 1918 ». | Le relazioni coi Sovieti Il FUhrer ha poi dichiarato che la situazione internazionale è mutata sensibilmente. Dopo aver ricordato l'amicizia tedesco-italiana, ha menzionato il mutamento intervenuto nelle relazioni tedescorusse. * La speranza dei nostri avversari ■—■ egli ha detto — quella di scatenare una nuova guerra fra la Russia e la Germania, non si è realizzata. I regimi russo e tedesco hanno fatto del bene ai loro popoli, concludendo l'accordo. Noi non ci lasciamo inganna non fi t?ovà Dlù da fa nart?S avversatali^eich-'es^'è legatoIa noi da una stretta amicizia. Ec-leo tre Stati potenti che osservano j oggi, nei riguardi della Germania, una neutraFità benevola ». ' | Un altro cambiamento è vistoldal FUhrer nell'esercito tedesco, j molto meglio diretto ed equipag-|giato che nel 1914. «Che queste i non siano frasi — egli ha fatto notare — l'ha dimostrato la cani-1pagna di Polonia, terminata ben più presto di quanto credessero I Londra e Parigi. E lo dimostrerà! ancora l'avvenire » L'oratore ha poi ricordato gli immensi preparativi economici intrapresi dalla Germania. Le basi dell'autarchia tedesca sono state gettate nel corso di lunghi anni. La Germania è invulnerabile al blocco. La sua difesa contro questo, nel 1914, era nulla. Oggi è possibile considerare le basi economiche della Germania come garantite al massimo. La Germania è invincibile, tanto economicamente che militarmente. Un nuovo popolo Come sintomo testimoniante l'evoluzione intervenuta, il FUhrer ha indicato la selezione senza precedenti operata in tutti i campi direttivi. * Inoltre — ha esclamato Hitler — noi abbiamo anche un altro popolo. Un popolo che si è risollevato ed ha ritrovato la fiducia in se stesso ». Accennando poi ai tentativi della propaganda inglese, il FUhrer ha dichiarato che essa non ha alcun effetto. « Noi conosciamo quei signori — egli ha detto — e conosciamo anche i loro consiglieri. In altri tempi essi erano da noi. Parlano un tedesco strano come parlano uno strano inglese. Il popolo tedesco detesta quelle voci. Essi mentono come stampano, e stampano come mentono. Il nostro popolo, invece, è mutato completamente. Alla testa non c'è più dei Bethman-Hollweg e nel popolo non ci sono più spartachisti. Un nuovo popolo è nato: esso combatterà fino alla fine. < E anch'io — ha esclamato con forza Hitler — anch'io sono risoluto a combattere fino alla fine. E' intollerabile che sia prescritto al popolo tedesco, ad intervalli regolari, ciò che deve fare, sotto pena di vedersi tagliare le risorse. Il regime che pratica una tale politica nei confronti della Germania sarà schiacciato. Noi siamo decisi a combattere fino a quando questa politica di terrore sia spezzata. In politica di terrore sia spezzata, casa propria la Germania ha an nientato le iene della finanza. Essa non ammetterà che le rendano insostenibile la vita dall'estero. Il popolo tedesco ha il medesimo diritto alla vita di ogni altro popolo ». Qui il FUhrer ha rilevato che gli avversari della Germania non hanno più come una volta la superiorità numerica, e che il popolo tedesco possiede una struttura militare quale non ha mai avuto in nessun altro momento della sua storia. • « Noi risolveremo anche i coni-piti futuri — ha sottolineato l'ora-tore — poiché si tratta di assidi- rare la libertà e lo spazio vitale dei nostro popolo. Io credo in unaGiustizia suprema ed eterna. Essa spetta a chi se ne mostra degno. Sono passati vent'anni da quando ho cominciato questa lotta. Nel 1933 sono divenuto il primo Cancelliere del Popolo e, un anno più tardi, FUhrer della nazione intera. Ora, ho lottato sette anni per il mio popolo. Non può essere suo destino quello di diventare un popolo di schiavi. Anche oggi ho questa fede e credo che oggi essa sia ancora più giusta. E il FUhrer ha concluso esclamando con grande energia: «Noi vinceremo! Il Führer celebra a Monaco il ventennale della fondazione del Partito Nazista Il Führer celebra a Monaco il ventennale della fondazione del Partito Nazista Fede assoluta nella vittoria contro le forze plutocratiche Berlino, 24 febbraio. La giornata d'oggi è dominata dalla commemorazione del ventesimo annuale della fondazione del Partito Nazionalsocialista, commemorazione che ha avuto la sua più alta espressione nella parola del FUhrer, il quale, ha parlato a Monaco nello stesso luogo ove venti anni fa si era rivolto ai suoi primi seguaci. All'inizio della cerimonia, il Gauleiter Wagner ha salutato i camerati della vecchia guardia ed ha espresso la gioia di tutti nel vedere il FUhrer in buona salute e soddisfatto di ritrovarsi fra i suoi fedeli. Il FUhrer ha preso la parola ricordando la fondazione del Partito e chiedendosi se esistano e quanti siano gli uomini politici dei paesi democratici che, a vent'anni di distanza possano parlare ai loro primi seguaci. « Ciò che mi ha condotto al posto che occupo — ha det to fra l'altro il Cancelliere — i stata l'insurrezione della mia volontà di soldato contro un periodo che è stato, senza dubbio, il più umiliante della storia tedesca. Ricordando' il delitto allora commes so contro la Germania e i quattordici punti di Wilson che indussero la Germania a deporre le armi, possiamo dire che non siamo stati vinti. E' stata tradita la fiducia che I n POdo1o tedesco aveva nella pos; sibilila di un ordine nuovo del | mondo ». Opera gigantesca Il FUhrer ha poi esposto le conseguenze dell'inganno commesso dall'Inghilterra e dalla Francia. « Ma solo esteriormente — egli ha esclamato — la Germania era stata allora spezzata. Non era stato spezzato l'uomo tedesco che aveva compiuto un'impresa unica nella storia del mondo, esistendo a venlisei Stati che sono poi riusciti a vincere solo con l'inganno. Mi resi allora conto — ha proseguito il FUnrér — che l'idea del Reich doveva essere tolta dalle mani dei vecchi rappresentanti e affidata al popolo tedesco. Doveva nascere uno Stato popolare. Questo è stato proclamato, in questa stessa sala, vent'anni or sono. Giunti al potere, noi non volemmo riarmarci, ma vedemmo che gli antichi bellicisti si preparavano ad assalirci nuovamente: e allora ho proceduto io stesso al riarmo e in proporzioni sconosciute nella storia tedesca ». Ricordando i risultati ottenuti dal regime nazional-socialista, il FUhrer ha sottolineato che è stata compiuta un'opera di ricostruzione le cui dimensioni sono gigantesche, un'opera incomparabilmente più grande di quelle celebrate degli uomini di stato delle cosiddette democrazie. Ritornando ai suoi avversari, il FUhrer ha dichiarato di aver avuto costantemente la disgrazia di dover lottare con nullità, tanto all'interno che all'esterno: uomini che governano la maggior parte del globo terrestre e che non sono neppure in grado di combattere la disoccupazione nel loro paese. Sono queste vecchie nullità che parlano della ricostruzione della Europa. Ciò ricorda al FUhrer i vecchi democratici della vecchia Germania che parlavano, essi pure, senza posa, della ricostruzione del loro paese. Tale ricostruzione è stata compiuta, ma senza di loro, E la ricostruzione del mondo sarà pure compiuta, ma senza quella gente. « La lotta che io ho dovuto cominciare — ha esclamato Hitler — era la lotta contro lo spi rito del Trattato di Versagiia. Og gi noi ci vediamo nuovamente di fronte questo spirito. Il signor Chamberlain si presenta, in un momento in cui tutta l'India, tutta l'Arabia protestano contro di lui, e dichiara di doversi opporre con la forza al tentativo tedesco di dominare il mondo. Questi luoghi comuni avrebbero potuto, forse, impressionare il popolo tedesco nel 1918, ma non la nuova Germania. I poveri e i ricchi « Not slamo insorti fin dal primo momento contro questa concezione secondo la quale dovrebbero esistere nel mondo due gruppi di Stati: uno che possiede tutto e l'altro che non possiede nulla. Un soldato che si è preparato a fondo, cosciente del dovere che si è assunto verso il suo popolo. Avevo messo il mondo in guardia contro quegli uomini, quando ne era apparsa la necessita. Su un punto non ho mai lasciato sussistere dei dubbi: sul fatto che io ero animato dalla risoluzione irremovibile óti affrancare la Germania. Essi mi odiano per questo, ma il loro odio è per me motivo di estrema fierezza. « Del resto, non ho che una sola ambizione — ha esclamato il FUhrer — guadagnare e conservare l'amore e l'affezione dei miei compatrioti. L'odio dei miei nemici non mi tocca. Come ho lottato per tredici anni all'interno, per la libertà del mio popolo, oggi lotto per essa all'esterno. Io ed i miei avversari veniamo da due mondi opposti. E questi avversari non hanno la minima idea della Germania d'oggi. La miglior prova sta nel fatto che la Gran Bretagna sperà di vedere una seconda volta la catastrofe del 1918 ». | Le relazioni coi Sovieti Il FUhrer ha poi dichiarato che la situazione internazionale è mutata sensibilmente. Dopo aver ricordato l'amicizia tedesco-italiana, ha menzionato il mutamento intervenuto nelle relazioni tedescorusse. * La speranza dei nostri avversari ■—■ egli ha detto — quella di scatenare una nuova guerra fra la Russia e la Germania, non si è realizzata. I regimi russo e tedesco hanno fatto del bene ai loro popoli, concludendo l'accordo. Noi non ci lasciamo inganna non fi t?ovà Dlù da fa nart?S avversatali^eich-'es^'è legatoIa noi da una stretta amicizia. Ec-leo tre Stati potenti che osservano j oggi, nei riguardi della Germania, una neutraFità benevola ». ' | Un altro cambiamento è vistoldal FUhrer nell'esercito tedesco, j molto meglio diretto ed equipag-|giato che nel 1914. «Che queste i non siano frasi — egli ha fatto notare — l'ha dimostrato la cani-1pagna di Polonia, terminata ben più presto di quanto credessero I Londra e Parigi. E lo dimostrerà! ancora l'avvenire » L'oratore ha poi ricordato gli immensi preparativi economici intrapresi dalla Germania. Le basi dell'autarchia tedesca sono state gettate nel corso di lunghi anni. La Germania è invulnerabile al blocco. La sua difesa contro questo, nel 1914, era nulla. Oggi è possibile considerare le basi economiche della Germania come garantite al massimo. La Germania è invincibile, tanto economicamente che militarmente. Un nuovo popolo Come sintomo testimoniante l'evoluzione intervenuta, il FUhrer ha indicato la selezione senza precedenti operata in tutti i campi direttivi. * Inoltre — ha esclamato Hitler — noi abbiamo anche un altro popolo. Un popolo che si è risollevato ed ha ritrovato la fiducia in se stesso ». Accennando poi ai tentativi della propaganda inglese, il FUhrer ha dichiarato che essa non ha alcun effetto. « Noi conosciamo quei signori — egli ha detto — e conosciamo anche i loro consiglieri. In altri tempi essi erano da noi. Parlano un tedesco strano come parlano uno strano inglese. Il popolo tedesco detesta quelle voci. Essi mentono come stampano, e stampano come mentono. Il nostro popolo, invece, è mutato completamente. Alla testa non c'è più dei Bethman-Hollweg e nel popolo non ci sono più spartachisti. Un nuovo popolo è nato: esso combatterà fino alla fine. < E anch'io — ha esclamato con forza Hitler — anch'io sono risoluto a combattere fino alla fine. E' intollerabile che sia prescritto al popolo tedesco, ad intervalli regolari, ciò che deve fare, sotto pena di vedersi tagliare le risorse. Il regime che pratica una tale politica nei confronti della Germania sarà schiacciato. Noi siamo decisi a combattere fino a quando questa politica di terrore sia spezzata. In politica di terrore sia spezzata, casa propria la Germania ha an nientato le iene della finanza. Essa non ammetterà che le rendano insostenibile la vita dall'estero. Il popolo tedesco ha il medesimo diritto alla vita di ogni altro popolo ». Qui il FUhrer ha rilevato che gli avversari della Germania non hanno più come una volta la superiorità numerica, e che il popolo tedesco possiede una struttura militare quale non ha mai avuto in nessun altro momento della sua storia. • « Noi risolveremo anche i coni-piti futuri — ha sottolineato l'ora-tore — poiché si tratta di assidi- rare la libertà e lo spazio vitale dei nostro popolo. Io credo in unaGiustizia suprema ed eterna. Essa spetta a chi se ne mostra degno. Sono passati vent'anni da quando ho cominciato questa lotta. Nel 1933 sono divenuto il primo Cancelliere del Popolo e, un anno più tardi, FUhrer della nazione intera. Ora, ho lottato sette anni per il mio popolo. Non può essere suo destino quello di diventare un popolo di schiavi. Anche oggi ho questa fede e credo che oggi essa sia ancora più giusta. E il FUhrer ha concluso esclamando con grande energia: «Noi vinceremo!

Persone citate: Chamberlain, Hitler, Hollweg