Manifestazioni di lealismo croato al Reggente Principe Paolo di Alfio Russo

Manifestazioni di lealismo croato al Reggente Principe Paolo Manifestazioni di lealismo croato al Reggente Principe Paolo L'attesa per la conferenza della Intesa balcanica Belgrado, 15 gennaio. Politica interna e internazionale sono in primo piano. Il Prin cipe Reggente è tuttora a Zaga br'ia dove" sta definendo le ultime questioni concernenti le leggi del la Croazia autonoma e intanto ha firmato il decreto che istituisce la Dieta croata. Il suo viaggio si svolge in mezzo a manifestazioni di lealismo da parte del popolo e dei capi. Il vice Presidente del Consiglio Macek, ha annunziato alle folle, ammassate davanti alla sede della Banovina, che il Principe reggente ha firmato l'ordinanza relativa alle elezioni per le Diete croate. La notizia ha provocato altissime acclamazioni all'indirizzo del Principe Paolo e della Principessa Olga. Nella chiesa ortodossa è stato cantato un solenne Te Deuvi cui , f111™0 assistito il Principe reggen te. Pa,ol°;,11 Presidente del Consi &'10. Zvetkovic, il Bano della Ba- novina della Croazia ed 1 membri del Governo. Ha officiato il Me- tropolita circondato dai membri del clero. La folla, ammassatasi per le strade e sulla piazza dinanzi alla chiesa, ha applaudito entusiasticamente il Principe. Macek inoltre, in una dichiara zione all'Agenzia Rador ha detto fra l'altro: « Abbiamo sempre de siderato di restare nel quadro del la Jugoslavia e a questo fine ab Diamo fatto tuti gli sforzi affin che i croati fossero equiparati ai serbi. Sono note le vicende attraverso le quali è passato il nostro Stato fino alla felice conclusione dell'accordo di agosto, che, sebbene non sia completo, offre la possibilità di riconoscere alla Croazia una speciale situazione. La visita del Principe Reggente prova nel migliore dei modi questa speciale situazione ». Il bano Subacic ha parlato di '•r. questo grande giorno che soltanto la storia potrà apprezzare nel giusto valore *, e il ministro Krek ha dichiarato che le manifestazioni di Zagabria « rappresentano la fedeltà sincera e profonda del popolo croato alla Dinastia ed alla Jugoslavia ». Si capisce benissimo che la stampa dia all'avvenimento un risalto assolutamente inconsueto; ma essa non trascura perciò le questioni internazionali alle quali dedica gran parte delle sue pagine. Il contegno dell'Italia, nella questione particolare dei Balcani e nelle questioni generali dell'Europa attira come sempre, ed ora ancor più, ansiosamente l'attenzione. Il Vreme scrive fra le tante cose che l'Italia alla fine dell'altra guerra, dopo avere compiuto uno sforzo enorme forse superiore alle sue stesse possibilità e dopo avere perduto settecentomila uomini ha visto le sue speranze frustrate. «: E' stata una lezione che nessun italiano ha mai dimenticato — annota il giornale — cosi si possono perfettamente capire gli intendimenti dell'Italia che al momento buono, essendo accuratamente preparata nel campo militare e civile, potrà porre le sue richieste quando sarà giunta l'ora della creazione della « nuova Europa ». s In questi ultimi quattro mesi — aggiunge il giornale — i rapporti dell'Italia con la Francia e l'Inghilterra sono migliorati, ma la loro essenza è rimasta immu tata. L'Italia aspetta che le due potenze riparino 1 torti che le han no inflitto dopo la guerra dei quattro anni; finora Londra e Parigi non hanno fatto alcuna offer- ta~ ma l'Italia, del resto, non aspetta nessun'offerta. Utilizzando la sua eccezionale posizione l'Italia dà ora impulso alla sua industria e tende a riconquistare i mercati perduti durante le sanzioni » Riprendendo il tema delle conversazioni di Venezia fra il conte Ciano ed il conte Csaky, lo stesso Vreme scrive che la eventuale espansione sovietica verso questa parte d'Europa si vedrà sbarrata la strada dall'Italia e dagli Stati balcanici insieme ». Alfio Russo Manifestazioni di lealismo croato al Reggente Principe Paolo Manifestazioni di lealismo croato al Reggente Principe Paolo L'attesa per la conferenza della Intesa balcanica Belgrado, 15 gennaio. Politica interna e internazionale sono in primo piano. Il Prin cipe Reggente è tuttora a Zaga br'ia dove" sta definendo le ultime questioni concernenti le leggi del la Croazia autonoma e intanto ha firmato il decreto che istituisce la Dieta croata. Il suo viaggio si svolge in mezzo a manifestazioni di lealismo da parte del popolo e dei capi. Il vice Presidente del Consiglio Macek, ha annunziato alle folle, ammassate davanti alla sede della Banovina, che il Principe reggente ha firmato l'ordinanza relativa alle elezioni per le Diete croate. La notizia ha provocato altissime acclamazioni all'indirizzo del Principe Paolo e della Principessa Olga. Nella chiesa ortodossa è stato cantato un solenne Te Deuvi cui , f111™0 assistito il Principe reggen te. Pa,ol°;,11 Presidente del Consi &'10. Zvetkovic, il Bano della Ba- novina della Croazia ed 1 membri del Governo. Ha officiato il Me- tropolita circondato dai membri del clero. La folla, ammassatasi per le strade e sulla piazza dinanzi alla chiesa, ha applaudito entusiasticamente il Principe. Macek inoltre, in una dichiara zione all'Agenzia Rador ha detto fra l'altro: « Abbiamo sempre de siderato di restare nel quadro del la Jugoslavia e a questo fine ab Diamo fatto tuti gli sforzi affin che i croati fossero equiparati ai serbi. Sono note le vicende attraverso le quali è passato il nostro Stato fino alla felice conclusione dell'accordo di agosto, che, sebbene non sia completo, offre la possibilità di riconoscere alla Croazia una speciale situazione. La visita del Principe Reggente prova nel migliore dei modi questa speciale situazione ». Il bano Subacic ha parlato di '•r. questo grande giorno che soltanto la storia potrà apprezzare nel giusto valore *, e il ministro Krek ha dichiarato che le manifestazioni di Zagabria « rappresentano la fedeltà sincera e profonda del popolo croato alla Dinastia ed alla Jugoslavia ». Si capisce benissimo che la stampa dia all'avvenimento un risalto assolutamente inconsueto; ma essa non trascura perciò le questioni internazionali alle quali dedica gran parte delle sue pagine. Il contegno dell'Italia, nella questione particolare dei Balcani e nelle questioni generali dell'Europa attira come sempre, ed ora ancor più, ansiosamente l'attenzione. Il Vreme scrive fra le tante cose che l'Italia alla fine dell'altra guerra, dopo avere compiuto uno sforzo enorme forse superiore alle sue stesse possibilità e dopo avere perduto settecentomila uomini ha visto le sue speranze frustrate. «: E' stata una lezione che nessun italiano ha mai dimenticato — annota il giornale — cosi si possono perfettamente capire gli intendimenti dell'Italia che al momento buono, essendo accuratamente preparata nel campo militare e civile, potrà porre le sue richieste quando sarà giunta l'ora della creazione della « nuova Europa ». s In questi ultimi quattro mesi — aggiunge il giornale — i rapporti dell'Italia con la Francia e l'Inghilterra sono migliorati, ma la loro essenza è rimasta immu tata. L'Italia aspetta che le due potenze riparino 1 torti che le han no inflitto dopo la guerra dei quattro anni; finora Londra e Parigi non hanno fatto alcuna offer- ta~ ma l'Italia, del resto, non aspetta nessun'offerta. Utilizzando la sua eccezionale posizione l'Italia dà ora impulso alla sua industria e tende a riconquistare i mercati perduti durante le sanzioni » Riprendendo il tema delle conversazioni di Venezia fra il conte Ciano ed il conte Csaky, lo stesso Vreme scrive che la eventuale espansione sovietica verso questa parte d'Europa si vedrà sbarrata la strada dall'Italia e dagli Stati balcanici insieme ». Alfio Russo

Persone citate: Ciano, Consi, Csaky, Prin, Principe Paolo, Principessa Olga, Zaga