I colloquî di Washington

I colloquî di Washington I colloquî di Washington Washington, 2 dicembre. Dopo i suoi colloquii con gli ambasciatori giapponesi Kurusu e Nomura, Hull si è recato immediatamente alla Casa Bianca, dove ha avuto un colloquio con Roosevelt, al quale ha partecipato anche l'ammiraglio Stark. Come ri¬ e ferisce a questo proposito fageriy zia Associated Press tutte le circostanze collimano nel sottolineare la « serietà della situazione noi Pacifico ». « Vi è -scarso ottimismo — annuncia sempre la citata agenzia — nei circoli diplomatici di Washington, e ciò in quanto il Giappone è risoluto a non voler fare concessioni di sorta ». Nomura e Kurusu si sono recati nuovamente al Dipartimento di Stato dove hanno avuto un colloquio col Sottosegretario di Stato Sumner Welles. Nomura ha dichiarato al giornalisti che non era finora giunta da Tokio alcuna risposta al memorandum di Hull. Egli poi ha risposto affermativamente alla domanda se fosse del parere che vi sia ancora qualche possibilità per il raggiungimento di un accordo. Di fronte a queste labili speranze, i giornali allineano i fatti: e i fatti sono costituiti dalla tenace opera seguita dagli anglo-sassoni nel Pacifico per stabilirvi un cerchio di ferro e di fuoco. Come riferisce il Times Herald l'occupazione della Guiana olandese ha per scopo principale l'apprestamento del più grande aerodromo dell'America del Sud. Si mira, è vero, a mettere le mani sui giacimenti di bauxite, ma sull'altipiano viene costruito un grande campo d'aviazione che è occupato dai soldati americani, vaccinati già mesi or sono contro le febbre gialla. L'aerodromo è situato sull'altipiano dove bisogna trasportare la mano d'opera ed i materiali per mezzo di aerei. Come osserva l'autore dell'articolo, gli Stati Uniti hanno molto interesse a costruire questo campo d'aviazione presso i confini del Brasile poiché questo Paese si rifiuta, di accogliere sul proprio suolo i soldati americani. In seguito all'atteggiamento di indipendenza seguito dalla politica messicana la Casa Bianca ha intrapreso una serie di misure ostili contro quello Stato. Le prime reazioni si sono già avute al Senato americano. Infatti il rappresentante delle minoranze messicane, del Texas, Fernando Guerra, ha. presentato un memori ile per protestare aspramente contro la discriminazione dei sudditi messicani negli Stati Uniti. La politica degli Stati Uniti del cosiddetto « buon vicinato » nei riguardi del Messico — afferma il documento — altro non è chc un insieme di vuote parole. Fernando Guerra non esita a far capire che il Governo messicano non esiterebbe eventualmente a intervenire presso quello di Washington al fine di porre termine a questo stato di cose.

Persone citate: Fernando Guerra, Hull, Nomura, Roosevelt, Stark, Sumner Welles