TENER DURO

TENER DURO TENER DURO Le fervide appassionate spontanee manifestazioni cui ha dato luogo a Forlì, a Bologna, a Imola, a Faenza, la visita del Duce, costituiscono un'eccellente, non equivocabile risposta alle molte chiacchiere inconcludenti, che in questi giorni corrono e rimbalzano tra la stampa di Londra e quella di Washington, stupidamente riecheggiate dai facili strateghi da caffè che infestano le due demoplutocrazie occidentali, imbottiti i crani di luoghi comuni e fatte gonfie le lingue di frasi fatte a buon mercato. Secondo questi ventosi riecheggiatori di editoriali a prez-[ zo fisso, l'Italia costituirebbe il tallone d'Achille dell'Asse. Ragion per cui basterebbe battere l'Italia perchè la guerra fosse vinta e la Germania domata.: Programma, come si vede, di) un'infantilità sconcertante, che non si capisce bene da quali; aberrazioni nasca e verso qualij illusioni si muova. Il fatto è che l'ignoranza degli anglosassoni è tale da po-j tersi misurare soltanto con la loro stupidità. La gente di lin-ì ua inglese e di discendenza, . vpp.pfn all'nmhra< bas.aida ctie \ egeta au omDra dei grattacieli newyorkesi co-, ime al buio della metropolitanat londinese, non conosce, dell'Ita-, Ha. che il clima e qualche no-j .minativo di città appreso nei. programmi turistici di Cook. Se| .jppena appena avesse sentore' ^ gue virtu tradizionale del. la.siia civiltà antica.^del^SUO esemplare tenore di vita, della sua insuperabile capacita di adattamento, del suo amore ai ia fatica creatrice e al lavoro jrisanatore, della sua eccezio-ale forza d'animo e nobiltà di carattere, molle delle stupide dicerie che sono apparse sui fo gli di rotativa della stampa a catena stipendiata dai magnati ;israeliti della City e di Wall Street per imbestiare, avvilire confóndere il discernimento e conioncieie » aisceinirnenio e 11 raziocinio degli anglo-statu nitensi, non sarebbero scivolate dalle venali stilografiche dei sovvertitori a cottimo della e,pubblica opinione dei due paeaU corrotti dal connubio della n . .: , joiiftP0 ,st;eruna col dollaro, I Bisogna essere veramente ; degli inglesi e dei filoinglesi per pensare che l'Italia fa la guerra contro voglia, morde il freno contro il Regime, recalcitra davanti a un razionamento di pane e di carne, aspetta l'occa' sione propizia per ritirarsi in |b,uon ordine e chiedere mercè jal nemico di ogni tempo che 1 ha dannata finora a un'inde. corosa povertà, a un'umiliante miseria, a una sorta di schiavi! tu senza possibilità di avvenire, T1 . .. . ,, i II tumultuoso^ grido d amore e di fede che si e levato a Forlì, a Bologna, a Imola, a Faenza e 'a Ferrara, al primo apparire jdel Duce; l'abbraccio fervido di as1vèaarttiszzRglpsi; : i ouelTe"t"nlìè rh^nT^rerTn''Ìvfiis ,^y„f ^, o,,* gretto Mus- ' f?unl s,v" °;al_^>uo primo ap. i «re nella Sua terra, sono una prova manifesta che gl'Italiani ' tutti si sentono più che mai ligi al patto di mutua fiducia e <$ solidale intesa che lega il Popò* 10 al Regime, il Paese al Go-t verno, le folle al Tribuno. Oggi più che mai Mussolini è l'invitto Interprete delle più alte idealità, delle più nobili aspirazioni dell'Italia proletaria e fascista, che come ha saputo riscattarsi dall'onta e dal tradimento di Versaglia così intende uscire una volta per tutte dalla zona grigia delle false amicizie, delle penose soggezioni, delle mortificanti influenze che l'hanno funestata dal Risorgimento in poi. L'Italia tiene duro in questa guerra che le ha dato intanto l'orgoglio di misurarsi col più potente impero della storia e la soddisfazione di fare finalmente i conti con una Danda di ladroni e di pirati che l'hanno sempre taglieggiata e vilipesa, profittando della sua inferiorità politica ed economica. L'Italia tiene e terrà duro nella lotta che deve assicurare l'avvenire ai suoi figli, ed è pronta a ogni sacrificio perchè la vittoria coroni la sua fedeltà intemerata e il suo eroismo non emulabile. Nessuna incrinatura offende 11 puro cristallo della sua consapevole solidarietà sociale, della sua infrangibile unità morale, della sua magnanima volontà di combattere. L'impeto delle manifestazioni emiliane, io straripante entusiasmo che la sola apparizione del Duce ha provocato tra le genti che danno uomini e vigore alla « Decima Legio » sono un'eloquente risposta ai sediziosi maneggi del nemico. L'Italia del lavoro è in piedi come quella delle trincee, degna dei combattenti di Gondar e di Sollum, emula dei vittoriosi Le| gionari in armi sul fronte orientale. Dura come il macigno, questa Italia sa di poter giungere alla méta che il Duce ha fissato, e non teme nè blandizie nè minacce. Non s'illudano a Londra e a Washington: quest'Italia terrà duro, quest'Italia durerà.

Persone citate: Cook, Duce, Mussolini