Nugoli aerei tedeschi contro i convogli nel Mare del Nord

Nugoli aerei tedeschi contro i convogli nel Mare del Nord Nugoli aerei tedeschi contro i convogli nel Mare del Nord Tre ore di mitragliamento delle navi - Furibonde mischie sulle onde e nel cielo in tempesta - I tedeschi annunciano di aver abbattuto 7 apparecchi Londra, 29 gennaio, 'rali numero degli attacchi con-'ridotti oggi da, aeroplani tedeschi adcontro la navigazione inglese ha .pisuperalo tutti i precedènti dal-.tote e^" l'inizio della guerra. Lungo 450 chilometri di costa britannica dalle foci del Tyne alla costa del Kent è stato un contìnuo apparire e scomparire di fra le nuvole di aeroplani germanici, un continuo lancio di bómbe, uno scrosciare improvviso di mitragliamenti approfittando della visibilità scarsissima e della tempesta che infuriava sia in cielo che in mare. 10 mila colpi al minuto I cacciatori britannici addetti alla difesa non hanno avuto un momento di tregua; dove qualche squarcio si è aperto nel cielo è intervenuta anche l'artiglieria antiaerea come nella zona del Tyneside. Almeno in sette città dell'Inghilterra nord-orientale e della Scozia meridionale hanno risuonato stamane le sirene di allarme, a I cominciare dalle 9; e gli allarmi sono durati in genere una cìn■ ottantina di minuti. Poco dopo : mezzogiorno i tedeschi si sono spinti a minacciare le isole Shetland. Parecchie bombe sono cadni te. ma tutte in mare, e non sono stati segnalali danni alle cose né persone. Al di sopra della pie base strategica si sono leti volo i caccia britannici, ma pedito — dice un comunicato ufficiale — che si effettuassero intercetta s lòfi i ; /; piro.scii/o Llanwerm al larqo 1 deUa costa del Tyneside è stato particolarmente preso di mira: sette bombe sono state gettate sulla sua rotta, ma forse a causa del forte vento e della visibilità impossibile che pur aumentando la sicurezza diminuiva la precisione dei lanci degli assalitori, nessuna è arrivata a destinazione. Un altro apparecchio germanico ha attaccato in picchiata il piroscafo I imperiai Monarch al largo della costa scozzese; ma durante l'azio prtui sucoleprgrecostdcogsincoinsuqtrqrosudadtrsddinrI ctempo oscuro e avverso ha im-\ce i a e e o < in o o l e i » , e , l e e a l i e è i i d - ne è stato sorpreso dai cacciatori britannici che l'hanno costretto immediatamente a tornare dì nuovo fra le nubi dopo averlo sottoposto al tiro delle loro mitragliatrici di lunga gittata. Anche al largo del Tyneside un apparecchio tedesco, uscito improvvisamente da un banco d'i. nubi, si è trovato in mezzo a un nugolo di cacciatori inglesi. Questi lo hanno riconosciuto come un «Heinkel» da bombardamento; immediatamente gli inglesi hanno assunto la formazione di combattimento per centrare il nemico evitando di colpirsi reciprocamente. Ma il pilota germanico con grande presenza di spirito si attaccava a tutta forza ai timoni di profondità ; l'apparecchio si ini pennttva fulmineamente e tornava di nuovo nelle nubi suo rifugio e sua salvezza. Un combattimento è scoppiato improvviso un po' più a sud, dove un altro «Heinkel» che volava nelle nuvole basse ha sparato co! suo cannone dì coda contro inseguitori britannici colpendone uno, ma senza abbatterlo nè ferire il pilota. Altri inseguimenti sono avvenuti lungo le coste del Yorkshire. Fra i galleggianti attaccati si contano due navi-faro e i piroscafi Miriam. British Officer, Athl Monarch. Danny Bryn, Stanburn, Otterpool, Knitsley, Wellparck e gli altri già nominati. Fino a stasera non si annunciavano perdite all'infuori di quelle — pel momento ini precisa le — verificatesi sul vapore lettone Tautmila di 3700 tonnellate, che sarebbe colato a picco e di due morti sul vapore Gribfast ohe sarebbe gravemente danneggiato. Il comandante Prince del piroscafo di West Hurtlepool Otterpool sdraiato sul ponte col fucile sparava ogni volta che un apparecchio tedesco passava sulla sua nave. Il piroscafo è armato dì due cannoni antiaerei, ma i due cannonieri erano rimasti feriti mentre correvano al posto di combattimento. Gli apparecchi germanici lanciarono dicci bombe, quindi spazzarono il ponte della nave con raffiche di mitragliatrice. Nessuna bomba ha colpito la nave. Per immaginarsi l'effetto di questi scontri di cui fiammeggia la -1 B**rm senza battaglie ma che fo- cmvltuvpszsncsiclii ri e e, ga o irmie ouni apce ala glie il sonno ai suoi combattenti, si pensi a (/«e//» che accade qminel''" ifl* clementi ingrati del cielo e del mure, le nubi, le nebbie e i ca- qpnBildfpitdzNdtctpfvalloni divengono armi di difesaìpe di offesa e nel frastuono delle onde enei sibilare dei venti dominano a un tratto esplosioni di bombe ad alto potenziale o i diecimila colpi al minuto sgranati dalle otto mitragliatrici che si trovano sulle ali ili un «Spitfire» o di un « Hurricane » da caccia. Il dramma- di questa «guerra senza battaglie » rosi si riaccende e non solo nei cieli: Il Primo Lord dell'Ammiragliato aveva appena confermato che metà dei sommergìbili con cui la Germania ha cominciato la guerra giaceva ormai negli abissi quando gli idrofoni Asdic hanno ricominciato a segnalare. I sottomarini in azione Intorno a quest'arma difensiva regna il più grande mistero: è tino dei nuovissimi segreti di guerra dell'Ammiragliato: possiamo dire .soltanto che essa e basata sul principio dei misuratori acustici di profondità che raccolgono le onde sonore subacquee e l'eco del loro frangersi si riflette sui fondali. I ragazzi della marina britannica stanno notte e giorno di sentinella intorno a questi dispositivi: quando entro.un certo raggio le eliche di un sottomarino sono in marcia le sentinelle danno l'allarme; e si collegano l'ima con l'altra con un centro comune. Dopo stabilita la coi calcoli radiogoniome- , posizione o j f,ici, si impartono ordini; si muovono le unità da superficie, parto a la onia no gli apparecchi della difesa costiera. L'occhio aereo è il nemico naturale del sommergibile; esso solo può scrutare le profondità lungo la visuale più breve che è la verticale. L'azione delle unità della marina e dell'aviazione Inter viene; si lanciano bombe, si epa rano dai cannoni di bordo le «cariche di profondità » cioè proiettili ad esplosione ritardata che scoppiano qualche tempo dopo avere toccato la superficie delle onde. La guerra sottomarina sta prendendo piede: è molto triste tuttavia, dover constatare che fra i rottami e i cadaveri accumulati sul fondo del mare ce ne sono ancora troppi di non belligeranti, vale a dire di gente intenta ai propri! affari, senza animosità né ragioni da vendicare o da rivendicare contro nessuno; gente pacifica, coraggiosa, la quale ha già abbastanza da lottare col mare e coi disagi e che non dovrebbe trovare contro di sè la follia e la malvagità degli uomini. In questi ultimi giorni le esplosioni hanno fatto saltare in aria la nave danese England: lo ha raccontato al suo sbarco in un porto inglese il secondo ufficiale, unico superstite fra le 32 persone di equipaggio; e un rottame è stato trasportato a costa dalla marea, quello del piroscafo norvegino Faro. Il capitano era bravamente al suo posto su di esso, circondato da sei marmai. Sono stati raccolti da una lancia di salvataggio. Altri otto uomini avevano preso posto su una scialuppa, ma quattro di essi ne erano stati spazzati via dal mare infuriato e tre morivano intirizziti. L'ultimo, a gran fatica, remò per ore ed ore in mezzo ai tre I cadaveri che si muovevano ad ogni \colpo di mare dando al superstite n ti n ; o to n i a e o e a ! , l i fi compagno l'illusione che si- riani masseto. Alla fine, più morto che vivo, egli si accorse che la scialuppa si arenava sulla, spiaggia. Gli altri sette, al primo momento si erano anch'essi imbarcati su una scialuppa; ma il capitano aveva deciso di tornarsene a bordo perchè il rottame gli sembrava più sicuro che non la piccola imbarcazione; e aveva ragione. Un'altra scialuppa è stata trovata da una nave da guerra britannica con tre corpi. I medici di bordo sono riusciti a farli rivivere. Ora sono in infermeria. Non parlano. Si crede che siano i soli tre scampati al siluramento di un altro norvegino. i'Hosanger. Altri affondamenti Di fronte a questa violenta ri presa della guerra sottomarina gli osseruatori navali parlano senz'altro di una seconda ondata di unità subacquee lanciata dalla Germania in sostituzione dei sommergibili che nelle settimane scorse avevano esaurito le loro provviste o che sono stati colati a fondo. La piccola nave olandese Nora che ha- urtato stamane contro una mina al largo della costa sud orientale dell'Inghilterra e la cui poppa è stata gravemente danneg ndlednmmrleLnlbvdfspqlprrnisagpmaplspnnldsTtI i/iafa dall'esplosione, ha potutoessere rimorchiata da una naie giunta in suo soccorso con nran-de celerità. Tutti i membri delle-qui paggio sono salvi. Si apprende da Oslo che il vapore svedese Malaren di 2700 tonnellate ed il piroscafo norvegese Bauta di 1700 tonti, sono entrati in collisione nel fiordo di Oslo al largo di Filtvedt. Il Bauta. trovati dosi in imminente pericolo di ai- fondare in seguito alle avarie ri- portate allo scafo, è stato portato in secca, mentre U Malaren è entrato coi proprii mezzi nel porto di Oslo. Non si deplorano vìttime. Nugoli aerei tedeschi contro i convogli nel Mare del Nord Nugoli aerei tedeschi contro i convogli nel Mare del Nord Tre ore di mitragliamento delle navi - Furibonde mischie sulle onde e nel cielo in tempesta - I tedeschi annunciano di aver abbattuto 7 apparecchi Londra, 29 gennaio, 'rali numero degli attacchi con-'ridotti oggi da, aeroplani tedeschi adcontro la navigazione inglese ha .pisuperalo tutti i precedènti dal-.tote e^" l'inizio della guerra. Lungo 450 chilometri di costa britannica dalle foci del Tyne alla costa del Kent è stato un contìnuo apparire e scomparire di fra le nuvole di aeroplani germanici, un continuo lancio di bómbe, uno scrosciare improvviso di mitragliamenti approfittando della visibilità scarsissima e della tempesta che infuriava sia in cielo che in mare. 10 mila colpi al minuto I cacciatori britannici addetti alla difesa non hanno avuto un momento di tregua; dove qualche squarcio si è aperto nel cielo è intervenuta anche l'artiglieria antiaerea come nella zona del Tyneside. Almeno in sette città dell'Inghilterra nord-orientale e della Scozia meridionale hanno risuonato stamane le sirene di allarme, a I cominciare dalle 9; e gli allarmi sono durati in genere una cìn■ ottantina di minuti. Poco dopo : mezzogiorno i tedeschi si sono spinti a minacciare le isole Shetland. Parecchie bombe sono cadni te. ma tutte in mare, e non sono stati segnalali danni alle cose né persone. Al di sopra della pie base strategica si sono leti volo i caccia britannici, ma pedito — dice un comunicato ufficiale — che si effettuassero intercetta s lòfi i ; /; piro.scii/o Llanwerm al larqo 1 deUa costa del Tyneside è stato particolarmente preso di mira: sette bombe sono state gettate sulla sua rotta, ma forse a causa del forte vento e della visibilità impossibile che pur aumentando la sicurezza diminuiva la precisione dei lanci degli assalitori, nessuna è arrivata a destinazione. Un altro apparecchio germanico ha attaccato in picchiata il piroscafo I imperiai Monarch al largo della costa scozzese; ma durante l'azio prtui sucoleprgrecostdcogsincoinsuqtrqrosudadtrsddinrI ctempo oscuro e avverso ha im-\ce i a e e o < in o o l e i » , e , l e e a l i e è i i d - ne è stato sorpreso dai cacciatori britannici che l'hanno costretto immediatamente a tornare dì nuovo fra le nubi dopo averlo sottoposto al tiro delle loro mitragliatrici di lunga gittata. Anche al largo del Tyneside un apparecchio tedesco, uscito improvvisamente da un banco d'i. nubi, si è trovato in mezzo a un nugolo di cacciatori inglesi. Questi lo hanno riconosciuto come un «Heinkel» da bombardamento; immediatamente gli inglesi hanno assunto la formazione di combattimento per centrare il nemico evitando di colpirsi reciprocamente. Ma il pilota germanico con grande presenza di spirito si attaccava a tutta forza ai timoni di profondità ; l'apparecchio si ini pennttva fulmineamente e tornava di nuovo nelle nubi suo rifugio e sua salvezza. Un combattimento è scoppiato improvviso un po' più a sud, dove un altro «Heinkel» che volava nelle nuvole basse ha sparato co! suo cannone dì coda contro inseguitori britannici colpendone uno, ma senza abbatterlo nè ferire il pilota. Altri inseguimenti sono avvenuti lungo le coste del Yorkshire. Fra i galleggianti attaccati si contano due navi-faro e i piroscafi Miriam. British Officer, Athl Monarch. Danny Bryn, Stanburn, Otterpool, Knitsley, Wellparck e gli altri già nominati. Fino a stasera non si annunciavano perdite all'infuori di quelle — pel momento ini precisa le — verificatesi sul vapore lettone Tautmila di 3700 tonnellate, che sarebbe colato a picco e di due morti sul vapore Gribfast ohe sarebbe gravemente danneggiato. Il comandante Prince del piroscafo di West Hurtlepool Otterpool sdraiato sul ponte col fucile sparava ogni volta che un apparecchio tedesco passava sulla sua nave. Il piroscafo è armato dì due cannoni antiaerei, ma i due cannonieri erano rimasti feriti mentre correvano al posto di combattimento. Gli apparecchi germanici lanciarono dicci bombe, quindi spazzarono il ponte della nave con raffiche di mitragliatrice. Nessuna bomba ha colpito la nave. Per immaginarsi l'effetto di questi scontri di cui fiammeggia la -1 B**rm senza battaglie ma che fo- cmvltuvpszsncsiclii ri e e, ga o irmie ouni apce ala glie il sonno ai suoi combattenti, si pensi a (/«e//» che accade qminel''" ifl* clementi ingrati del cielo e del mure, le nubi, le nebbie e i ca- qpnBildfpitdzNdtctpfvalloni divengono armi di difesaìpe di offesa e nel frastuono delle onde enei sibilare dei venti dominano a un tratto esplosioni di bombe ad alto potenziale o i diecimila colpi al minuto sgranati dalle otto mitragliatrici che si trovano sulle ali ili un «Spitfire» o di un « Hurricane » da caccia. Il dramma- di questa «guerra senza battaglie » rosi si riaccende e non solo nei cieli: Il Primo Lord dell'Ammiragliato aveva appena confermato che metà dei sommergìbili con cui la Germania ha cominciato la guerra giaceva ormai negli abissi quando gli idrofoni Asdic hanno ricominciato a segnalare. I sottomarini in azione Intorno a quest'arma difensiva regna il più grande mistero: è tino dei nuovissimi segreti di guerra dell'Ammiragliato: possiamo dire .soltanto che essa e basata sul principio dei misuratori acustici di profondità che raccolgono le onde sonore subacquee e l'eco del loro frangersi si riflette sui fondali. I ragazzi della marina britannica stanno notte e giorno di sentinella intorno a questi dispositivi: quando entro.un certo raggio le eliche di un sottomarino sono in marcia le sentinelle danno l'allarme; e si collegano l'ima con l'altra con un centro comune. Dopo stabilita la coi calcoli radiogoniome- , posizione o j f,ici, si impartono ordini; si muovono le unità da superficie, parto a la onia no gli apparecchi della difesa costiera. L'occhio aereo è il nemico naturale del sommergibile; esso solo può scrutare le profondità lungo la visuale più breve che è la verticale. L'azione delle unità della marina e dell'aviazione Inter viene; si lanciano bombe, si epa rano dai cannoni di bordo le «cariche di profondità » cioè proiettili ad esplosione ritardata che scoppiano qualche tempo dopo avere toccato la superficie delle onde. La guerra sottomarina sta prendendo piede: è molto triste tuttavia, dover constatare che fra i rottami e i cadaveri accumulati sul fondo del mare ce ne sono ancora troppi di non belligeranti, vale a dire di gente intenta ai propri! affari, senza animosità né ragioni da vendicare o da rivendicare contro nessuno; gente pacifica, coraggiosa, la quale ha già abbastanza da lottare col mare e coi disagi e che non dovrebbe trovare contro di sè la follia e la malvagità degli uomini. In questi ultimi giorni le esplosioni hanno fatto saltare in aria la nave danese England: lo ha raccontato al suo sbarco in un porto inglese il secondo ufficiale, unico superstite fra le 32 persone di equipaggio; e un rottame è stato trasportato a costa dalla marea, quello del piroscafo norvegino Faro. Il capitano era bravamente al suo posto su di esso, circondato da sei marmai. Sono stati raccolti da una lancia di salvataggio. Altri otto uomini avevano preso posto su una scialuppa, ma quattro di essi ne erano stati spazzati via dal mare infuriato e tre morivano intirizziti. L'ultimo, a gran fatica, remò per ore ed ore in mezzo ai tre I cadaveri che si muovevano ad ogni \colpo di mare dando al superstite n ti n ; o to n i a e o e a ! , l i fi compagno l'illusione che si- riani masseto. Alla fine, più morto che vivo, egli si accorse che la scialuppa si arenava sulla, spiaggia. Gli altri sette, al primo momento si erano anch'essi imbarcati su una scialuppa; ma il capitano aveva deciso di tornarsene a bordo perchè il rottame gli sembrava più sicuro che non la piccola imbarcazione; e aveva ragione. Un'altra scialuppa è stata trovata da una nave da guerra britannica con tre corpi. I medici di bordo sono riusciti a farli rivivere. Ora sono in infermeria. Non parlano. Si crede che siano i soli tre scampati al siluramento di un altro norvegino. i'Hosanger. Altri affondamenti Di fronte a questa violenta ri presa della guerra sottomarina gli osseruatori navali parlano senz'altro di una seconda ondata di unità subacquee lanciata dalla Germania in sostituzione dei sommergibili che nelle settimane scorse avevano esaurito le loro provviste o che sono stati colati a fondo. La piccola nave olandese Nora che ha- urtato stamane contro una mina al largo della costa sud orientale dell'Inghilterra e la cui poppa è stata gravemente danneg ndlednmmrleLnlbvdfspqlprrnisagpmaplspnnldsTtI i/iafa dall'esplosione, ha potutoessere rimorchiata da una naie giunta in suo soccorso con nran-de celerità. Tutti i membri delle-qui paggio sono salvi. Si apprende da Oslo che il vapore svedese Malaren di 2700 tonnellate ed il piroscafo norvegese Bauta di 1700 tonti, sono entrati in collisione nel fiordo di Oslo al largo di Filtvedt. Il Bauta. trovati dosi in imminente pericolo di ai- fondare in seguito alle avarie ri- portate allo scafo, è stato portato in secca, mentre U Malaren è entrato coi proprii mezzi nel porto di Oslo. Non si deplorano vìttime.

Persone citate: Danny Bryn, Hurricane

Luoghi citati: Germania, Inghilterra, Londra, Oslo, Scozia