I tennisti azzurri battono i magiari per 3-2

I tennisti azzurri battono i magiari per 3-2 I tennisti azzurri battono i magiari per 3-2 Nell'ultima giornata Romanoni batte Szigeti e Asboth ha ragione di Cucelli . r o — i a i i , e o a a l e o : o a i a o i ' a . a , e o - o ; s ; a : o : a o o a / tennisti azzurri, demolendo il fragile castello delle previsioni, che li davano sfavoriti dalla formula di Coppa Davis, hanno brillantemente confermato a Torino la loro vittoria di Milano sui magiari. E con essa hanno confermato, di fronte ad avversari di alta classe internazionale, i notevoli progressi del tennis italiano e le sue possibilità avvenire. Di ciò va dato atto e lode ai dirigenti della Federazione che traggono dal presidente prof. Fontana esempio di fervido dinamismo e di giovanile passione. Sotto la loro guida il tennis italiano è avviato, sia.mo certi, alle più atte mete. A Torino, intanto, esso si è imposto, come abbiamo detto, a quello magiaro. Se nessuno dei nostri rappresentanti è riuscito ad avere ragione di quel nuovo astro del tennis mondiale che risponde al nome di Asboth, tutti hanno piegalo gli altri avversari loro opposti dimostrando un'indubbia superiorità complessiva che vuol dire maggiore disponibilità di atleti di classe. E se pensiamo che gli « azzurri » hanno il divino dono della giovinezza e, quindi, aperta la via ad ulteriori progressi, possiamo guardare con fiducia l'avvenire di questo ramo dello sport fascista. Quando Romanoni avrà dato al suo «diritto» l'efficacia con cui usa il « rovescio », e maggior varietà al suo giuoco, e Cucelli avrà smussato certe punte d'irregolarità e d'irruenza e tiiuminata la sua azione di maggiore intuizione ed esperienao, potremo dire di avere in loro due campioni completi di altissima levatura per qualsiasi competizione. Mentre ricco di risorse è già U duo Vido-Cucelli e inesauribile di promesse il giovanissimo Del Bollo. Il torneo è stato deciso dalia vittoria di Romanoni su Szigeti; vittoria attesa, ma non facile, che per maturarla ei son volute cinque partite. Ciò non si sarebbe detto alla prima che l'italiano ha vinto capottando l'avversario, stranamente impreciso. Ma alla seconda l'imprecisione passò nell'altro campo e Szigeti si aggiudicò quattro giuochi di fila. Romanoni reagì, segnò due giuochi, l'ungherese ar.dà a cinque; si ebbe l'impressione che l'italiano potesse ancora riprendersi quando si portò a quattro, ma qui dovette abbassare bandiera. Alla terza partita Romanoni riprese a dominare andando d'un balzo a cinque giuochi; fu fermato da Szigeti in un momento di incertezza, ina non gli permise che di portarsi a tre, per poi chiudere di forza a suo vantaggio. L'unr/herese accentuò nella quarta partita la varietà e insidiosità del suo giuoco cercando di far valere una tattica sconvolgente di allun ahi e di richiami a rete; ed ebbe la meglio portandosi a quattro a tre e poi riuscendo a pareggiare le sorti. Ben consigliato dal suo capitano, Romanoni iniziò la decisiva con sicura aggressività; Szigeti tenne duro fino a due pari, poi, battuto in mobilità e fiato, cedette di colpo lasciando via libera all'avversario. Con tre vittorie a due l'Italia aveva ormai battuto V Ungheria. Ciononostante Cucelli, dopo esaere stato travolto dalla potenza di Asboth nei primi due giuochi, passò al contrattacco, pareggiò e, passato da 3-3 a '>-)/, finì in bellezza la prima partita sorprendendo più volte l'ungherese a rete. A questo punto Va. azzurro » p«?t>e catare di tono, forse accusando l'improba fatica di questi giorni; tuttavia si difese perdendo per 3 a 6. Crollò, invece, paurosamente nella terza partita, nella- quale rifulse per precisione e potenza di traversoni la classe del suo avvei'sario, vinetto re per 8 a 0. Con uno sforzo di volontà Cucelli si difese come un leone alla quarta, rispondendo rabbiosamente ed efficaeemente alto pressione di Asboth; tanto che si portò a 4 a 2. Ma l'ungherese lo raggiunse; l'italiano Io precedette lototidnShzevctadgaCSC2nnGvo f e S. r o r r¬ a i » a ioui ClaftPa é"e poi a 6; ma alla fine dovette piegare sotto l'implacabile offensiva di Asboth. Il numerqso pubblico, fra il quale era il Segretario generale del C.O.NJ-, dott. Pucci, salutò- nel vincitore il miglior uomo del torneo e nel vinto U maggior artefice del successo di squadra. Ecco i risultati: Romanoni b. Szigeti 6-0, 4-6, 6-3, 3-6, 6-2; Asboth b. Cucelli 4-6, 6-3, 6-0, 8-6. Italia b. Ungheria 3-2. Ieri sera, dopo le ultime due partite di singolare, i giocatori «azzurra » e quelli ungheresi sono stati riuniti a un cameratesco rancio. E' intervenuto il dott. Puccio Pucci, Segretario generale del CONI, il prof. Fontana, presidente della _ FI^C, il àiff,TTota^caJItano dellaisquadra magiara e il cav. Galli, capitano degli « azzurri ». Era pure presente ti dott. Pietra, giudtee- arbitro dell'incontro, e ti vice-Console ungherese a Torino. La migliore cordialità è regnata nel corso della simpatica riunione. Loatti vince a Parigi Parigi, 15 gennaio. Loatti, battuto quindi giorni orsono dal campione francese del di- Iettanti Noblet, ha vendicato ierial Velodromo d'inverno la sua sconfitta trionfando facilmente nel premio Moeskops riservato ai ve- locistl e suddiviso in tre eliminatorie e tre finali riservate rispettivamente ai primi, secondi e terzi delle prove precedenti. Nelle eliminatorie ha battuto di mezza ruota Senffleben e nella finale del primi ha lasciato a tre quarti di lunghezze. Pujol, che a sua volta precedeva di una macchina Dousset. Nel corso della riunione è stato dispu tato per la prima volta dall'inizio della guerra il premio Paul Danglas, prova dietro motori pesanti a due serie di 30 km. ciascuna. I serie: 1. Wambst, 2, Sérès, 3. Canazza, 4. Frosio. - II Serte: 1 Sérès, 2. Frosio, 3. Wambst, 4 Canazza. - Classifica: 1. Sérès, 3; 2. Wambst, i; 3. Frosio, 8; 4. Canazza, 7. I tennisti azzurri battono i magiari per 3-2 I tennisti azzurri battono i magiari per 3-2 Nell'ultima giornata Romanoni batte Szigeti e Asboth ha ragione di Cucelli . r o — i a i i , e o a a l e o : o a i a o i ' a . a , e o - o ; s ; a : o : a o o a / tennisti azzurri, demolendo il fragile castello delle previsioni, che li davano sfavoriti dalla formula di Coppa Davis, hanno brillantemente confermato a Torino la loro vittoria di Milano sui magiari. E con essa hanno confermato, di fronte ad avversari di alta classe internazionale, i notevoli progressi del tennis italiano e le sue possibilità avvenire. Di ciò va dato atto e lode ai dirigenti della Federazione che traggono dal presidente prof. Fontana esempio di fervido dinamismo e di giovanile passione. Sotto la loro guida il tennis italiano è avviato, sia.mo certi, alle più atte mete. A Torino, intanto, esso si è imposto, come abbiamo detto, a quello magiaro. Se nessuno dei nostri rappresentanti è riuscito ad avere ragione di quel nuovo astro del tennis mondiale che risponde al nome di Asboth, tutti hanno piegalo gli altri avversari loro opposti dimostrando un'indubbia superiorità complessiva che vuol dire maggiore disponibilità di atleti di classe. E se pensiamo che gli « azzurri » hanno il divino dono della giovinezza e, quindi, aperta la via ad ulteriori progressi, possiamo guardare con fiducia l'avvenire di questo ramo dello sport fascista. Quando Romanoni avrà dato al suo «diritto» l'efficacia con cui usa il « rovescio », e maggior varietà al suo giuoco, e Cucelli avrà smussato certe punte d'irregolarità e d'irruenza e tiiuminata la sua azione di maggiore intuizione ed esperienao, potremo dire di avere in loro due campioni completi di altissima levatura per qualsiasi competizione. Mentre ricco di risorse è già U duo Vido-Cucelli e inesauribile di promesse il giovanissimo Del Bollo. Il torneo è stato deciso dalia vittoria di Romanoni su Szigeti; vittoria attesa, ma non facile, che per maturarla ei son volute cinque partite. Ciò non si sarebbe detto alla prima che l'italiano ha vinto capottando l'avversario, stranamente impreciso. Ma alla seconda l'imprecisione passò nell'altro campo e Szigeti si aggiudicò quattro giuochi di fila. Romanoni reagì, segnò due giuochi, l'ungherese ar.dà a cinque; si ebbe l'impressione che l'italiano potesse ancora riprendersi quando si portò a quattro, ma qui dovette abbassare bandiera. Alla terza partita Romanoni riprese a dominare andando d'un balzo a cinque giuochi; fu fermato da Szigeti in un momento di incertezza, ina non gli permise che di portarsi a tre, per poi chiudere di forza a suo vantaggio. L'unr/herese accentuò nella quarta partita la varietà e insidiosità del suo giuoco cercando di far valere una tattica sconvolgente di allun ahi e di richiami a rete; ed ebbe la meglio portandosi a quattro a tre e poi riuscendo a pareggiare le sorti. Ben consigliato dal suo capitano, Romanoni iniziò la decisiva con sicura aggressività; Szigeti tenne duro fino a due pari, poi, battuto in mobilità e fiato, cedette di colpo lasciando via libera all'avversario. Con tre vittorie a due l'Italia aveva ormai battuto V Ungheria. Ciononostante Cucelli, dopo esaere stato travolto dalla potenza di Asboth nei primi due giuochi, passò al contrattacco, pareggiò e, passato da 3-3 a '>-)/, finì in bellezza la prima partita sorprendendo più volte l'ungherese a rete. A questo punto Va. azzurro » p«?t>e catare di tono, forse accusando l'improba fatica di questi giorni; tuttavia si difese perdendo per 3 a 6. Crollò, invece, paurosamente nella terza partita, nella- quale rifulse per precisione e potenza di traversoni la classe del suo avvei'sario, vinetto re per 8 a 0. Con uno sforzo di volontà Cucelli si difese come un leone alla quarta, rispondendo rabbiosamente ed efficaeemente alto pressione di Asboth; tanto che si portò a 4 a 2. Ma l'ungherese lo raggiunse; l'italiano Io precedette lototidnShzevctadgaCSC2nnGvo f e S. r o r r¬ a i » a ioui ClaftPa é"e poi a 6; ma alla fine dovette piegare sotto l'implacabile offensiva di Asboth. Il numerqso pubblico, fra il quale era il Segretario generale del C.O.NJ-, dott. Pucci, salutò- nel vincitore il miglior uomo del torneo e nel vinto U maggior artefice del successo di squadra. Ecco i risultati: Romanoni b. Szigeti 6-0, 4-6, 6-3, 3-6, 6-2; Asboth b. Cucelli 4-6, 6-3, 6-0, 8-6. Italia b. Ungheria 3-2. Ieri sera, dopo le ultime due partite di singolare, i giocatori «azzurra » e quelli ungheresi sono stati riuniti a un cameratesco rancio. E' intervenuto il dott. Puccio Pucci, Segretario generale del CONI, il prof. Fontana, presidente della _ FI^C, il àiff,TTota^caJItano dellaisquadra magiara e il cav. Galli, capitano degli « azzurri ». Era pure presente ti dott. Pietra, giudtee- arbitro dell'incontro, e ti vice-Console ungherese a Torino. La migliore cordialità è regnata nel corso della simpatica riunione. Loatti vince a Parigi Parigi, 15 gennaio. Loatti, battuto quindi giorni orsono dal campione francese del di- Iettanti Noblet, ha vendicato ierial Velodromo d'inverno la sua sconfitta trionfando facilmente nel premio Moeskops riservato ai ve- locistl e suddiviso in tre eliminatorie e tre finali riservate rispettivamente ai primi, secondi e terzi delle prove precedenti. Nelle eliminatorie ha battuto di mezza ruota Senffleben e nella finale del primi ha lasciato a tre quarti di lunghezze. Pujol, che a sua volta precedeva di una macchina Dousset. Nel corso della riunione è stato dispu tato per la prima volta dall'inizio della guerra il premio Paul Danglas, prova dietro motori pesanti a due serie di 30 km. ciascuna. I serie: 1. Wambst, 2, Sérès, 3. Canazza, 4. Frosio. - II Serte: 1 Sérès, 2. Frosio, 3. Wambst, 4 Canazza. - Classifica: 1. Sérès, 3; 2. Wambst, i; 3. Frosio, 8; 4. Canazza, 7.