Il pittore C. A. Galbiati

Il pittore C. A. Galbiati Mostre d'arte Il pittore C. A. Galbiati Dino Bonardi, critico milanese, l[' 3,utle,?"est'°Fi-a,1f 'tera in una galleria del centro la prima mostra personale che Car- 110 Angelo Galbiati tiene a Torino con sessantadue opere, già ha accennato — scrivendo del pittore lombardo ■— a « un carattere che si riassume in una interessante forma di romanticismo », a un « sentimento, ora vibrante, /•ra patetico, che circonda la natura e le cose di un velo di poe•sia». Venendo dal Bonardi, pron! to sempre a valorizzare le espressioni più tipiche e intransigenti I del tempo nostro, tale giudizio stile Ottocento» acquista un 1 particolare significato. Sottolinea i cioè quanto di tradizionale e di .affettuosamente fedele ad alcuni !insigni esempi regionali v'è nel j ja visione pittorica del Galbiati, nel suo modo di gustare il motilvo paesistico, di volgerlo (anche più che interpretarlo) a determi nare inflessioni coloristiche che ben rispondano a un'interiore emozione preesistente, nell'animo dell'artista, a quell'altra emozio;ne, più esteriore e più immediata, che appunto il motivo potreb,be suscitare. E' la condizione 'sentimentale propria dei tempeU-amenti artisticamente romanti:ci; ed è una condizione opposta |a quella dell'arte realistica. Se quindi, guardando i paesaggi del Galbiati, non si può fare a meno di ripensare alla corrente lombarda ottocentesca che va da Carcano a Gignous, da Grubicy a Gola, è ai più programmaticamente « lirici » di quei pittori, e non ai veristi tipo il Filippini, che bisogna rifarsi per giudicare lquanto di loro ancor viva nella 'sua pittura. Anche in Piemonte il con nostri rinnovamento ottocentesco della pittura paesistica battè due stra- de analoghe; e se — per meglio intenderci - si volesse accolta-re il Galbiati all'una o all'altra, la più confacente alla qualità del suo sentimento pittorico sarebbesenza dubbio quella uscita dalgruppo di Rivara e poi vigorosa- ll'istintivo Del- ceppo fontanesiano e non quella seguita prima dagli artist delfrrnnnr» ru pì„n.„ „ „,,! .rf™,™... mente battuta dall'istintivo Del sfumato, di indeciso, e di cosUn temente ripetuto da motivo a mo co^m^e"™^^™^!1^modo oreTsocS identico di se-na- re g?i alberi con un che di dram- malico edi dolorosa che rànmen-taTerti rfudrai^elltóla^^Vol- Dedo) che ritornf insistente ne - Faf maeirior narte di onesti oae- 'S»S^^ta«^^^Juna^oM«o' » ?^:sione marina, Dintorni di Varese. Ma l'attenzione data al Galbiati dal Bonardi, critico propenso, come s'è detto, a forme più acutamente nostre che non quelle che rispecchiano il romanticismo ottocentesco, sottintende anche, nel pittore, un'attualità di tavolozza. L'artista lombardo è infatti cosciente di quanto oggi più «ri -TiMe 'aila6ou£ja « dl questa coscienza dà r„a48M SEP"2: della qualità del colore, dei valori tonali, di quegli elementi, insomma, che in un quadro indicano — indipendentemente da qualsiasi contenuto — la maturità stilistica e il gusto sicuro di chi l'ha dipinto. Riassumendo, abbiamo dunque una mostra dove è palese l'intenzione di riclaborare una spiritualità tradizionalista un linguaggio dei giorni mar. ber.

Luoghi citati: Piemonte, Rivara, Torino, Varese