Rifornimento e distribuzione delle uova

Rifornimento e distribuzione delle uova LA DISCIPLINA DEI CONSUMI Rifornimento e distribuzione delle uova Le merci che si potranno acquistare soltanto con la presentazione della carta dell'abbigliamento Roma, 4 ottobre. Il Partito e gli organi corporativi lavorano senza sosta per avviare il problema della distribuzione dei generi di maggior necessità, sia nel campo dei viveri che in quello dell'abbigliamento, alla più soddisfacente soluzione, tenendo conto il più possibile non solo dei bisogni, ma anche delle abitudini e dei gusti delle popolazioni. Le uova per l'inverno E' stato continuato in questi giorni lo studio dei problemi relativi alle uova conservate da immettere al consumo nel prossimo inverno. Non vi è bisogno di ricordare quanto urgente e importante sia detta questione. Si tratta, infatti, di supplire tempestivamente, e nel miglior modo possibile, al fabbisogno della popolazione per questo essenziale alimento e si deve dire che non è facile arrivare a risultati soddisfacenti in ogni senso: infatti, occorre far fronte alle nuove esigenze determinate dal particolare momento della coniuntura. Il mercato si viene a trovare in una complessa situazione. Da un canto è necessario far fronte ad un incremento della domanda, cagionato dalle restrizioni apportate nel consumo delle carni, dalla deficienza nella stagione fredda di frutta e verdura fresca, e, in genere, netle limitazioni degli ap prowigionamenti dei generi es senziali. D'altro canto la produzione di uova fresche subisce — come è ben noto — una drastica riduzio ne dovuta allo stagionale riposo delle galline. Quindi per il periodo di novembre-metà gennaio, non si può contare su quel normale rifornimento di uova fresche che serve a coprire il fabbisogno alimentare durante gli altri mesi. Per superare tali inconvenienti viene in soccorso — e da molto tempo, ormai — l'attività dei conservieri, che provvedono a accen trare nei frigoriferi notevoli partite di uova durante i periodi di buona produzione, facendo ricorso anche alle uova di importazione. Circa il sistema di distribuzione va ribadito che il tesseramento appare di diffìcile applicazione a causa delle abitudini diverse da regione a regione; il prestabilire in misura fissa la quantità da ripartire tra i singoli, farebbe correre il rischio di lasciare insoddisfatta parte dei consumatori e, per contro, di fornire in esuberanza la rimanente parte. Inoltre bisogna tenere conto del fatto che la produzione è frazionarissima; nei piccoli centri essa arriva attraverso a innumeri rivoli (vendite dirette dei produttori, vendite dei raccoglitori, corrieri ecc.); il problema deve essere prospettato e considerato soprattutto per le maggiori concentrazioni urbane. In merito a dette necessità, saranno esaminate altre forme di disciplina nella distribuzione al consumo che consentano di sopperire alle esigenze dei grandi centri nella miglior guisa e nella maggior misura possibile. I prezzi delle mele e pere Il « Foglio di disposizioni » del P.N.F. reca 1 prezzi massimi al produttore per le mele e le pere prodotte nella stagione autunnale e invernale stabiliti dal Comitato per la disciplina e il controllo dei prezzi. Questi frutti vengono suddivisi in tre gruppi, secondo le varietà; ogni gruppo è distinto in tre qualità. Appartengono al primo gruppo le mele e le pere delle varietà indicate nel «Foglio di disposizioni» con apposito allegato: complessivamente sono diciotto varietà di mele e dodici varietà di pere. Per ogni gruppo, appartengono alla prima qualità i frutti che pre sentano le caratteristiche merceologiche definite dal « Foglio di disposizioni » n. 160, e cioè frutto sano, pulito, asciutto, di forma e aspetto normali, esente da lesioni, screpolature, ammaccature. Inoltre la pezzatura deve essere superiore ai limiti stabiliti nel « Foglio » citato. Alla seconda qualità appartengono quelli che presentano le caratteristiche previste in detto «Foglio » per la prima qualità, ma con pezzatura inferiore ai limiti stabiliti per ogni varietà. Alla terza qualità appartengono quelli di pezzatura minima e che abbiano i caratteri qualitativi previsti dal citato « Foglio » numero 160. I prezzi delle mele vengono cosi stabiliti : 1» Gruppo: lire 240 - 200 - 140. 2° Gruppo: lire 200 - 170 - HO. 3» Gruppo: lire 170 - 130 - 80. Le tre cifre valgono rispettivamente per la prima, seconda e terza qualità. I prezzi delle pere vengono cosi stabiliti: 1° Gruppo: lire 260 - 220 - 180. 2" Gruppo: lire 180 - 160 - 120. 3" Gruppo: lire 145 - 115 - 90, rispettivamente per le tre qualità. Per le mele delle varietà « carivilla bianca d'Inverno » e « aurea deliziosa» è autorizzata una categoria speciale a prezzo libero. Solo per queste due varietà di mele sono pertanto ammesse le confezioni speciali. I suddetti prezzi si intendono per la vendita dal produttore al grossista per franco vagone partenza o per franco magazzino del selezionatore. Quando si contrattino partite aventi le tre qualità mescolate, il prezzo sarà concordato dalle parti in rapporto alle percentuali delle tre qualità, con lo sconto equivalente al calo ed alle spese del lavoro di selezione che saranno determinate a cura dei Segretari federali delle zone di produzione d'intesa con i produttori ed i commercianti. Ai grossisti delle zone di produzione viene riconosciuto un margine di utile e rischio del 5 per cento; questo viene pure riconosciuto ai produttori che vendano direttamente per franco - vagone partenza ai grossisti della provincia di consumo. Per la determinazione dei prezzi dal grossista al dettagliante e dal dettagliante al consumatore valgono le norme generali previste dal « Foglio di disposisioni » N. 160 citato, e cioè si debbono conteggiare le spese reali, facchinaggio, trasporto, imballaggio, carico sul vagone e successivo scarico, diritti di commissione, ecce tera, il calo e l'utile. Tutti questi elementi saranno accertati nella loro reale consistenza a cura dei Segretari Federali. Si precisa però che la spesa di lavorazione per l'imballaggio che non comprende il costo dell'imballaggio e che deve perciò essere calcolato a parte, è stabilita in lire 5 per tutte le Provincie di produzione. Inoltre si deve considerare la maggiorazione del 5 per cento, di cui già si è detto, sul prezzo di partenza. I prezzi cosi stabiliti valgono fino al 20 novembre. A partire da questa data vengono determinate delle maggiorazioni mensili in funzione del calo e delle spese di I conservazione; queste maggiora-1 zioni mensili, che oscillano, in I media, da 15 a 20 lire ciascuna, j sono riportate in una tabella allegata al « Foglio di disposizioni». La ripartizione del vino | E' in corso di preparazione presso gli organi competenti il |piano generale per la npartizio-1 ne del vino prodotto e da prodursi nella vendemmia dell'anno corrente. Tra le varie'esigenze nazionali, e tenendo conto dei buoni risultati dell'annata agricola, si ri .tiene che il fabbisogno di vino per jle Forze Armate, per il consumo civile e per la distillazione sarà interamente e abbondantemente coperto. Comunque, per assicurare il normale afflusso del vino dalla ^T^lft emanare una disposizione che fac- eia obbligo ai detentori di vino — a qualunque titolo essi lo de- tengano — di metterlo in vendita in ciascun mese, nella misura . di un dodicesimo dei quantitativo posseduto. - Pertanto, nel caso che tale di- sposizione dovesse essere emana- ita, coloro ì quali non avessero già venduto nei mesi precedenti i relativi dodicesimi del vino posseduto dovrebbero cederlo ad un prezzo inferiore a quello stabilito dalle vigenti norme, perchè le spe i sedi prelevamento rimarrebbero |a loro carico. Con questo provvedimento e quindi assicurato il normale afflusso del prodotto per tutti gli usi civili e militari previsti e ad un prezzo non superiore a quello stabilito. Col telegramma inviato alle organizzazioni sindacali interessate, il Segretario del Partito ha prospettato la necessità di evitare ingiustificati rialzi nel prezzi delle uve su basi che non mantengono il normale rapporto con i prezzi massimi stabiliti per i vini. E' stato all'uopo sollecitato un energico intervento presso le rispettive categorie, rendendo resnonsabili i dirigenti locali dell'andamento del mercato. La messa a punto del Partito è giunta tempestivamente a smentire tutte le voci più o meno artatamente diffuse, tendenti a lasciar supporre una revisione dei prezzi massimi consentiti. I tessuti bloccati La nuova disciplina stabilita per la vendita dei manufatti tes sili e dei generi di abbigliamento sta completandosi ogni giorno di più con le disposizioni che gli organi competenti vanno emanando. Alla nuova regolamentazione darà il suo autorevole apporto di voti, di osservazioni e di studio la Corporazione dell'abbigliamen . to che è convocata per la'mattina I di martedì prossimo. Oltre ad esa-lminare la situazione inerente al i temporaneo blocco cibile vendite el I 1 I j | al successivo tesseramento, la Corporazione si occuperà delle modalità per la pratica attuazione del razionamento. Dopo aver indicato, sulla scorta delle istruzioni ministeriali, gli articoli non compresi nella sospensione delle vendite, cerchiamo di individuare, interpretando lo spirito della disposizione legislativa, i generi per i quali il provvedimento stesso dispone il blocco delle vendite. L'elenco che segue è compilato in base alla interpretazione data al blocco dagli organi sindacali interessati. Seguendo l'ordine stabilito dal decreto, parliamo dei manufatti tessili. La sospensione predetta riguarda principalmente i seguenti articoli di qualsiasi fibra tessile risultino costituiti: tessuti per biancheria di qualsiasi tipo, sia per biancheria personale, sia per biancheria da casa (da letto, da tavola, da toletta e da cucina), sia per arredamento; tessuti per confezioni e per tappezzeria, tendaggi, lenzuola, coperte, sopracoperte e imbottite, copriletti, federe, tovaglie e tovaglioli, fazzoletti, asciugamani e lenzuola da bagno, asciugatoi per cucina, strofinacci in genere, filati per lavorazioni a mano e a macchina. Per quanto riguarda gli articoli confezionati di materie tessili, i seguenti prodotti sono quelli compresi fra i generi per i quali è intervenuta la sospensione delle vendite: abiti completi o capi di qualsiasi foggia e per qualsiasi uso per uomo, donna, ragazzi e bambini, giacche, e giubbetti, panciotti, pantaloni e calzoncini, camicie e camiciotti, tute e grembiuli, soprabiti e mantelli, impermeabili, sciarpe e scialli, camicie e camiciole da giorno e da notte, colletti e polsini, mutande e mutandine, sottovesti e combinazioni, pigiama, vesti da camera, accappatoi e vestaglie, costumi e mutandine da bagno, calze e calzini e calzettoni, qualsiasi indumento intimo o esterno confezionato a maglia p?r uomo, donna, ragazzi e bambini (maglie, corpetti, panciotti, combinazioni, calzoncini, gonne e camicette ecc.). Indichiamo nei seguenti prodotti quelli compresi nella voce: altri articoli di abbigliamento e che al pari dei già esaminati, dovrebbero rientrare tra i proflotti sottoposti alla sospensione delle vendite: pellicce. ' In ultimo sono sottoposti senz'altro al vincolo, per determinane della legge, le calzature e la |^rfiw5^*7l^o*ì»»ai»nito che 1 suola, pelli o cuoio, succedanei del cuoio, materie tessili o gomma. Questa interpretazione tuttavia non deve venire considerata come tassativa, perchè norme precise al ri?uaruo/ data ia complessità del- per calzature si intendono quelle ove.rientrino, nella tomaia o nellala materia, sono tuttora in corso di' elaborazione presso gli organi ds-1 competente dicastero d'accordo con gli enti sindacali interessati. Il Ministero, intanto, ha preci- &to«Ì?an°n SOggetU 81 umeu> al vendita. -.Cìi inventari in corso ul1 «»veiuari IO CUIMJ L'inventario che le ditte stanno compilando su appositi modelli è fatt* in base alle norme diramate dalle singole Federazioni di cate- Koria tenendo presenti quei parficolari raggruppamenti merceo , ici in corrispondenza con le vo- ci che verranno contrassegnate nel sistema di punteggio. Comunque in attesa di conoscere con esattezza i raggruppamen ti merceologici in base ai quali rinventario"dovrà essere effettua to, sarà bene che le aziende interessate inizino, come ci risulta che molte di esse hanno iniziato, un inventario provvisorio, le cui risultanze peraltro dovranno poi essere in seguito classificate secondo i raggruppamenti che non mancheremo di indicare non appena in grado. A tale scopo, come è detto nel decreto, la Federazione commercianti tessili e dell'abbigliamento invierà il modello del registro sul quale l'inventario dovrà essere redatto. Non si tratta, adunque, di una semplice rilevazione a scopo statistico, ma sibbene di un rigoroso inventario di ogni, sia pur minima, disponibilità di merce, in modo da costituire la base per una razionale distribuzione delle merci esistenti.

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