Una nave italiana

Una nave italiana Una nave italiana salve l'equipaggio di un trasporto inglese affondato da un sottomarino Genova, 1 gennaio. la motonave Juvcnlus, appartenente alla Società Commerciale ai Navigazione, al comando del capitano Piero Paccanaro, è giunta ieri mattina nel nostro porto proveniente dall'Inghilterra. La nave nel novembre acorso era protagonista, nel golfo di Biscagiia, di un avventuroso salvataggio che mette in luce il valore, lo spirito di solidarietà e il generoso altruismo dei marinai italiani. Dal giovane comandante della Juventus, col quale ci siamo intrattenuti, abbiamo potuto apprendere in ogni particolare l'episodio. La scialuppa dei 22 naufraghi Partita in zavorra, cioè senza pzmi GAlMCppnlisbbgfssimcarico, da NapoH diretta a Dun£ '1leton per caricare carbone, lal£ve ^nav.gava in condizioni abbastanza difficili, dato il forte vento e il mare agitato che la facevano ballare. Alle ore 21,40 del 25 novembre, al traverso del ca^o Finisterre, veniva segnalata all'ufficiale di guardia la presenza in mare di una imbarcazione che aveva innalzato i segnali di soccorso. L'Ufficiale di guardia avvertiva il comandante Paccanaro, il quale disponeva perchè la Juventus si dirigesse verso l'imbarcazione. Raggiuntala, gli italiani constatarono trattarsi di una lancia di salvataggio gremita di naufraghi, i quali si trovavano in pietose condizioni per il freddo, la fame e la stanchezza. Occorse un'ora e una difficile manovra di bordo per poter trarre in salvo tutti gli uorreni della scialuppa — 22 persone in tutto — che componevano l'equipaggic della nave inglese Uykmouth, una nave da trasporto di circa duemila tonnellate, iscritta al compartimento marittimo di Newport Moon. Sollecite furono le cure prodigate a bordo della Juventus ai poveretti, molti dei quali presentavano sintomi di congelamento agli arti. I naufraghi furono rivestiti con panni asciutti e rifocillati abbondantemente. tVriespber, tQuindi il comandante della nave, Inglese, capitano Henry Hunter, mnarrava che la notte precedente, \ In pieno golfo di Guascogna, la sua ; nave era stata improvvisamente,attaccata da un sottomarino tede-1 eco. Tre siluri erano stati lanciati;contro la Uskmouth, ma, per la brillante manovra compiuta dal-|l'uffia'.ale di guardia, la nave riuscì'ad evitarli tutti e tre. Senonchè, j piuttosto che lasciarsi sfuggire lai preda, il sottomarino affiorava eincominciava a cannoneggiare lai Uskmouth. Uno dei colpi prendeva)ln pieno una delle lance di salva- taggio intorno cui s'. trovavano al- cuni uomini, due dei quali rimane- yano uccisi. La nave incominciava intanto ad ! affondare. I superstiti riuscivano I a prendere posto sull'altra lancia, I Bulla quale rimanevano :n balia del mare burrascoso per ben 26 ore. Proprio quando, stremati di forze, i naufraghi avevano perduto ogni speranza di salvataggio, giacché la toro imbarcazione era andata alla deriva e si trovava ormai fuori della rotta solita delle navi, essi venivano tratti in salvo dalla Juventus. Commossi ringraziamenti Nel frattempo il nostromo della nave inglese era stato lanciato in acqua da un colpo di mare, senza che i compagni potessero più raccoglierlo. Il poveraccio rimase solo in acqua, nuotando disperatamente, e venne poi tratto miracolosamente in salvo da una nave da guerra francese, accorsa sul posto ai primi richiami di soccorso delXJJfkmouth, cercando di ingaggiare battaglia col sottomarino tedesco. La Juventus, proseguendo nella sua rotta, giungeva a Downs dove sbarcava i naufraghi dal quali i marinai italiani si ebbero manifestazioni di gratitudine davvero commoventi. Mentre la Juventus si trovava poi a Dumston, a caricare carbone, è pervenuto al capitano Paccanaro la seguente lettera da parte dell'armatore della Uskmouth: « Con la presente desidero esprimervi i miei ringraziamenti per 11 salvataggio dell'equipaggio del mio vapore Uskmouth. Questo salvataggio dimostra ancora una volta la solidarietà che esiste fra gli uomini di mare, come vuole la grande tradizione marinara; e noi non crediamo di poter fare cosa mi- fliore che trascrivere il rapporto el capitano Hunter circa il fatto: « Sono lieto di poter pagare caldissimo affettuoso tributo al capitano Piero Paccanaro per l'efficentissimo modo col quale ha manovrato il suo piroscafo per prenderci a bordo nonostante un mare Jrnolto agitato e le difficoltà che presentavano le manovre essendo la sua nave vacante. Presi a bordo in qualità di naufraghi, con spirito prettamente marinaro, abbiamo avuto dall'equipaggio tutte le cure possibili, tanto più che fra i naufraghi ve ne era alcuni con gli arti congelati. L'assistenza fornitaci dall'equipaggio del piroscafo italiano è stata veramente degna di lode e della nostra riconoscenza : . Una nave italiana Una nave italiana salve l'equipaggio di un trasporto inglese affondato da un sottomarino Genova, 1 gennaio. la motonave Juvcnlus, appartenente alla Società Commerciale ai Navigazione, al comando del capitano Piero Paccanaro, è giunta ieri mattina nel nostro porto proveniente dall'Inghilterra. La nave nel novembre acorso era protagonista, nel golfo di Biscagiia, di un avventuroso salvataggio che mette in luce il valore, lo spirito di solidarietà e il generoso altruismo dei marinai italiani. Dal giovane comandante della Juventus, col quale ci siamo intrattenuti, abbiamo potuto apprendere in ogni particolare l'episodio. La scialuppa dei 22 naufraghi Partita in zavorra, cioè senza pzmi GAlMCppnlisbbgfssimcarico, da NapoH diretta a Dun£ '1leton per caricare carbone, lal£ve ^nav.gava in condizioni abbastanza difficili, dato il forte vento e il mare agitato che la facevano ballare. Alle ore 21,40 del 25 novembre, al traverso del ca^o Finisterre, veniva segnalata all'ufficiale di guardia la presenza in mare di una imbarcazione che aveva innalzato i segnali di soccorso. L'Ufficiale di guardia avvertiva il comandante Paccanaro, il quale disponeva perchè la Juventus si dirigesse verso l'imbarcazione. Raggiuntala, gli italiani constatarono trattarsi di una lancia di salvataggio gremita di naufraghi, i quali si trovavano in pietose condizioni per il freddo, la fame e la stanchezza. Occorse un'ora e una difficile manovra di bordo per poter trarre in salvo tutti gli uorreni della scialuppa — 22 persone in tutto — che componevano l'equipaggic della nave inglese Uykmouth, una nave da trasporto di circa duemila tonnellate, iscritta al compartimento marittimo di Newport Moon. Sollecite furono le cure prodigate a bordo della Juventus ai poveretti, molti dei quali presentavano sintomi di congelamento agli arti. I naufraghi furono rivestiti con panni asciutti e rifocillati abbondantemente. tVriespber, tQuindi il comandante della nave, Inglese, capitano Henry Hunter, mnarrava che la notte precedente, \ In pieno golfo di Guascogna, la sua ; nave era stata improvvisamente,attaccata da un sottomarino tede-1 eco. Tre siluri erano stati lanciati;contro la Uskmouth, ma, per la brillante manovra compiuta dal-|l'uffia'.ale di guardia, la nave riuscì'ad evitarli tutti e tre. Senonchè, j piuttosto che lasciarsi sfuggire lai preda, il sottomarino affiorava eincominciava a cannoneggiare lai Uskmouth. Uno dei colpi prendeva)ln pieno una delle lance di salva- taggio intorno cui s'. trovavano al- cuni uomini, due dei quali rimane- yano uccisi. La nave incominciava intanto ad ! affondare. I superstiti riuscivano I a prendere posto sull'altra lancia, I Bulla quale rimanevano :n balia del mare burrascoso per ben 26 ore. Proprio quando, stremati di forze, i naufraghi avevano perduto ogni speranza di salvataggio, giacché la toro imbarcazione era andata alla deriva e si trovava ormai fuori della rotta solita delle navi, essi venivano tratti in salvo dalla Juventus. Commossi ringraziamenti Nel frattempo il nostromo della nave inglese era stato lanciato in acqua da un colpo di mare, senza che i compagni potessero più raccoglierlo. Il poveraccio rimase solo in acqua, nuotando disperatamente, e venne poi tratto miracolosamente in salvo da una nave da guerra francese, accorsa sul posto ai primi richiami di soccorso delXJJfkmouth, cercando di ingaggiare battaglia col sottomarino tedesco. La Juventus, proseguendo nella sua rotta, giungeva a Downs dove sbarcava i naufraghi dal quali i marinai italiani si ebbero manifestazioni di gratitudine davvero commoventi. Mentre la Juventus si trovava poi a Dumston, a caricare carbone, è pervenuto al capitano Paccanaro la seguente lettera da parte dell'armatore della Uskmouth: « Con la presente desidero esprimervi i miei ringraziamenti per 11 salvataggio dell'equipaggio del mio vapore Uskmouth. Questo salvataggio dimostra ancora una volta la solidarietà che esiste fra gli uomini di mare, come vuole la grande tradizione marinara; e noi non crediamo di poter fare cosa mi- fliore che trascrivere il rapporto el capitano Hunter circa il fatto: « Sono lieto di poter pagare caldissimo affettuoso tributo al capitano Piero Paccanaro per l'efficentissimo modo col quale ha manovrato il suo piroscafo per prenderci a bordo nonostante un mare Jrnolto agitato e le difficoltà che presentavano le manovre essendo la sua nave vacante. Presi a bordo in qualità di naufraghi, con spirito prettamente marinaro, abbiamo avuto dall'equipaggio tutte le cure possibili, tanto più che fra i naufraghi ve ne era alcuni con gli arti congelati. L'assistenza fornitaci dall'equipaggio del piroscafo italiano è stata veramente degna di lode e della nostra riconoscenza : .

Persone citate: Bulla, Henry Hunter, Newport Moon, Piero Paccanaro

Luoghi citati: Genova, Guascogna, Inghilterra