«Roberto, cosa hai fatto!» di G. Cenzato, all'Alfieri

«Roberto, cosa hai fatto!» di G. Cenzato, all'Alfieri «Roberto, cosa hai fatto!» di G. Cenzato, all'Alfieri , , Il signor Ernesto è un riccone, con moglie e amante. La moglie è gelosa c minacciosa, gira per casa con la pistola in pugno, ed è prudente che il marito infedele si metta al sicuro. Ha perciò l'idea di affidare a un amico, artista e povero, a Roberto, un compito delicato. Roberto dovrà fare la parte dell'amante di Isella, amante ufficiale e apparente, e togliere cosi ogni sospetto dalla mente della moglie aggressiva. Ernesto pagherà tutte le spese dell'avventura: viaggi, grandi alberghi, vita di lusso. Roberto ci sta. Ma non conosce Isella, ne ignora anche il nome, e, mentre attende nel salotto di Ernesto, vi entra Susanna, il suo primo, il suo grande amore, venuta a cercare lavoro. Per uno di quegli equivoci che sono verosimili in questo genere di commedie, Roberto pensa che Susanna sia l'amante del signor Ernesto, quella ch'egli dovrebbe prendere ora sotto la sua protezione, e tra lo stupore, il dispetto e l'entusiasmo, senz'altro se la porta via. L'aveva abbandonata per non infliggerle il peso della sua povertà; ora i denari ci sono, i denari del signor Ernesto: benone, senza far troppo lo schifiltoso, Roberto se ne va a godersi una specie di luna di miele. Poco dopo sopr»ggiunge l'autentica Isella, ed è sorpresa dalla moglie terribile. Subito Isella e il signor Ernesto inventano una bizzarra giustificazione, ossia che Isella sta inseguendo e cercando Roberto, che l'ha sedotta, resa madre e poi è fuggito. La moglie diffidente ci crede senz'altro. E da questa situazione, e dall'altra di Roberto e Susanna, si sviluppa una commedia di inganni, bizzarrie, burlette, una commedia «brillante » come se ne facevano con particolare successo venticinque o trent'anni fa; sulla farsetta innestandosi poi l'avventura sentimentale di Roberto e Susanna. Perchè quei due giovani sì amano davvero, e per quanto l'intreccio dei casi bizzarri tenda a dividerli, finiranno poi col ritrovarsi, poveri, poverissimi, ma lieti di essere finalmente l'uno dell'altra, senza brutti compromessi, col cuore allegro e ardente. Crediamo che la commedia, malgrado la vena amorosa e quel volgersi a un certo tono di grazia cordiale, sia piuttosto fatta per il facile divertimento, e non pretenda gran che d'altro. E ieri sera il pubblico ha riso; ma il brio del primo atto, e di buona parte del secondo, si è andato poi smorzando, e l'ultimo atto, per la preveduta e ben prevedibile conclusione, apparve se non proprio superfluo, per lo meno un po' vuoto. Ma piacevolezza e amenità hanno poi avuto successo, e gli applausi si sono rinnovati ad ogni atto, evocando anche l'autore più volte alla ribalta. Gli attori, Marcello Giorda, Lilja Krystyna, il Martelli, il Tassani, la Querio, la Bacci, hanno recitato con la vivacità sonora, un po' meccanica, impetuosa, tradizionale nel genere; anch'essi applauditi. f. b. * * Roberto, cosa hai fatto! si replica questa sera in recita di commiato della Compagnia diretta da Marcello Giorda.