WASHINGTON STRINGE IL CAPPIO al collo della implorante Inghilterra di Leo Rea

WASHINGTON STRINGE IL CAPPIO al collo della implorante Inghilterra WASHINGTON STRINGE IL CAPPIO al collo della implorante Inghilterra Oltre che la cessione in uso di tutte le basi in ogni parte del mondo, l'America pretende l'abolizione del sistema preferenziale di Ottawa e il condominio sulle materie prime (DAL NOSTRO INVIATO) New York, 25 ottobre. A sentire quello che e stato annunciato ria un rariiocommentatorc ieri, eri a leggere quello che sta scritto sii ini giornale meridiano di oiirii, fili Stati Uniti starebbero pensando — e trattando — per far in modo che la legge « presta affitta. » non sia più soltanto presta affitta ma diventi presta affitta e rimborsa. Primo a parlarne è stato il radiocommentàtore Godioin: è probabile che egli sapesse la cosa da tenipn. ma da buon tattico se la era tenuta sotto al cappello e prima ài tirarla, fuori ha atteso che la cronaca- gli offrisse uno spunto per entrare in argomento. Così egli ha cominciato a registrare clic il senatore Vandcnbérg aveva detto che gli inglesi dovrebbero pagare in confanti quel miliardo di' dollari in prodotti alimentali che verrà loro consegnato durante l'inverno in base alla «presta affitta »; Godwin ha spiegato alla breve quello che il senatore aveva detto a sostegno della propria tesi, e poi ha spifferato la sua informazione. In sostanza egli ha detto questo: per Washington circola la voce che persone di autorità si sono preoccupate c discutono delle vie per le quali l'Inghilterra potrà rimborsare quello che le viene dato in base alla «presta affitta». Secondo una delle voci correnti si dice che gli Stati Uniti chiederebbero agli inglesi, come pagamento della « presta ì affitta », l'uso di tutte le basi che |l'impero britannico ha in tutte le |parti dcl mondo. Consiglio di cautela E' una voce, ha insistito Godioin, ma essa viene da gente che sa quel che si dice, e tale sistema di pagamento costituirebbe una delle possibili vie per ottenere il pagamento totale o parziale dei servizi resi dalla, e presta affìtta. ». A questo punto Godwin, da giornalista prudente, ha dato un consiglio di cautela: ha invitato gli ascoltatori a non riscaldarsi: ha detto essere possibile che si tratti soltanto di un sogno, ma (immediatamente dopo questo colpo al cerchio, ha aggiunto un alilo colpo alla botte 'sulla quale «cera bàttuto) egli ha detto di credere che alla cosa si è certamente pensato. Detto questo, Godimi, da. buon americano, sì è preoccupato di tentar di predire che la realizzazione di tale proposito (nel quale egli crede) provocherebbe una enorme contesa in America la quale ìesterebbe stupita di vedersi imbarcata in un business di imperialismo mondiale. Godwin nel suo commento hai giudicato la possibilità pensando] all'enorme battaglia che ne snc-\ cederebbe fra le forze interventiste e quelle isolazioniste che sono le forze che hanno dominato tutta la storia degli Stati Uniti: forze che subiscono la legge dcl flusso e riflusso, per cui una prevale sull'altra dopo averla subita. Godirin non ha parlato di altri lati ed aspetti, tanto facilmente identificabili che non occorre scriverne in un dispaccio telegrafico tanto più che è necessario citare la seconda fonte che oggi si occupa del « rimborso ». Raymond Clapper ne scrive stasera sul New York World Telegram. Anche egli parte dalla richiesta fatta dal sen. Vandcnbsrg. e dice non essere da attendersi che l'Inghilterra possa mai restituirei in dollari quello che riceve e poi continua: « Tuttavia questo c il\ momento di discutere di rimborso: esso non può essere fatto in dollari: soltanto in piccolissima parte in materiali simili a quelli prestati; può avvenire però attraverso la concessione di diritti su materie prime essenziali che si trovano sotto il controllo britannico. Evirimi emente discussioni preìiwina ovviate tra to meno, i nostri funzionari dico no clic questo aspetto della « presta affitta » non viene dimenticato ;•. Clapper quindi conferma appieno quello che ha detto ieri Godwin, eccetto che per quello che sa Jf^^^SÌÌ? Opverm o,quan-\rebbe il «prezzo» dcl rimborso: Clupper scrive che si tratta delle ; materie prime che la Gran Breta- gna «insieme alla sua satellite|Ol-inda » detiene nelle Indie orientali: Godwin dice che si tratta di tutte le basi britanniche. Si potrebbe notare che la storia di Clapper può essere stata suggerita come una « correzione * alla storia di Godwin la quale ultima in tal caso sarebbe la versione autentica ma che deve essere tenuta coperta. Comunque sia l'una che l'altra versione drpongono ben poco in favore di quelli che sostai-goni, con tanto fiato che è la Gcr- mania che vuole dominare il mondo: e ben poco a favore di quelli che sventolano gli «otto punti;, dell'agosto in cui si promette libiro accesso }>cr tutti alle materie prime. Dodici contro undici Dicevamo che è impossibile commentare in misura adeguata e dobbiamo perciò limitarci a segnalare e sottolineare la preziosità delle due informazioni date daGlicine da Clapper: il corrìspon-dente può tutta! più permettersi di immaginare quello che deve suc-cedere durante tali trattative: Clapper parla dilla gomma che glì■iìii/lrsi monopolizzano nelle Indie orientali: è da pensare che gli in-alesi rispondano di si, ma che chie- demo eguali privilegi sulle materie prime delle quali gli Stati Uniti hanno un monopolio analogo o scmianalogo. Figuriamoci poi ss è vera la ii>otesì di Godwin anziché quella di Clapper, o se la verità è eguale alla somma delle due informazioni. La Commissione senatoriale per ali esteri che iersera aveva chiuso x lavori preparatori intorno alle amputazioni della legge di neutralità ma non era riuscita a giun- gere ad un voto, hafinito oggi perapprovare con dodici voti contro imrfiri la proposta di presentare aZscuoto un emendamento che pie-vede anche la cancellazione dell'articolo due della legge di neutralità quello che proibisce i viaggi di mercantili americani attraverso acque dichiarate pericolose per causa di guerra. Leo Rea

Persone citate: Clapper, Raymond Clapper