L'ardente fede e le concrete realizzazioni della Gil nella nostra provincia

L'ardente fede e le concrete realizzazioni della Gil nella nostra provincia L'ardente fede e le concrete realizzazioni della Gil nella nostra provincia a vibrante parola del vice-Comandante gen. Sellani Il rapporto alle gerarchie - Le opere inaugurate -1 moschetti ai balilla-Spettacolo di grazia giovanile al teatro di piazza Bernini 1 vice-Comandante generaGil, Orfeo Sellani, ha trancila nostra città una giorparticolarmente operosa, i voluto esaminare tutta la e complessa attività della tù del Littorio; e lo ha fatsoltanto con uno sguardo unico, di insieme, ma anche attento esame del funzionao di ogni organo e di ogni ;o. Si può dire subito che ne riportato un'ottima impressiotanto da esprimere al Cornante Federale Franco Ferretti il compiacimento. Aa. cerchiamo di dare, almeno • sommi capi, la cronaca della nsissima giornata. Alle ore 9,30, il salone del Liceo musicale Giuseppe Verdi », il vice-Comanante generale Sellani, per ordine .el Segretario del Partito, ha temto l'annunciato rapporto alle gearchie maschili e femminili della xil. Erano presenti tutte le maggiori autorità cittadine: il Prefeto, il Comandante del Corpo d'Ar.nata, il Segretario Federale, il Podestà, il gen. Alasia in rappresentanza del generale Vercellino, il generale medaglia d'oro Scaroni, il Luogotenente generale Brandimarte, il Preside della Provincia, il Questore, il Rettore della Università, il Provveditore agli Studi, il Console generale di Germania, il capo della Hitlerjugend per il Piemonte, numerosissimi alti gradi militari, tra i quali il colonnello Scognamiglio, comandante la Legione dei Carabinieri, il colonnello Melucci, comandante la Legione delle Guardie di Finanza, quasi tutti i Comandanti rionali di Gii e molti altri. Per la Federazione erano presenti, con il Federale Franco Ferretti, il viceFederale Canonica, la Fiduciaria dei Fasci femminili, il vice-Comandante federale della Gii Rinaldi. Era anche presente il sottocapo di Stato Maggiore della Gii Feliciani. Nel rapporto il vice-Comandante Sellani ha badato al sodo e, lungi da ogni amplificazione retorica, ha proficuamente esaminato, punto per punto, le attività della Gii, dicendo su ogni argomento una parola semplice e chiara. Egli ha voluto ed ha saputo dare le direttive ai gerarchi presenti restando sul terreno dei fatti, anche se tali direttive derivavano impulso e vita da un altissimo imperativo politico e morale. Ma lo spazio non ci consente di dilungarci; e d'altra parte il rapporto ha avuto il carattere di manifestazione interna della Gii, sobria e laboriosa. Subito dor-> è cominciata la serie delle inaugurazioni e delle visite. E' stata prima la volta del nuovo Ritrovo delle studentesse, in via Principe Amedeo 8, al piano terreno di Casa Littoria. E' questo il primo di tutta una serie di ritrovi giovanili, che saranno istituiti in ogni centro della provincia. Ed è tale che può veramente servire di modello a tutti gli altri. Locali ampi, accoglienti, con una cura del particolare che a prima vista quasi stupisce. Poi si viene a sapere che le studentesse la loro casa un po' hanno saputo farsela: quelle ceramiche trovatele pure troppo belle, indizio quasi di ricercatezza; vi spiegheremo subito che la Gii se le è fatte da sè, perchè ha anche una scuola di ceramica (e quella figurina bionda che assiste alla visita non è un modello per dipingere i vasi, è — nientemeno — la maestra). Ma proverete altre meraviglie: sala da gioco, biblioteca fornitissima, radio, fisarmoniche, piano, cine-teatro, sala di lettura; e l'elenco non sarebbe ancora finito. Alle 12 Orfeo Sellani ha inaugurato il Centro femminile di primo addestramento al lavoro « Matilde Bocca», in corso Grosseto. C'erano le bimbe al lavoro: taglio, cucito, rammendo, lavanderia, stireria erano i vari reparti. Le ragazzine, tutte al disotto dei quattordici anni, avevano l'impegno proprio dei giovani che si sentono guardati. Imparato il loro mestiere e meritatasi una qualifica, potranno essere avviate al lavoro. Ognuno non solo vede l'importanza educativa e formativa di un'iniziativa del genere, ma anche il suo valore sociale. Quasi all'una il vice-Comandante Sellani è giunto, in via Cuneo al Centro maschile di primo addestramento al lavoro. Qui c'erano dei ragazzi, anch'essi al disotto dei quattordici anni, che parevano già uomini, fermi in tuta di lavoro vicini ai loro attrezzi. Saranno presto dei giovani, ottimi operai Nel pomeriggio è stato dapprima visitato il Doposcuola « A. Gabelli », in via Monterosa. Poi Orfeo Sellani, sempre accompagnato dal Federale Ferretti, si è recato nella piazzetta reale, per la consegna dei moschetti da parte del combattenti di tutte le guerre, ai Reparti-tipo dei Balilla moschettieri. Erano dinuovo presenti tutte le autorità già sommariamente indicate a proposito del rapporto del mattino. La cerimonia fu improntata alla più sobria austerità militare. 11 palco delle autorità era stato eretto di fronte alla galleria dell'Armeria reale. Tutta la piazza era piena delle formazioni dsCrsbvlcrEstiihldcnssirinnalB della Gii; 11 lato verso piazza Castello era sbarrato dai signa dei Comandi di Fascio e dei Comandi rionali. Dopo la consegna dei moschetti Orfeo Sellani ha parlato brevemente ai giovani. « Voi dovete essere — egli ha detto tra l'altro — i devoti, i più devoti al credere, all'obbedire, al combattere ». Ha spiegato come già anche Eer loro la vita possa essere comattinipnto; e rivolto un affettuoso pensiero ai soldati italiani di tutti i fronti, ha finito esaltando il futuro Impero del lavoro. Dopo il saluto al Re e al Duce, i Balilla hanno cantato in coro gli inni della Patria. Nella piazza dominata da tanti insigni palazzi e dal ricordo di tante ore solenni della nostra Italia, le giovani voci si sono levate improvvise come una sicura promessa di vittoria. Le autorità hanno poi lasciato il palco, e solcando la fitta folla riunitasi in piazza Castello han- no seguito 11 vice-Comandante ge-'nerale della Gii, che si è recato j a inaugurare il Teatro del Balil- la, in piazza Bernini. Esso era gre- mito fino all'inverosimile in ogni ordine di posti. L'inaugurazione è stata quanto di più semplice e ra- gìdo si può immaginare. Orfeo ellani ha ordinato il saluto al Duce, ed ha risposto un grido altissimo e concorde. Poi ha avuto inizio lo spettacolo. La Gii ha qui rivelato un altro ancora dei suoi aspetti: dopo la severità austera del rapporto, dopo le inaugurazioni che hanno messo in luce molte delle sue attività e delle sue caratteristiche, danze e canti hanno chiuso la giornata. Il programma era davvero attraente: andava dalla Monferrina all'Inno Sardo. Una Monferrina, per chi vuol saperlo, ballata da un gruppo di Giovani Italiane in costume, con quattro piccole bravissime suonatrici di fisarmonica. Hanno confidato al cronista che era già il loro secondo spettacolo in pùbblico (il primo era stato per i soldati); e ne erano fiere. Bravo e ben adele strato il coro. Per chi ama questi freschi spettacoli di grazia giova nile avvertiamo che quello dì oggi è il primo di una lunga serie.

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