Dichiarazioni di Ettore Muti al rapporto dei comandanti della Gil

Dichiarazioni di Ettore Muti al rapporto dei comandanti della Gil Dichiarazioni di Ettore Muti al rapporto dei comandanti della Gil Precise direttive sulla preparazione politica e militare dei giovani - Stretta collaborazione tra Partito e Scuola Roma, 7 febbraio. Si è tenuto al Foro Mussolini il rapporto dei Comandanti e viceComandanti Federali della G.I.L. Il Segretario del Partito ha fatto le seguenti dichiarazioni: « E' il primo dei raduni a carattere nazionale indetto dopo la mia assunzione alla Segreteria del Partito ed al Comando Generale della G.I.L. Desidero, perciò, sot tolineare l'importanza che attribuisco all'organizzazione della gio ventù. «Mentre il Partito si alleggerisce della gestione diretta ài alai ne attività: C.O.N.I., Dopolavoro, V.N.U.C.I., Lega Navale, ecc concentra invece in altri settori, specie su quelli della preparazione politica e guerriera delle nuove generazioni, la sua attenzione e le sue cure. Continuità rivoluiionaria « Preparazione politica, giacché questo è il primo ed essenziale compito della istituzione: preoccuparsi della continuità rivoluzionaria attraverso la formazione di generazioni, che trasmettano nel futuro lo spirito del Fascismo ed assicurino la durata dell'ordinamento mussoliniano. « Confermando la dipendenza diretta della G.I.L. dal Partito, appare chiara, la nostra volontà di accentuare vigorosamente la fisionomia politica dell'organizzazione giovanile, come ugualmente decisa si manifesta la nostra determinazione di affinare incessantemente questo strumento così potente e delicato, che solo può rafforzare e rendere intangibile l'unità morale e politica del Popolo italiano, primo insostituibile coefficiente della sua volontà di potenza. « Al rapporto che io tengo a voi, Comandanti e vice-Comandanti della G.I.L., parteciperanno domani anche — presente il camerata Bottai — i fascisti Provveditori agli Studi. La cosa è più che naturale e non deve sorprendere perchè tra scuola e Partito non vi poteva essere soltanto un semplice parallelismo. «Infatti ora la scuola, non si pone come scopo quello di scindere lo spirito in questa o in quell'altra manifestazione, sottoponendone solo alcune alla sua opera, scartandone altre come non attinenti al proprio compito, e cioè non è più scuola informativa per talune parti e per il resto neutra o agnostica: essa fa oggetto della sua azione lo spirito stesso vivente ed operante della civiltà del Littorio. Essa non mira a formare solo lo scienziato o solo il politico, ma sviluppa semplicemente l'uomo solo, l'uomo che ha elevato la sua umanità elevando la propria spiritualità. « La scuola è il luogo sacro dove Patria, religione, famiglia vedono realizzato in meravigliosa unità quanto occorre per dare all'Italia uomini nutriti di fede, pronti all'ubbidienza, decisi nel combattimento. Spirito e muscoli « Questa mia premessa spiega la partecipazione dei camerati Provveditori al rapporto, vi sottolinea le ragioni della stretta collaborazione esistente tra Partito e scuola, ma indica anche la via che devono tenere, in raccordo con gli insegnanti delle scuole, i preposti all' organizzazione militare della G.I.L. «Non esiste un allenamento dei muscoli fine a se stesso. « Cosi non esiste una istruzione foì male fine a se stessa. « Esiste «uà educazione dello spirito attraverso l'educazione dei muscoli. « L'uomo sportivo è completo se il miglioramento fisico gli ha fatto conseguire il miglioramento morale attraverso la maggior fiducia in sè (come ammonisce la IV Dichiarazione della « Carta della Scuola y>) e « attraverso l'alto senso della disciplina e del dovere ». Ecco perchè, a proposito dell'attività sportiva della GIL, io vi ho dd9pdparlato — nel « Foglio di Disposizioni » numero 59, del 21 gennaio — di « maggior vigore della razza » e di «formazione dell'ottimo soldato », avendo presente il monito del Duce ai giovani: «Voi siete l'aurora della vita, 'svo! siete la speranza della Patria. lznVoi siete, soprattutto, domani». l'esercito di L'esempio dei gregari « Il nostro obiettivo è dunque chiaro: preparare ottimi soldati che siano, come i legionari di Roma, vigorosi e resistenti, intrepidi e disciplinati, pronti ad ucci dere e, occorrendo a morire, quando il Duce lo comandi. « Se voi profondamente sentite questi criteri fondamentali, voi — senza sforzo — troverete la via giusta in ogni attimo del Vostro esercizio di comando. « Dopo le premesse generali, al cune direttive particolari. « E, per primo, avverto che l'Italiano nuovo può essere forgiato solo da « quel gerarca che ha in sè moltiplicate, quelle virtù che egli esige dai gregari». « Pertanto mi aspetto da. eia scuno di Voi sentite prove di ca rattere. « Nessuno di Voi « anelerà onori, o cariche, o guadagni, ma il dovere ed il com battimento ». « Ognuno di Voi « sdegnerà la vita comoda e lavorerà in silenzio ed in disci plina». « L'istruzione tecnica deve esse re squisitamente militare, secondo la più scrupolosa osservanza delle apposite norme. « Certo terrete conto che non avete nei ranghi reclute ventenni, ma dei giovani e dei giovanissimi. E perciò procederete con accortezza, per gradi. Bandirete la superficialità 'e la faciloneria. « Si passi al secondo esercizio quando il primo è già bene appreso, anzi sentito dai giovani. E dal più semplice si salga al più complesso. « Richiamo in modo speciale la Vostra attenzione sul « Passo Romano ». «Esso è sintesi, non solo di una istruzione completa e bene assimilata, ma anche e soprattutto di un perfetto inquadramento dello spirito, nella più rigida disciplina e nel più consapevole cameratismo. « Per le giovani, invece, l'esercizio fisico varrà a conferire ad esse il vigore necessario, perchè siano madri romanamente, serbando la grazia che è l'attributo indispensabile della femminilità. « Camerati! « Nei raduni e nelle palestre, il lavoro ferva a forgiare gli Italiani nuovi, quelli del tempo di Mussolini, i quali afferrando la fiaccola accesa dai ragazzi del '99 e del 900 sul Piave, risollevata con lo Squadrismo della Rivoluzione, e successivamente in terra d'Africa ed in terra di Spagna, non solo opporranno i giovani petti ad ogni offesa nemica ma imporranno la volontà di Roma quando 3 ovunque il Duce lo comandi ». Già in una solenne occasione, il Duce si disse « intrattabile » in fatto di educazione della gioven tù; fino da allora Egli reclamò come sia interamente Sua la fati ca eie cure di crescere la gioventù secondo i dettami, i principìi e ì fini del Regime Fascista. La formula « Libro e Moschetto » da allora sintetizzò efficacemente l'ideale di vita Indicato ai giovani; da allora cultura e sport, preparazione dello spirito e allenamento dei muscoli si alternarono in un'armonica fusione di intenti, in una equilibrata successione di attività quotidiana. Fu cura assidua del Partito, da eacnzmszfpggltdisnccbvdzdidqcsamgimpdaRImdstldgusdglLntdnfmealstbdddtpiDzmtisddasrallora, quella di saldare concreta- IHe^e„ 1^^nr^n?Ìvdpn!J.ntainZrte'i Ugl'ov'anl r^^S^ìAverso una educazione guerriera it degli animi e dei corpi, per mezzo di una tenace, assidua, sistematica preparazione fisica e mentale che, rifacendosi all'esempio inimitabile ma pure modellatore del Duce, «Prlnceps juventutis », facesse degli Italiani, di tutti gli Italiani, un blocco omogeneo di volontà e di passione, una compiuta espressione di potenza e di fede. Le dichiarazioni fatte ora dal Segretario del Partito ai Comandanti e Vice comandanti della Gii'ssmndtdinirrniiiiiMiiiiiMutMiiiiiiHiiiMiitiiiuMiiiiitiMiMMiiM senza ombra, riaffermano questa sostanziale intransigenza fascista nei confronti dell'educazione giovanile e ripropongono alla attenzione, alla meditazione degli Italiani non immemori il senso all'orientamento, le finalità prossime e remote di questa preparazione dei giovani che il Regime, geloso custode della originaria essenza formatrice e informatrice della « Rivoluzione continua * ha avocato interamente a sè, respingendo ogni compartecipazione di terzi nella responsabilità assunta di fronte al paese e di fronte alla storia, di crescere, nel clima mussoliniano, una razza eletta di italiani nuovi e capaci di affrontare ogni avversità e di piegare il destino alle necessità nazionali. La collaborazione che il Partito ha chiesto alla scuola in questo delicato settore integra egregiamente l'opera che le Gerarchie Fasciste svolgono nell'ambito di loro particolare competenza. Anima e palestra si alternano cosi, nell'educazione quotidiana, secondo un ritmo regolare che solleci ta, sia da parte dei docenti che degli allievi, l'apporto di una fede di una consapevo MiHiicntiiiiiiuniiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiitHMtiniiiiiiiiMiii lezza piena, di una disciplina li beramente assolta Come la cultura è uscita dalla sterilità della torre di avorio di infelice memoria, cosi la gagliarda fisica ha cessato di essere una specie di mostruosità per divenire legittima ambizione ed abituale condizione dei giovani che devono nutrire in seno l'orgoglio di sentirsi e di considerarsi soldati al servizio di una idea, anche nel disbrigo delle ordinarie mansioni civili, assolte nella vita di ogni giorno. I fini, prossimi e remoti, dell'educazione fascista dei giovani sono stati nitidamente riconfermati dallo Squadrista Muti: essi sono quelli già indicati da Mussolini, e si esprimono completamente nella decisione presa, sino dalle origini, di fare delle generazioni nate dagli artefici di Vittorio Veneto e della Marcia su Roma, « aurora della vita » e « speranza della Patria », l'« esercito di domani »; il formidabile esercito che deve, nelle contingenze della vita civile, e nelle necessità determinate da possibili offese nemiche, costituire l'invalicabile baluardo della Patria. Miiiiiiiiiiiriiii iiniintii nti MiniiiMiiiiiiiiiitii Il Segretario del Partito tiene rappo.to al Foro Mussolini ai Comandanti della Gii. Dichiarazioni di Ettore Muti al rapporto dei comandanti della Gil Dichiarazioni di Ettore Muti al rapporto dei comandanti della Gil Precise direttive sulla preparazione politica e militare dei giovani - Stretta collaborazione tra Partito e Scuola Roma, 7 febbraio. Si è tenuto al Foro Mussolini il rapporto dei Comandanti e viceComandanti Federali della G.I.L. Il Segretario del Partito ha fatto le seguenti dichiarazioni: « E' il primo dei raduni a carattere nazionale indetto dopo la mia assunzione alla Segreteria del Partito ed al Comando Generale della G.I.L. Desidero, perciò, sot tolineare l'importanza che attribuisco all'organizzazione della gio ventù. «Mentre il Partito si alleggerisce della gestione diretta ài alai ne attività: C.O.N.I., Dopolavoro, V.N.U.C.I., Lega Navale, ecc concentra invece in altri settori, specie su quelli della preparazione politica e guerriera delle nuove generazioni, la sua attenzione e le sue cure. Continuità rivoluiionaria « Preparazione politica, giacché questo è il primo ed essenziale compito della istituzione: preoccuparsi della continuità rivoluzionaria attraverso la formazione di generazioni, che trasmettano nel futuro lo spirito del Fascismo ed assicurino la durata dell'ordinamento mussoliniano. « Confermando la dipendenza diretta della G.I.L. dal Partito, appare chiara, la nostra volontà di accentuare vigorosamente la fisionomia politica dell'organizzazione giovanile, come ugualmente decisa si manifesta la nostra determinazione di affinare incessantemente questo strumento così potente e delicato, che solo può rafforzare e rendere intangibile l'unità morale e politica del Popolo italiano, primo insostituibile coefficiente della sua volontà di potenza. « Al rapporto che io tengo a voi, Comandanti e vice-Comandanti della G.I.L., parteciperanno domani anche — presente il camerata Bottai — i fascisti Provveditori agli Studi. La cosa è più che naturale e non deve sorprendere perchè tra scuola e Partito non vi poteva essere soltanto un semplice parallelismo. «Infatti ora la scuola, non si pone come scopo quello di scindere lo spirito in questa o in quell'altra manifestazione, sottoponendone solo alcune alla sua opera, scartandone altre come non attinenti al proprio compito, e cioè non è più scuola informativa per talune parti e per il resto neutra o agnostica: essa fa oggetto della sua azione lo spirito stesso vivente ed operante della civiltà del Littorio. Essa non mira a formare solo lo scienziato o solo il politico, ma sviluppa semplicemente l'uomo solo, l'uomo che ha elevato la sua umanità elevando la propria spiritualità. « La scuola è il luogo sacro dove Patria, religione, famiglia vedono realizzato in meravigliosa unità quanto occorre per dare all'Italia uomini nutriti di fede, pronti all'ubbidienza, decisi nel combattimento. Spirito e muscoli « Questa mia premessa spiega la partecipazione dei camerati Provveditori al rapporto, vi sottolinea le ragioni della stretta collaborazione esistente tra Partito e scuola, ma indica anche la via che devono tenere, in raccordo con gli insegnanti delle scuole, i preposti all' organizzazione militare della G.I.L. «Non esiste un allenamento dei muscoli fine a se stesso. « Cosi non esiste una istruzione foì male fine a se stessa. « Esiste «uà educazione dello spirito attraverso l'educazione dei muscoli. « L'uomo sportivo è completo se il miglioramento fisico gli ha fatto conseguire il miglioramento morale attraverso la maggior fiducia in sè (come ammonisce la IV Dichiarazione della « Carta della Scuola y>) e « attraverso l'alto senso della disciplina e del dovere ». Ecco perchè, a proposito dell'attività sportiva della GIL, io vi ho dd9pdparlato — nel « Foglio di Disposizioni » numero 59, del 21 gennaio — di « maggior vigore della razza » e di «formazione dell'ottimo soldato », avendo presente il monito del Duce ai giovani: «Voi siete l'aurora della vita, 'svo! siete la speranza della Patria. lznVoi siete, soprattutto, domani». l'esercito di L'esempio dei gregari « Il nostro obiettivo è dunque chiaro: preparare ottimi soldati che siano, come i legionari di Roma, vigorosi e resistenti, intrepidi e disciplinati, pronti ad ucci dere e, occorrendo a morire, quando il Duce lo comandi. « Se voi profondamente sentite questi criteri fondamentali, voi — senza sforzo — troverete la via giusta in ogni attimo del Vostro esercizio di comando. « Dopo le premesse generali, al cune direttive particolari. « E, per primo, avverto che l'Italiano nuovo può essere forgiato solo da « quel gerarca che ha in sè moltiplicate, quelle virtù che egli esige dai gregari». « Pertanto mi aspetto da. eia scuno di Voi sentite prove di ca rattere. « Nessuno di Voi « anelerà onori, o cariche, o guadagni, ma il dovere ed il com battimento ». « Ognuno di Voi « sdegnerà la vita comoda e lavorerà in silenzio ed in disci plina». « L'istruzione tecnica deve esse re squisitamente militare, secondo la più scrupolosa osservanza delle apposite norme. « Certo terrete conto che non avete nei ranghi reclute ventenni, ma dei giovani e dei giovanissimi. E perciò procederete con accortezza, per gradi. Bandirete la superficialità 'e la faciloneria. « Si passi al secondo esercizio quando il primo è già bene appreso, anzi sentito dai giovani. E dal più semplice si salga al più complesso. « Richiamo in modo speciale la Vostra attenzione sul « Passo Romano ». «Esso è sintesi, non solo di una istruzione completa e bene assimilata, ma anche e soprattutto di un perfetto inquadramento dello spirito, nella più rigida disciplina e nel più consapevole cameratismo. « Per le giovani, invece, l'esercizio fisico varrà a conferire ad esse il vigore necessario, perchè siano madri romanamente, serbando la grazia che è l'attributo indispensabile della femminilità. « Camerati! « Nei raduni e nelle palestre, il lavoro ferva a forgiare gli Italiani nuovi, quelli del tempo di Mussolini, i quali afferrando la fiaccola accesa dai ragazzi del '99 e del 900 sul Piave, risollevata con lo Squadrismo della Rivoluzione, e successivamente in terra d'Africa ed in terra di Spagna, non solo opporranno i giovani petti ad ogni offesa nemica ma imporranno la volontà di Roma quando 3 ovunque il Duce lo comandi ». Già in una solenne occasione, il Duce si disse « intrattabile » in fatto di educazione della gioven tù; fino da allora Egli reclamò come sia interamente Sua la fati ca eie cure di crescere la gioventù secondo i dettami, i principìi e ì fini del Regime Fascista. La formula « Libro e Moschetto » da allora sintetizzò efficacemente l'ideale di vita Indicato ai giovani; da allora cultura e sport, preparazione dello spirito e allenamento dei muscoli si alternarono in un'armonica fusione di intenti, in una equilibrata successione di attività quotidiana. Fu cura assidua del Partito, da eacnzmszfpggltdisnccbvdzdidqcsamgimpdaRImdstldgusdglLntdnfmealstbdddtpiDzmtisddasrallora, quella di saldare concreta- IHe^e„ 1^^nr^n?Ìvdpn!J.ntainZrte'i Ugl'ov'anl r^^S^ìAverso una educazione guerriera it degli animi e dei corpi, per mezzo di una tenace, assidua, sistematica preparazione fisica e mentale che, rifacendosi all'esempio inimitabile ma pure modellatore del Duce, «Prlnceps juventutis », facesse degli Italiani, di tutti gli Italiani, un blocco omogeneo di volontà e di passione, una compiuta espressione di potenza e di fede. Le dichiarazioni fatte ora dal Segretario del Partito ai Comandanti e Vice comandanti della Gii'ssmndtdinirrniiiiiMiiiiiMutMiiiiiiHiiiMiitiiiuMiiiiitiMiMMiiM senza ombra, riaffermano questa sostanziale intransigenza fascista nei confronti dell'educazione giovanile e ripropongono alla attenzione, alla meditazione degli Italiani non immemori il senso all'orientamento, le finalità prossime e remote di questa preparazione dei giovani che il Regime, geloso custode della originaria essenza formatrice e informatrice della « Rivoluzione continua * ha avocato interamente a sè, respingendo ogni compartecipazione di terzi nella responsabilità assunta di fronte al paese e di fronte alla storia, di crescere, nel clima mussoliniano, una razza eletta di italiani nuovi e capaci di affrontare ogni avversità e di piegare il destino alle necessità nazionali. La collaborazione che il Partito ha chiesto alla scuola in questo delicato settore integra egregiamente l'opera che le Gerarchie Fasciste svolgono nell'ambito di loro particolare competenza. Anima e palestra si alternano cosi, nell'educazione quotidiana, secondo un ritmo regolare che solleci ta, sia da parte dei docenti che degli allievi, l'apporto di una fede di una consapevo MiHiicntiiiiiiuniiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiitHMtiniiiiiiiiMiii lezza piena, di una disciplina li beramente assolta Come la cultura è uscita dalla sterilità della torre di avorio di infelice memoria, cosi la gagliarda fisica ha cessato di essere una specie di mostruosità per divenire legittima ambizione ed abituale condizione dei giovani che devono nutrire in seno l'orgoglio di sentirsi e di considerarsi soldati al servizio di una idea, anche nel disbrigo delle ordinarie mansioni civili, assolte nella vita di ogni giorno. I fini, prossimi e remoti, dell'educazione fascista dei giovani sono stati nitidamente riconfermati dallo Squadrista Muti: essi sono quelli già indicati da Mussolini, e si esprimono completamente nella decisione presa, sino dalle origini, di fare delle generazioni nate dagli artefici di Vittorio Veneto e della Marcia su Roma, « aurora della vita » e « speranza della Patria », l'« esercito di domani »; il formidabile esercito che deve, nelle contingenze della vita civile, e nelle necessità determinate da possibili offese nemiche, costituire l'invalicabile baluardo della Patria. Miiiiiiiiiiiriiii iiniintii nti MiniiiMiiiiiiiiiitii Il Segretario del Partito tiene rappo.to al Foro Mussolini ai Comandanti della Gii.

Luoghi citati: Africa, Italia, Roma, Spagna, Vittorio Veneto