L'avanzata prosegue su Mosca

L'avanzata prosegue su Mosca L'avanzata prosegue su Mosca Kaluga e Kalinin occupate da vari giorni - Si combatte sulla cinta esterna di difesa a circa 100 Km. dal Cremlino - // governo sovietico ripara a Kasan ' ™i I ' ■• Due nomi appaiono nel Bollettino germanico che dimo- strano come lo sfruttamento mie grandiose vittorie nei set-!tore centrale proceda rapida- |mente con puniate penetranti per centinaia c centinaia di chi-jlomctri. Kalinin è l'antica Tver.lultima tappa della strada dajPietroburgo a Mosca; la con-.quista di Kalinin significa che è crollato tutto lo schieramento sovietico del sistema collinare!idei Valdai e che quindi è sva-jInita la più lontana speranza,!jinai però dimessa dalla propa-iganda nemica, di soccorrere la guarnigione assediata di Pie- • troburgo. Tver è costruita sulle,|rive del Volga; di lì non pesa soltanto la minaccia dal latosetlentrionale su Mosca, ma si japrono larghe possibilità dimanovre contro tutta la regio- ne attraversata dal corso supe-riore di questo fiume. L'altro inome è Kaluga, importante centro sull'Oca, fiume che è destinato ad avere una largarisonanza nei prossimi sviluppidel piano germanico. Kalugascopre la ricca zona di Tuia; laseparazione fra i residui delledi Timoscenko e quelli.\di Budienny è diventata ancora - P>Ù irreparabile; si profila il inome di un altro fiume che in- I tanto sta per essere addentato ' nella sua foce, il Don. Volga, Oca, Don : tre fiumi immensi e ■vari che attireranno la maggio re attenzione perchè nelle loro acque trascinano la sorte ormai segnata della Russia bolscevica. ! • Ma il comunicato germa-j nico ha detto chiaramente chej jTver e Kaluga sono state con- Sslquistate già da parecchi giorniijed ha fornito una indicazione .abbastanza precisa della nuova zona di combattimento, sulla cintura esterna della difesa di !Mosca, a cento chilometri dalla j capitale. Si comprende bene, !dopo tale precisazione che le;voci di sgombero degli uffici go-i vernativi verso Kazan non deb-' bano essere infondate; ma ri-! ,peliamo, il piano strategico del; Comando tedesco si muove su, ;direttrici e su obiettivi che in quadrano Mosca nella sua rea!le importanza senza sopravalu tarla; se Stalin vorrà concenjtrare intorno al Cremlino tutte j le estreme riserve, lo Stato Maggiore tedesco applicherà i metodi più adatti per ottenere i il massimo dei risultati col mi!nimo dei sacrifici. Il maggiore !sforzo è stato compiuto colla jdistruzione degli eserciti nemijci; gli annientamenti di Brjansk I !e di Vjasma hanno condannato a Mosca allo stesso destino di ! Pietroburgo, che fu quello di 1Kiev e di Odessa e di Odessa. j sP'nSerc • Odessa è caduta! La maggiore città del Mar Nero era SS1?£S^8&K; arealtà la relativa lunghezza deli suo assedio deve essere spiega¬ la con due motivi principali: il primo va cercato nel fatto che l'alto Comando tedesco-romeno non aveva alcun interesse di innanzi assalti sanguiquando era sicuro, senza alcuna possibilità di sorpresa, che il tempo avrebbe compiuto la sua opera logoratrice; il secondo risiede nella eccezionalmente favorevole posizione geografica di Odessa circonda- nc , . , ;'a in gran patte dal mare . i ' ! ; , vaste paludi. I rifornimenti per via marittima si erano sempre più ridotti sotto l'azione impla cabile dei bombardamenti aerei; ognuno dei bollettini che annunciava l'affondamento di I questa o quella nave nel Mar Nero era un colpo mortale per Odessa che esauriva le sue riserve; al primo decisivo attacco essa è caduta. La notizia giungerà come un triste presagio per Pietroburgo. • In confronto coi grandiosi avvenimenti del fronte russo le notizie, gli articoli di origine inglese e americana non interessano nemmeno nel loro aspetto polemico. Continui pure Roosevelt nella sua graduale preparazione all'intervento aperto: j continuino pure i colpi di spillo tra Londra e Washington sulle maggiori o minori responsabilità reciproche; fioriscano pure i progetti di invasione contro l'Asse che ora si vanno appuntando principalmente contro l'Italia. Quello che non è stato tentato quattro mesi or sono non può essere tentato og- gi in condizioni infinitamente pendenza del concetto informa- itore di avere nel supremo orga- Ino di governo la più perfetta più sfavorevoli per gli inglesi. • Il Giappone ha un'altra j crisi ministeriale. Non dobbia|mo maravigliarcene e non dobIbiamo affatto paragonare tali rimpasti a quelli di tipo demoparlamentare: a Tokio i mutamenti ministeriali sono in di rispondenza ai fatti e alle situazioni senza mai alterare quelli che sono i sommi principii regolatori della vita e della espansione dell'impero. Premesso ciò, l'attuale, crisi deve essere osservata e inquadrata nel momento internazionale; il ! principe Konoe aveva preso l'i' niziativa di un messaggio a ' Roosevelt come estremo tenta! tivo di risolvere conciliativa- Pacificomente i problemi del senza la minima rinuncia agliideali e agli impegni della politica nipponica; il Presidente in, vece sfruttò il gesto secondo il suo piano tendente a rinviare le questioni col Giappone alla fine del conflitto nell'Atlantico e procrastinò indefinitamente la risposta; di qui l'equivoco dicui abbiamo avuto ripetuti accenni in giornali e in manifestazioni politiche nipponiche, 'equivoco accentuatosi col precipitare della situazione russa. I Bisognava chiarire l'atmosfera; la crisi è il segno che la coscienza di tale necessità è unanime.

Persone citate: Kalinin, Kazan, Roosevelt, Stalin