Una testa di ponte sovietica stroncata dalle nostre divisioni

Una testa di ponte sovietica stroncata dalle nostre divisioni FIANCO A r— i a iv i ✓"^ v r*> i ■ — —» | |FIANCO COI rttjEoQ-.M Una testa di ponte sovietica stroncata dalle nostre divisioni I (Da uno dei nostri inviati) Dal fronte dell'Est, 13 ottobre. La nostra colonna motorizzata lascia la zona di attestamento che non è ancora l'alba. Si direbbe che il giorno esiti,, a rischiarare il paesaggio: una distesa implacabile e uguale di campi, rotta soltanto a sinistra da boschi e pi ludi. Obicttivo immediato della colonna è il villaggio M.; obicttivo fi- dfnoìte ao?ietÌOT°Wch^nd^Sta!di ponte sovietica che,dopo la\travolgente avanzata del gruppo' Kleist verso ilmare, castÌUiisceLuna punta insidiosa al a sinistra ' Sello srklernmrnta ^' Utl gigantesco IOSSatO La nostra colonna, operante uni-Utamente ad una grande unità ger-'tK^So^dAreie, bersaglieri motocuisti, arti-\glieria e anticarro. Io li accompagno seguendone l'azione irresistibile. Le Camicie Nere, scattate subito con slancio, sostano appiattandosi qualche chilometro avanti. A sbarrare loro la stradai s*a gigantesco fosso anticarro,]largo e profondo tre metri, lungo] chilometri e chilometri, costruito — dopo la presa di Jekaterinoslav — dalla, popolazione, costretta a veri lavori forzati. I russi lo difendono sparando con furia mortai e mitragliatrici. Il rauco frullio delle raffiche passa sopra le nostre teste, pare venire dall'alto, tanto il ciclo è basso e come poggiato pesantemente sul ciglio del fosso. Le nostre armi di accompagnamento e di rot- tura rispondono con ritmo inten .so, spegnendo ad uno ad uno i fo colai di resistenza nemici. Il fosso-viene attaccato di sbieco da un reparto proveniente da nord, »ie»-|tre un altro lo investe di fronte a Miseeritz. Le Camicie Nere lo raggiungono sparando fucili mitragliatori, lanciando bombe sotto la cortina di protezione tracciata dalle armi di rottura fattesi sotto. Per alcuni istanti le Camicie Nere scoìiipaiono entro il fosso per riapparire tosto sull'altro ciglio, postare le armi, riprendere il fuoco. Hanno scavalcato il fosso incidendo frettolosamente le pareti con gradini. [Nere convergono verso M. /Meo «lincia « piovere e il terreno, su aito viscido, rende dura la mar \cia acchiappando i piedi degli uo Da un villaggio all'altro Frattanto, altri reparti sono arrivati lungo la struda e a mezzo di pali hanno costruito un passaggio per le armi di accompagnamento. Sulla sinistra, i bersaglieri motociclisti, appiedati, lan- ciano raffiche onde impedire ainuclei nemici di annidarsi entro lboschi antistanti. c, . ., . . _ , . .Superato il fosso, le Cornice mini, facendo impantanare i can-\«Otti è i mortai. Malgrado ciò e\malgrado il fuoco del nemico tornato intenso, M. è occupata prima del tempo prescritto. I Su? fianco, l'unità germanica è avanzata in sincronismo perfetto. I nostri fanno una breve sosta per riconoscere la strada e per ra !Spmnflrate si aprono e la genie s,i\avvicina con te offerte rituali. ' „ COìmlvdo d(Ua colmm eL, or(Unc rfj „„.p ,„ aldo ' ,.,i;,,,,.„•„ „ i„,„„,„ „-,,„„•„,.„ „„„ ■ ^Maggio. Il tempo peggio) a con «crosci di pioggia sempre più in-, fenst; lo stato del terreno si fa\sempre piU disastroso. Il rombo strellare il villaggio in apparenza descrto, in apparenza soltanto, porte perchè d'improvvisa le delle nostre artiglierie annuncia ;Ua ripresa del fuoco dando il «et:- ''tl.0 della sicurezza Le (tramite s-i-idhi,ano sop%11 *-*s c?° irr P\pmnn avanti accendendo entro '«Ii sbrindellano ,]netto i rami; Ir nostre perdite: pp-| o] ro restano minime. foschia una pioggia di bagliori giallastri. Anche i russi sparanole artiglierie, mortai, soprattutto mitragliatrici. Entro il boschetto di acacie i colpi di mitraglia gli alberi, tagliano o v a o . e - o-,a Brilla a sinistri n -|»iwsi adoperano pure a o o a . r , i La seconda giornata D'un trailo si vedono in lontananza profilarsi, a cavaliere della strada, sei carri armati avanzando con caratteristico dondolare; sparano tuttavia pochi colpi e uno solo si spinge avanti, ma tenta di raggiungere in fretta i rompa-gni appena i nostri anticarro, por-itili sotto a braccia, lo inquadrano con fontane di fuoco, fumo e inclina. Indi una grande fiammae li l ro la foschia; «-i combatte fino a sera: i can noncini pluszàtì su automezzi e spostatitisi con velocità. Il secondo villaggio è raggiunto guani di notte,sempre sotto la pioggia. La notteè relativamente tranquilla. Alla prima alba, con, un frago¬ re immenso ci si offre un gran-o - dwso spettacolo pirotecnico: e R™f tnttn JZn.T'-.Zftn ^ SS :.; "i de» nostri. Costi sovietici -"o P'^-vano di una delle più importantir,,»ti nr, In rmulntln .Irlln nuc,},, j',,^,-^ lt.ri SnSa silttmfi teZJalieri iZorirl'sti ™*H%Jiti™itiuMedi minta Drarr'dana in ordini-■ sparso e a sbalzi successivi lungo la scarpata della ferrovia fortemente battuta. Si vedono le loro piume sventolare sull'elmetto. Le Camicie Nere convergono da i.testra. Con audace colpo di mano lì* nostri arrivano nella zona dei \ Paliti ferroviari, ma nel tempo stesso i ponti saltano. Ora i nostri e ,r ... .. „ , 'sotto attestati avanti alla stazione; di fronte, la città, sta bruciando. Paolo Zappa

Persone citate: Brilla, Otti, Paolo Zappa