L'impetuoso assalto degli aerosiluranti

L'impetuoso assalto degli aerosiluranti NO VIS ORE ni B A TTA GUIA L'impetuoso assalto degli aerosiluranti XXX, 29 settembre, ^La flotta britannica, che il 20 Isettembre aveva la sgradita sor-Ipresa di essere colta dai mezzi di assalto della nostra marina entro il più munito dei suoi rifugi, ha lasciato cinque giorni or sono Gibiltcrra per fare una sortita nel Mediterraneo in appoaqio ai «io-1v'unenti di navi mercantili e col presumibile intento di riaffermare il proprio prestigio scosso dalle azioni vittoriose dei marinai e de- gli aviatori d'Italia. i. -, 'li La llotta avvistata .Questa volta lo spiegamento di ne di potenza che doveva servire ai fini della politica britannica è 'Vi ni » che si erano permessi di vio lare, accedendo a Gibilterra non soltanto una base ma il maggior simbolo della potenza di colei che ancor oggi s'illude di dominare i mari. / colossi corazzati e le minori unità di scorta, nonostante gli accorgimenti adottati per giungere di sorpresa nelle nostre acque. avvantaggiandosi della densa nebulosità diffusa sul Mediterraneo, sono stati individuati non appena entrati nel raggio di vigilanza delle nostre forze aeree. Una volta avvistata, la flotta inglese ha dovuto sostenere una poderosa azione offensiva di reparti aerosiluranti subendo perdite e danni che superano di gran lun ffn queUi pntiti nei prcCedenti ten- rotivi fatti ver avviare convogli il Medio Oriente. venerdì 1veZ^P dalle ore 15.30 di 26 settembre nostri ricognitori strategici in perlustrazione sul \Mediterroneo occidentale hanno -ffi^ft %£S&J?n^mk*" ,, di posizione latitudine e 5 iliadi 51' di longitudine una grossa formazio ne navale compósta rfi una nave da battaglia, una portaerei, due incrociatori e sei cacciatorpediniere che procedeva a velocità di circa quattordici nodi. Le navi nemiche, af momento tlell'avvistarnutito, dirigevano con rotta di 270 oradi. cioè verso ponente, nel presumibile intento di indurre in errore i nostri acrei circa le loro intenzioni. il giorno 27, in condizioni di scarsa visibilità per la presenza foschia e di nubi basse, i no- stri ricognitori strategici hanno continuato ad esplorare la zona dì mare a sud e a sud-ovest della | nppdètcuaplauc diciduata da un velivolo della ri cognizione apgpgdcico%UoVemat'raetegìco SJl*gv nuova a incrociare sulla formazione navale per segnalarne i mo vimenti. Intanto dalle basi del Mcditer- aranea occidentale, maggiormente c: avvicinate alla zona' di marc' pnella quale si trovava la squadra. ibritannica, si levavano nastri re- smarti di aerosituranti. Tra le ore' 11,45 e le ore 15,30 questi velivoli, scortati da formazioni da caccia, si sono succeduti in una serie di attacchi di inaudita violenza contro la flotta inglese a sud della Sardegna. Prima e seconda ondata Nonostante che la reazione av- s'yersaria tosse più che mai inten-\ sa. i nostri aviatori con superbo .slancio, incuranti del pericolo > ; protesi nell'indomita volontà di colpire il nemico, squarciarne le corazze e reciderne gli organi vitali, si sono avventati da quota minima, a pelo d'acqua e a distanza minima contro le centinaia di bocche da fuoco delle navi; han- r no affrontalo la difesa aerea, inlsilparte già in volo, riuscendo a coni-isppiere imprese veramente leggen- nedarle. Questa prima serie di attacchi è stata coronata da felici risultati: un incrociatore leggero è stato colpito da due siluri lanciati da una pattuglia di due apparecchi avente per capi equipaggio il capitano Melley e il tenènte Setti: la nave è stata vista affondare; un incrociatore leggero è stato colpito col siluro lanciato da un dacineaeavdeapparecchio avente per capo equi-istpaggio il Unente Giacopinelli; una]pagrossa unità, presumibilmente la .Mporta aerei la cui sagoma si sfa-1 degliava nella nebbia, è stata colpitaivada un siluro lanciato dall'apparec-\nuch'io ni comando del tenente Ven- de*?** ""T""™^ apparecchio con a capo equipay-\f/gio il tenente Cristiani ha nuova-] mente colpito con un siluro la na-\cve, che è affondata. I piloti deau\ccaccia che inrro- \ d apparecchi da . ciavano sitali aerosiluranti per'e proteggerti hanno notato la messa' -•? in ai sci„i,lppe e zattere di' salvatauaio v. . ' .. „ .... ...r^±r^ì'«»KVA,?JWsbarramento delle navi, hanno do¬ vuto affrontare più volte la caccia nemica che incrociava compatta sulla squadra. Intanto altri due gruppi di aerosiluranti al comandò del colonnello grDnnnSeidl e del maggiore Buri sono'tpartiti all'attacco tra le ore 12,15iee le 14,40 e raggiunte le navi dopo gaver affrontato le difese rese più sattive dopo Vea^en^dM°^we'^ A \ scontro, hanno eseguito lo'lsgancio dei siluri. Il terzo attacco Un apparecchio appartenenete latia prima formazione ha colpito Bun incrociatore al centro. Velivoliul£^£2S&*S2ZJ?2t&»nila tonnelìa' a con un ìt\ttrì, e "» .un siluro. Nella lotta durissima impegnato to\coiIsolo intento di colpire mortai-]I mente o quanto meno rendere imi- \ tilh-abili uev lumia temno le navi'a| nii..uom pei lungo tempo le navi cnemiche, i nostri equipaggi si so- , aimenio. injnui ouo i„nio/i non sono rientrati, e tra questi sono t1 .'}''e''0 Ridomandante di stormo e]oiie/ti rf, tre comandanti di squu- j,.,„i;„ adu'->he- .z! Alle ore 15.20 un nostro i-flivo-i'0 »e{ta zona centrale,del Mediterraneo tornava ad av-'listare la nave da battaglia, la', j<7ne(7i di tre comandanti di «gita-1s I , giate, era aumentata la scorta di naviglio sottile portaerei, due incrociatori e ottre|unità minori procedenti verso le-\vante con rotta di 90 Gradi a quin-\dici miglia a sud-ovest dell'isolot-\to di La Galite. Intorno alle nnitàìmaggiori, evidentemente danneg-] I ^Itte ore 19.1,5 quando già ii,; sole calava all'orizzonte un repar-,ro di siluranti aeree, privo questa J volta della scorta dei caccia data ' in lontananza delle navi dalle no- ! stre basi, ha effettuato la terza [i lijondata di attacco contro la for-' mozione nemica, che nel frattem- no vi era portata a nord-est di ; Tunisi, e precisamente in posizio- ■ ine .n gradi e 20' di latitudine clio gradi e 30' di longitudine. An-]ai ^errHrf "ni. rLTJÒ dei £&£ ' | io gradi e 30 di longitudine. An-\! cora una volta i nostri aviatori { hanno dovuto sostenere e sormon- o tare l'accanita reazione del nemi- ]e co. deciso a difendersi a qualun- ]-[<Z"e costo. i Tuttavia sono stati conseguiti \ | nitori superbi risultati: un inoro- - alatore da diecimila tonnellate è i parecchio al comando del capita- j no Grossi; un altro incrociatore| detta stessa stozza colpito da dne siluri lanciati da apparecchi, ri spettivamente ol comando dei te nenti Baroglio e Cipriani e affondato. Con questa azione si è chiuso il ciclo delle operazioni compiute nella- giornata del 27 dai reparti aerosiluranti dislocati in basi avanzate del Mediterraneo occidentale. Alla luce della luna g]vI g\d'aAlle ore 20,30 una pattuglia co-\ tstituita da due aerosiluranti up- ,partenenti alle forze dislocate nel\TMediterraneo centrale, col favore iddetta tenne luce lunare, ha nuo-|nvamente avvistato tra squarci di:£nubi le unità nemiche che proce ' devano nello stretto di Sicilia "gradi. "àìla^veìoMà esf/itudine. Bono stali sicuramente colpiti con un siluro ciascuno un inoro? ciatore Piante e un eaccwtorpe-ì dinìere dai velìvoli risjiettìvamen- 'e °' comando del capitano Maya -•?"?'' « tiel lenente Silva, 0. Vorno voli 28 sono di osservazione coni innati sul Mcditer- raneo centro-occidentale. Alle orc.W,.° quindici miglia a sud di L«-.galite, sono stati avvistati due pi¬ roscafi procedenti verso ponente.1 Due formazioni di navi da■ guerraìnemiche sono state pure avvistale]nel corso del pomeriggio nella zo-<na di mare coni presa tra le lati-]tudini 37 gradi e SO' e 37 gradi 50' \ e te longitudini 6 gradi ìO' e 3' gradi 50'. ossia al largo delle co- j ste algerine mentre procedevano. ^n\Tìm'wWÌ^a~e Coltro versoi levante. ' le al comando dei tenènti Focacci.] Belloni e Di Bella hanno )•«.</;/*""-ì LffWSJ! jT Tèluenavi &»n^da» mila tonnrtatel'àl- \tra da 13 mila aliate, colpite vi3,e a"on- v. . . ' w w .„„,„ to^ww^aonVdPfaoIa di Matta ]HlnJnu consentito di accertare una nttività nrc«n ir in- 'ac?.re*cl'.'ta allima piesso te io caìl oast aeree e marittime. Per- , t tarda sera e nella notte ir-SES ,., „ tuffo c. in quota hanno cffcl- tlmln at*acchi su La Valletta col- ]pcnlìo , wvatr aorvuri .„ .zona dell'arsenale. Altro attaccoè stato condotto da formazioni di,bombarobi :n quota sul >»rdesi-'mo obiettivo e su Gazo. ', / nostri velivoli durante detta 1servatoUìò scoppio di~bombe sulla I . ._. ... |a£tone hanno lanciato bombe su\piroscafi alla fonda. Nonostante \la violentissima reazione contro- \aerea nemica, tutti i nostri veli- ìvoli sono rientrati. ] £a marina britannica, uscita,..^, ,u,.v », v- ——,fuoco e completata da numerose Jormazion aeree imbarcate, ha in- contrato nelle nostre forze aero- siluranti una reazione che ne ha [frantumato lo slancio e le vellei- questa volta con la pienezza dellesue forze disponibili per l'occasio-ine, forte di centinaia di bocche da'tà offensive - Questi ieparti, protagonisti del-i le vittoriose azioni, presidiano sul-- ■ damente i mari. La potenza dcicl/0)o mezzi, l'addestramento, il co--]raggio e lo slancio eroico degli£ ' ««!S2?-.ff *K?*2SS *S!T*-\raggio e lo slancio eroico dcali {equipaggi, la tattica accorta con /„ quale impegnano il nemico, lo- ] colpiscono e Io annientano, fanno ]di essi uno strumento efficientis- «imo per la lotta nel Mediterraneoi \ Soominando da soli la flotta ne- mica hanno dato una nuova pro-è ' ,-„ delle loro possibilità. Altre se-- ad apparire nelle nostre acque. e] . . . e\ Giorgio Lourier

Persone citate: Baroglio, Belloni, Cipriani, Di Bella, Focacci, Giacopinelli, Giorgio Lourier, Melley, Silva

Luoghi citati: Gibilterra, Italia, La Valletta, Medio Oriente, Sardegna, Sicilia, Tunisi