FERVIDA ADUNATA dei dopolavoristi delle Fiat

FERVIDA ADUNATA dei dopolavoristi delle Fiat FERVIDA ADUNATA dei dopolavoristi delle Fiat L'intervento di Franco Ferretti ■ Vibranti dimostrazioni al Duce per la vittoria II Dopolavoro Fiat ha passato [Bieri mattina in rassegna la prò-1 Mpria attività annuale con un im-jlponente rapporto che per il momento in cui si è tenuto e per lo spirito che lo ha animato, è assurto ad una delle più tipiche ed alte manifestazioni eli fede nella vittoria. Il rapporto è stato onorato dalla presenza del Segretario Federale presidente del Dopolavoro provinciale, intervenuto col viceFederale Giai, col direttore Lucchesi e col dirigente provinciale del Coni, Ruga. A ricevere il Gerarca alla sede di corso Moncalieri 18, si trovavano il direttore generale della Fiat, prof. Vittorio Valletta, che rappresentava anche il sen. Agnelli, il presidente del Dopolavoro aziendale comm. Aristide Follis con tutti i componenti del Direttorio, oltreché il dott. Gino Pestelli, capo dell'Ufficio stampa e pubblicità della Fiat e diversi dirigenti della grande azienda. Era pure presente il console Luciani, comandante della Legione XVIII Novembre, composta di Camicie Nero della Fiat, una cui centuria, schierata sul piazzale presso il Po, ha presentato le armi al Gerarca, il quale subito dopo entrava nel teatro ed attraversata la sala gremita di dopolavoristi, prendeva posto sul palco, ornato di trofei e di bandiere. Un glorioso elenco La banda del Dopolavoro ha intonato l'Inno della Rivoluzione, e dalla massa si è levato con impeto il grido di devozione al Duce, che è riecheggiato più possente quando il Federale ha comandato il saluto di rito. Quindi il presi dente ha iniziato la lettura della relazione sul lavoro compiuto. Rivolgendosi a Franco Ferletti, egli ha espresso la gratitudine delle schiere dopolavoristiche della Fiat per averne voluto presenziare il rapporto, tanto più significativo per l'imminente inizio dell'Anno XX che trova tutta l'Italia fascista al lavoro e alle armi. Ha accennato alle formidabili battaglie contro la Russia1 che affrettano la vittoria definitiva, ed ha soggiunto che sul fronte del lavoro, cosi strettamente connesso col fronte delle armi, i 70 mila lavoratori della Fiat, che hanno qui la loro sede dopolavoristica, costituiscono una forza di punta, in quanto dalle loro mani escono i motori e le macchine essenziali alla vittoria, ma soprattutto costituisco vtlmgftstAmCdvolrXzaNrddiRvvlDsctpasssdSsndgtdsS no, insieme a tutti gli altri lavo-jratori torinesi, a tutti i lavoratori italiani, una salda linea morale, una inespugnabile fortezza di fe-j deità. Il relatore ha poi rievocato i combattenti della Fiat che hanno immolato la vita per la Patria: ufficiali e soldati dell'Esercito e della Milizia, operai e tecnici, uccisi nel prestare la loro opera sui fronti, sui sommergibili, sugli apparecchi da bombardamento e da caccia, mentre altri, tra le quali due donne, sono caduti sotto i bombardamenti aerei nemici. Ecco il glorioso elenco: Fiat Autocentro : Andriolo, Blangero, Callabioni, Carena, Ciferri, Marrone, Collimedaglia, Coppa, Croce, Ferrerò, Garino, Martino, Morino, Musso Giovanna, Ottone, Raimondi, Russo, Ursello. R.I.V.: ""' < immillimi im i un Barberi.*, Bruno, Fttcci. Montlino. Mondino Maddalena, Sapei, Tosolini, Vincon. - Ferriere Fiat: Bri- anti, Franchino, Gandini, Sai vaia, Rebeschini, Simonella Sot til, Trivero. - Grandi Motori : Del leani, Manfrin. - Sezione industrie',metallurgiche e acciaierie: Casta- glio, Vergnano, Zoppo. - Spa : An- fonietta,SGriffa, Valentino. - azteriate ferroviario: Mariani, Te stu. - Aeronautica d'Italia; Aigotti. - Ricuperi metallici: Massa. Alla memoria di alcuni di essi, come Callabioni, Ottone, Marrone e Castagno, è stata conferita la medaglia al valor militare. Il saluto al sen. Agnelli A questo punto l'assemblea, levatasi in piedi, ha reso reverente omaggio ai camerati caduti. Il relatore ha successivamente enumerato tutte le attività dell'Anno XIX, ponendo in rilievo l'assistenza ai richiamati, ai combattenti e ai feriti, e rilevando che l'Opera Nazionale Dopolavoro, nel conferirgli il diploma di benemerenza di primo grado, con medaglia, ha definito il Dopolavoro Fiat come il primo e più organico d'Italia. Riaffermato in ultimo che questo vuol essere ed è anzitutto al servizio della Nazione in armi, il relatore ha detto che l'esempio al Dopolavoro Fiat viene dalla Fiat stessa, che nelle provvidenze sociali e assistenziali realizza iniziative sempre più vaste, come quelle per il combustibile e degli spacci alimentari per i dipendenti del gruppo Fiat. E così ha concluso: « Al senatore Agnelli, che qui sentiamo spiritualmente come sempre presente, vada il nostro saluto riconoscente. A voi, Federale, la preghiera di volervi rendere interprete presso il Ministro Segretario del Partito della nostra saldezza, del nostro fervore, della nostra fede: dite che i lavoratori della Fiat, stretti attorno ai gagliardetti del loro Dopolavoro, tengono duro, terranno sempre più durò, fedeli alla consegna del no stro grande Duce: vincere!». Queste ultime parole sono state coronate da una prolungata manifestazione di fiero consenso, che ha offerto al Federale la occasione di prendere atto della preghiera rivoltagli e di dichiarare con vibrata parola il suo perfetto ac cordo con il punto culminante della relazione: esistere, cioè, og gi tra le Forze Armate combat tenti e i lavoratori in tuta delle officine una solidarietà infrangiS bile nelle opere e nello spirito, che jha per corollario un unico fine, vincere. E al seguito del Duce, ha concluso il Federale, vinceremo! j Nuovi scrosci di applausi e gri- da di viva il Duce hanno salutato il Federale, e lo hanno accompa gnato mentre, congedatosi dal prof. Valletta e dagli altri presenti, lasciava il teatro, n prof. Vailetta si è ancora brevemente trattenuto con i componenti del Direttorio, ai quali ha detto che ne segue il lavoro da essi prestato dopo le ore di ufficio e salutandoli a nome del sen. Agnelli, si è detto lieto di portare al presidente della Fiat il saluto che essi lo hanno pregato di ricambiare. Dopo ciò anche il prof. Valletta ha lasciato la sede dopolavoristica, e la fervida mattinata si è chiusa con il rapporto mensile dei fiduciari addetti alla propaganda. uni iiiiiiiimiimimiiiiiii iimimiiimiiii

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