Irritazione in Ungheria per gli atteggiamenti romeni

Irritazione in Ungheria per gli atteggiamenti romeni Irritazione in Ungheria per gli atteggiamenti romeni Si parla dì un prossimo viaggio di Csaky in Germania Budapest, 10 febbraio. Le nuove fortificazioni romene formano la preoccupazione più seria di questi ambienti politici e non mancava che un nuovo irrigidimento nelle sfere responsabili di Bucarest per aumentare 'allarme in Ungheria, dove nessuno riesce a capacitarsi perchè mai i vicini siano piuttosto ben disposti verso i bulgari mentre nei riguardi dei magiari si risponde, alle profferte di intesa, previo qualche sacrificio territoriale, col lanciare notizie che hanno più attinenza con i compiti dello Stato Maggiore che con quelli della politica estera vera e propria. Registrato il tono della stampa di Bucarest, che non lasciava scorgere ieri nessuna imminente possibilità di intesa sulla base qui tanto auspicata di una retti, fica dell'attuale frontiera, i con* menti ufficiosi odierni ribadiscono con maggior vigore quanto da alcuni giorni ormai si va scrivendo. Taluni giornali ispirati direttamente dal Ministero degli Esteri, tendono sempre a presentare l'atteggiamento romeno verso la Ungheria come un serio pericolo per la pace nel bacino danubianocarpatico e più o meno palesemente si fa cenno ai piani delle nuove fortificazioni romene; argomento questo, di cui la stampa di altri paesi si è per altro già impadronita. Anche i fogli serali insistono sul già espresso punto di vista magiaro nel problema dei rapporti con Bucarest e quindi con tutti gli Stati della Lega balcanica. Tutto lascia credere, contrariamente a qualche voce isolata, che per ora nessuno dei due, ungheresi e romeni, voglia modificare la reciproca posizione assunta. Quindi non è da ritenere conclusa questa offensiva contro Bucarest e si accusa apertamente di avere riportato in seno alla combinazione fra i quattro Stati balcanici sistemi e finalità della scomparsa Piccola Intesa. E si sa che la preoccupazione numero 1 della Piccola Intesa, anzi lo scopo per cui era posta, era quello di tenere a bada l'Ungheria e cercar di soffocare ogni sua legittima rivendicazione. Non si esclude che da parte ungherese si riprenda una più nutrita attività diplomatica di cui l'attuale campagna di stampa non sarebbe che un preludio. Circola la voce fra le varie altre di un prossima viaggio di Csaky in Germania. Un giornale del pomeriggio nel quadro delle quotidiane discussioni imperniate sulla Conferenza interbalcanica della settimana scorsa tende a presentare come molto tesi gli attuali rapporti fra Bellino ed Ankara. Dalle officine Krupp.create in Turchia sono stati licenziati tecnici e operai tedeschi. Di qui il nuovo attrito. I giornali di Bucarest si occu- pano della relazione fatta da Gaf^ncu sull'esito dei lavori della " Conferenza balcanica e si compiacciono della rinforzata posizione romena; su questa relazione è stato diramato ieri sera un comunicato ufficiale in cui alla fine si afferma che il presidente del consiglio Tatarescu si è congratulato col Ministro degli esteri per il successo della Conferenza stessa cui Gafencu ha notevolmente, si afferma, contribuito. B. Irritazione in Ungheria per gli atteggiamenti romeni Irritazione in Ungheria per gli atteggiamenti romeni Si parla dì un prossimo viaggio di Csaky in Germania Budapest, 10 febbraio. Le nuove fortificazioni romene formano la preoccupazione più seria di questi ambienti politici e non mancava che un nuovo irrigidimento nelle sfere responsabili di Bucarest per aumentare 'allarme in Ungheria, dove nessuno riesce a capacitarsi perchè mai i vicini siano piuttosto ben disposti verso i bulgari mentre nei riguardi dei magiari si risponde, alle profferte di intesa, previo qualche sacrificio territoriale, col lanciare notizie che hanno più attinenza con i compiti dello Stato Maggiore che con quelli della politica estera vera e propria. Registrato il tono della stampa di Bucarest, che non lasciava scorgere ieri nessuna imminente possibilità di intesa sulla base qui tanto auspicata di una retti, fica dell'attuale frontiera, i con* menti ufficiosi odierni ribadiscono con maggior vigore quanto da alcuni giorni ormai si va scrivendo. Taluni giornali ispirati direttamente dal Ministero degli Esteri, tendono sempre a presentare l'atteggiamento romeno verso la Ungheria come un serio pericolo per la pace nel bacino danubianocarpatico e più o meno palesemente si fa cenno ai piani delle nuove fortificazioni romene; argomento questo, di cui la stampa di altri paesi si è per altro già impadronita. Anche i fogli serali insistono sul già espresso punto di vista magiaro nel problema dei rapporti con Bucarest e quindi con tutti gli Stati della Lega balcanica. Tutto lascia credere, contrariamente a qualche voce isolata, che per ora nessuno dei due, ungheresi e romeni, voglia modificare la reciproca posizione assunta. Quindi non è da ritenere conclusa questa offensiva contro Bucarest e si accusa apertamente di avere riportato in seno alla combinazione fra i quattro Stati balcanici sistemi e finalità della scomparsa Piccola Intesa. E si sa che la preoccupazione numero 1 della Piccola Intesa, anzi lo scopo per cui era posta, era quello di tenere a bada l'Ungheria e cercar di soffocare ogni sua legittima rivendicazione. Non si esclude che da parte ungherese si riprenda una più nutrita attività diplomatica di cui l'attuale campagna di stampa non sarebbe che un preludio. Circola la voce fra le varie altre di un prossima viaggio di Csaky in Germania. Un giornale del pomeriggio nel quadro delle quotidiane discussioni imperniate sulla Conferenza interbalcanica della settimana scorsa tende a presentare come molto tesi gli attuali rapporti fra Bellino ed Ankara. Dalle officine Krupp.create in Turchia sono stati licenziati tecnici e operai tedeschi. Di qui il nuovo attrito. I giornali di Bucarest si occu- pano della relazione fatta da Gaf^ncu sull'esito dei lavori della " Conferenza balcanica e si compiacciono della rinforzata posizione romena; su questa relazione è stato diramato ieri sera un comunicato ufficiale in cui alla fine si afferma che il presidente del consiglio Tatarescu si è congratulato col Ministro degli esteri per il successo della Conferenza stessa cui Gafencu ha notevolmente, si afferma, contribuito. B.

Persone citate: Csaky, Gafencu, Krupp