Il Torino batte il Modena per 2-0 ma non convince del suo miglioramento
Il Torino batte il Modena per 2-0 ma non convince del suo miglioramento Il Torino batte il Modena per 2-0 ma non convince del suo miglioramento . i o TORINO: Bodoira, Piacentini. Foriecalo "^od'à v ,,ii-;, Il>,'.,n;,.iM''",iizLs,Ulo, Ossola. Santia, lei,ari.-. mMODENA: Monti-, Manni. Bragl.ia• cBrasa, Negrctti, Bazzatii; Capra, Ma' nlinverni. Del Grosso, Robotti, Ottino. |nARBITRO: Limldo. Era, innegabilmente, difficile giocare ieri sul terreno reso viscido e quanto mai sdrucciolevole dalla continua lieve pioggerella, ma il fatto che il fondo del campo era quasi ridotto a pantano non dev« essere ritenuto scusa valida per avervi giocato tanto male. Il pareggio livornese aveva lasciato sperare che il grande malato, il Torino, fosse sulla netta via della guarigione. La fisionomia della partita con il Modena ha detto, invece, che si minaccia di peg. giorare. I granata debbono convincersi che le regole del buon gioco impongono primieramente dì passare il pallone ai compagni; in linea... subordinata ed eccezionale agli avversari. E non viceversa. Sì è visto, infatti, troppe volte gli uomini del Torino passar ieri il pallone ai gialli: forse per un malinteso senso dell'ospitalità. I peggiori misfatti si sono verificati in prima linea, ma anche la mediana non ha brillato, tolto il gran lavoro solito di Baldi, per ordine ed efficacia. Nel diffuso marasma si è notato come uno dei reparti più discussi: quello difensivo, accenni a potenziarsi. Ciò deve essere ritenuto di buon augurio, ammesso che la buona forma possa riuscire contagiosa. Contro un Modena sprizzante buona volontà da tutti i pori dei suoi undici giovanotti, possedente un portiere che promette più che bene, il Torino poteva ugualmente rcdsvnCcgndTocfar migliore figura di quella che I non ha fatto. La sua vittoria po-1 teva tradursi in maggior distacco di palloni ; i suoi « tifosi » dimostrarsi più soddisfatti. La squadra canarina, con le abbondanti trasfusioni di sangue giovane e sano fornite ad altre unità, appare meno forte di quanto ebbe a rivelarsi nella sua ultima permanenza in|serie A. Conta undici ragazzoni ben saldi atleticamente, veloci e ! prontissimi su ogni pallone, pieni i d'iniziativa, ma complessivamente i quella classe e 1 \ 1 i non doviziosi di quella esperienza che possano loro permettere una vita molto ricca di vittorie fra le più attrezzate I avversarie. Il gioco del Torino ha avuto ieri due periodi passabili: quelli iniziali di entrambi i tempi. Gioco discreto, senza assurgere ad altezze di "particolare 7p^ il rimanente dei 90 minuti, pur;mantenendosi più all'attacco che ì non gli antagonisti, i granata non ! hanno avuto che un continuo agiJ tarsi senza costrutto. Ritardi in¬ snietrahili sui niù elementari Dal-: ?onlgoassaKffi Pc"argiU senzaPr - 'ìPmPio^F avveri, tiri piÙt- tosto rari verso l'opposta rete. A far loro arrotondare il punteggio non sono valsi neppure i quindici calci d'angolo avuti a disposizione, le rare sgroppate dei suoi due elementi d'ala, per troppo lunghi periodi tenuti a riposo. Ferraris non appariva ieri in una del- punti ~- lizzati da Ossola. Il primo, al 10' di gioco, ha avuto un certo spicco: Ussello ha allungato in avanti una maliziosa palla parabolica al suo centravanti. Ossola ha bene sfrut-tato il tempestivo passaggio: si è avvicinato alla porta, ha costretto il pur bravo Monti ad uscire e lo ha imbrogliato sul tempo. Unico vìvido fuoco d'artificio in tanto opaco grigiore. Qualche pretesa offensiva dei gialli, sia pure con qualche batticuore e momenti di affannoso orgasmo, è stata bene contenuta da Piacentini, Bodoira e Ferrini: i più a posto del branco. Fra il generale disappunto si era andata diffondendo la convinzione che il risultato sarebbe rimasto incniodato sulri a 0, così come i compari granata appariva no solitamente incollati alle pur non insuperabili difficoltà del ter- reno Fortunatamente al 44', nella concitata mischia conseguente al i decimoouinto calcio d'anrrolo Os- ' sola ?on ilfortiere a terra' tro ! ■ a terra' tro-1 vava il corridóio giusto per insinuare fra i pali il secondo pallone. Ciò valeva ugualmente a tutti la condanna, ma con la condizionale . Umberto Maggioii
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