Una predica del Rettore della chiesetta di Hyde Park di Leo Rea
Una predica del Rettore della chiesetta di Hyde Park PICCOLA CRONACA D'AMERICA Una predica del Rettore della chiesetta di Hyde Park Anche Roosevelt tra i presenti - Intanto negli ambienti parlamentari si discute del come eliminare gli impacci della neutralità (Dal nostro inviato) New York, 29 settembre. Dopo aver letto salmi e dopo uver cantato insieme ai suoi fedeli gli inni della domenica, il retore della piccola chiesa di Hyde Park è salito sul disadorno pulpito per tenere il suo sermone. «Hanno gli Stati Uniti contribuìo a sconvolgere la situazione del mondo ? », eoli ha chiesto agli uditori, ed ha risposto: <: Si ». « Possiamo noi contribuire a ristabilire la pace.'», ha chiesto di nuovo, ed ha un'altra volta risposfo affermativamente, ed «in cfte modo — 7ia continuato possiamo compiere tale missione dedicando il paese e noi stessi agli ideali della pace ed avendo fede in Dio », ha detto. Queste parole scese dal modesto pulpito della piccola chiesa hanno gli onori di essere riportate su Qualcuno dei grandi giornali della metropoli (non tutti i giornali tuttavia hanno trovato spariferire questo, hanno messo le zio per queste righe), non tanto U'er l'autorità del predicatore, ?" «"/<? ver, quelle dell'uditorio. 1™. 1 P"*6"'* '% s°™lf° reM0S0, ™ f'° a Presidente deff«/>r«" uniti. ^nche i giornali che hanno tra""0.'* P°c° "P™0 necessario per -.mic secondaria di un pagina in i/icnf?c le parole che salgo rso il Presidente dai più in furiati sostenitori della politica di guerra hanno come al solito l'ono- re delle prime pagine. Potrà esse- re che< «" giorno, le parole dcl\ BeUore dcìla chiesa di' 8un Gkl. colilo, parrocchia di Hyde Park e parole scese dal pulpito della chie-i j^S t^tJ^JS JSSLf&l/f . « ^n^ ocsgPmrIcdproslohrpeSlcfatftdpftzsrztresidenza privata del frentaduesi mo Presidente degli Stati Uniti, trovino un posto nella storia, ma oggi all'osservatore non resta che registrare come esse siano cons' dcralc, nel caso più benevolo, 00-^ me una cronaca abbastanza sica-' nr,- maritava mmlrhr rimi .m.ia na per meritare qualche riga na scosia. /; Presidente si tratterrà nella di campagna t.utt'oggi e rientrerà, a Wàshington sua residenza domani, dove si dice conferirà subito coi capi della maggioranza parlamentare circa il modo o la misura coi quali mutilare la legge di neutralità: sull'argomento c'è mpdGdp ;)0co o nulla da segnalare: le prò /csie dei fautori del governo si so- no andate facendo sempre più [prudenti c<>ra le intenzioni del TPrcsìdcntc: restano le due ipotesi, qnella della abrogazione totale o quella della rimozione del divieto di 'armare i vuscelli mercantili: (n seconda ipotesi sembra ubbia guadagnato qualche po' di terre no, ma è perfettamente inutile fu re conto su queste indicazioni e varia-ioni della ultima ora. Giova notare invece che oggi si è fatta strada una terza ipotesi, cioè clic la legge non venga soppressa Parlamento, ma che questo la formi in modo tale da farla viverli di ossigeno. La New York Herald Tribune, per esempio, dice che « un semplice cambiamento nella dizione della legge » darebbe al Presidente poteri discrezionali, circa l'armamento dei mercantili e circa Z'myio di essi in acque di ] chiarate pericolose per causa di [guerra. Questa terza ipotesi non è raccolta soltanto dalla citata Herald Tribune ?na anche da una \agenzia giornalistica che la attri bitisce a «parlamentali ben in\ formati». | Tutto il resto delle cronache poliriche Washingtoniane si ridu ce alle solite previsioni sulla cer1 tezzu della maggioranza di aver | voti a sufficienza e su dichiara- zioni degli oppositori che promettono di sviluppare un attacco contro tutta la politica estera del governo. Fra le voci dei corridoi parlamentari merita tuttavia essere rilevata quella secondo cui l'opposizione potrebbe avere il parziale appoggio del sen. George, fino a poche settimane addietro presi dente della commissione per 9 ; appoggio del sen. George, fino a poche settimane addietro presi- dente della commissione per gli esteri ed attualmente presidenrc della commissione per le finanze. Questo autorevole parlamentare^ lia d"ito r^ecntemente pnsorp «un i jc ' d l/^ « opinione che il governo dovrebbe chiedere al Congresso un voto sulla questione della pace o della guerra invece di presentare al Parlamento dei «problemi intermedi», quali l'abrogazione o la riforma della legge di neutralità). Il corrispondente del N. Y. Times che ricorda queste dichiarazioni di George, commenta : « Una tale presa di posizione potrebbe creare fastidi per il governo ». Una informazione dell'ultima ora da Hi/de Park dice che il Presidente, dopo aver avuto un col loquio telefonico con Cordell Hall, ha deciso di tenere la sua conferenza coi capi della maggioranza parlamentare non martedì, come era stato detto, ma mercoledì. Sulle ragioni di questo rinvio nulla è stato detto, tuttavìa la. voce clic alla radio ha recato tale informazione, ha ripetuto che negli ambienti della Casa Bianca si ritiene che il Presidente non sia in favore della abrogazione completa della legge di neutralità; ma di una modificazione: sulla ampiezza di questa non si possono fare previsioni, ma e consigliabile tener presente quella certa soluzione prospettata all'ultima ora, secondo la quale il Congresso darebbe al Presidente poteri discrezionali circa la misura e circa il tempo e circa il modo col quale la neutralità sarà messa corso anche di nome. Leo Rea
Persone citate: Cordell Hall, Roosevelt
Luoghi citati: New York, Stati Uniti
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