Schermaglie ai Comuni fra Governo e opposizione A di Leo Rea

Schermaglie ai Comuni fra Governo e opposizione A Schermaglie ai Comuni fra Governo e opposizione A fra Governo e opposizione Chamberlain non vuol laperne di luperminiitrì Londra, 1 febbraio. La giornata londinese è stata contrassegnata da una calma presso che assoluta sul fronte diplomatico, mentre è stata relativamente agitata nelle retrovie: c'è stata infatti una battaglietta in Parlamento fra Governo e opposizione, la quale aveva chiesto che Chamberlain inserisse nel Governo un nuovo organismo a cui avrebbero dovuto essere attribuite funzioni di coordinazione della difesa economica, in parallelo, anche per denominazione, col ministero per la coordinazione della difesa istituito un anno e mezzo addietro e incaricato di provvedere e soprintendere all'accelerazione degli armamenti delle forze armate. La verità è — se è consentito fare un commento a tutta la battaglietta parlamentare di oggi — che l'opposizione aveva bliogno di far sapere che è viva, e a tale scopo e per giocare sul sicuro ha scelto un argomento che aveva trovato abbastanza appoggio fra i deputati governativi. Chi ha svolto il tema della pròposta è stato il baritono dei banchiIlaburistici Morrison; egli Ha criti-1cato naturalmente lo stato di cose attuale, le diversità di vedute a cui sono ispirate le varie attività dei dicasteri economici e finanziari, dove per esempio Cross fa da acceleratore e Simon da freno. Chamberlain prima di tutto ha fatto sorgere una risata da tutti i banchi elogiando Morrison per iaiserenità del suo attacco e per essersi astenuto questa volta dalle sue solite aggressioni personali; poi ha detto, tutto sommato, che la preposta non gli garbava. « A un nuovo ministro, o meglio super ministro, ha detto press'a poco Chamberlain, proprio non saprei che fargli fare » Quello che si deve fare è già fatto da altri; se la proposta dell'istituzione implica che gli altri non stanno funzionari do, egli, Primo Ministro, non può assolutamente accettare queste critiche; se, come sempre e specialmente in tempo di guerra, succede che vi siano divergenze di opinione fra collaboratori, ciò non va a danno nè dell'efficienza nè del credito del governo. Mentre cioè egli, Chamberlain, non vede qual bene potrebbe sorgere dalla creazione di un nuovo dicastero, dalla nomina di un altro uomo con poteri straordinari entro il seno dello stesso gabinetto ristretto di guerra, viceversa il nuovo ordinamento e il nuovo uomo potrebbero, secondo lui, dar luogo a numerosi inconvenienti. Per esempio, è bene che i ministri attuali rispondano davanti al Parlamento delle attività di loro competenza; è bene lasciar loro addosso tutta la responsabilità di esse. Invece quando per esempio il Cancelliere dello Scacchiere dovesse venire istradato dal nuovo controllore e coordinatore, come potrebbe discutere le faccende finanziarie col Parlamento in piena cognizione e responsabilità? Lo Scacchiere ha oggi di fronte a sè gravi problemi, anzi gravi pericoli, come l'inflazione e l'esslc eamento delle riserve dì valuta estera. Un rimedio a quest'ultimo disastro è lo sviluppo delle esportazioni; che ne sarebbe degli esportatori, quando al loro controllo fosse aggiunto un altro organismo ancora ? Chamberlain ha insistito in genere sui pericoli dell'eccesso di bu rocratizzazione, e particolarmente sul funzionamento del controllo parlamentare (argomento che < specialmente caro alle opposizioni) e sulle prerogative dello Scacchiere, argomento che è special mente caro a tutti gl'inglesi perchè si tratta della più antica istituzione costituzionale britannica e che, nelle circostanze presenti, serve ad attrarre verso Chamberlain sempre più i liberali simoniani, rafforzando i nodi sentimentali e politici che legano i conservatori, con Chamberlain e Simon, col Partito dominante la frazione deialtro partito tradizionalmente avverso la quale fu il punto di appoggio per ì tory nella distruzione di Lloyd George, ultimo erede dei whigs. Tuttavia Chamberlain è venuto parzialmente incontro ai desideri sftpefmlpècNfttdfrsCdcI cpplcngcN_ , , ,. ; -Iritlr SF&hh?-™ «•.n°n„f0SS altro che u»ii°^ì?.ar,sl della seri?ta c°n cui Morrison lo aveva attaccato ed anche perchè non erano i soli oppositori a chiedere dei miglio, ramenti nel sistema economico di guerra. Egli ha concluso il suo discorso annunciando che il Ministro del Commercio, sir Andrew Duncan, costituirà un Consiglio dell'esportazione, composto I di uomini in vista nel mondo del-' la guerra e da rappresentanti dei dicasteri interessati. Il nuovo or. gano mirerà a coordinare gli interessi degli esportatori. Leo Rea sdnuovo j '" Schermaglie ai Comuni fra Governo e opposizione A Schermaglie ai Comuni fra Governo e opposizione A fra Governo e opposizione Chamberlain non vuol laperne di luperminiitrì Londra, 1 febbraio. La giornata londinese è stata contrassegnata da una calma presso che assoluta sul fronte diplomatico, mentre è stata relativamente agitata nelle retrovie: c'è stata infatti una battaglietta in Parlamento fra Governo e opposizione, la quale aveva chiesto che Chamberlain inserisse nel Governo un nuovo organismo a cui avrebbero dovuto essere attribuite funzioni di coordinazione della difesa economica, in parallelo, anche per denominazione, col ministero per la coordinazione della difesa istituito un anno e mezzo addietro e incaricato di provvedere e soprintendere all'accelerazione degli armamenti delle forze armate. La verità è — se è consentito fare un commento a tutta la battaglietta parlamentare di oggi — che l'opposizione aveva bliogno di far sapere che è viva, e a tale scopo e per giocare sul sicuro ha scelto un argomento che aveva trovato abbastanza appoggio fra i deputati governativi. Chi ha svolto il tema della pròposta è stato il baritono dei banchiIlaburistici Morrison; egli Ha criti-1cato naturalmente lo stato di cose attuale, le diversità di vedute a cui sono ispirate le varie attività dei dicasteri economici e finanziari, dove per esempio Cross fa da acceleratore e Simon da freno. Chamberlain prima di tutto ha fatto sorgere una risata da tutti i banchi elogiando Morrison per iaiserenità del suo attacco e per essersi astenuto questa volta dalle sue solite aggressioni personali; poi ha detto, tutto sommato, che la preposta non gli garbava. « A un nuovo ministro, o meglio super ministro, ha detto press'a poco Chamberlain, proprio non saprei che fargli fare » Quello che si deve fare è già fatto da altri; se la proposta dell'istituzione implica che gli altri non stanno funzionari do, egli, Primo Ministro, non può assolutamente accettare queste critiche; se, come sempre e specialmente in tempo di guerra, succede che vi siano divergenze di opinione fra collaboratori, ciò non va a danno nè dell'efficienza nè del credito del governo. Mentre cioè egli, Chamberlain, non vede qual bene potrebbe sorgere dalla creazione di un nuovo dicastero, dalla nomina di un altro uomo con poteri straordinari entro il seno dello stesso gabinetto ristretto di guerra, viceversa il nuovo ordinamento e il nuovo uomo potrebbero, secondo lui, dar luogo a numerosi inconvenienti. Per esempio, è bene che i ministri attuali rispondano davanti al Parlamento delle attività di loro competenza; è bene lasciar loro addosso tutta la responsabilità di esse. Invece quando per esempio il Cancelliere dello Scacchiere dovesse venire istradato dal nuovo controllore e coordinatore, come potrebbe discutere le faccende finanziarie col Parlamento in piena cognizione e responsabilità? Lo Scacchiere ha oggi di fronte a sè gravi problemi, anzi gravi pericoli, come l'inflazione e l'esslc eamento delle riserve dì valuta estera. Un rimedio a quest'ultimo disastro è lo sviluppo delle esportazioni; che ne sarebbe degli esportatori, quando al loro controllo fosse aggiunto un altro organismo ancora ? Chamberlain ha insistito in genere sui pericoli dell'eccesso di bu rocratizzazione, e particolarmente sul funzionamento del controllo parlamentare (argomento che < specialmente caro alle opposizioni) e sulle prerogative dello Scacchiere, argomento che è special mente caro a tutti gl'inglesi perchè si tratta della più antica istituzione costituzionale britannica e che, nelle circostanze presenti, serve ad attrarre verso Chamberlain sempre più i liberali simoniani, rafforzando i nodi sentimentali e politici che legano i conservatori, con Chamberlain e Simon, col Partito dominante la frazione deialtro partito tradizionalmente avverso la quale fu il punto di appoggio per ì tory nella distruzione di Lloyd George, ultimo erede dei whigs. Tuttavia Chamberlain è venuto parzialmente incontro ai desideri sftpefmlpècNfttdfrsCdcI cpplcngcN_ , , ,. ; -Iritlr SF&hh?-™ «•.n°n„f0SS altro che u»ii°^ì?.ar,sl della seri?ta c°n cui Morrison lo aveva attaccato ed anche perchè non erano i soli oppositori a chiedere dei miglio, ramenti nel sistema economico di guerra. Egli ha concluso il suo discorso annunciando che il Ministro del Commercio, sir Andrew Duncan, costituirà un Consiglio dell'esportazione, composto I di uomini in vista nel mondo del-' la guerra e da rappresentanti dei dicasteri interessati. Il nuovo or. gano mirerà a coordinare gli interessi degli esportatori. Leo Rea sdnuovo j '"

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