Previsioni romanzesche sulla guerra di... domani di Giorgio Sansa

Previsioni romanzesche sulla guerra di... domani Previsioni romanzesche sulla guerra di... domani Parigi, 15 gennaio. |fI giornali di cggi non recano jdtraccia dell'allarme della scorsa notte quando a Parigi le redazio- ! qni attendevano, di minuto in mi-1 vnuto, la conferma delle voci chelti tedeschi avevano varcato la | cfrontiera belga o quella olandese, tIl pubblico non ne sa quindi nul- dla. Ma molti giornalisti dormono mancora per rifarsi degli strapazzi tdi una notte bianca. La stampa di questa mattina e di stasera si limita a riferire le misure precauzionali ordinate dai Governi di Brusselle e dell'Aja oltre da quello britannico e a elencare uno per uno i vari fatti che avevano, come adesso è facile comprendere, determinato l'allarme: movimenti di truppe germaniche nelle vicinanze delle frontiere belga e olandese, licenziamenti di operai olandesi che lavoravano nella zona di confine in territorio del Reich, articoli di giornali tedeschi, apparizione di aeroplani con la croce gammata sul territorio del Belgio e dei Paesi Bassi, ecc. Una notte bianca i E' doveroso constatare ad ogni modo che se queste voci hanno suscitato impressione negli uffici redazionali, si trattò semplicemente di uno stato d'animo professionale, dato il desiderio che hanno tutti i giornali di uscire per primi con le grandi notizie. Ed è perciò che ogni organo parigino ha tenuto per varie ore un proprio rappresentante alla sede della censura affinchè fosse in grado di presentare subito i telegrammi che erano aspettati, e li facesse approvare. Nulla però è accaduto ed oggi le gazzette di Parigi ignorano completamente l'orgasmo notturno. Segnalano soltanto che ci fu una certa tensione a Brusselle e all'Aja, allo stesso modo che segnalano il freddo dalle varie capitali d'Europa, ignorando Parigi, come se qui regnasse una temperatura da Riviera mentre l'ac ! qua gela nelle fontane e nei ra- rcntgdAiagmadiatori. delle automobili. Unico fatto della giornata, dopo tanto rimescolio, è fi lungo colloquio avuto da Daladier con il generale Gamelin, colloquio seguito subito da una visita dell'ambasciatore del Belgio Poi Le Tellier alla residenza della Presidenza del Consiglio. Evidentemente entrambi gli incontri hanno avuto per oggetto le voci di ieri L accaduto tre va a Parigi que-'ste tre spiegazioni alternative: 1 ) | o si è trattato di una finta dei te- j deschi; 2) o si è trattato di un i episodio della guerra dei nervi, sempre provocato dal Governo di i Berlino; 3) oppure il Governo del i Reich ha voluto intimidire gli j Stati neutrali. Ripetiamo ad ogni modo che nei ; *r.nlì r,nl,1,n, r. militari Hi ITrlin. I circoli politici e militari di Fran eia non vi è stato panico. Regna qui invece calma assoluta, la quale del resto è ben comprensibile giacché le misure per far fronte a qualsiasi sorpresa nel settore nord-orientale del Paese, sono state prese da lungo tempo. Abbiamo già detto una volta che tra la Francia e il Belgio esiste un'alleanza potenziale, e se oggi introduciamo in questa alleanza l'Olanda, non facciamo che sottolineare fatti noti al gran pubblico. Intervento automatico Qualora l'esercito tedesco tentasse di varcare i confini dei due piccoli Regni neutrali, le forze armate della Francia e dell'Inghilterra — è un segreto condiviso da 40 milioni di francesi — interverrebbero automaticamente. Si t«?.tta di un assioma di lunga data, e jU{Secondo certuni una'invasione | I fissato, per non andare più in là. aU,K dgila riunione ^ Con. 1 . deUa ^ a Londra nel Pa lazzo di San Giacomo all'indomani j dell'occupazione della Renania. j E' noto certamente anche allo Stuto Maggiore tedesco che numeIrose Divisioni francesi e bntunniklle sono scagionate lungo il con flne del Belgio e del Lussembur, go g cne que,le Divisioni accorre1 reDbero senz'altro in aiuto dei sol uati di Re Leopoldo e della Regina Guglielmina ove questi ne avesse I ro bisogno: per modo di dire, an j che senza essere chiamate Secondo certuni una invasione, anica sarebbe addirittura pei :J0 stato Maggi0ie francese una Maggior manna del cielo, in quanto da es-. sa sarebbe creata la possibilità di | combattere in campo aperto e non dietro, bensì dinanzi alla linea Maginot; la quale, come è stato annunciato di recente da Daladier, si prolunga ora fino al mare. Ma offrirà la Germania questa occasione? Qui le previsioni degli osservatori parigini ron sono unanimi. Gii strateghi del giornalismo |francese affermano che il Reich jdeve giocoforza cercare un respon so delle armi al più presto in quanto che il tempo dell'attesa la vorerebbe più contro di lui che contro gli alleati, sia materialmente che moralmente. I furbi, dal can to loro, asseriscono che l'allarme di ieri è stato determinato da voci messe in giro a bella posta dai tedeschi. Hitler, essi dicono, vor rebbe far credere di essere in procinto di sferrare un attacco nel nord, perchè invece intende penetrare di sorpresa nel sud, o in Ungheria o in Romania. L'azione tedesca,, dicono alcuni, è imminente. Avverrà oggi o domani. Altri obiettano che sarà iniziata soltanto all'epoca di Pasqua. Gli uni ritengono che Hitler aspetterà la primavera per qualsiasi attacco; gli altri, pensando soprattutto all'Olanda, replicano che se Berlino vuole impadronirsi di quel Paese dovrà impartire gli ordini immediatamente perchè col gelo è impossibile quella inondazione dei canali che costituisce la difesa migliore preparata dallo Stato Maggiore olandese. Al che, tuttavia, certi critici obblettano che se i tedeschi marciassero oggi In Olanda, gli ingegneri sarebbero in grado di abbassare il livello dell'acqua sotto il ghiaccio che copre i canali, per cui 1 carri armati e i cannoni germanici romperebbero la crosta e affonderebbero. Siamo cioè in piena orgia di previsioni romanzesche; in fondo nessuno sa nulla e quelli che sanno, hanno le labbra cucite. Russofìli impenitenti E' osservabile intanto un'alzata sfnsrài capo di coloro che favoriscono il mantenimento di relazioni normali con la Russia e non temono j che l'Ambasciata sovietica a Pa-1 rigi sia diventata il centro dello j spionaggio militare tedesco. I Questa campagna per così direirussofila è svolta dal socialista Popttlaire, dall'Ordre di Pertinax e à&W Epoque, di De Kerillis. Il giornale socialista nel suo numero odierno si dà pena di elencare tutte le ragioni che militerebbero contro la rottura diplomatica. i Non abbiamo alcun interesse — dice fra l'altro il foglio di Blum — di accelerare la formazione di un blocco fra Germania e Russia ». E indi prosegue: «■ Si sa che il Governo britannico non desidera la rottura. Esso non vuol fornire a Stalin una 'accusa ma Vuol lasciargli tutta la | responsabilità di gettare la Rus j sia ln guerra contro le democra i zie occidentali. Bisogna inoltre te nere presente la politica dei no i stri amici turchi, i quali hanno i fatlo introdurre nel Patto con la j Inghilterra e la Francia, la clau cne jì esime au,\ far guerra ; a,la Russia perchè hanno voluto I . . ,_ 1 . . , „, 11 lasciare la porta aperta al figliuol prodigo sovietico... ». Così si vanno delineando sempre più chiaramente le posizioni dei vari giornali parigini e si va chiarendo parallelamente il dissidio esistente al riguardo fra Parigi e Londra. Dissidio composto tuttavia per il momento, a quanto sembra, con vittoria degli inglesi. Giorgio Sansa. Previsioni romanzesche sulla guerra di... domani Previsioni romanzesche sulla guerra di... domani Parigi, 15 gennaio. |fI giornali di cggi non recano jdtraccia dell'allarme della scorsa notte quando a Parigi le redazio- ! qni attendevano, di minuto in mi-1 vnuto, la conferma delle voci chelti tedeschi avevano varcato la | cfrontiera belga o quella olandese, tIl pubblico non ne sa quindi nul- dla. Ma molti giornalisti dormono mancora per rifarsi degli strapazzi tdi una notte bianca. La stampa di questa mattina e di stasera si limita a riferire le misure precauzionali ordinate dai Governi di Brusselle e dell'Aja oltre da quello britannico e a elencare uno per uno i vari fatti che avevano, come adesso è facile comprendere, determinato l'allarme: movimenti di truppe germaniche nelle vicinanze delle frontiere belga e olandese, licenziamenti di operai olandesi che lavoravano nella zona di confine in territorio del Reich, articoli di giornali tedeschi, apparizione di aeroplani con la croce gammata sul territorio del Belgio e dei Paesi Bassi, ecc. Una notte bianca i E' doveroso constatare ad ogni modo che se queste voci hanno suscitato impressione negli uffici redazionali, si trattò semplicemente di uno stato d'animo professionale, dato il desiderio che hanno tutti i giornali di uscire per primi con le grandi notizie. Ed è perciò che ogni organo parigino ha tenuto per varie ore un proprio rappresentante alla sede della censura affinchè fosse in grado di presentare subito i telegrammi che erano aspettati, e li facesse approvare. Nulla però è accaduto ed oggi le gazzette di Parigi ignorano completamente l'orgasmo notturno. Segnalano soltanto che ci fu una certa tensione a Brusselle e all'Aja, allo stesso modo che segnalano il freddo dalle varie capitali d'Europa, ignorando Parigi, come se qui regnasse una temperatura da Riviera mentre l'ac ! qua gela nelle fontane e nei ra- rcntgdAiagmadiatori. delle automobili. Unico fatto della giornata, dopo tanto rimescolio, è fi lungo colloquio avuto da Daladier con il generale Gamelin, colloquio seguito subito da una visita dell'ambasciatore del Belgio Poi Le Tellier alla residenza della Presidenza del Consiglio. Evidentemente entrambi gli incontri hanno avuto per oggetto le voci di ieri L accaduto tre va a Parigi que-'ste tre spiegazioni alternative: 1 ) | o si è trattato di una finta dei te- j deschi; 2) o si è trattato di un i episodio della guerra dei nervi, sempre provocato dal Governo di i Berlino; 3) oppure il Governo del i Reich ha voluto intimidire gli j Stati neutrali. Ripetiamo ad ogni modo che nei ; *r.nlì r,nl,1,n, r. militari Hi ITrlin. I circoli politici e militari di Fran eia non vi è stato panico. Regna qui invece calma assoluta, la quale del resto è ben comprensibile giacché le misure per far fronte a qualsiasi sorpresa nel settore nord-orientale del Paese, sono state prese da lungo tempo. Abbiamo già detto una volta che tra la Francia e il Belgio esiste un'alleanza potenziale, e se oggi introduciamo in questa alleanza l'Olanda, non facciamo che sottolineare fatti noti al gran pubblico. Intervento automatico Qualora l'esercito tedesco tentasse di varcare i confini dei due piccoli Regni neutrali, le forze armate della Francia e dell'Inghilterra — è un segreto condiviso da 40 milioni di francesi — interverrebbero automaticamente. Si t«?.tta di un assioma di lunga data, e jU{Secondo certuni una'invasione | I fissato, per non andare più in là. aU,K dgila riunione ^ Con. 1 . deUa ^ a Londra nel Pa lazzo di San Giacomo all'indomani j dell'occupazione della Renania. j E' noto certamente anche allo Stuto Maggiore tedesco che numeIrose Divisioni francesi e bntunniklle sono scagionate lungo il con flne del Belgio e del Lussembur, go g cne que,le Divisioni accorre1 reDbero senz'altro in aiuto dei sol uati di Re Leopoldo e della Regina Guglielmina ove questi ne avesse I ro bisogno: per modo di dire, an j che senza essere chiamate Secondo certuni una invasione, anica sarebbe addirittura pei :J0 stato Maggi0ie francese una Maggior manna del cielo, in quanto da es-. sa sarebbe creata la possibilità di | combattere in campo aperto e non dietro, bensì dinanzi alla linea Maginot; la quale, come è stato annunciato di recente da Daladier, si prolunga ora fino al mare. Ma offrirà la Germania questa occasione? Qui le previsioni degli osservatori parigini ron sono unanimi. Gii strateghi del giornalismo |francese affermano che il Reich jdeve giocoforza cercare un respon so delle armi al più presto in quanto che il tempo dell'attesa la vorerebbe più contro di lui che contro gli alleati, sia materialmente che moralmente. I furbi, dal can to loro, asseriscono che l'allarme di ieri è stato determinato da voci messe in giro a bella posta dai tedeschi. Hitler, essi dicono, vor rebbe far credere di essere in procinto di sferrare un attacco nel nord, perchè invece intende penetrare di sorpresa nel sud, o in Ungheria o in Romania. L'azione tedesca,, dicono alcuni, è imminente. Avverrà oggi o domani. Altri obiettano che sarà iniziata soltanto all'epoca di Pasqua. Gli uni ritengono che Hitler aspetterà la primavera per qualsiasi attacco; gli altri, pensando soprattutto all'Olanda, replicano che se Berlino vuole impadronirsi di quel Paese dovrà impartire gli ordini immediatamente perchè col gelo è impossibile quella inondazione dei canali che costituisce la difesa migliore preparata dallo Stato Maggiore olandese. Al che, tuttavia, certi critici obblettano che se i tedeschi marciassero oggi In Olanda, gli ingegneri sarebbero in grado di abbassare il livello dell'acqua sotto il ghiaccio che copre i canali, per cui 1 carri armati e i cannoni germanici romperebbero la crosta e affonderebbero. Siamo cioè in piena orgia di previsioni romanzesche; in fondo nessuno sa nulla e quelli che sanno, hanno le labbra cucite. Russofìli impenitenti E' osservabile intanto un'alzata sfnsrài capo di coloro che favoriscono il mantenimento di relazioni normali con la Russia e non temono j che l'Ambasciata sovietica a Pa-1 rigi sia diventata il centro dello j spionaggio militare tedesco. I Questa campagna per così direirussofila è svolta dal socialista Popttlaire, dall'Ordre di Pertinax e à&W Epoque, di De Kerillis. Il giornale socialista nel suo numero odierno si dà pena di elencare tutte le ragioni che militerebbero contro la rottura diplomatica. i Non abbiamo alcun interesse — dice fra l'altro il foglio di Blum — di accelerare la formazione di un blocco fra Germania e Russia ». E indi prosegue: «■ Si sa che il Governo britannico non desidera la rottura. Esso non vuol fornire a Stalin una 'accusa ma Vuol lasciargli tutta la | responsabilità di gettare la Rus j sia ln guerra contro le democra i zie occidentali. Bisogna inoltre te nere presente la politica dei no i stri amici turchi, i quali hanno i fatlo introdurre nel Patto con la j Inghilterra e la Francia, la clau cne jì esime au,\ far guerra ; a,la Russia perchè hanno voluto I . . ,_ 1 . . , „, 11 lasciare la porta aperta al figliuol prodigo sovietico... ». Così si vanno delineando sempre più chiaramente le posizioni dei vari giornali parigini e si va chiarendo parallelamente il dissidio esistente al riguardo fra Parigi e Londra. Dissidio composto tuttavia per il momento, a quanto sembra, con vittoria degli inglesi. Giorgio Sansa.

Persone citate: Blum, Daladier, Hitler, Re Leopoldo, Regina Guglielmina, Stalin, Stuto