La giornata

La giornata La giornata Calorose dimostrazioni di popolo Stamattina un nuovo colloquio Venezia, 6 gennaio. S. E. il Ministro degli Esteri ungherese, conte Csaky, che da ieri è ospite ambitissimo della nostra città, si è incontrato stamane col conte Galeazzo Ciano, giunto alle 10 da Bologna. L'incontro rientra pienamente nella normalità dei rapporti amichevoli esistenti fra i popoli delle due Nazioni amiche e non soltanto da oggi. La giornata bellissima — fra le più belle regalateci finora da questo inverno capriccioso — e sfolgorante di un magnifico sole, ha ! contribuito a dare un particolare ] risalto all'avvenimento. jL'arrivo del Ministro italiano Il conte Ciano è giunto alle 10 precise con il treno di Bologna, I dopo aver sostato per due ore cir- ca in quella città; l'arrivo si è svolto in forma prettamente pri- vata. Ciò non ha impedito, tutta-,via, che una vera folla di popolo si fosse data convegno alla stazio- ne per salutare il rappresentante! del Governo italiano ed acclamar- 10 nel nome del Duce. All'arrivo del convoglio specia- le, composto di due macchine, dijun bagagliaio e di un saloncino ag- ! ganciati al treno, S. E. 11 conte j ciano, che era accompagnato da ! S. E. il Ministro plenipotenziario conte Vitetti, capo degli Affari ge- nerali al Ministero degli Esteri, dal segretario particolare dottoBellia e dal marchese Lanza|D'Ajeta, è stato ricevuto da S. E.'11 Prefetto, dal Federale, dal Po- desta, dal conte Celesia Di Veglia-, sco, capo del cerimoniale al Mini-1 stero degli Esteri, dall'ammiraglio Tur, comandante militare maritti-;mo autonomo dell'Alto Adriatico, ■ dal generale conte Gelidi, coman-|dante della Divisione Marche e da :altre personalità cittadine. Scambiati i saluti, il conte Ciano, che appariva di ottimo aspetto, è stato fatto segno prima in stazione da parte dei ferrovieri e poscia, all'uscita, dalla folla, ad entusiastiche dimostrazioni di : simpatia e ad acelamazioni che si Isono rinnovate, anche, allorquando il Ministro degli Esteri italiano è sceso in lancia col Prefetto dirigendosi rapidamente verso il fastoso palazzo dei Dogi Dandolo, attualmente albergo Danieli, splendore del '400 veneziano, che vanta una bellissima storia di incontri avvenuti in ogni epoca fra altissimi personaggi, dove è ospitato pure il conte 'jaaky. Davanti all'albergo, sul Ponte della Paglia e sulle rive del molo si era ammassata altra folla, che ha calorosamente applaudito il passaggio del conte Ciano, il quale ha risposto al saluto sorrìdendo e levando il braccio romanamente. All'albergo, il conte Ciano col seguito, dopo essere stato ossequiato dalle autorità e dai' giornalisti presenti all'arrivo, che lo avevano accompagnato, è salito j nel suo appartamento, situato nel| l'ala nuova dello storico palazzo, al secondo piano, dove è rimasto per circa un'ora. Il conte Czaky, che aveva avuto a disposizione tutto il piano nobile del palazzo, comprendente quattro appartamenti, è rimasto pure nella sua stanza per quasi tutta la mattinata. E' solo alle 11 che I due Uomini di Stato si sono incontrati. L'incon. tro è avvenuto nel salone dei Dogi, ciano è stato subito attorniato dai giornalisti ed inviati speciali che gii hanno domandato qualche co riccamente addobbato con tappeti antichi ed è stato caratterizzato dalla più viva" cordialità. All'incontro era presente soltanto il Prefetto, gr. uff. Vaccari. Alle 11,15 il conte Ciano ed il conte Csaky si sono appartati, iniziando il primo colloquio della du rata di un'ora e un quarto. Il colloquio è terminato alle ore 12,35. Dichiarazioni di Ciano All'uscita dal Salone dei Dogi, dopo il primo colloquio, il conte sa sui colloqui. Il Ministro ha detto: « Mettete pure in evidenza che il colloquio è stato schiettamen te cordiale e che è stata riaffer mata l'intima collaborazione tra j due Paesi e l'assoluta identità ,di vedute nei problemi che ri guardano la difesa dell'ordine e delia pace d'Europa ». ! Alle 13 il Ministro degli Esteri italiano ha offerto, in una sala at- tigua a quella dei Dogi, una cola zione in onore dell'ospite magia- jro, alla quale hanno partecipato ! una ottantina di invitati, j II conte Ciano sedeva tra la con ! sorte del Prefetto e Donna Lidia Cini Borelli ed aveva di fronte il conte Csaky il quale, a sua volta, era attorniato dalla contessa Miaori e dalla contessa Foscari, con|SOrte del Federale. C'erano inol'tre, tra il Prefetto e il dottor Bar- teldy capo di gabinetto di S. E. , Csaky, la contessa Annina Moro1 aini dama di palazzo di S. M. la Regina Imperatrice, il conte Cele;Sja di vegliasco, che, con squisi ■ tezza, aveva curato personalmen|te ia disposizione del magnifico :amDiente. C'erano ancora le altre : partamenti principali autorità cittadine,, i direttori dei giornali locali e gli inviati speciali dei maggiori quotidiani italiani ed ungheresi. Dopo la colazione, i due Ministri si sono ritirati nei rispettivi ap- Il conte Ciano è uscito dall'albergo alle 15,40 e, accompagnato dal collega consigliere nazionale Baroni, si è recato a piedi-a fare un breve giro per il centro della «JftA oAotori/in a Saura TVjTot*io rlrtl ■ città, sostando a Santa Maria dui Figlio, a Sant'Angela, in Campo San Luca, ed in Calle dei Fabbri, donde poi ha fatto ritorno al Danieli. Nel contempo usciva anche il conte Csaky col suo capo di gabinetto per un breve giro in motoscafo compiuto in laguna ed al Lido. Il secondo colloquio Alle 17,10, nello stesso S.ilone .dei Dogi ove si era svolto il colloquio del mattino, ha avuto luogo la seconda parte delle conversazioni fra i due eminenti uomini politici, conversazione che si è protratta fino alle 18,25. All'uscita del salone della riunione, i due Ministri degli Esteri hanno dichiarato ai giornalisti ed agli inviati speciali, che li hanno subito attorniati, la loro viva soddisfazione per la straordinaria cordialità dei colloqui, per la identità di vedute riscontrata e la stretta intimità non solo di rapporti e di idee, ma specialmente di sentimenti esistenti tra j due Paesi. Alle 20.30 è seguita all'albergo stesso una cena offerta dal Ministro degli Esteri italiano all'ospite magiaro, con la partecipazione di una trentina di convitati. Alle 22.40 i due Ministri hanno lasciato insieme l'albergo e, accompagnati dalle autorità, e fatti segno ad entusiastiche manifestazioni da parte della folla che sostava nei pressi, hanno raggiunto il teatro « La Fenice » per assistere ad una parte dello spettacolo di gala che si dava in onore dell'ospite magiaro, con la seconda rappresentazione dell' opera La Fiamma di Ottorino Respighi, diretta dal maestro Del Campo. All'apparire, nella magnifica sala affollata di un pubblico elegantissimo, dei due Ministri, l'orchestra ha intonato l'inno magiaro, la Marcia Reale e « Giovinezza », ascoltati in piedi fra grandi applausi. Terminato lo spettacolo, il conte Ciano ha offerto al conte Csaky un rinfresco nelle sale del ridotto del teatro stesso, arredate per la circostanza con mobilio antico e di gran pregio. Le conversazioni proseguiranno ancora domattina; il conte Csaky ed il Ministro degli Esteri italiano lasceranno in giornata la città. o i o l e Soddisfazione ungherese Budapest, 6 gennaio. Il viaggio di Csaky in Italia è ampiamente trattato sulla stampa del mattino la quale coglie una nuova occasione per tributare espressioni di viva simpatia all'Italia, al Duce e al Conte Ciano. Non si aspetta nessuna « sensazione » dall'incontro di Venezia, scrive il Pester Lloyd organo del Ministero degli Esteri, mentre è più logico constatare come tra amici i diversi problemi che affiorano formino oggetto di tempo in tempo di esame e di discussione. Tanto l'Italia quanto l'Ungheria hanno nel loro programma le stesse mète da raggiungere tra cui la difesa di quei valori spirituali caratterizzanti la civiltà europea. Si rileva come in un momento in cui Nazioni, Regni, ideali stessi cozzano l'uno_ contro l'altro, i due Paesi amici si sentono a à e i - a l a o e asisqpRUnaeqì nndmlstsan£r\S£riielSsee codiali cui èLe accoglienze cormaii cui_ elaÌL0nnfttetL«Ie'nezia hanno una lieta impresalo- ri - o e e ne in tutta l'Ungheria, nota l'È/; say, che senza poter tema delle discussioni vuole lasciarne intuire l'attualità e l'importanza. Sulla natura dei colloqui anche la socialdemocratica Nepsava- si intrattiene nel proprio commento, affermando che non si tratta soltanto di affrontare questioni concernenti l'Ungheria ed i suoi vicini, ma di esaminare nel suo complesso i problemi derivati dalla presente situazione internazionale. Il Magyar Nemzet. si sofferma particolarmente sulla importanza che in Francia e in Inghilterra si annette all' incontro veneziano, mentre il Magyar Ujsag rileva che la eco internazionale molto vasta di questi colloqui dimostra che si considera l'Ungheria fattore non ultimo nel quadro europeo e si riconosce la portata della sua storica missione in questo settore del continente. Tutti i giornali inoltre recano ampi dispacci dei loro corrispon- ■M 3 recSi' ni„ 2?.!?H?f denti dalie principali capitali aul-1Belgrado dice che negli ambienti politici jugoslavi si segue con vi vo interesse il viaggio di Csaky e si ritiene che dall'incontro di Venezia possa uscire una felice iniziativa per quel che riguarda il miglioramento dei rapporti l'Ungheria e la Romania. ,fra|a date da m5tamenti e tempestosità l ■ j_- i.■ ■ _• _ «_ * « _ Caposaldo della politica fascista Berlino, 6 gennaio. A rendersi conto dell'importanza degli odierni colloqui italo-ungheresi a Venezia e per spiegarsi la naturalezza e la opportunità di sempre nuovi e frequenti contatti personali sentita dai due ministri delle due Nazioni amiche non c'è nemmeno bisogno di riferirsi alla presente situazione europea e alle ripercussioni inevitabili che essa ha già avuto o potrebbe sempre avere nei rapporti della situazione balcanico-danubiana ; ma basta unicamente riportarsi alla lunga e perfetta amicizia fra Italia e Ungheria — una delle amicizie internazionali più lungamente collau- .lnf« J., v^, . , .i „ ♦ *. i o , l l e i è i d o a a e e o di eventi — amicizia la quale ha formato il caposaldo politico balcanico danubiano dell'Italia e uno dei caposaldl si può anche dire della politica stessa generale europea della potenza fascista. Della politica balcanica di Mussolini infatti non meno che della sua politica generale europea il pensiero della revisione — idea assorbente di venti anni di politica estera ungherese — ha costituito il fondamento basilare essendo dal-la politica fascista inseparabile la idea di una giustizia e di una ra-gionevolezza storica capace di fruttuosi assetti effettivi e non fit- tizi e perciò rovinosi. Di qui, si os- serva, la solidità dell'amicizia fraItalia e Ungheria che 1 opinione tedesca da lunga pezza conosce e di cui apprezza il valore come eie menti di stabilità nel settore sud , orientale come parte essenziale cioè di quella poitica balcanicodanubiana dell Aalia che in Gei- mania sopratutto se mai altrove, è stata sempre rilevata e vakinz- zata come appunto un fattore es- europeo. Il Voelkischer Beobachter in un commento ai colloqui di Venezia jcosl si esprime: «Al centro della senziale anzi come l'essenziale fattore di sicurezza e di stabilitacapace di assicurare la pace e l'equilibrio in quel delicato settore a l è a o e attenzione della politica ungherese stanno venti anni dominati dalla idea della revisione dei trattati dei sobborghi di Parigi, idea dalla quale sono anche scaturiti i rapporti di amicizia fra Budapest e Roma. In forza della revisione la Ungheria ha ottenuto un confine nuovo con la Russia sovietica e allora l'Ungheria ha riaffermato e accentuato il suo interesse a che questo confine rimanga immutato ì nella sua forma attuale, esigenza nella quale essa trova l'appoggio dell'Italia la quale ha recentemente di nuovo proclamato con l'ordine del giorno del Gran Consiglio fascista il suo interesse al territorio danubiano balcanico ». Uguale ed analoga importanza sono destinati ad assumere a Venezia cosi per questo giornale come per tutto il resto della stampa del Reich i rapporti dell'Ungheria con gli altri paesi balcanici e si rileva in proposito come elemento capace di sviluppi la novella bontà dei rapporti ungaro-jugoslavi per tanta parte dovuti appunto all'azione stabilizzatrice ed equilibratrice della politica italiana in Balcania. Il Voe/fciscfter Beobachter or ora citato osserva in proposito come cosi a Budapest come a Belgrado questi buoni rapporti vengono dichiarati in manifestazioni ufficiali capaci di sviluppo. E la Deutsche Attgemeine Zeitnng rileva come sia siila politica bai canico-danubiana dell'Italia che si debbono questi favorevoli sviluppi di rapporti interbalcanici i quali possono dimostrarsi evidentemente un elemento estremamente fruttuoso per la stabilizzazione e l'equilibrio del settore. Meno fruttuosi vengono giudicati in genere ancora i rapporti dell'Ungheria con la Romania e ciò sopratutto dopo il recente rigetto da parte di Bucarest della proposta ungherese di un regolamento della questione delle minoranze. « Ma — osserva ancora il Voelkischer Beobachter — a Roma si ritiene invece del tutto possibile che Bucarest in vista dei mutamenti dell'insieme della situazione possa sottoporre a revisione la sua attuale presa di posizione in questa questione ». G. P. La giornata La giornata Calorose dimostrazioni di popolo Stamattina un nuovo colloquio Venezia, 6 gennaio. S. E. il Ministro degli Esteri ungherese, conte Csaky, che da ieri è ospite ambitissimo della nostra città, si è incontrato stamane col conte Galeazzo Ciano, giunto alle 10 da Bologna. L'incontro rientra pienamente nella normalità dei rapporti amichevoli esistenti fra i popoli delle due Nazioni amiche e non soltanto da oggi. La giornata bellissima — fra le più belle regalateci finora da questo inverno capriccioso — e sfolgorante di un magnifico sole, ha ! contribuito a dare un particolare ] risalto all'avvenimento. jL'arrivo del Ministro italiano Il conte Ciano è giunto alle 10 precise con il treno di Bologna, I dopo aver sostato per due ore cir- ca in quella città; l'arrivo si è svolto in forma prettamente pri- vata. Ciò non ha impedito, tutta-,via, che una vera folla di popolo si fosse data convegno alla stazio- ne per salutare il rappresentante! del Governo italiano ed acclamar- 10 nel nome del Duce. All'arrivo del convoglio specia- le, composto di due macchine, dijun bagagliaio e di un saloncino ag- ! ganciati al treno, S. E. 11 conte j ciano, che era accompagnato da ! S. E. il Ministro plenipotenziario conte Vitetti, capo degli Affari ge- nerali al Ministero degli Esteri, dal segretario particolare dottoBellia e dal marchese Lanza|D'Ajeta, è stato ricevuto da S. E.'11 Prefetto, dal Federale, dal Po- desta, dal conte Celesia Di Veglia-, sco, capo del cerimoniale al Mini-1 stero degli Esteri, dall'ammiraglio Tur, comandante militare maritti-;mo autonomo dell'Alto Adriatico, ■ dal generale conte Gelidi, coman-|dante della Divisione Marche e da :altre personalità cittadine. Scambiati i saluti, il conte Ciano, che appariva di ottimo aspetto, è stato fatto segno prima in stazione da parte dei ferrovieri e poscia, all'uscita, dalla folla, ad entusiastiche dimostrazioni di : simpatia e ad acelamazioni che si Isono rinnovate, anche, allorquando il Ministro degli Esteri italiano è sceso in lancia col Prefetto dirigendosi rapidamente verso il fastoso palazzo dei Dogi Dandolo, attualmente albergo Danieli, splendore del '400 veneziano, che vanta una bellissima storia di incontri avvenuti in ogni epoca fra altissimi personaggi, dove è ospitato pure il conte 'jaaky. Davanti all'albergo, sul Ponte della Paglia e sulle rive del molo si era ammassata altra folla, che ha calorosamente applaudito il passaggio del conte Ciano, il quale ha risposto al saluto sorrìdendo e levando il braccio romanamente. All'albergo, il conte Ciano col seguito, dopo essere stato ossequiato dalle autorità e dai' giornalisti presenti all'arrivo, che lo avevano accompagnato, è salito j nel suo appartamento, situato nel| l'ala nuova dello storico palazzo, al secondo piano, dove è rimasto per circa un'ora. Il conte Czaky, che aveva avuto a disposizione tutto il piano nobile del palazzo, comprendente quattro appartamenti, è rimasto pure nella sua stanza per quasi tutta la mattinata. E' solo alle 11 che I due Uomini di Stato si sono incontrati. L'incon. tro è avvenuto nel salone dei Dogi, ciano è stato subito attorniato dai giornalisti ed inviati speciali che gii hanno domandato qualche co riccamente addobbato con tappeti antichi ed è stato caratterizzato dalla più viva" cordialità. All'incontro era presente soltanto il Prefetto, gr. uff. Vaccari. Alle 11,15 il conte Ciano ed il conte Csaky si sono appartati, iniziando il primo colloquio della du rata di un'ora e un quarto. Il colloquio è terminato alle ore 12,35. Dichiarazioni di Ciano All'uscita dal Salone dei Dogi, dopo il primo colloquio, il conte sa sui colloqui. Il Ministro ha detto: « Mettete pure in evidenza che il colloquio è stato schiettamen te cordiale e che è stata riaffer mata l'intima collaborazione tra j due Paesi e l'assoluta identità ,di vedute nei problemi che ri guardano la difesa dell'ordine e delia pace d'Europa ». ! Alle 13 il Ministro degli Esteri italiano ha offerto, in una sala at- tigua a quella dei Dogi, una cola zione in onore dell'ospite magia- jro, alla quale hanno partecipato ! una ottantina di invitati, j II conte Ciano sedeva tra la con ! sorte del Prefetto e Donna Lidia Cini Borelli ed aveva di fronte il conte Csaky il quale, a sua volta, era attorniato dalla contessa Miaori e dalla contessa Foscari, con|SOrte del Federale. C'erano inol'tre, tra il Prefetto e il dottor Bar- teldy capo di gabinetto di S. E. , Csaky, la contessa Annina Moro1 aini dama di palazzo di S. M. la Regina Imperatrice, il conte Cele;Sja di vegliasco, che, con squisi ■ tezza, aveva curato personalmen|te ia disposizione del magnifico :amDiente. C'erano ancora le altre : partamenti principali autorità cittadine,, i direttori dei giornali locali e gli inviati speciali dei maggiori quotidiani italiani ed ungheresi. Dopo la colazione, i due Ministri si sono ritirati nei rispettivi ap- Il conte Ciano è uscito dall'albergo alle 15,40 e, accompagnato dal collega consigliere nazionale Baroni, si è recato a piedi-a fare un breve giro per il centro della «JftA oAotori/in a Saura TVjTot*io rlrtl ■ città, sostando a Santa Maria dui Figlio, a Sant'Angela, in Campo San Luca, ed in Calle dei Fabbri, donde poi ha fatto ritorno al Danieli. Nel contempo usciva anche il conte Csaky col suo capo di gabinetto per un breve giro in motoscafo compiuto in laguna ed al Lido. Il secondo colloquio Alle 17,10, nello stesso S.ilone .dei Dogi ove si era svolto il colloquio del mattino, ha avuto luogo la seconda parte delle conversazioni fra i due eminenti uomini politici, conversazione che si è protratta fino alle 18,25. All'uscita del salone della riunione, i due Ministri degli Esteri hanno dichiarato ai giornalisti ed agli inviati speciali, che li hanno subito attorniati, la loro viva soddisfazione per la straordinaria cordialità dei colloqui, per la identità di vedute riscontrata e la stretta intimità non solo di rapporti e di idee, ma specialmente di sentimenti esistenti tra j due Paesi. Alle 20.30 è seguita all'albergo stesso una cena offerta dal Ministro degli Esteri italiano all'ospite magiaro, con la partecipazione di una trentina di convitati. Alle 22.40 i due Ministri hanno lasciato insieme l'albergo e, accompagnati dalle autorità, e fatti segno ad entusiastiche manifestazioni da parte della folla che sostava nei pressi, hanno raggiunto il teatro « La Fenice » per assistere ad una parte dello spettacolo di gala che si dava in onore dell'ospite magiaro, con la seconda rappresentazione dell' opera La Fiamma di Ottorino Respighi, diretta dal maestro Del Campo. All'apparire, nella magnifica sala affollata di un pubblico elegantissimo, dei due Ministri, l'orchestra ha intonato l'inno magiaro, la Marcia Reale e « Giovinezza », ascoltati in piedi fra grandi applausi. Terminato lo spettacolo, il conte Ciano ha offerto al conte Csaky un rinfresco nelle sale del ridotto del teatro stesso, arredate per la circostanza con mobilio antico e di gran pregio. Le conversazioni proseguiranno ancora domattina; il conte Csaky ed il Ministro degli Esteri italiano lasceranno in giornata la città. o i o l e Soddisfazione ungherese Budapest, 6 gennaio. Il viaggio di Csaky in Italia è ampiamente trattato sulla stampa del mattino la quale coglie una nuova occasione per tributare espressioni di viva simpatia all'Italia, al Duce e al Conte Ciano. Non si aspetta nessuna « sensazione » dall'incontro di Venezia, scrive il Pester Lloyd organo del Ministero degli Esteri, mentre è più logico constatare come tra amici i diversi problemi che affiorano formino oggetto di tempo in tempo di esame e di discussione. Tanto l'Italia quanto l'Ungheria hanno nel loro programma le stesse mète da raggiungere tra cui la difesa di quei valori spirituali caratterizzanti la civiltà europea. Si rileva come in un momento in cui Nazioni, Regni, ideali stessi cozzano l'uno_ contro l'altro, i due Paesi amici si sentono a à e i - a l a o e asisqpRUnaeqì nndmlstsan£r\S£riielSsee codiali cui èLe accoglienze cormaii cui_ elaÌL0nnfttetL«Ie'nezia hanno una lieta impresalo- ri - o e e ne in tutta l'Ungheria, nota l'È/; say, che senza poter tema delle discussioni vuole lasciarne intuire l'attualità e l'importanza. Sulla natura dei colloqui anche la socialdemocratica Nepsava- si intrattiene nel proprio commento, affermando che non si tratta soltanto di affrontare questioni concernenti l'Ungheria ed i suoi vicini, ma di esaminare nel suo complesso i problemi derivati dalla presente situazione internazionale. Il Magyar Nemzet. si sofferma particolarmente sulla importanza che in Francia e in Inghilterra si annette all' incontro veneziano, mentre il Magyar Ujsag rileva che la eco internazionale molto vasta di questi colloqui dimostra che si considera l'Ungheria fattore non ultimo nel quadro europeo e si riconosce la portata della sua storica missione in questo settore del continente. Tutti i giornali inoltre recano ampi dispacci dei loro corrispon- ■M 3 recSi' ni„ 2?.!?H?f denti dalie principali capitali aul-1Belgrado dice che negli ambienti politici jugoslavi si segue con vi vo interesse il viaggio di Csaky e si ritiene che dall'incontro di Venezia possa uscire una felice iniziativa per quel che riguarda il miglioramento dei rapporti l'Ungheria e la Romania. ,fra|a date da m5tamenti e tempestosità l ■ j_- i.■ ■ _• _ «_ * « _ Caposaldo della politica fascista Berlino, 6 gennaio. A rendersi conto dell'importanza degli odierni colloqui italo-ungheresi a Venezia e per spiegarsi la naturalezza e la opportunità di sempre nuovi e frequenti contatti personali sentita dai due ministri delle due Nazioni amiche non c'è nemmeno bisogno di riferirsi alla presente situazione europea e alle ripercussioni inevitabili che essa ha già avuto o potrebbe sempre avere nei rapporti della situazione balcanico-danubiana ; ma basta unicamente riportarsi alla lunga e perfetta amicizia fra Italia e Ungheria — una delle amicizie internazionali più lungamente collau- .lnf« J., v^, . , .i „ ♦ *. i o , l l e i è i d o a a e e o di eventi — amicizia la quale ha formato il caposaldo politico balcanico danubiano dell'Italia e uno dei caposaldl si può anche dire della politica stessa generale europea della potenza fascista. Della politica balcanica di Mussolini infatti non meno che della sua politica generale europea il pensiero della revisione — idea assorbente di venti anni di politica estera ungherese — ha costituito il fondamento basilare essendo dal-la politica fascista inseparabile la idea di una giustizia e di una ra-gionevolezza storica capace di fruttuosi assetti effettivi e non fit- tizi e perciò rovinosi. Di qui, si os- serva, la solidità dell'amicizia fraItalia e Ungheria che 1 opinione tedesca da lunga pezza conosce e di cui apprezza il valore come eie menti di stabilità nel settore sud , orientale come parte essenziale cioè di quella poitica balcanicodanubiana dell Aalia che in Gei- mania sopratutto se mai altrove, è stata sempre rilevata e vakinz- zata come appunto un fattore es- europeo. Il Voelkischer Beobachter in un commento ai colloqui di Venezia jcosl si esprime: «Al centro della senziale anzi come l'essenziale fattore di sicurezza e di stabilitacapace di assicurare la pace e l'equilibrio in quel delicato settore a l è a o e attenzione della politica ungherese stanno venti anni dominati dalla idea della revisione dei trattati dei sobborghi di Parigi, idea dalla quale sono anche scaturiti i rapporti di amicizia fra Budapest e Roma. In forza della revisione la Ungheria ha ottenuto un confine nuovo con la Russia sovietica e allora l'Ungheria ha riaffermato e accentuato il suo interesse a che questo confine rimanga immutato ì nella sua forma attuale, esigenza nella quale essa trova l'appoggio dell'Italia la quale ha recentemente di nuovo proclamato con l'ordine del giorno del Gran Consiglio fascista il suo interesse al territorio danubiano balcanico ». Uguale ed analoga importanza sono destinati ad assumere a Venezia cosi per questo giornale come per tutto il resto della stampa del Reich i rapporti dell'Ungheria con gli altri paesi balcanici e si rileva in proposito come elemento capace di sviluppi la novella bontà dei rapporti ungaro-jugoslavi per tanta parte dovuti appunto all'azione stabilizzatrice ed equilibratrice della politica italiana in Balcania. Il Voe/fciscfter Beobachter or ora citato osserva in proposito come cosi a Budapest come a Belgrado questi buoni rapporti vengono dichiarati in manifestazioni ufficiali capaci di sviluppo. E la Deutsche Attgemeine Zeitnng rileva come sia siila politica bai canico-danubiana dell'Italia che si debbono questi favorevoli sviluppi di rapporti interbalcanici i quali possono dimostrarsi evidentemente un elemento estremamente fruttuoso per la stabilizzazione e l'equilibrio del settore. Meno fruttuosi vengono giudicati in genere ancora i rapporti dell'Ungheria con la Romania e ciò sopratutto dopo il recente rigetto da parte di Bucarest della proposta ungherese di un regolamento della questione delle minoranze. « Ma — osserva ancora il Voelkischer Beobachter — a Roma si ritiene invece del tutto possibile che Bucarest in vista dei mutamenti dell'insieme della situazione possa sottoporre a revisione la sua attuale presa di posizione in questa questione ». G. P.