L'arrivo a Belgrado delle delegazioni dell'Intesa di Alfio Russo

L'arrivo a Belgrado delle delegazioni dell'Intesa Ima coMMfereMMxa balcanica L'arrivo a Belgrado delle delegazioni dell'Intesa vgotb1mscBnEertuemdasddusnsnCcpppgctqtdepnktBelgrado, 1 febbraio. Un po' di bandiere rattrappite per il freddo, molta neve ammucchiata per le strade e la squisita cortesia dei Ministri e dei funzionari jugoslavi, ecco il quadro dell'accoglienza belgradese alle delegazioni inviate dalla Turchia, dalla Romania e dalla Grecia alla Conferenza interbalcanica. Il Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri di Grecia, Metaxas, è arrivato questa notte; alla stessa ora e con lo stesso treno è arrivato il Ministro turco degli Esteri, signor Saragioglu, il quale nella giornata ha lungamente conferito con il Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri di Bulgaria, signor Kiosseivanov. Il treno si è fermato quaranta minuti alla stazione di Sofia. Il signor Kiosseivanov si è intrattenuto durante questo tempo con il suo collega turco e poi l'ha accompagnato fino alla frontiera. Si afferma che il colloquio è stato assai cordiale e che tutte le questioni riguardanti i rapporti della Bulgaria con l'Intesa balcanica sono stati trattati senza giungere tuttavia ad un risultato pratico che nessuno d'altra parte attendeva; ma il rappresentante della Turchia avrebbe tratta l'impressione più che giustificata della buona volontà della Bulgaria che è, si, in contrasto con la Romania, ma che non intende precipitare le cose. Questa sera un certo vento di ottimismo spira sulla Conferenza dal lato bulgaro. Si dice infatti che non dovrebbe essere difficile alla Romania fare qualche promessa e dare qualche garanzia che potrebbero soddisfare la Bulgaria, la quale, senza aderire formalmente alla Intesa, verrebbe a farne parte spiritualmente. Vedremo fra qualche giorno se è » no una illusione. Riassumendo in brevissime parole tutto quello che abbiamo scritto in questi giorni, si potrà dire che la Conferenza ha un tema unico all'ordine del giorno: trovare il modo migliore di salvare la pace realizzando praticamente la spirituale armonia delli'ntesa con l'Italia. « Pertanto — scrive lo Slovenez, organo di monsignor Koroscez, Presidente del Senato jugoslavo — ministri degli Esteri dell'Intesa balcanica dovranno, alla luce degli avvenimenti europei, esaminare la situazione di questo settore del nostro continente e quella dei singoli Stati per vagliare attentamente tutti quei fattori che potranno rivelarsi utili alla pace; nello stesso tempo essi dovranno stabilire se eventualmente esistono ostacoli e pericoli che con uno sforzo di buona volontà possano essere eliminati prima che diventino questioni insolubili e inconciliabili con gli interessi di tutti. E' certo — aggiunge il giornale — che nessuno degli Stati della Intesa balcanica desidera la guerra. L'aspirazione alla pace è a tutti egualmente naturale e tutti sono pronti anche a compiere qualche sacrificio per essa come sono pronti a agire con ferma decisione per difendere la loro neutralità. Tale atteggiamento rappresenta indubbiamente l'elemento più costruttivo della politica dei paesi balcanici ». Per tornare alla cronaca che è un po' arida, diremo che le dichia-1 razioni di ottimismo fioccano da, ogni parte, specialmente dalla parte turca, la più entusiasta, ma tutto ciò, si capisce, è consueto a ' fqualsiasi conferenza; eppoi bisogna contentare i 200 e più giornalisti che si sono riversati a Belgrado, riempiendo persino le camere da bagno degli alberghi riservati alle delegazioni. Gli ame- I ricani sono i più accaniti cerca-1tori di notizie sensazionali, e, co- me non ce n'è. si mettono allo sba. I1-np-lio nnr di fare il Dezyo Essi lraglio pur di tare il.pezzo, fcssi.cercheranno in tutti i modi Jdrammatizzare la Conferenza cheiin verità vuol far le cose alla che-1tichella senz'alcun rumore. iDomani mattina i capi delle de- 'legazioni saranno ricevuti uno per - - |uno dal Principe Reggente Paolo che poi li tratterrà a colazione al Palazzo Bianco; nel primo pomeriggio essi faranno visita agi: altri due Reggenti e quindi si riuniranno per la prima seduta; ma voi conoscete il programma. , Alfio Russo L'arrivo a Belgrado delle delegazioni dell'Intesa Ima coMMfereMMxa balcanica L'arrivo a Belgrado delle delegazioni dell'Intesa vgotb1mscBnEertuemdasddusnsnCcpppgctqtdepnktBelgrado, 1 febbraio. Un po' di bandiere rattrappite per il freddo, molta neve ammucchiata per le strade e la squisita cortesia dei Ministri e dei funzionari jugoslavi, ecco il quadro dell'accoglienza belgradese alle delegazioni inviate dalla Turchia, dalla Romania e dalla Grecia alla Conferenza interbalcanica. Il Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri di Grecia, Metaxas, è arrivato questa notte; alla stessa ora e con lo stesso treno è arrivato il Ministro turco degli Esteri, signor Saragioglu, il quale nella giornata ha lungamente conferito con il Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri di Bulgaria, signor Kiosseivanov. Il treno si è fermato quaranta minuti alla stazione di Sofia. Il signor Kiosseivanov si è intrattenuto durante questo tempo con il suo collega turco e poi l'ha accompagnato fino alla frontiera. Si afferma che il colloquio è stato assai cordiale e che tutte le questioni riguardanti i rapporti della Bulgaria con l'Intesa balcanica sono stati trattati senza giungere tuttavia ad un risultato pratico che nessuno d'altra parte attendeva; ma il rappresentante della Turchia avrebbe tratta l'impressione più che giustificata della buona volontà della Bulgaria che è, si, in contrasto con la Romania, ma che non intende precipitare le cose. Questa sera un certo vento di ottimismo spira sulla Conferenza dal lato bulgaro. Si dice infatti che non dovrebbe essere difficile alla Romania fare qualche promessa e dare qualche garanzia che potrebbero soddisfare la Bulgaria, la quale, senza aderire formalmente alla Intesa, verrebbe a farne parte spiritualmente. Vedremo fra qualche giorno se è » no una illusione. Riassumendo in brevissime parole tutto quello che abbiamo scritto in questi giorni, si potrà dire che la Conferenza ha un tema unico all'ordine del giorno: trovare il modo migliore di salvare la pace realizzando praticamente la spirituale armonia delli'ntesa con l'Italia. « Pertanto — scrive lo Slovenez, organo di monsignor Koroscez, Presidente del Senato jugoslavo — ministri degli Esteri dell'Intesa balcanica dovranno, alla luce degli avvenimenti europei, esaminare la situazione di questo settore del nostro continente e quella dei singoli Stati per vagliare attentamente tutti quei fattori che potranno rivelarsi utili alla pace; nello stesso tempo essi dovranno stabilire se eventualmente esistono ostacoli e pericoli che con uno sforzo di buona volontà possano essere eliminati prima che diventino questioni insolubili e inconciliabili con gli interessi di tutti. E' certo — aggiunge il giornale — che nessuno degli Stati della Intesa balcanica desidera la guerra. L'aspirazione alla pace è a tutti egualmente naturale e tutti sono pronti anche a compiere qualche sacrificio per essa come sono pronti a agire con ferma decisione per difendere la loro neutralità. Tale atteggiamento rappresenta indubbiamente l'elemento più costruttivo della politica dei paesi balcanici ». Per tornare alla cronaca che è un po' arida, diremo che le dichia-1 razioni di ottimismo fioccano da, ogni parte, specialmente dalla parte turca, la più entusiasta, ma tutto ciò, si capisce, è consueto a ' fqualsiasi conferenza; eppoi bisogna contentare i 200 e più giornalisti che si sono riversati a Belgrado, riempiendo persino le camere da bagno degli alberghi riservati alle delegazioni. Gli ame- I ricani sono i più accaniti cerca-1tori di notizie sensazionali, e, co- me non ce n'è. si mettono allo sba. I1-np-lio nnr di fare il Dezyo Essi lraglio pur di tare il.pezzo, fcssi.cercheranno in tutti i modi Jdrammatizzare la Conferenza cheiin verità vuol far le cose alla che-1tichella senz'alcun rumore. iDomani mattina i capi delle de- 'legazioni saranno ricevuti uno per - - |uno dal Principe Reggente Paolo che poi li tratterrà a colazione al Palazzo Bianco; nel primo pomeriggio essi faranno visita agi: altri due Reggenti e quindi si riuniranno per la prima seduta; ma voi conoscete il programma. , Alfio Russo