Montagne di grano in Ucraina aspettano di essere trasportate a occidente

Montagne di grano in Ucraina aspettano di essere trasportate a occidente Montagne di grano in Ucraina aspettano di essere trasportate a occidente Ovunque è un fervore lavorativo: macchine e uomini accumulano il raccolto salvato nella misura dell'80 per cento (Dal nostro inviato) Nikolajev, 1 novembre. La ferra dell'Ucraina è nera e feconda. Attraverso i campi più rigogliosi del mendo abbiamo corso per migliaia di chilometri. Ovunque era un fervore lavorativo: màcchine e uomini battevano il grano, accumulavano i covoni arretrati in autentiche montagne di frumento, di segala, d'orzo e di granoturco sotto le quali, mediante sistemi locali di protezione, t cercali si conservano per lunghi mesi anche per tutto l'inverno con una jìerdita in rendimento che va dal 6 all'8 per cento. Lungo la strada abbiamo incontrato un incredibile numero di macchine agricole, tutte senza vita: aratrici, trebbiatrici ed erpici meccanici, tutte erano state fracassate dui commissari sovietici dei «kolgoz» prima della fuga. Ma i soldati, i ragazzi e le donne hanno fatto miracoli ed il raccolto è stato salvato e accantonato in misura dell'SO per cento. Si semina il nuovo grano Questa percentuale non è cervellotica, c, il frutto di una esatta statistica fatta dai competenti germanici richiamati in servizio per l'occasione. Meno felici sono le proporzioni delle semine. Il «. Sond'crfiihrer Berg », che dirige attualmente cinquantatre comunità agricole disseminate lungo la strada che va da Bielaia Zerkow ad Uman, ci ha detto che le semine son state fatte in misura del sessanta per cento. Si lavora ancora, certamente, ma l'epoca propizia per la semina del grano è passata ed ora si continua con alacrità a fecondare la terra con la segala e l'orzo. Nell'Ucraina meridionale si potrà continuare il lavoro fino alla fine di novembre: ma in quella settentrionale siamo ormai agli sgoccioli. Tutto dipende dal tempo. Bisogna inoltre considerare che vasti appezzamenti dell'Ucraina orientale servono ancora da Cam. po di battaglia. In definitiva, se condo i calcoli del « Sonderfiihrer Berg », si può calcolare che una media generale del sessanta per cento potrà essere conservata sulla produzione media annuale dell'Ucraina. Fcr la cronaca diremo che dalla ricca provincia agricola venivano esportati i tre quarti della produzione verso l'estero c versò le altre Repubbliche dell'Unione Sovietica. Al raccolto racimolato bisogna aggiungere un grande quantitativo di grano dell'annata scorsa trovato, dalle truppe d'occupazione. Non siamo in grado di dare una cifra sul totale incamerato dalle truppe germaniche. Ma il generale romeno Dimitriu, comandante della base di Ociakof, ci ha detto elle la IVArmata romena ha confiscato venticinquemìla vagoni di ottimo frwnento. In peso netto, venticinquemila vagoni corrispondono a ?itasi due milioni e mezzo di quinaìi di grano. Naturalmente debbono ancora essere risolti alcuni problemi sul trasporto del raccolto conquistato. Molti treni viaggiano verso Occidente. Ma si pensa al mare. La data che segnerà la soluzione di questo problema di navigazione coincide col giorno nel quale verrà conquistata la base navale sovietica di Novorossijsk — ai piedi del Caucaso —, l'ultima a disposizione dei nostri nemici. Tuttavia, anche prima di allora, con misure precauzionali viene considerato possibile il trasporto navale dà Nikolajev e da Odessa costeggiando i Balcani. I Dardanelli non rappresentano un ostacolo alla navigazione commerciale e — del resto — il grandissimo miglioramento di rapporti fra l'Asse e la Turchia costituisce una garanzia per ulteriori sviluppi delle relazioni economiche. Fango e bestiame Da Bielaia Zerkow a Stàvisce la strafai è un obbrobrio. Abbiamo impiegato cinque ore a percorrere undici chilometri. Possiamo affermare che siamo stati piuttosto noi giornalisti a portare le macchine che non le macchine noi. Io pensavo continuamente: «Di qui è passato l'Esercito germanico. Sembra impossibile, ma è proprio così! ». E dev'e3sere stata una cosa miracolosa. Il fango dell'Ucraina è tenace e terribile. Per fortuna l'aviazione sovietica è diventata un mito, e di notte si può viaggiare a luce piena senza alcun timore. I fari illuminavano uno scenario da far disperare. Mai abbiamo potuto scorgere t lìmiti della «strada»: fango e pozzanghere da tutte le parti. C'era qualche cosa di comico nello spettacolo dei rappresentanti dei più grandi giornali e delle più potenti Agenzie d'informazione del mondo, immersi nella fanghiglia fino al ginocchio e intenti a spingere macchine fuori dalle buche. L'isolato ospedale sovietico di Stàvisce ci offri un malsicuro rifugio su vecchia paglia piena di... sospetti. Fummo tuttavia contenti di rinunziare alla notturna lotta con gli elementi. E al mattino, avanti verso la mèta lontana. Molti polli, moltissime uova numerose mandrie di bouini sulla sterminata distesa dei campi. E una idillìaca vita bucolica come mai ci saremmo aspettati di vedere. Sulle caratteristiche carrette ucraine prigiotiicri liberati e donne vanno al lavoro. Raccolgono patate e barbabietole che accumulano sapientemente coprendole di fieno e di argilla impermeabile. I campi ss»ibruno invasi da un esercito di talpe colossali. I contadini stanno benone. Non sembra loro vero di non aver l'obbligo di consegnare al soviet locale la solita grossa percentuale del reddito agrario. A Stàvisce siamo sfafi ospiti dei contadini che ci hanno offerto latte, tè, burro, uova e ottimo pane integrale, ancora umido e caldo. Abbiamo conversato a lungo con un kulacco, proprietario di una vacca, ovvero dell'anima di una vacca. «Il commissario permetteva ai contadini di tenere una vacca — ci ha detto. Ma bisognava vagare una tassa mensile di 21 rubli (.qualche cosa come 130 lire), versare 95 litri di latte e 10 chili di burro all'anno al soviet locale. Nel caso di macellazioni, 35 chilogrammi di carne, le corna, gli zoccoli e le ossa erano di proprietà dello Stato ». Questo ha detto il nostro interlocutore. Per ogni gallina il debito vèrso il soviet era di venti uova all'anno. Secondo la legge anche i galli dovevano versare le venti uova. «Ma — ha argutamente os¬ servato il contadino — i galli si sono mostrati pessimi allievi in materia bolscevica ». Quanto al raccolto della terra, le proporzioni sulle consegne variano da due terzi a otto decimi. Ora i tedeschi requisiscono al massimo due terzi del grano. Quasi sempre, però, la parte incamerata è inferiore a questa percentuale, perchè gli alimenti lasciati ai contadini sono calcolali in base alle persone da nutrire — tenendo conto dei sacerdoti, dei maestri e degli operai locali — e non in base al numero dei lavoratori dei campì, come facevano i bolscevichi. Il miglioramento è evidente. Un collega americano — quindi non certamente sospetto di simpatie per noi — ha detfo una cosa che conviene ripetere: «Non è vero che gli ucraini manchino di genialità — ha esclamato a un certo punto —. Pensate che questa è la regione più ricca del mondo c che tuttavia in venti anni a questa parte ci sono state quattro care-stie che hanno fatto milioni divittime. Ci vuole del genio per ai rivare a simili risultati! ». Abbiamo risposto: «Ci sembro che il «merito» delle, carestie sia un pochino anche del sistema di governo bolscevico. 0 per caso sbagliamo ? Il collega Small, inviato speciale del Chicago Daily News, ha alzato le spalle. « Non facciamo discussioni politiche » — 7ia detto. Colgo l'occasione per dirvi che con noi viaggiano quattro americani. Hanno tutti, da buoni democratici, idee politiche personali. Però tutti e quattro sono contrari a I Roosevelt e antisemiti e non ne fatino mistero. | La radice della gomma Ad Uman ci hanno raccontato un'interessantissima storia su una radice che secane un succo gommoso e su una fabbrica di gomma artificiale. Due anni or sono un chimico russo scoprì che le radici di un'erba grassa che cresce spontaneamente in Ucraina produce un succo gommoso molto simile a quello dei famosi alberi brasiliani. * Gli esperimenti davano risultati positivi, tanto che a Uman veniva costruita una fabbrica di «gomma artificiale », mentre s'iniziavano le coltivazioni intensive della preziosa erba grassa. Quando scoppiò la guerra i chimici smontarono la fabbrica, la misero in freno e la spedirono a Kharkov.ì Ma a Mosco montarono su tutte\ile furie. Cosa credevano a Unum.\ \che l'esercito sovietico fosse fatto]di cartapesta ? Rimandassero immediatamente la fabbrica ad li- man. dove i tedeschi non sarebbe irò mai arrivati, e rimettessero senz'altro in efficienza tutte le macchine. L'ordine fu eseguito. Quindi i tedeschi hanno trovato su un binario morto della stazione tutto il macchinario in perfetto stato. Questa storia è molto interessante. Ed anche ci sembra — molto importante. Uman piima di diventare celebre per la sacca omonima era nota nel mondo per i suoi progroms. Periodicamente, gli ucraini di questa città davano la caccia ai giudei, che scomparivano per qualche tempo. Ma poi tornavano e questo è davvero misterioso. Perchè tornino, questo non possiamo saperlo. Ma tornavano, pronti a scappare, appena la mattanza ricominciasse. Quale richiamo avesse Uman su di loro rimane un mistero. Oggi ci sono ancora dc</li ebrei in questa città. Ma crediamo non so la passino troppo bene. Al mercato le contadine rifiutano di vendei e loro perfino i semi di girasole. Il girasole ha una importanza enorme nell'economia ucraina: dai semi si ricava l'olio per cuocere, e quello illuminante, e si fa pure una specie di farina per la minestra. Inoltre i semi vengono abbncstolili e si mangia- no coinè le noccioline amoicane, 8i calcola clic il commercio an mi ale si aggiri su 100 milioni di quintali di girasoli. Continuiamo la corsa verso il sud. verso il Mar Nero. L'aspetto dei villaggi muta: c'è già un s pare d'oriente. Visi bruni, gesti l'irnri. Il sangue ucraino è qui mescolato a quello mongolo e ziti gara. Casette bianche, finestre piccolissime. La facciata, che guarda le strade è sempre uguale: due fincstrnolc a. fior di terra, pai, sopra, un pertugio clic illumina il granaio. Scolpita o dipinta è una croce e il volto di un Apostolo. E' un'arte rudimentale. La croce non significa quello che sembrerebbe. Casette abitate da mussulmani sono ornate del simbolo del Cristianesimo... La croce è un segno ornamentale. Del resto, ne scorgiamo a doppie braccia o con la trave trasversale più lunga di quella verticale. Nella confluenza del Bug, largo c maestoso, con l'Ingul stretto e scrosciante, sta Nikolajev. Passiamo un ponte di legno fra navi affondate o in rovina. Tutto è in rovina a Nikolajev. Ma la mole immensa di una nave da battaglia di SS mila tonnellate sovrasta ogni cosa. Spicca nel cantiere sullo sfondo azzurro del ciclo, maestosa e potente. Intatta, rugginosa, formidabile. E sprizzante scintille di fiamme perchè nei cantieri di Nikolajev si lavoia... Delle miserie c delle gioie, di questa città parleremo un'altra volta. Felice Belletti

Persone citate: Berg, Dimitriu, Felice Belletti, Mosco, Roosevelt