Il Duce parla alla prima riunione del Consiglio delle Consulte corporative coloniali

Il Duce parla alla prima riunione del Consiglio delle Consulte corporative coloniali Il Duce parla alla prima riunione del Consiglio delle Consulte corporative coloniali Mussolini, dopo una chiara relazione del Ministro Teruzzi, definisce i quattro tempi della creazione e dell'ascesa dell'Impero affidando alle Consulte il compito di accelerarne la realizzazione Roma, 18 gennaio. Oggi il Duce ha presenziato la prima riunione del Consiglio generale delle Consulte Corporative, istituite in base al regio decreto 28 aprile XVII, che ha attuato, per quanto concerne l'Impero e la Libia, la riforma delle Consulte e il passaggio del vecchio criterio informatore del settore produttivo al criterio del ciclo di produzione. La cerimon'.a, che ha rivestito un carattere di particolare solennità, è stata tenuta nel salone giallo del Ministero dell'Africa Italiana, ove, fin dalle ore 16, erano convenuti con i Presidenti delle Assemblee Legislative, tutti i membri del Governo, i dirigenti delle organizzazioni sindacali della Libia, dell'Africa Italiana e colonie e tutti i 260 componenti le dieci Consulte. Nel grande atrio del Ministero, il Duce è stato ricevuto dal Ministro dell'Africa Italiana col Segretario del Partito e il capo di Gabinetto del Ministero. Salito al primo piano, il Duce è entrato nella Sala Pompeiana j| dove erano schierati in divisa tut- | = ti i funzionari del Ministero e gli |i ufficiali dell'Ufficio militare e del i comando della Polizia coloniale, !§ che, al Suo apparire, sono scatta- | ti sull'attenti. 1 = Il Duce ha passato lentamente | in rassegna lo schieramento in- ~ trattenendosi con alcuni ufficiali e funzionari. Quindi mentre il comandante dei Moschettieri ordinava di presentare le armi, il Duce ha fatto il Suo ingresso nel- Salone Giallo accolto da una imponentissima i manifestazione da parte di tutti i convenuti, che scandivano con entusiasmo vivissimo il nome di Duce! Duce! Il Duce prende posto a un tavolo per Lui predisposto tra il Ministro dell'A. I. e il Segretario del P. N. F. Egli risponde ripetutamente, col braccio levato nel saluto romano, alle acclamazioni che crescono sempre più di intensità. L'ardente manifestazione si placa a stento ai cenni del Duce. Il Ministro Teruzzi ordina, quindi, il Saluto al Duce cui risponde il travolgente A Noi! dell'Assemblea. teMchgrtanompliMI Il discorso del Ministro Tedlv1eCtliclnusCdRCluesta e ottenuta licenza di parlare, il Ministro per l'A. I. dice: « Duce, questo insediamento delle Consulte ricostituite su un piano corporativo più aderente alla nuova realtà aggiunge, alla sua importanza intrinseca, la solennità che gli conferisce la Vostra ambita presenza. « Per esservi degnato di mettere il Vostro sigillo a questo inizio di un rinnovato cammino, Vi prego. Duce, di accogliere la espressione della più profonda gratitudine di quanti qui e nelle lontane terre dell'Africa nostra lavorano con fede, sulle Vostre direttive, per la grandezza imperiale di Roma. * Nella relazione (il bilancio dell'Africa Italiana da me tenuta alla Camera nella seduta del 18 marzo dell'anno XVI, esaminando la disciplina delle attività economiche dell'Africa Italiana, annunciai lo studio di una organizzazione delle Consulte più aderente all'ordina mento corporativo del Regno, per rafforzare il collegamento tra l'economia della Madre Patria e quella africana anche negli istituti che le rappresentano. Io riassunsi allora l'attività svolta dalle Consulte nel loro primo periodo di vita: attività che si concretava principalmente nell'esame di una imponente mole di domande volte ad ottenere l'autorizzazione all'esercizio di attività economiche nei territori dell'Impero. « Le Consulte, infatti, hanno fino ad oggi complessivamente esaminato 4452 domande di autorizzazione. La disciplina delle attività economiche si presentava come un compito non semplice, in quanto era necessario frenare, con saggio criterio moderatore, i facili entusiasmi di coloro che, spesso ignari delle reali condizioni economiche e di ambiente, avrebbero potuto, se abbandonati a se stessi, creare squilibri nell'economia coloniale come in quella metropolitana. L'impianto delle attività industriali e commerciali così disciplinato ed indirizzato anche attraverso la diretta azione dei Governi, ha sempre risposto alle effettive esigenze economiche dell'Impero e sì concreta oggi nelle seguenti cifre che comprendono anche le autorizzazioni di competenza dei Governatori: 4007 aziende industriali, con un capitale complessivo di circa 2.700 milioni di lire, e 4785 aziende commerciali con un capitale complessivo di oltre 1.100 milioni di lire. « Aggiungendo le aziende minori non censite e soprattutto le imprese agricole si arriva a circa cinque miliardi di capitale privato operante in Africa Orientale. •i Dopo tre anni di vita: normalizzata nel suo complesso la situazione politica — delineate le caratteristiche della situazione economica — perfezionati i nuovi istituti nella loro struttura funzionale ed organizzativa — ci è parso giunto il momento per realizzare un'adeguata riforma nell'ordinamento corporativo per la Africa Italiana. Necessità d'una riforma « Il nuovo ordinamento delle Consulte è innanzitutto la conseguenza della necessità più volte affermata di un più intimo colleE-amento della economia dei nostri ccevnrppctdct1 LfIfvzpctprara territori africani con quelli della Madre Patria. Se è vero, infatti, che le produzioni dovranno integrarsi per raggiungere il fine unitario del potenziamento dell'economia nazionale, intesa questa come somma della economia metropolitana e di quella dell'Africa Italiana, appare evidente come debba Ttllllllllllltlltltllflltflttllff llll1liÌMMtlfllUllllllllllltlllessere unitaria anche la struttura dei supremi organi preposti alle loro rispettive discipline « Pertanto, alle sei Consulte previste dal regio decreto 1" Luglio 1937-XV, divise per grandi settori economici, si sostituiscono dieci Consulte operanti per cicli produttivi, tali da poter seguire e regolare le sìngole produzioni in tutto il loro ciclo agricolo, industriale e commerciale. Dato il carattere dell'economia africana che, 'ilmeno nella fase attuale, non presenta una notevole differenziazione delle singole attività produttive, le dieci Consulte assumono la competenza delle ventidue Corporazieni del Regno, essendo così ripartite: tre comprendenti la produzione a ciclo completo; tre le attività industriali e quattro le attività del ramo servizi. « Una notevole innovazione il nuovo ordinamento porta nella rappresentanza delle categorie professionali: difatti mentre nel precedente ordinamento venivano chiamati a far parte della Consulta i rappresentanti delle categorie della sola Madre Patria, ora esse comprendono i diretti rappresen , tanti delle categorie operanti nel-1 Africa Italiana designati per laLibia dalle Associazioni sindacali fasciste e per l'Africa Italiana, per ora, dall'Ispettorato fascista della produzione e del lavoro. « Vaste ed essenziali sono le funzioni assegnate alle Consulte Corporative, funzioni sia di carattere consultivo che eli carattere normativo. Esse vengono chiamate a dar parere sulle provvidenze in materia di lavoro, di previdenza e di assistenza sociale, mentre preparano altresì le norme per il regolamento collettivo dei rapporti economici, le tariffe per le prestazioni e per i servizi. Piani di avvaloramento * Le nuove Consulte elaboreranno anche i piani generali di avvaloramento per i territori dell'Africa Italiana; saranno questi piani a dare la direttiva unitaria all'economia africana per portare al grado di massima efficienza le grandi risorse dell'Impero mercè anche l'infaticabile opera dei nostri colonizzatori. «■ Il nuovo ordinamento costituisce lo strumento più idoneo per raggiungere l'obbiettivo ultimo cui tendiamo: l'autarchia del complesso imperiale. Autarchia a cui l'A- lllM:illtlltlHlllt1llllllltlllllllfllltll41llfllllllllllllltlllinT o o a e (guerre frica Italiana dovrà e potrà contribuire mobilitando tutte le sue forze, in armonia con le direttive da Voi, Duce, date fi'.n dal maggio 1936-XIV e da noi fin qui costantemente seguite. « L'economia africana vede di nanzi a sè, in questo settore, dei compiti importantissimi cui attendere. In primo luogo il raggiungimento dell'autosufficienza locale innanzitutto' nel settore alimentare — per il quale sono già iin córso di attuazione i relativi piani autarchici — ed in prosieguo di tempo, anche nel campo industriale, fin dove risulterà conveniente per le necessità di pace, ma anche e soprattutto per le evenienze di In secondo luogo, l'apporto complementare all'economia della Madre Patria. In ottemperanza al monito da Voi impartito, che « per il raggiungimento dell'autarchia i territori metropolitani e quelli dell'Impero costituiscono una unità inscindibile» l'economia africana è infatti diret ta decisamente alla produzioneidi,quei beni che risultano deficitari nella Madre Patria (cotone, semi joleo3i metallii ecc.,. pi .\jn terzo aspetto del nostro | programm è l'espansione verso I mercati esteri, fra cui i principali mercati del vicino e lontano Oriente, già incrementando le correnti di traffico tradizionali, sia attivandone di nuove. II popolamento « Ultimo infine, ma fondamenta, le indirizzo della nostra azione è la colonizzazione demografica già in atto* nella Quarta Sponda e che, sviluppandosi gradualmente nell'Africa Italiana, costituisce la grande meta finale in rispondenza ai postulati ideali per cui d Legionari mossero alla conquista dell' Impero. « Duce! Riandando con la mente al cammino percorso, noi possiamo oggi guardare con sicura fede all'avvenire e affermarvi che le mete da Voi additate saranno raggiunte, perchè è in noi la cer- e è r i - t dalla Vostra tezza che ci viene volontà ». Con la più viva attenzione, l'assemblea ascolta il preciso discorso del ministro Teruzzi che, alla fine, viene salutato da calorosi applausi. Quando il Duce fa cenno di parlare, la massa dei convenuti scatta in piedi e Gli rinnova un'altissima, fervida acclamazione. E quando il Duce ha finito di parlare, la manifestazione di affetto e di devozione si rinnova entusiastica. Il Ministro Teruzzi ordina il Saluto al Duce. L'appassionata invocazione Duce! Duce! sovrasta le Il acclamazioni e gli applausi, li II Duce lascia, quindi, il salone Si e, accompagnato dal Ministro per l'Africa Italiana, col Segretario del P.N.F., traversata nuovamente la Sala Pompeiana, ove i funzionari e gli ufficiali Lo accolgono ancora, con il più ardente entusiasmo, discende nell'atrio e abbandona il Palazzo. Una folta folla, che si era riunita sulla Piazza del Quirinale in attesa che la cerimonia fosse terminata, ha improvvisato al Duce una calorosa manifestazione che si è prolungata fino a quando l'autovettura si è allontanata. Un quartiere di Helsinki in fiamme dopo un'incursione aerea russa. Il Duce parla alla prima riunione del Consiglio delle Consulte corporative coloniali Il Duce parla alla prima riunione del Consiglio delle Consulte corporative coloniali Mussolini, dopo una chiara relazione del Ministro Teruzzi, definisce i quattro tempi della creazione e dell'ascesa dell'Impero affidando alle Consulte il compito di accelerarne la realizzazione Roma, 18 gennaio. Oggi il Duce ha presenziato la prima riunione del Consiglio generale delle Consulte Corporative, istituite in base al regio decreto 28 aprile XVII, che ha attuato, per quanto concerne l'Impero e la Libia, la riforma delle Consulte e il passaggio del vecchio criterio informatore del settore produttivo al criterio del ciclo di produzione. La cerimon'.a, che ha rivestito un carattere di particolare solennità, è stata tenuta nel salone giallo del Ministero dell'Africa Italiana, ove, fin dalle ore 16, erano convenuti con i Presidenti delle Assemblee Legislative, tutti i membri del Governo, i dirigenti delle organizzazioni sindacali della Libia, dell'Africa Italiana e colonie e tutti i 260 componenti le dieci Consulte. Nel grande atrio del Ministero, il Duce è stato ricevuto dal Ministro dell'Africa Italiana col Segretario del Partito e il capo di Gabinetto del Ministero. Salito al primo piano, il Duce è entrato nella Sala Pompeiana j| dove erano schierati in divisa tut- | = ti i funzionari del Ministero e gli |i ufficiali dell'Ufficio militare e del i comando della Polizia coloniale, !§ che, al Suo apparire, sono scatta- | ti sull'attenti. 1 = Il Duce ha passato lentamente | in rassegna lo schieramento in- ~ trattenendosi con alcuni ufficiali e funzionari. Quindi mentre il comandante dei Moschettieri ordinava di presentare le armi, il Duce ha fatto il Suo ingresso nel- Salone Giallo accolto da una imponentissima i manifestazione da parte di tutti i convenuti, che scandivano con entusiasmo vivissimo il nome di Duce! Duce! Il Duce prende posto a un tavolo per Lui predisposto tra il Ministro dell'A. I. e il Segretario del P. N. F. Egli risponde ripetutamente, col braccio levato nel saluto romano, alle acclamazioni che crescono sempre più di intensità. L'ardente manifestazione si placa a stento ai cenni del Duce. Il Ministro Teruzzi ordina, quindi, il Saluto al Duce cui risponde il travolgente A Noi! dell'Assemblea. teMchgrtanompliMI Il discorso del Ministro Tedlv1eCtliclnusCdRCluesta e ottenuta licenza di parlare, il Ministro per l'A. I. dice: « Duce, questo insediamento delle Consulte ricostituite su un piano corporativo più aderente alla nuova realtà aggiunge, alla sua importanza intrinseca, la solennità che gli conferisce la Vostra ambita presenza. « Per esservi degnato di mettere il Vostro sigillo a questo inizio di un rinnovato cammino, Vi prego. Duce, di accogliere la espressione della più profonda gratitudine di quanti qui e nelle lontane terre dell'Africa nostra lavorano con fede, sulle Vostre direttive, per la grandezza imperiale di Roma. * Nella relazione (il bilancio dell'Africa Italiana da me tenuta alla Camera nella seduta del 18 marzo dell'anno XVI, esaminando la disciplina delle attività economiche dell'Africa Italiana, annunciai lo studio di una organizzazione delle Consulte più aderente all'ordina mento corporativo del Regno, per rafforzare il collegamento tra l'economia della Madre Patria e quella africana anche negli istituti che le rappresentano. Io riassunsi allora l'attività svolta dalle Consulte nel loro primo periodo di vita: attività che si concretava principalmente nell'esame di una imponente mole di domande volte ad ottenere l'autorizzazione all'esercizio di attività economiche nei territori dell'Impero. « Le Consulte, infatti, hanno fino ad oggi complessivamente esaminato 4452 domande di autorizzazione. La disciplina delle attività economiche si presentava come un compito non semplice, in quanto era necessario frenare, con saggio criterio moderatore, i facili entusiasmi di coloro che, spesso ignari delle reali condizioni economiche e di ambiente, avrebbero potuto, se abbandonati a se stessi, creare squilibri nell'economia coloniale come in quella metropolitana. L'impianto delle attività industriali e commerciali così disciplinato ed indirizzato anche attraverso la diretta azione dei Governi, ha sempre risposto alle effettive esigenze economiche dell'Impero e sì concreta oggi nelle seguenti cifre che comprendono anche le autorizzazioni di competenza dei Governatori: 4007 aziende industriali, con un capitale complessivo di circa 2.700 milioni di lire, e 4785 aziende commerciali con un capitale complessivo di oltre 1.100 milioni di lire. « Aggiungendo le aziende minori non censite e soprattutto le imprese agricole si arriva a circa cinque miliardi di capitale privato operante in Africa Orientale. •i Dopo tre anni di vita: normalizzata nel suo complesso la situazione politica — delineate le caratteristiche della situazione economica — perfezionati i nuovi istituti nella loro struttura funzionale ed organizzativa — ci è parso giunto il momento per realizzare un'adeguata riforma nell'ordinamento corporativo per la Africa Italiana. Necessità d'una riforma « Il nuovo ordinamento delle Consulte è innanzitutto la conseguenza della necessità più volte affermata di un più intimo colleE-amento della economia dei nostri ccevnrppctdct1 LfIfvzpctprara territori africani con quelli della Madre Patria. Se è vero, infatti, che le produzioni dovranno integrarsi per raggiungere il fine unitario del potenziamento dell'economia nazionale, intesa questa come somma della economia metropolitana e di quella dell'Africa Italiana, appare evidente come debba Ttllllllllllltlltltllflltflttllff llll1liÌMMtlfllUllllllllllltlllessere unitaria anche la struttura dei supremi organi preposti alle loro rispettive discipline « Pertanto, alle sei Consulte previste dal regio decreto 1" Luglio 1937-XV, divise per grandi settori economici, si sostituiscono dieci Consulte operanti per cicli produttivi, tali da poter seguire e regolare le sìngole produzioni in tutto il loro ciclo agricolo, industriale e commerciale. Dato il carattere dell'economia africana che, 'ilmeno nella fase attuale, non presenta una notevole differenziazione delle singole attività produttive, le dieci Consulte assumono la competenza delle ventidue Corporazieni del Regno, essendo così ripartite: tre comprendenti la produzione a ciclo completo; tre le attività industriali e quattro le attività del ramo servizi. « Una notevole innovazione il nuovo ordinamento porta nella rappresentanza delle categorie professionali: difatti mentre nel precedente ordinamento venivano chiamati a far parte della Consulta i rappresentanti delle categorie della sola Madre Patria, ora esse comprendono i diretti rappresen , tanti delle categorie operanti nel-1 Africa Italiana designati per laLibia dalle Associazioni sindacali fasciste e per l'Africa Italiana, per ora, dall'Ispettorato fascista della produzione e del lavoro. « Vaste ed essenziali sono le funzioni assegnate alle Consulte Corporative, funzioni sia di carattere consultivo che eli carattere normativo. Esse vengono chiamate a dar parere sulle provvidenze in materia di lavoro, di previdenza e di assistenza sociale, mentre preparano altresì le norme per il regolamento collettivo dei rapporti economici, le tariffe per le prestazioni e per i servizi. Piani di avvaloramento * Le nuove Consulte elaboreranno anche i piani generali di avvaloramento per i territori dell'Africa Italiana; saranno questi piani a dare la direttiva unitaria all'economia africana per portare al grado di massima efficienza le grandi risorse dell'Impero mercè anche l'infaticabile opera dei nostri colonizzatori. «■ Il nuovo ordinamento costituisce lo strumento più idoneo per raggiungere l'obbiettivo ultimo cui tendiamo: l'autarchia del complesso imperiale. Autarchia a cui l'A- lllM:illtlltlHlllt1llllllltlllllllfllltll41llfllllllllllllltlllinT o o a e (guerre frica Italiana dovrà e potrà contribuire mobilitando tutte le sue forze, in armonia con le direttive da Voi, Duce, date fi'.n dal maggio 1936-XIV e da noi fin qui costantemente seguite. « L'economia africana vede di nanzi a sè, in questo settore, dei compiti importantissimi cui attendere. In primo luogo il raggiungimento dell'autosufficienza locale innanzitutto' nel settore alimentare — per il quale sono già iin córso di attuazione i relativi piani autarchici — ed in prosieguo di tempo, anche nel campo industriale, fin dove risulterà conveniente per le necessità di pace, ma anche e soprattutto per le evenienze di In secondo luogo, l'apporto complementare all'economia della Madre Patria. In ottemperanza al monito da Voi impartito, che « per il raggiungimento dell'autarchia i territori metropolitani e quelli dell'Impero costituiscono una unità inscindibile» l'economia africana è infatti diret ta decisamente alla produzioneidi,quei beni che risultano deficitari nella Madre Patria (cotone, semi joleo3i metallii ecc.,. pi .\jn terzo aspetto del nostro | programm è l'espansione verso I mercati esteri, fra cui i principali mercati del vicino e lontano Oriente, già incrementando le correnti di traffico tradizionali, sia attivandone di nuove. II popolamento « Ultimo infine, ma fondamenta, le indirizzo della nostra azione è la colonizzazione demografica già in atto* nella Quarta Sponda e che, sviluppandosi gradualmente nell'Africa Italiana, costituisce la grande meta finale in rispondenza ai postulati ideali per cui d Legionari mossero alla conquista dell' Impero. « Duce! Riandando con la mente al cammino percorso, noi possiamo oggi guardare con sicura fede all'avvenire e affermarvi che le mete da Voi additate saranno raggiunte, perchè è in noi la cer- e è r i - t dalla Vostra tezza che ci viene volontà ». Con la più viva attenzione, l'assemblea ascolta il preciso discorso del ministro Teruzzi che, alla fine, viene salutato da calorosi applausi. Quando il Duce fa cenno di parlare, la massa dei convenuti scatta in piedi e Gli rinnova un'altissima, fervida acclamazione. E quando il Duce ha finito di parlare, la manifestazione di affetto e di devozione si rinnova entusiastica. Il Ministro Teruzzi ordina il Saluto al Duce. L'appassionata invocazione Duce! Duce! sovrasta le Il acclamazioni e gli applausi, li II Duce lascia, quindi, il salone Si e, accompagnato dal Ministro per l'Africa Italiana, col Segretario del P.N.F., traversata nuovamente la Sala Pompeiana, ove i funzionari e gli ufficiali Lo accolgono ancora, con il più ardente entusiasmo, discende nell'atrio e abbandona il Palazzo. Una folta folla, che si era riunita sulla Piazza del Quirinale in attesa che la cerimonia fosse terminata, ha improvvisato al Duce una calorosa manifestazione che si è prolungata fino a quando l'autovettura si è allontanata. Un quartiere di Helsinki in fiamme dopo un'incursione aerea russa.