LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE la ferrovia che univa le duegrandi città, erano state occu- gio vivo della battaglia. Un in-terrogativo si poneva da alcune• Pur nell'immensità delfronte, lo schieramento offen- sivo germanico tende sempre, alla posizione ideale dell'alli- neamento inghiottendo i salien-ti. Fra Mosca e Karkov, lungo e'"1»™ i —-™ paté Belgorod, Orel e più a norciTula e Serpukov sono nel rag-settimane per la sorte di Kursk il più grande centro su questa strada ignorato dalle notizie te-desche. Oggi sappiamo che an- che la zona di Kursk è stata tolta ai bolscevichi, realizzando così i più diretti e rapidi con tatti tra le forze operanti nei settori meridionale e centrale. Kursk dista in linea d'aria due- cento Km., sulla sua stessa latitudine, da Voronesc, la più importante città, dopo Rostov, attraversata dal Don. Quando i le truppe alleate avranno occu- | • In Crimea la disfatta rossa appare di ora in ora sempre 'più bruciante. Il numero dei ; prigionieri è già notevolissimo i pato tutto il bacino del Donetz, e le Divisioni italiane sostengo no in tale compito una parte di 1 primo piano, la successiva ] avanzata a sud di Mosca seguirà l'attrazione del Don. i | ' ma è destinato a crescere; solo i fuggiaschi verso Kerc hanno 'qualche probabilità di mettersi ' in salvo sulla strada di Krasnodar; di quanti si sono rifugiati a Sebastopoli e dietro le montagne di Jalta non molti riusciranno ad imbarcarsi e ad approdare a Novorossjisk e a Batum. La fulmineità dell'avanzata in Crimea ha tarpato le ali delle menzogne della propaganda nemica la quale dipinge a colori foschi la situazione di Mosca. Churchill, così pronto I ad afferrare ogni occasione per \ pronunciar discorsi, si è ammu'■ tolito da parecchie settimane, i Le falsità a ripetizione finii scono per approfondire gli stati di depressione: anche gli inglesi, malgrado la loro vantata flemma, non sfuggono a tale legge. i i e e e i • Gli anelli della catena del vassallaggio inglese verso gli Stati Uniti si accrescono fatalmente di giorno in giorno: Washington non si accontenta delle basi, vuole a sua disposizione la flotta britannica. Roosevelt mira ad avere nel suo pugno tutte le redini della guerra; se in un domani più o meno lontano le unità da guerra trovassero insostenibile la loro situazione nel Mediterraneo e nei mari dell'isola, dovrebbero continuare la lotta fin quando piacerà alla Casa Bianca imperniando la loro azione dalle basi americane. Già Roosevelt ha il controllo su diecine di navi da guerra inglesi che colpite si stanno riattando nei cantieri di là dall'Oceano. La a j prepotente oligarchia britannica, prima ancora della sconfitta, deve rassegnarsi alle esigenze di un padrone molto esigente. Per il suo egoismo e per la sua tracotanza la guerra può già considerarsi perduta. o i o • Il Times in un esame della politica della Turchia scrive o\che questo paese si trova in una o situazione molto diversa dopo -i, . . " .7 *, n|le aggressioni britanniche al- l'Iraq, alla Siria, all'Iran. Ciò -] hanno compreso bene i dirigen-U: j: Ankara - ma in senso rnme]" 01 AnKara' ma In senso com- e pletamente opposto a quello dej giornale inglese, a. s.

Persone citate: Churchill, Orel, Roosevelt