Juventus - Torino 1-1 (0-1)

Juventus - Torino 1-1 (0-1) Juventus - Torino 1-1 (0-1) In una partita di mediocre livello tecnico, piana e regolare, i granata attaccano e segnano nel primo tempo, i bianconeri incollano e pareggiano nella ripresa e tutto finisce con un "nulla di fatto,, RETIi Miohelini (T.) al 13' bel I t.; Tornasi (J.) al 7' del secondo tempo. JUVENTUS: Bodoira; Foni, Hava; Depetririi, Va-rclien II. Varilien 1; Tornasi, Borei II, Gabello, Capocaaale, Bellini. TOBTXO: Olivieri; Piacentini. Ferrini; Baldi, AUasio, Gallea; Borsetti, Marchini, Miehelini, Petron, Capri. ARBITRO; Dattilo, di Homa. Spettatori 18.000; incasso 328.000. Lo vecchia partita della rivalità questa volta non ha fatto scintille. L'atmosfera non era rovente iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiimiuiimiimiiiiii I RISULTATI A Roma: Lazio-Milano 2-2 A Novara: Genova-Novara 1-0 A Bologna: Bologna-Fiorentina 3-2 A Torinoi Juventus-Torino 1-1 A Venezia i Modena-Venezia 4-0 A Napoli i Napoli-Triestina 3-1 A Conovai Li curia-Roma 1-0 A Milano: Ambro£iana~Bari 0-0 LE CLASSIFICHE SERIE A Partita Porte C. V. N. P. F. P. P.ti Bolocna 20 11 6 3 30 16 28 GenoVa 20 12 4 4 45 27 28 Ambrosiaua 20 11 4 5 29 16 26 Lazio 20 8 7 5 28 21 23 Torino 20 9 4 7 25 22 22 JuventUB 20 9 4 7 30 32 22 Miiano 20 7 6 7 34 25 20 Soma, 20 7 5 8 16 19 19 Bari 20 6 7 7 21 26 19 Yenezia, 20 7 5 8 25 33 19 Triestina 20 7 4 9 27 28 18 Novara 20 8 2 10 18 23 18 Liguria 20 5 8 7 18 26 18 Florentine, 20 6 4 10 29 34 16 Napoli 20 5 3 12 14 30 13 Modeua, 20 3 6 12 21 32 11 IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIII come avrebbe potuto essere, come lo è di solito. Vanno bene tutte due le squadre, in questo momen' to, e non avrebbe, quindi, destato meraviglia che ambedue avessero cercato di approfittare di questa occasione — l'occasione dell'amor proprio — per andare, ancor meglio, l'uno, a spese dell'altra, a qualunque costo. Tutto è andato liscio Invece, tutto è andato liscio come l'olio, senza inconvenienti, senza incìdenti, in piena regolarità, quasi come per il disbrigo di un affare di ordinaria amministrazione. E' vero che la giornata, gelida, rigida, pareva fatta apposta per smorzare i bollenti spiriti degli esagitati dello sport, è vero che lo Stadio Mussolini, collo spaeìo che interpone fra attori e spettatori poco si presta agli incidenti che trovano la loro origine negli incitamenti del pubblico, ma la tradizione dice che la normalità al cento per cento è quasi cosa... anormale in questi incontri fra squadre della stessa città. Lontano il tono drammatico, lontanissima l'andatura movimentata e l'atmosfera burrascosa di tanti e tanti urti fra granata e bianco-neri. La giornata del controllo dei nervi. Al massimo, si è avuta l'espulsione di un giuocatore, a qualche minuto dalla fine, non per un fallo plateale, ma per una osservazione poco riverente all'indirizzo dell'arbitro, osservazione che deve aver fatto spicco nella quiete generale. Il campo, sgombro dalla neve, gelato sul fondo e rotto e viscido alla superficie, era difficile, senza nulla più. Folta la corona del pubblico. Nella tribuna d'onore il Vice Segretario del Partito Mezzasoma, il Prefetto, il Federale Ferletti e il Podestà. La cannonata di Miehelini Un primo quarto d'ora di attacchi alterni, con prevalenza granata. I due terzini bianconeri, però, fanno sì che Bodoira non riceva lavoro difficile. Da una parte e dall'altra avanzate in bello stile, ma nulla di speciale nè nell'una area di rigore, nè nell'altra. Il punto che segna il Torino, poco dopo il 1S» minuto, infatti, non interessa l'area di rigore. Su un attacco al centro del campo ed a seguito di un rapido scambio con Marchini, Miehelini, girando su se stesso e spostandosi sulla destra vede improvvisamente aprirsi lo spazio per piazzare un tiro. Non esita e spara. Tutto ciò, ad una ventina di metri dalla porta, cioè ben fuori dell'area di rigore. Tiro secco, preciso, forte, di sotto in su. La palla finisce in rete, sulla sinistra di Bodoira, poco sotto la sbarra trasversale, senza che il portiere possa fare altro che accennare ad un vago tentativo di parata. Il giuoco del Torino acquista autorità, a vantaggio ottenuto. Gli attacchi dei granata diventano più radi, ma sono ora più ordinati, più precisi, meglio condotti alosraozvtobmcCmdqlopccrapsasmsmeoepgctE proprio ini attesto'periodo, ^\cIÌT..TT2? ?™™J*?eLlaJl~\tventila vede presentarsi le occa sioni per segnare. Occasioni di quelle che sorgono così, improvvise, attraverso le vicende del giuoco senza un motivo specifico od una causale, chiara e lampante, di quelle occasioni che bisogna raccogliere in fretta senza soffermarsi a sofisticare sul come hanno fatto a capitarvi duranti. Ne vedeva comparire una Cupocasale, e la sciupava senz'altro. Se ne presentava un'altra a Borei, ed anch'egli sparava precipitosamente fuori bersaglio. Una terza si faceva sulla strada di Gabetto, e questi riprendeva di testa il forte centro di Tornasi; il tentativo non riuscirà nemmeno al centroavanti bianconero, ma almeno qui si trattava solamente di infilare un angolo della rete invece dell'altro, il bersaglio noti veniva mancato del tutto. Il miglior giuoco tecnico portava i granata, alla loro volta, vicini a segnare, verso la fine del tempo. Era Petron che, da non facile posizione, colpiva il montante, ed erano Capri e Miehelini che gettavano l'allarme nell'estrema difesa juventina. Il pareggio di Tornasi Bilancio complessivo del primo tempo: più positiva e più tecnica attività del Torino, maggiori e migliori occasioni per segnare della Juventus. Per qualche minuto, alla ripresa, il livello del giuoco si sostiene, per quanto riguarda i granata. Qualche rugguardevole spunto offensivo, un bel tentativo di Capri, del buon lavoro da parte della linea mediana. Poi la Juventus va all'attacco, ed improvvisamente segna. Azione centrale anche questa volta e spostamento verso la destra all'altezza dell'area di rigore. Tornasi spunta libero dietro nztvmstuvlsps a Ferrini, e, prima che il terzino lo possa rkteciuffare, spara deciso. Palla in rete. Come già Bodoira nel caso dell'altro punto, così ora Olivieri non può che abbozzare Un gesto di parata, in alto, verso la sua sinistra. Uno a uno. Di lì non ci si muoverà più. Il tono di giuoco del Torino si abbassa subito. Lo 3i vede chiaramente. La squadra non giuoca più colla sicurezza del primo tempo. Come se il pareggio le faccia temere di peggio, essa non osa più distendersi all'attacco; nemmeno quando vuole, non riesce più a farlo bene. Gli «omini cincischiano, pare siano a corto di fiato, non convincono più. Attacchi e incidenti Viceversa la Juventus prende confidenza. Borei colpisce la sbarra trasversale dando un brivido alla difesa granata. Gabetto getta più di una. volta l'orgasmo nello sbarramento difensivo del Torino, a mezzo dei suoi caratteristici scatti a grandi falcate, ma senza mai poter concludere. L'intera squadra bianconera giuoca con maggior brìo. Particolarmente la estrèma difesa si è consolidata: oltre alla linea costituita da Foni e da Rava gli « avanti » granata proprio non riescono ad andare. Il giuoco fila via corretto e senza incidenti. Si, di incidenti ve n'è stato uno prima, quando Varglìen II, coJpito'camaUnente da una gomitatZ, è rimasto per qualche mi- per qtt nuto privo di forze e di conoscen za ed ha dovuto farsi sostituire temporaneamente dal fratello. E ve ne sarà un altro, a sei o sette minuti dal termine, quando Borsetti, poco dopo essersi rialzato da terra a seguito dì uno scontro con un avversario, esprimerà ad alta voce la sua personale opinione sull'arbitro e sulla carica di cui è stato oggetto, ricevendo in compenso l'ingiunzione a rientrare subito negli spogliatoi. Diventano di moda, i falli... di lingua. E la partita termina senza emozioni, con un Torino piuttosto remissivo, con una Juventus aggressiva, ma imprecisa, con un risultato che non accontenta nè malcontenta nessuno. Nè bene, nè male Nell'ambiente quieto e sereno dicui si è dello, l'incontro ha avutonn contenuto tecnico, qualche ra-ro sprazzo a parte, un po' piatto e modesto. Per fare un raffronto che riguarda uno dei contendenti, il giuoco di ieri non è stato certo all'altezza di quello prodotto otto giorni fa nella partita fra il Torino ed il Bologna. Non che si sia nuovamente piombati molto in basso. Aiiibedue le squadre hanno già gluocato peggio in questa stagione, ma ambedue sanno anche giuocare meglio. Iti certo qual modo, questa partita ha seguito la sorte di quelle in cui le due difese riescono a tenere saldamente a freno i due attacchi. Quando le ondate delle offensive vengono sistematicamente ed inesorabilmente ad infrangerssu un determinato sbarramentoda una parte e dall'ultra, il giuoco finisce per ristagnare al centro come conseguenza di uno sballottumento che è una prova di incapacità o di impotenza. E' il trion- fo del senso distruttivo sul senso costruttivo. Ieri, ad esempio, i due terzini bianconeri, Foni e Rava, hanno tracciato un limite, per gli avversari, oltre il quale era ben diffìcile andare: nel secondo tempo ogni attacco moriva sul loro piede. In modo meno chiaro, in tono meno classico, terzini e mediani granata hanno saputo pure ad un dato momento creare una barriera ugualmente difficile da superare per lo meno una barriera bastante a scombussolare e disorganizzare gli attaccanti bianco-neri. Nessuna meraviglia che, nel rigurgito centrale Serivantene, nessuno degli «avanti» delle due partì sia mensìonabile per qualche cosa di concreto. Al massimo si può dire che non ha avuto smentita il ritorno in forma di Marchini, da una parte, e che, dall'altra, Tornasi ha trovato modo di lavorare in quantità anche all'ala. Nel settore del lavoro difensivo, invece, occorre fare citazioni all'ordine del giorno. Rava è a posto, Fotti sta tornando in efficienza, Piacentini ha stoffa e merita ogni incoraggiamento. Baldi ha fatto im ottimo primo tempo. Allasio si è portato bene. La partita era per coloro che hanno mansioni di difesa, o che a compiti difensivi hanno finito per dedicarsi. Torino e Juventus erano alla pari, otto giorni or sono, con ZI punti ciascuno, nella classifica del campionato. Alla stessa altezza, con 22 punti a testa, sono ancora adesso. Non hanno osato farsi del bene, non hanno voluto farsi de! male, a vicenda. Fraternità. Vittorio Pozzo Juventua-Torlno : 13" minuto ael primo tempo : tiro secco, preciso, scoccato da Miehelini fuori area di rigore. La palla é in rete e vano è II tentativo di parata di Bodoira. E' il punto col quale il Torino conquista II vantaggio Juventus-Torino: 7" minuto della ripresa: Tornasi (nascosto da Olivieri) si è portato oltre i terzini « granata» ed ha mandato in rete. Olivieri non può che guardare la palla che e finita alta nel sacco, ben fuori dal suo raggio di aziona Juventus - Torino 1-1 (0-1) Juventus - Torino 1-1 (0-1) In una partita di mediocre livello tecnico, piana e regolare, i granata attaccano e segnano nel primo tempo, i bianconeri incollano e pareggiano nella ripresa e tutto finisce con un "nulla di fatto,, RETIi Miohelini (T.) al 13' bel I t.; Tornasi (J.) al 7' del secondo tempo. JUVENTUS: Bodoira; Foni, Hava; Depetririi, Va-rclien II. Varilien 1; Tornasi, Borei II, Gabello, Capocaaale, Bellini. TOBTXO: Olivieri; Piacentini. Ferrini; Baldi, AUasio, Gallea; Borsetti, Marchini, Miehelini, Petron, Capri. ARBITRO; Dattilo, di Homa. Spettatori 18.000; incasso 328.000. Lo vecchia partita della rivalità questa volta non ha fatto scintille. L'atmosfera non era rovente iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiimiuiimiimiiiiii I RISULTATI A Roma: Lazio-Milano 2-2 A Novara: Genova-Novara 1-0 A Bologna: Bologna-Fiorentina 3-2 A Torinoi Juventus-Torino 1-1 A Venezia i Modena-Venezia 4-0 A Napoli i Napoli-Triestina 3-1 A Conovai Li curia-Roma 1-0 A Milano: Ambro£iana~Bari 0-0 LE CLASSIFICHE SERIE A Partita Porte C. V. N. P. F. P. P.ti Bolocna 20 11 6 3 30 16 28 GenoVa 20 12 4 4 45 27 28 Ambrosiaua 20 11 4 5 29 16 26 Lazio 20 8 7 5 28 21 23 Torino 20 9 4 7 25 22 22 JuventUB 20 9 4 7 30 32 22 Miiano 20 7 6 7 34 25 20 Soma, 20 7 5 8 16 19 19 Bari 20 6 7 7 21 26 19 Yenezia, 20 7 5 8 25 33 19 Triestina 20 7 4 9 27 28 18 Novara 20 8 2 10 18 23 18 Liguria 20 5 8 7 18 26 18 Florentine, 20 6 4 10 29 34 16 Napoli 20 5 3 12 14 30 13 Modeua, 20 3 6 12 21 32 11 IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIII come avrebbe potuto essere, come lo è di solito. Vanno bene tutte due le squadre, in questo momen' to, e non avrebbe, quindi, destato meraviglia che ambedue avessero cercato di approfittare di questa occasione — l'occasione dell'amor proprio — per andare, ancor meglio, l'uno, a spese dell'altra, a qualunque costo. Tutto è andato liscio Invece, tutto è andato liscio come l'olio, senza inconvenienti, senza incìdenti, in piena regolarità, quasi come per il disbrigo di un affare di ordinaria amministrazione. E' vero che la giornata, gelida, rigida, pareva fatta apposta per smorzare i bollenti spiriti degli esagitati dello sport, è vero che lo Stadio Mussolini, collo spaeìo che interpone fra attori e spettatori poco si presta agli incidenti che trovano la loro origine negli incitamenti del pubblico, ma la tradizione dice che la normalità al cento per cento è quasi cosa... anormale in questi incontri fra squadre della stessa città. Lontano il tono drammatico, lontanissima l'andatura movimentata e l'atmosfera burrascosa di tanti e tanti urti fra granata e bianco-neri. La giornata del controllo dei nervi. Al massimo, si è avuta l'espulsione di un giuocatore, a qualche minuto dalla fine, non per un fallo plateale, ma per una osservazione poco riverente all'indirizzo dell'arbitro, osservazione che deve aver fatto spicco nella quiete generale. Il campo, sgombro dalla neve, gelato sul fondo e rotto e viscido alla superficie, era difficile, senza nulla più. Folta la corona del pubblico. Nella tribuna d'onore il Vice Segretario del Partito Mezzasoma, il Prefetto, il Federale Ferletti e il Podestà. La cannonata di Miehelini Un primo quarto d'ora di attacchi alterni, con prevalenza granata. I due terzini bianconeri, però, fanno sì che Bodoira non riceva lavoro difficile. Da una parte e dall'altra avanzate in bello stile, ma nulla di speciale nè nell'una area di rigore, nè nell'altra. Il punto che segna il Torino, poco dopo il 1S» minuto, infatti, non interessa l'area di rigore. Su un attacco al centro del campo ed a seguito di un rapido scambio con Marchini, Miehelini, girando su se stesso e spostandosi sulla destra vede improvvisamente aprirsi lo spazio per piazzare un tiro. Non esita e spara. Tutto ciò, ad una ventina di metri dalla porta, cioè ben fuori dell'area di rigore. Tiro secco, preciso, forte, di sotto in su. La palla finisce in rete, sulla sinistra di Bodoira, poco sotto la sbarra trasversale, senza che il portiere possa fare altro che accennare ad un vago tentativo di parata. Il giuoco del Torino acquista autorità, a vantaggio ottenuto. Gli attacchi dei granata diventano più radi, ma sono ora più ordinati, più precisi, meglio condotti alosraozvtobmcCmdqlopccrapsasmsmeoepgctE proprio ini attesto'periodo, ^\cIÌT..TT2? ?™™J*?eLlaJl~\tventila vede presentarsi le occa sioni per segnare. Occasioni di quelle che sorgono così, improvvise, attraverso le vicende del giuoco senza un motivo specifico od una causale, chiara e lampante, di quelle occasioni che bisogna raccogliere in fretta senza soffermarsi a sofisticare sul come hanno fatto a capitarvi duranti. Ne vedeva comparire una Cupocasale, e la sciupava senz'altro. Se ne presentava un'altra a Borei, ed anch'egli sparava precipitosamente fuori bersaglio. Una terza si faceva sulla strada di Gabetto, e questi riprendeva di testa il forte centro di Tornasi; il tentativo non riuscirà nemmeno al centroavanti bianconero, ma almeno qui si trattava solamente di infilare un angolo della rete invece dell'altro, il bersaglio noti veniva mancato del tutto. Il miglior giuoco tecnico portava i granata, alla loro volta, vicini a segnare, verso la fine del tempo. Era Petron che, da non facile posizione, colpiva il montante, ed erano Capri e Miehelini che gettavano l'allarme nell'estrema difesa juventina. Il pareggio di Tornasi Bilancio complessivo del primo tempo: più positiva e più tecnica attività del Torino, maggiori e migliori occasioni per segnare della Juventus. Per qualche minuto, alla ripresa, il livello del giuoco si sostiene, per quanto riguarda i granata. Qualche rugguardevole spunto offensivo, un bel tentativo di Capri, del buon lavoro da parte della linea mediana. Poi la Juventus va all'attacco, ed improvvisamente segna. Azione centrale anche questa volta e spostamento verso la destra all'altezza dell'area di rigore. Tornasi spunta libero dietro nztvmstuvlsps a Ferrini, e, prima che il terzino lo possa rkteciuffare, spara deciso. Palla in rete. Come già Bodoira nel caso dell'altro punto, così ora Olivieri non può che abbozzare Un gesto di parata, in alto, verso la sua sinistra. Uno a uno. Di lì non ci si muoverà più. Il tono di giuoco del Torino si abbassa subito. Lo 3i vede chiaramente. La squadra non giuoca più colla sicurezza del primo tempo. Come se il pareggio le faccia temere di peggio, essa non osa più distendersi all'attacco; nemmeno quando vuole, non riesce più a farlo bene. Gli «omini cincischiano, pare siano a corto di fiato, non convincono più. Attacchi e incidenti Viceversa la Juventus prende confidenza. Borei colpisce la sbarra trasversale dando un brivido alla difesa granata. Gabetto getta più di una. volta l'orgasmo nello sbarramento difensivo del Torino, a mezzo dei suoi caratteristici scatti a grandi falcate, ma senza mai poter concludere. L'intera squadra bianconera giuoca con maggior brìo. Particolarmente la estrèma difesa si è consolidata: oltre alla linea costituita da Foni e da Rava gli « avanti » granata proprio non riescono ad andare. Il giuoco fila via corretto e senza incidenti. Si, di incidenti ve n'è stato uno prima, quando Varglìen II, coJpito'camaUnente da una gomitatZ, è rimasto per qualche mi- per qtt nuto privo di forze e di conoscen za ed ha dovuto farsi sostituire temporaneamente dal fratello. E ve ne sarà un altro, a sei o sette minuti dal termine, quando Borsetti, poco dopo essersi rialzato da terra a seguito dì uno scontro con un avversario, esprimerà ad alta voce la sua personale opinione sull'arbitro e sulla carica di cui è stato oggetto, ricevendo in compenso l'ingiunzione a rientrare subito negli spogliatoi. Diventano di moda, i falli... di lingua. E la partita termina senza emozioni, con un Torino piuttosto remissivo, con una Juventus aggressiva, ma imprecisa, con un risultato che non accontenta nè malcontenta nessuno. Nè bene, nè male Nell'ambiente quieto e sereno dicui si è dello, l'incontro ha avutonn contenuto tecnico, qualche ra-ro sprazzo a parte, un po' piatto e modesto. Per fare un raffronto che riguarda uno dei contendenti, il giuoco di ieri non è stato certo all'altezza di quello prodotto otto giorni fa nella partita fra il Torino ed il Bologna. Non che si sia nuovamente piombati molto in basso. Aiiibedue le squadre hanno già gluocato peggio in questa stagione, ma ambedue sanno anche giuocare meglio. Iti certo qual modo, questa partita ha seguito la sorte di quelle in cui le due difese riescono a tenere saldamente a freno i due attacchi. Quando le ondate delle offensive vengono sistematicamente ed inesorabilmente ad infrangerssu un determinato sbarramentoda una parte e dall'ultra, il giuoco finisce per ristagnare al centro come conseguenza di uno sballottumento che è una prova di incapacità o di impotenza. E' il trion- fo del senso distruttivo sul senso costruttivo. Ieri, ad esempio, i due terzini bianconeri, Foni e Rava, hanno tracciato un limite, per gli avversari, oltre il quale era ben diffìcile andare: nel secondo tempo ogni attacco moriva sul loro piede. In modo meno chiaro, in tono meno classico, terzini e mediani granata hanno saputo pure ad un dato momento creare una barriera ugualmente difficile da superare per lo meno una barriera bastante a scombussolare e disorganizzare gli attaccanti bianco-neri. Nessuna meraviglia che, nel rigurgito centrale Serivantene, nessuno degli «avanti» delle due partì sia mensìonabile per qualche cosa di concreto. Al massimo si può dire che non ha avuto smentita il ritorno in forma di Marchini, da una parte, e che, dall'altra, Tornasi ha trovato modo di lavorare in quantità anche all'ala. Nel settore del lavoro difensivo, invece, occorre fare citazioni all'ordine del giorno. Rava è a posto, Fotti sta tornando in efficienza, Piacentini ha stoffa e merita ogni incoraggiamento. Baldi ha fatto im ottimo primo tempo. Allasio si è portato bene. La partita era per coloro che hanno mansioni di difesa, o che a compiti difensivi hanno finito per dedicarsi. Torino e Juventus erano alla pari, otto giorni or sono, con ZI punti ciascuno, nella classifica del campionato. Alla stessa altezza, con 22 punti a testa, sono ancora adesso. Non hanno osato farsi del bene, non hanno voluto farsi de! male, a vicenda. Fraternità. Vittorio Pozzo Juventua-Torlno : 13" minuto ael primo tempo : tiro secco, preciso, scoccato da Miehelini fuori area di rigore. La palla é in rete e vano è II tentativo di parata di Bodoira. E' il punto col quale il Torino conquista II vantaggio Juventus-Torino: 7" minuto della ripresa: Tornasi (nascosto da Olivieri) si è portato oltre i terzini « granata» ed ha mandato in rete. Olivieri non può che guardare la palla che e finita alta nel sacco, ben fuori dal suo raggio di aziona