Nuove opere d'arte al Camposanto

Nuove opere d'arte al Camposanto Nuove opere d'arte al Camposanto I fiori delle Donne fasciste sulle tombe dei Caduti Diciassette nuovi monumenti funerari e tredici edicole si sono aggiunti alle moltissime opere d'arte che già popolavano il Camposanto. Ce le ha indicate l'Ispettore dei Cimiteri cav. Falcioni che ci ha accompagnati nella consueta annuale visita alla Città del Silenzio. . . Nel campo primitivo sud abbiamo fatto la prima sosta dinanzi al monumento per le famiglie Lupo e Novascone realizzato dallo scultore Andrea Campi. Singolare è l'architettura che bene armonizza con le due statue che l'opera completano: due aggraziate suggestive figure di donna, modellate con amore, con bravura, in marmo bianco. L'una tiene una colomba che sta per spiccare il volo e rappresenta il trapasso dalla vita terrena a quella eterna; l'altra rinserra una clessidra ad indicare il ricordo del tempo che inesorabilmente scorre. Specialmente quest'ultima, per la nobiltà della linea, per la compostezza dell'atteggiamento, per quel velo di malinconia di cui ha soffuso il volto appare particolarmente suggestiva e bene aderente all'originale, nuova concezione dell'artista. La scultura che subito dopo ha richiamata la nostra attenzione mentre percorrevamo il campo suo è quella dell'artista Geminia^ ni di Firenze. E' un busto di donna col capo un po' reclinato su di una spalla, recante sull'austero volto le inconfondibili tracce della sofferenza. E' questo un particolare del bozzetto che lo scultore presentò per il monumento alla Madre da erigersi in Santa Croce a Firenze, e che guadagnò il secondo premio. L'artista ha molto genialmente armonizzato l'architettura con questo bronzo per il monumento all'ing. Cesare Berto lotti. » L'ing. Giovanni Chevalley ha avuto un'idea geniale per la tom ba della signora Maria Caiani ve dova Gonella, creando una grande croce di stile bizantino-romanico che armoniosamente spicca dinanzi ad un'arcata di mattoni e pietra di Borgone. Un grande classico angelo di bronzo ha collocato lo scultore Albino Bosco alla sommità di una lastra di granito di Val Camonica che fa parte del monumento funerario della famiglia Pastore. Un'idea nuova, geniale, che bene si inquadra in questa Città dei Morti, ha avuto l'architetto Armando Melis per la tomba di Mario Legnano. E' una scala composta di quattordici gradini, quante sono le stazioni della Via Crucis, che partendo da terra salgono a semicerchio per terminare sul sommo della porta d'accesso al sepolcreto. Lo scultore Giuseppe Neri ha arricchito con' bassorilievi in bronzo rappresentanti appunto la Via Vrucis i fianchi della scalea. Per il monumento funerario dei fratelli Borgo è stata trasportata dal Cimitero della Madonna di Campagna una scultura in bronzo di sapore bistolfiano, dello scultore Fumagalli. Un gruppo in bron' zo : una donna con un bimbo le cui gambette sono ancora fasciate, ha modellato con cura lo scultore Buzzi-Reschini per il monumento dell'ing. Mario Cerniti; e ancora Andrea Campi ha approntato per la tomba della famiglia Ottone — dove riposa la salma dell'ingegnere della Fiat che insieme al suo direttore, il compianto Collabione, rimase vittima dello scoppio d'una bomba che si stava rimovendo — un semplice, modesto ma caratteristico pilone di montagna nella cui luce spicca una croce. Questo sepolcro bene armonizza con lo spirito del giovane appassionato alpinista la cui giovane vita fu brutalmente stroncata. Nel campo primitivo ovest, vi è un monumento che al certo, per la notorietà, anzi per la popolarità guadagnatasi da colei che raffigura, richiamerà l'attenzione di molti visitatori. E' una pregevole opera modellata dallo scultore Giaco mo Giorgia per Teresa Ferrerò in Navarrini, conosciuta in arte quale « Isa Bluette ». Sulla pietra tombale in marmo bianco leggermente patinato, spicca la figura di colei che tanti successi ha conosciuto nel « Varietà > e nelle Riviste. Lo scultore, con nobile intento, ha ritratto Isa Bluette, assomigliantissima, nella compostezza che richiede il sacro luogo. Solamente i veli di cui è abbigliata scendono svolazzanti sulla pietra quasi a ricordare lo spumeggiare della sua vita. Altri monumenti funerari notati durante la visita sono i seguenti: dello scultore Francesco Sassi per la famiglia di Mario Sacco; del geom. Carlo Bordogna per Paride Montefameglio; dell'ing. Vittorio Ballatore di Rosana per la famiglia Piatti e per la famiglia Rosemberg; dell'ing. Umberto Permetti per la famiglia Pesatori; dell'arch. Aldo Rondelli per la famiglia Raseri; dello scultore Giorgis per la famiglia Salamon e dello scultore Ettore Tinto per 1? famiglia Becuti. Le edicole che più risolut ^nte escono dall'ormai consueto odierna non sono molte. Maggiormente originale è quella ideata e costruita in blocchetti irregolari di granito dall'architetto Emilio Decker per il dott. Giuseppe De Miceli, e nella quale riposa la salma del figlio Giorgio. Una piccola chiesetta montana che il prof. Filippo Omegna, ha arricchito con coloriti suggestivi affreschi. Armoniosa nelle sue linee appai j l'edicola progettata dall'ing. Bartolomeo Ugo dell'Ufficio tecnico municipale, attualmente alle armi, per la famiglia d'Anzola; e non minor grazia nella austera sua semplicità presenta l'altra progettata dall'in gegnere Pogatschning per la si gnora Orsola Gramaglla ved. Castagno. Originale appare nelle in dovinate sue linee l'edicola dell'architetto Emilio Pifferi, arricchita da una statua in marmo di San Domenico per la famiglia Domenico Gardlno pregevole opera dello scultore Virgilio Audagna. Ac cenneremo pure all'edicola in dio rite d'Anzola e granito di Balme per la famiglia Bornati, progettata dallo stesso ing. Alberto Bornati dell'Azienda elettrica municipale, e a quella per la signora Mirella Grasso con tre figure modellate dallo scultore Delfo Paoletti. Nella giornata di ieri si è recata al Camposanto la Fiduciaria dei Fasci femminili con un grup- po di Donne fasciste a deporre iti morti fiori sulle tombe dei soldati in conseguenza di ferite in guer ra e nell'altro campo dei militari deceduti nell'anno per malattia. u. p. .

Luoghi citati: Balme, Borgone, Camposanto, Città Del Silenzio, Firenze