LA PORTAEREI AFFONDATA era diretta al Mediterraneo di Guido Tonella

LA PORTAEREI AFFONDATA era diretta al Mediterraneo LA PORTAEREI AFFONDATA era diretta al Mediterraneo Doveva rimpiazzare l'"Ark Royal„ colata a picco in novembre che per essere impiegata contro l'Italia, aveva lasciato indifese, a sua volta, le corazzate della Malacca Berlino, 23 dicembre. Mentre a Washington, sotto la pressione degli avvenimenti, i nostri nemici si sforzano di varare un confuso e irrealizzabile progetto di coordinamento della guerra contro l'Asse e contro il Giappone, la cronaca dei fatti bellici dimostra, giorno per giorno, come le tre grandi potenze del Patto Tripartito abbiano già, dal canto loro, praticamente posto in atto, nella lotta contro la plutocrazia e il bolscevismo, il più opportuno coordinamento delle rispettive azioni militari. Si può anzi dire che l'effetto principale di questa azione concertata italo - germano - nipponica consiste, per l'appunto, nel bloccare in partenza qualsiasi tentativo di coordinamento da parte del gruppo nemico, sia per ogni ulteriore trasferimento di tonnellaggio verso l'Estremo Oriente che gli Stati Uniti potessero esigere dall'Inghilterra, impegnata''*? fondo dall'Asse nell'Atlantico e nel Mediterraneo; sia, inversamente, per un incremento di aiuti che l'Inghilterra stessa potesse sollecitare da parte degli Stati Uniti, oggi paralizzati dalla folgorante azione nipponica; sia, infine, per sollecitazioni che le due potenze plutocratiche potessero rivolgere alla Russia nell'intento di indurla a partecipare alla guerra contro il Giappone sottraendo delle forze allo stremato schieramento in occidente. L'affondamento della portaerei, annunziato ieri sera dal bollettino straordinario del Comando tedesco, costituisce una manifestazione di questo coordinamento in atto tra l'Asse e il Giappone. Benché l'ipotesi emersa in un primo tempo, che cioè l'unità in questio< ne fosse diretta a Singapore, sia caduta di fronte alla precisa constatazione che la portaerei britannica seguiva invece la rotta atlan tica in direzione di Gibilterra per portarsi presumibilmente nel Mediterraneo, è evidente che questo colpo è automaticamente destinato a ripercuotersi sulla consistenza dell'intero organismo navale britannico, diminuendo in misura ancora maggiore le possibilità inglesi di provvedere alla difesa delle minacciate posizioni dell'Estremo Oriente; così come si è verificato alla vigilia dell'entrata in guerra del Giappone con l'affondamento nel Mediterraneo dell'Art Royal, affondamento che ha avuto la' conseguenza di obbligare i britannici a rinunciare a far scortare la Prince of Wales e la Repulse nelle acque della Malesia da una unità portaerei, secondo i prudenziali principi tattici dell'Ammiragliato. Nelle notizie complementari che sono state diffuse oggi, a proposito del brillante colpo di mano riuscito dall'* U-boot », del capitano Bigalk, mancano tuttora dati precisi circa il nominativo e la stazza dell'unità affondata. La prima cronaca riguardante il vittorioso svolgimento dell'attacco ci indica come la portaerei britannica sia stata avvistata dal sottomarino di Bigalk mentre stava operando nell'Atlantico, per assicurare, col concorso di altre unità minori, la protezione di un convoglio, in particolare, contro I possibili attacchi di bombardieri germanici a lunga autonomia. Il comandante Bigalk decideva im-1 mediatamente di rivolgere tutto il suo sforzo offensivo contro la por- taerei, e a tal fine fissava il suo piano di attacco per la notte sue- eessiva, al fine di sfuggire alla vigilanza dei cacciatorpediniere. Fin dal primo siluro la portile- rei era posta nell'impossibilità di manovrare, essendo stata colpita nelle eliche. Bloccata cosi la grossa preda, il sottomarino tedesco portava vittoriosamente a compimento l'azione lanciando due altrisiluri; il primo faceva erompere proprio nel mezzo drlla nave una alta colonna d'acqua; mentre la successiva esplosione apriva uno squarcio nella parte anteriore della chiglia. La prua si abbassava immediatamente fino al pelo d'acqua. Per alcuni istanti la sagoma della poppa, in compie- ta emersione, si profilava verso il cielo poi la nave si inabissava con tutti gli apparecchi che si trova- vano a bordo al momento dell'attacco. Sul fronte orientale nulla di so- stanzialmente mutato: il nemico insiste nei suoi attacchi a ripetizione sul settore centrale, nella vana speranza di poter qui meglio sfruttare la possibilità tattica risultante dal carattere forzatamente lento e laborioso del ritiro dei cunei tedeschi di attacco, che per l'appunto nel settore cvotsvctsmrdmlsbttpfhzq| f centrale si spingevano per notevole profondità verso oriente. Non ostante la violenza di questi attacchi e l'impiego in misura cospicua di mezzi corazzati, 1 sovietici non hanno però tratto alcun vantaggio da questi loro tentativi. Le forze di copertura tedesche hanno infatti sistematicamente avuto ragione dell'avversario e lo hanno respinto con perdite gravissime, cosicché i movimenti previsti per raggiungere la linea di svernamento si svolgono secondo i piani prestabiliti. Nel settore sud gli attacchi bolscevichi mantengono un carattere prevalentemente locale; soltanto contro una grossa località presidiata da un reggimento di fanteria germanico, i sovietici hanno cercato di muovere in forze all'assalto, subendo però, anche qui. una completa disfatta. In relazione agli accenni ri| guardanti il rafforzamento del fronte occidentale contenuti nell'appello che il Fiihrer ha rivolto ieri alle truppe per annunziare di avere assunto il comando dell'esercito in sostituzione del maresciallo von Brautchitsch, si rileva qui, con interesse, un articolo del grande ammiraglio Raeder, relativo a una nuova serie di importanti lavori per la messa in stato di difesa delle coste della Manica e dell'Atlantico. Si tratta di lavori imponenti che vanno dal 1 rinnovamento dei porti colpiti daij bombardamenti inglesi alla crea-! zione di una nuova rete stradale, dalla costruzione di batterie e for- tezze costiere alla costruzione di gi antiaerei j:hè, date leibasi navali e di rifugi anttaereijper sottomarini. Benché, date le|sue funzioni, l'ammiraglio Raeder si occupi prevalentemente di quella parte dei lavori che servono a scopo di guerra navale è facile desumere dal suo scritto come le installazioni realizzate, con il concorso della famosa organizzazione Todt, abbiano un'importanza di primo piano anche per le opera-zioni delle forze terrestri, a cui ha fatto espressamente cenno nel succitato appello il Fiihrer. Caratteristica di tutte queste opere è che esse mirano ad assicurare non solo una efficace azione di difesa, soprattutto contro il pericolo di at tacchi aerei, ma altresì ogni pos-ffSEW^JilìB^ ^ie viuue uHie iiemiine. Guido Tonella

Persone citate: Raeder, Todt, Wales