L'accentramento statale e la piovra burocratica di Amerigo Ruggiero

L'accentramento statale e la piovra burocratica L'Amertea sotto Roosevelt L'accentramento statale e la piovra burocratica NEW YORK, gennaio, [nAl termine del settimo anno I mdell'Amministrazione Roosevelt ili cmutamento più notevole nella vita politica ed economica america- è la tendenza verso l'accentra- , ,, , .. ment0 fJ,elle funzioni governative, Passati sono i tempi mitici in cui il governo federale era considera- to come un'istituzione lontana, nebulosa, di attribuzioni non precise e che ben faceva a restar tale, Non si desiderava che pigliasse corpo o che si facesse sentire in qualsiasi maniera nell'esistenza delle varie —unità le quali non sentiVano affatto il bi sogno di esser regolate da un centro lontano estraneo ai loro bisogni, alle loro aspirazioni e ai loro sentimenti. In alcune regioni iso late e remote quando per una qualche ragione il governo federale affermava la sua esistenza, i componenti di quelle popolazioni rurali a cai l'isolamento aveva conferito una mentalità primitiva si domandavano con ingenua meraviglia: * ma che cosa vogliono da noi questi Stati Uniti? » come se si fosse trattato del leggendario Impero del Catai. « Il Governo costa troppo » Passati sono quei tempi, e l'azione del governo federale è diventata sempre più attiva, sempre più gravante, accentratrice ed esigen te. Con la crisi vennero meno gran parte delle organizzazioni amministrative locali che si dimo strarono del tutto insufficienti a fronteggiare bisogni di vastità immane e di natura assolutamente nuova. L'intervento del gover- pdccLndobpvcsouemmlnsdgèdtpdldatnaauartzassumersi compiti che non potè vano esser portati a termine dalle modeste forze economiche delle località isolate. Ed il governo è intervenuto con la conseguenza del vertiginoso sviluppo della macchina amministrativa centrale che s'è acquattata come una enorme piovra sul corpo vivo della nazione minacciando di soffocarla nella stretta dei suoi tentacoli. Le prò teste si cominciano a far sentire e sono tutte intonate allo stesso motivo: il governo costa troppo. La cosa sorprendente è che gli stessi uomini al governo hanno ripetutamente in dichiarazioni esplicite riconosciuto l'inconveniente ed il danno enorme che ne viene alla nazione, ma nessuno sa come portarvi rimedio. L'irrimediabilità (della situazione è stata messa in evidenza da qualche episodio si 'gnificativo della lotta presidenziale , che s'è di recente iniziata. Il senatone Taft — uno degli aspiranti alla candidatura per il Partito Repubblicano — s'è dilungato in un suo discorso sulle eccessive spese dell'Amministrazione e sulla necessità di pareggiare il bilancio. Il Presidente Roosevelt, in una risposta vivace, ha offerto al senatore Taft un vistoso premio se questi gli presenterà un piano particolareggiato sul miglior modo di pareggiare il bilancio nel termine I cpr*| di due anni. Il senatore Taft, a sua volta, avrebbe potuto rispondere quello che rispose lo stesso Roo-1 sevelt nel 1932 all'ex-Presidente ! Hoover, quando, come candidato u presidenza, prometteva tra i , . 1 . . _.T, • „„ ,.„,. „,„,. Isuoi primi atti, se fosse stato elet- to, di pareggiare immediatamente jil bilancio. Il Presidente Hoover, j ancora in carica, lo prese in pa- fey^&S5£££nS Hr ?™ ^Ritno^aZa P«are la promessa. Rispose al ora Roosevelt che non si poteva andare |troppo lontano in materia di eco- omie federali senza un completo mutamento del concetto di quelle he dovrebbero essere le funzioni roprie ed i limiti del Governo Feerale ». I particolari non sono la osa più importante, quello che onta è l'obiettivo da raggiungere. a risposta che dette Roosevelt el 1932 e che penetrava nel vivo ella quistione è valida ancona ggi. Il deficit del bilancio Bisogna riconoscere che il prolema dell'assistenza ai disoccuati di cui è stato gravato il Goerno Federale dopo il 1932, ha ostretto questi ad assumersi reponsabilità prima inesistenti. Ma ltre all'assistenza si sono spesi na quantità di milioni per fare sperimenti in quello che si chiama qui « pump-priming » ossia metter mano alle pompe del fiscasmo per sovvenzioni di vario geere, alcune delle quali di un'asurdità incredibile, come il sussiio al s farmers » perchè si astengano del coltivare le loro terre. Vi stato inoltre il finanziamento del deficit in alcune attività produtive, la fissazione dei prezzi del prodotti agricoli ed una quantità i altri controlli, regolamentazioni, imitazioni e imposizioni. La tenenza è stata verso un maggiore accentramento dell'autorità staale. Fu ancora Roosevelt a riconoscere nel 1932 quando non era ancora Presidente « voi non potete aspettarvi grandi economie da un'Amministrazione che s'è legata all'idea doversi accentrare il più rapidamente possibile a Washingon il controllo di ogni attività na¬ zionale». Perchè la centralizza.- impll creazione di una burocrazia senza precedenti come quella ch'è stata radunata a Washington negli ultimi quattro anni. Essa richiede 'istituzione d'innumerevoli uffici e commissioni che si sono sviluppate come escrescenze sul sistema regolare. E richiede ancora — continuava Roosevelt — quando detta burocrazia raggiunge le proporzioni del bilancio di Hoover (nel 1932) un aumento di spese federali ad un'andatura tanto stravagante ed imprudente che lo non sono riuscito a scoprir l'uguale nelle statistiche di alcun altro governo in tempo di pace ». Il discorso suona bene, ma è 11 discorso di Padre Zappata. A ricordarlo ora risalta come una terribile ironia. Perchè il bilancio di Hoover del 1932 che Roosevelt caratterizzava come stravagante ed eccessivo era di cinque milioni di dollari circa inferiore a quello dell'attuale Amministrazione nell'anno 1939. E vediamo come s'è comportata la burocrazia sotto Roosevelt. Un milione di funzionari La Commissione Federale degl'Impieghi civili annunziò nel giugno scorso che a tutto il 30 dello stesso mese il numero dei funzionari federali era di 925.260 con un aumento di 22.148 sul mese precedente, massimo assoluto nel la cifra degi'impieghi federali era stato anteriormente toccato l'il novembre del 1918, il giorno dell'Armistizio, con 917.670 persone impegnate a lavorare nella branca esecutiva del governo. L'elenco presentato dalla Commissione non comprende il personale militare, giudiziario e legislativo. Da quando è salito Roosevelt al potere la burocrazia è stata quasi raddoppiata. Nel marzo del 1933, il mese dell'inaugurazione, esso si componeva di 563.847 persone. Si è avuto, cosi, un aumento di 362.413 funzionari che, a quanto è stato calcolato, potrebbero formare una media cittadina americana, come quella di Indianopolls, nello Stato dell'Indiana, la quale secondo il censimento del 1930 aveva una popolazione di circa 365.000 persone. Quasi 120.000 di tali impiegati sono accentrati in Washington, dove al tempo in cui Roosevelt assunse la carica ce n'erano solo 67.000 in cifra tonda. Le implacabili statistiche dicono che tale numero è quasi uguale a quello della popolazione della città di Decatur nello Stato dell'Illinois. Le tabelle statistiche dell'aumento burocratico mostrano come in America ci fu un'epoca felice (precisamente attorno all'anno 1816) in cui il numero degl'Impiegati federali superava di poco i 6000: detta cifra nel 1901 era modestamente salita a soli 256.000 Fu con l'inizio della guerra mondiale che le cifre cominciano a far sbalzi ajf^n^^a}}j^eaa} implacabili studiosi di statistica rendono noto che se i 140 milioni di dollari pa gati per stipendi agl'impiegati (quelli delle categorie nominate) cossero distribuiti a tutti i com della popolazione amori- cana (uomini, donne e bambini) ciascuno avrebbe di sua parte un dollaro e rotti. Ed aggiungono come colpo di grazia che il costo degl'impiegati federali, statali e comunali raggiunge la media di 200 dollari all'anno per famiglia ossia il 13 per cento dell'introito totale delle famiglie stesse. Perciò il senatore Taft potrebbe rispondere a Roosevelt nella stessa maniera in cui questi rispose a Hoover nel 1932 e cioè che occorre mettere un freno all'accentramento federale prima di ridurre il costo del governo. Amerigo Ruggiero L'accentramento statale e la piovra burocratica L'Amertea sotto Roosevelt L'accentramento statale e la piovra burocratica NEW YORK, gennaio, [nAl termine del settimo anno I mdell'Amministrazione Roosevelt ili cmutamento più notevole nella vita politica ed economica america- è la tendenza verso l'accentra- , ,, , .. ment0 fJ,elle funzioni governative, Passati sono i tempi mitici in cui il governo federale era considera- to come un'istituzione lontana, nebulosa, di attribuzioni non precise e che ben faceva a restar tale, Non si desiderava che pigliasse corpo o che si facesse sentire in qualsiasi maniera nell'esistenza delle varie —unità le quali non sentiVano affatto il bi sogno di esser regolate da un centro lontano estraneo ai loro bisogni, alle loro aspirazioni e ai loro sentimenti. In alcune regioni iso late e remote quando per una qualche ragione il governo federale affermava la sua esistenza, i componenti di quelle popolazioni rurali a cai l'isolamento aveva conferito una mentalità primitiva si domandavano con ingenua meraviglia: * ma che cosa vogliono da noi questi Stati Uniti? » come se si fosse trattato del leggendario Impero del Catai. « Il Governo costa troppo » Passati sono quei tempi, e l'azione del governo federale è diventata sempre più attiva, sempre più gravante, accentratrice ed esigen te. Con la crisi vennero meno gran parte delle organizzazioni amministrative locali che si dimo strarono del tutto insufficienti a fronteggiare bisogni di vastità immane e di natura assolutamente nuova. L'intervento del gover- pdccLndobpvcsouemmlnsdgèdtpdldatnaauartzassumersi compiti che non potè vano esser portati a termine dalle modeste forze economiche delle località isolate. Ed il governo è intervenuto con la conseguenza del vertiginoso sviluppo della macchina amministrativa centrale che s'è acquattata come una enorme piovra sul corpo vivo della nazione minacciando di soffocarla nella stretta dei suoi tentacoli. Le prò teste si cominciano a far sentire e sono tutte intonate allo stesso motivo: il governo costa troppo. La cosa sorprendente è che gli stessi uomini al governo hanno ripetutamente in dichiarazioni esplicite riconosciuto l'inconveniente ed il danno enorme che ne viene alla nazione, ma nessuno sa come portarvi rimedio. L'irrimediabilità (della situazione è stata messa in evidenza da qualche episodio si 'gnificativo della lotta presidenziale , che s'è di recente iniziata. Il senatone Taft — uno degli aspiranti alla candidatura per il Partito Repubblicano — s'è dilungato in un suo discorso sulle eccessive spese dell'Amministrazione e sulla necessità di pareggiare il bilancio. Il Presidente Roosevelt, in una risposta vivace, ha offerto al senatore Taft un vistoso premio se questi gli presenterà un piano particolareggiato sul miglior modo di pareggiare il bilancio nel termine I cpr*| di due anni. Il senatore Taft, a sua volta, avrebbe potuto rispondere quello che rispose lo stesso Roo-1 sevelt nel 1932 all'ex-Presidente ! Hoover, quando, come candidato u presidenza, prometteva tra i , . 1 . . _.T, • „„ ,.„,. „,„,. Isuoi primi atti, se fosse stato elet- to, di pareggiare immediatamente jil bilancio. Il Presidente Hoover, j ancora in carica, lo prese in pa- fey^&S5£££nS Hr ?™ ^Ritno^aZa P«are la promessa. Rispose al ora Roosevelt che non si poteva andare |troppo lontano in materia di eco- omie federali senza un completo mutamento del concetto di quelle he dovrebbero essere le funzioni roprie ed i limiti del Governo Feerale ». I particolari non sono la osa più importante, quello che onta è l'obiettivo da raggiungere. a risposta che dette Roosevelt el 1932 e che penetrava nel vivo ella quistione è valida ancona ggi. Il deficit del bilancio Bisogna riconoscere che il prolema dell'assistenza ai disoccuati di cui è stato gravato il Goerno Federale dopo il 1932, ha ostretto questi ad assumersi reponsabilità prima inesistenti. Ma ltre all'assistenza si sono spesi na quantità di milioni per fare sperimenti in quello che si chiama qui « pump-priming » ossia metter mano alle pompe del fiscasmo per sovvenzioni di vario geere, alcune delle quali di un'asurdità incredibile, come il sussiio al s farmers » perchè si astengano del coltivare le loro terre. Vi stato inoltre il finanziamento del deficit in alcune attività produtive, la fissazione dei prezzi del prodotti agricoli ed una quantità i altri controlli, regolamentazioni, imitazioni e imposizioni. La tenenza è stata verso un maggiore accentramento dell'autorità staale. Fu ancora Roosevelt a riconoscere nel 1932 quando non era ancora Presidente « voi non potete aspettarvi grandi economie da un'Amministrazione che s'è legata all'idea doversi accentrare il più rapidamente possibile a Washingon il controllo di ogni attività na¬ zionale». Perchè la centralizza.- impll creazione di una burocrazia senza precedenti come quella ch'è stata radunata a Washington negli ultimi quattro anni. Essa richiede 'istituzione d'innumerevoli uffici e commissioni che si sono sviluppate come escrescenze sul sistema regolare. E richiede ancora — continuava Roosevelt — quando detta burocrazia raggiunge le proporzioni del bilancio di Hoover (nel 1932) un aumento di spese federali ad un'andatura tanto stravagante ed imprudente che lo non sono riuscito a scoprir l'uguale nelle statistiche di alcun altro governo in tempo di pace ». Il discorso suona bene, ma è 11 discorso di Padre Zappata. A ricordarlo ora risalta come una terribile ironia. Perchè il bilancio di Hoover del 1932 che Roosevelt caratterizzava come stravagante ed eccessivo era di cinque milioni di dollari circa inferiore a quello dell'attuale Amministrazione nell'anno 1939. E vediamo come s'è comportata la burocrazia sotto Roosevelt. Un milione di funzionari La Commissione Federale degl'Impieghi civili annunziò nel giugno scorso che a tutto il 30 dello stesso mese il numero dei funzionari federali era di 925.260 con un aumento di 22.148 sul mese precedente, massimo assoluto nel la cifra degi'impieghi federali era stato anteriormente toccato l'il novembre del 1918, il giorno dell'Armistizio, con 917.670 persone impegnate a lavorare nella branca esecutiva del governo. L'elenco presentato dalla Commissione non comprende il personale militare, giudiziario e legislativo. Da quando è salito Roosevelt al potere la burocrazia è stata quasi raddoppiata. Nel marzo del 1933, il mese dell'inaugurazione, esso si componeva di 563.847 persone. Si è avuto, cosi, un aumento di 362.413 funzionari che, a quanto è stato calcolato, potrebbero formare una media cittadina americana, come quella di Indianopolls, nello Stato dell'Indiana, la quale secondo il censimento del 1930 aveva una popolazione di circa 365.000 persone. Quasi 120.000 di tali impiegati sono accentrati in Washington, dove al tempo in cui Roosevelt assunse la carica ce n'erano solo 67.000 in cifra tonda. Le implacabili statistiche dicono che tale numero è quasi uguale a quello della popolazione della città di Decatur nello Stato dell'Illinois. Le tabelle statistiche dell'aumento burocratico mostrano come in America ci fu un'epoca felice (precisamente attorno all'anno 1816) in cui il numero degl'Impiegati federali superava di poco i 6000: detta cifra nel 1901 era modestamente salita a soli 256.000 Fu con l'inizio della guerra mondiale che le cifre cominciano a far sbalzi ajf^n^^a}}j^eaa} implacabili studiosi di statistica rendono noto che se i 140 milioni di dollari pa gati per stipendi agl'impiegati (quelli delle categorie nominate) cossero distribuiti a tutti i com della popolazione amori- cana (uomini, donne e bambini) ciascuno avrebbe di sua parte un dollaro e rotti. Ed aggiungono come colpo di grazia che il costo degl'impiegati federali, statali e comunali raggiunge la media di 200 dollari all'anno per famiglia ossia il 13 per cento dell'introito totale delle famiglie stesse. Perciò il senatore Taft potrebbe rispondere a Roosevelt nella stessa maniera in cui questi rispose a Hoover nel 1932 e cioè che occorre mettere un freno all'accentramento federale prima di ridurre il costo del governo. Amerigo Ruggiero

Luoghi citati: America, Illinois, Indiana, New York, Stati Uniti, Washington