La Mostra del Valentino

La Mostra del Valentino Amici (e no) dell'arte La Mostra del Valentino \ ! ! La Mostra che si apre stamane tnella sede della Promotrice al Va- lentino (39= degli * Amici dell'Ar- te » e 4» sindacale provinciate) in-teresaa specialmente per due mo-' tivi. Anzitutto perchè nel dilagan- ; te pantano di quadri e quadretti la. cui presenza, non è giustificata ! da alcuna ragione artistica ma i soltanto dal criterio sindacale che ogni iscritto, tino a certi limiti (èd i limiti sono quasi sempre varcati), abbia diritto ad esporre almeno un'opera, qui si nota della buona pittura, talvolta an- che dell'ottima pittura; casi co- ;me per |a scultura basta l'eccel- i lente Ritratta di Mastrojanni, li- -scio e fermo di modellato, d'un chiaroscuro squisitamente sobrio, e ser,S|i,iie, a far tollerare l'in- Igombro d'altre statue e statuine. ! ' Poi perchè è la dimostrazione; lampante della accortissima org;a- nizzazione di un gruppo di pit- turi torinesi operanti in un deter-iminato gusto e nella cerchia d'un determinato ambiente: coi suf- fragi. è naturale, di quanti scoi- gono in quel gusto e in quell'ani- biente la legittima, e pressoché unica, rappresentanza dell arte vi- va torinese. Cosi la novità di que- -stanno e. che 1 immenso salone centrale della Promotrice si pre- " 1 "" assolutamente come Menzio s'è invece accorto, i che poteva riuscire il miglior ani biente, anche come luce, dell'espo 8,'zioI'.e- A Castellana, segretario del Sindacato, ed al consiglio di¬ inconsueto ed impensato. Quello squallido stanzone dalle , pareti troppo larghe e troppo alte finiva da anni ad essere un locale di «passi perduti-, dove si ap- pendevano i. soliti quadroni che non si riusciva a collocare ne le sale minori e che. appunto perche troppo grossi più nessuno vedeva 'e guardava. Un uomo intelligente rettivo degli «-Amici dell'Arte» ha detto: « Lo prendo io. Voi datemi carta bianca per me e per i miei amici j>. E senza preoccuparsi del- la vastità dei muri v'ha collocato o egregiamente, persino con civet-j, feria, le piccole e piccolissime ope- ffl.dU.Sm5: stra quasi corae una sezione au. e tonoma. \ Abbiamo cosi, insieme con un Casorati insolitamente secco e sca br0 ma di una rara concettosità coloristica, cinque Menzio, dei SESl «tìvSui dTU^arl ■■ - ■ ,\-, i„ rr97fn Pnmmn„a fipi ritmi-- I?.1 la ,?™zia commossa ciei miai- tino di bimbo con quei bianchi che sono una carezza) Sciolto nella pennellata diffusa dell Anforifrarlo, il segno si fa preciso e calmo nella Natura morta, che sembra . accennare ad un lento avviarsi \T*™? l,n 1"ieto r^Usm,0P°fl Pa,u" i,lc0i che ha un ben definito Ri- j tratto, marine, fiori e una veduta romana vivacemente impressioni- ■■ stica; Galante che_ dipinge in sor- De ,(i'na con spunti fra Rosai e Grada, nia_s'impone risoluto con la sob/ia Natura morta; Bertina- . r a che adesso spegne i.suorgm- - ? 8»alUm m un tessuto croma- - ticopiu vicino a Morandi (s.gni-,ncativa è anche la forma del boc-- i | cale preso in prestito dal pittore Ii di Bologna); Chicco che ai abban-to1, dona volentieri ad un surrealismo" i e o - coloristico; Dafne Odsorati che'dal paesaggio al nudo lavora ades-so con ampiezza respirante conforza serenn e una conquistata co- scienza, si direbbe, della validitàmorfologica del mondo esteriore: cio che le dà una limpidezza di visione a lei sconosciuta anni ad-dietro; Cravanzola dai consuetie]colori chiari e in un certo senso i. ■■iiiiiitiiiMiii'Miiiiiiiiriiii iniiit iiiijii iii t tutti in superficie; Martina che ha concentrato in una piccola ve ditta di Chiòggià quelle sue molli cadenze tonali che di solito non ' riesce a serrare su una struttura ; interna sufficientemente energi ca, e ne ha fatto quindi un qua dretto riuscito; Galvano che tor na qui, dopo lo sforzo costruttivo del suo quadro di Bergamo, a pu re e semplici modulazioni di va lori pittorici senza alcun intento rappresentativo che dia modo di formulare un giudizio oltre il mo io esercizio sintattico; Fe d'Ostia ni che, dopo esser stato con Calvi un seguace di Valinotti, dal vè riamo del suo primo maestro Pol lonera è gradualmente passato e.l, la cifra Martina-Galvano; Lalla Romano Monti, presente con un ! ritratto. ; Cos'era avvenuto nelle altre sa je? che di fronte al bene orga njzzato ed abile «• gruppo » del saiione parecchi artisti che hanno non minori qualità di quelli ora citati per rappresentare valida mente l'arte viva piemontese, si erano ^eschiati alla rinfusa con troppi esponenti d'una scultura e cr,]na pittura che non si può dire ofygi vecchia perchè non è mai stata nè giovane nè vitale. La sterpaglia, nei frutteti incolti, sof foca' .fnche le buone piante sane. All'ultima ora v'è stato un atti- , m0' ','u Vesipiscenza; sTìmttata'àì ra,.ia l'esposizione, se n'è rifatto l'allestimento. Eccoci dunque, a aestm deI salone cominciando dal fonUo in due Q tre saIe limpide e cordiali, dove si respira un'aura talortL meno tesa. Si passa dalla * oantabilità > del fresco colore di valinotti tessuto su robuste strut¬ ture disegnative (c'è un che di mosso e fantastico nel chiaro Paesaggio di Aviglkina dove, fra verdi vivaci, si rincorrono nubi lievi e ariose) al colore romantico, con accen;;loni intense di pasta è vi- sti'dci Fiori jnei]a sintesi vidi lumi, di Da Milano; dal sensualismo cromatico di Spazzapan ai preziosi, sorvegliatissimi impa' di Buratti, mirabili rappresentativa, ai quali degnamente s'avvicinano, con una punta di decadentismo gozzaniano, quelli della, Cocito; dalle franche vedute di Sicbaldt ( talora rivive in lui il bel « piemontesismo » di Reycend) alle gentili descrizioni di Benzi; dal tranquillo realismo di Manzone alla riflessiva intelligenza di Politi. C'è in queste sale della seria e buona pittura, e ci duole che lo " »»>"'».i»«"~i - — w*r " - spazio ci costringa alla sola cita ' „ d„{ (c'an™ntPtitinn vi zione dei nomi (s'accontentino, vidella laco- s'jtator, , espositori nica indicazione): Becchis, Empiili, Ughetti, Solavaggione, Si monazzi, De Macchi, Martelli, Bausl, Micheletti, Massaglia, Ri ghetti, Sartorio. Depetro, Zolla? =.» ' .rn.nnptto non trascurahile S.'JgLS^Hanna^Grande iStft CWesa Mari* Donegà e àaudia pormica (scultura). Maria Rubi- ni. Ade Avezzano, l'Alciati, Anna BÓesch" Tscultura'),' Ta^Magnetti pra n acuUori vah ricordati Mo scate1ii. Chissotti, Saglietti, Zuc- ^ Musso, Castellana; nella sa, lpUtt ael bianco e nero'ed acqua. lstì!eua infelice) Carutti, e I Me'rìo 'rvrratn Txi Martire Mol--be\ii Cornéua Fen-aris Insomma o! se sui 780 cit.ca iaVori'pre.ientatt rello e, m t„ acceUarne 280 se ne fos-;3ero m solo un cenUnaio (ma n.come 9, fa? replica u bravo Ca_ - stellana) si ^,-ebbe raggiunto un à! ieno cqllllibl.io fra u |glone e u : f t ^,,a mostra. Quesfequilii brio ,0 ^stabilisca il visitatore ac-' cort0 i] ol mar. ber. iiijiimiiijii [Ululili iiiiiuiiiuiiiiiiMlirKiiH

Luoghi citati: Bergamo, Bologna