LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE • Chi avesse preannunciato ai primi di ottobre che alla metà del mese la vantata controffensiva di Timoscenko contro Smolensk si sarebbe mutata nella battaglia di Mosca colla fuga di Stalin e dei suoi commissari, dopo la distruzione di otto armate, sarebbe stato gratificato dell'attributo di visionario da parte degli ambienti angloscts soni. Eppure questi, malgrado il colpo mortale alla loro incrollabile fiducia sulla capacità di resistenza dell'antico schieramento, approfittano di ventiquattr'ore in cui manca un comunicato straordinario germanico, per trarre un respiro di sollievo e riabbandonarsi ad una rivalutazione della funzione di Mosca. Nessuno più del malato grave è psicologicamente disposto a lasciarsi ingannare. Timoscenko sarebbe riuscito a rallentare la pressione sulle ali; ma è un fatto ammesso dai nemici che si combatte a Tuia e che il settore di Orel è in movimento. • Dove la propaganda avversaria non può trovare eufemismi è sul fronte meridionale. Qui la situazione è giudicata confusa; il Bollettino tedesco e notizie ufficiose da Budapest permettono di precisare in che cosa consista la pretesa confusione. Tutto lo schieramento a difesa del bacino del Donetz è stato travolto; da Stalino a Voroscilofgrad ( Lugansk ) a Rostov vi è la confusione di una! ritirata che va assumendo gli' aspetti di una fuga. • Finora ai giornali ameri- j cani spettava il compito di se-j minar discordia colle voci più' tendenziose fra l'Italia e la Ger-1 mania; visti i pessimi risultatii la funzione è stata assunta anche da autorevoli membri del-' l'esecutivo di Washington. Ne è seguita una violenta smentita di I Berlino che frusta con vere scu-1 disciate la faccia del sottosegretario Long; il valore dell'alleanza italiana è stato rivendicato nella piena luce della lealtà germanica; l'eroismo del soldato italiano ha avuto la sua esaltazione nell'esempio della difesa di Gondar, che assomma nella sua disperata epicità tutte I le virtù profuse dai nostri combattenti in tutte le armi e su! tutti i fronti. • L'incidente del Kemrny è al centro della propaganda interventista negli Stati Uniti. L'orchestra giudaica dà fiato a tutti gli strumenti per commuovere e incitare l'opinione pubblica alla guerra. Ma questa non si lascia turbare mentre personalità del clero elevano la loro voce contro la pretesa della Gran Bretagna di impersonare la causa della cristianità, essa che concretamente ignorò sempre lo spirito cristiano della carità e della giustizia. Knox dovrà creare altri incidenti e con maggiore astuzia per non far scoprire l'evidenza del trucco. Nè crediamo che sia più efficace la parola dell'esautorato Willkie quando proclama la necessità di scendere subito in campo perchè le Potenze dell'Asse stanno vincendo la guerra. E' una confessione preziosa che d'altra parte costituisce un ottimo motivo per consigliare gli americani a moderare i folli impulsi bellicosi del loro Presidente. • Nell'Ulster sbarcano centinaia di tecnici degli Stati Uniti. Dopo l'Islanda, l'Irlanda: ma. qui De Valera vigila e non per-J, metterà che le lusinghe e lepressioni d'America riescano ad ^j.j, „_„ „,,„u„ „v,„ „„„ t u ottenere quello che non potrebbe essere mai concesso agli oppressori secolari della libertà dell'Eire. a. ».

Persone citate: De Valera, Knox, Orel, Stalin