LA VITA E' GAIA LA GUERRA E' LONTANA

LA VITA E' GAIA LA GUERRA E' LONTANA SULLE RIVE DEL BOSFORO LA VITA E' GAIA LA GUERRA E' LONTANA to d'assedio quasi non s'accorge, tanto calma e regolare si svolile la vita, almeno finora, a Istanbul ad Ankara, nelle città e nei villaggi. Il forestiere avverte io stalo d'eccezione quando attraversa la tono di frontiera, per tutto il tragitto che dal confine bulgaro, ad esempio, va a Costantinopoli. Un soldato con fucile o un cor^cse ufficiale scortano passo pas m' automobile c in treno, il viaggiatore che entra o che esce dal territorio. Il treno è affolla¬ 'dissimo, nello scompartimento il [forestiere è solo, fuori nel rorriidoio stanno in piedi in cento senza ISTANBUL, settembre. pDa retando il frastuono della guerra s'è fatto sentire vicino vi- rcino ai confinì, la Turchia vive in cregime di stato d'assedio. Ed in stempo di stato d'assedio, si sa,'pnon si scherza, determinati poteri'sed attributi dell'autorità civile es-\qsendo passati a quella militare.!sMa chi vive in Turchia, dello sta-1sasagsaMposto; eppure il forestiere, che non]1 deve aver conlatto, resta solo. co-I „jodametlte sdraiato nello scom-\; partimento vuoto sul treno gremì- 1"'"' P"r avendo pagato .un sol bi-I [glietto; ed è inutile che si renda]- ' Mentite ed inviti ì senza posto adil'entrare e a sedere, il divieto è di-. l'te/o- -. Il U.rcn „ Jl fnrp<.t;prp 11 llliCu c 11 IOrcolierc __j.M ' .~, I " e 11 tO^Stie a. Ma quando il forestiere a - a. Costantinopoli dimentica \ d'assedio e guerra. I tassì, ì yrOS¬ -]si tassi americani funzionano a - meraviglia, nonostante la limitai lione di benzina anche da queste- parti. La solita fiumana dì tuttea ile razze continua a scorrere per o la stretta ria di Pera, giù a 6a-- lata.su al Talee m. Le vetrine del- e. le pasticcerie e dei ristoranti of-\- ìfrono leccornie, manicaretti, fiSettìì 'prelibati, aragoste e frutta rigo- [ojiosa. Qui c'è il burro c'è , Ce • sapone, ce quanta carne «l'," \\vnole, niente tessere, ma ,l costo"1^lla_yita sale pjorno^per giornoANll t-TI Orili nonostante i lodevoli dell'autorità che ft-isu i prezzi i giornale costa come una lira in] Un ! mente gli artìcoli provenienti dal-» quattrocento lire da noi.Sono sa-\ .t'i ad altissimo prezzo special-\a - e l - e A onirSrn^^TOteX^t?^ Ba\so a nel G,.IfoPerstSedi lì\?.^?:^n?\9°^r,.Vm^: c<*.Itrasportate in Turchia per ferro 1 via le cui tariffe sono eccezionale | mente alte. Inoltre c'è limitata disponibilità di carri merci e i tras\ poi ti normali si son fatti radi ultimamente causa il crescente inipiego della ferrovia di Bagdad a scopi militari da parte degli inglesi. Si trova tutto a Istanbul, se pur la caro prezzo, la vita è gaia, la j gente balla, si diverte, e la guerra \ sembra lontana. Di notte tutte le ituci sono accese e le insegne lumiìnose si specchiano nell'acqua del Corno d'Oro e dei Bosforo. I caffè e le biirerie lavorano, i bar e i cibarct « alaturka » cioè alta duca, o « alafrunya » cioè alla fran- - cese, come o.u „w.„„ ..—.o ^J'J^Sff'LTSL ",'..n:,.c.'!";;f ,f;sia .scrino nelle là-c.:ienn anche se nei listini consumazioni lo champagne è se i rynrjio tremila piastre la 'bottii/lia - cioè cinquecento nostre lire. Le (tr ì\tiste sono tutte del paese, anche -lnei bar «alafranga « 'a legge nonpermettendo inarest !n Turchia e lavoro ad artisti s canteri. La vita scorre normale sul Bosforo e nei dintorni di Istanbul, pur entro i divieti imposti dall'au-ìprtorità militare. Gite si fanno libe- osrumente, senza noie, senza tanti trcontrolli di polizia. Nessuno vi di- qusfurba se voi non disturbate. So- trprattutto, e giustamente, costituì-', tasce delitto qui l'offesa al turco in laquanto turco, l offesa al Turchi- cisino, per la quale questa popola- disione è suscettibilissima. Offendere deanche involontariamente con una insola parola il Turrhisrno vnol dire e andnre incontro ad anni ed anni di mgalera. Ma. ripeto, se il forestiere mnon offende i Turchi, i Turchi la-Unsciano vivere in pace il forestiere..avI cani di Oksea Colla vela e in motoscafo si va alle isole di Prinkipo, sul Mar di Marinara, a fare i bagni in allegra compagnia, e si ritarda nel ritorno in maniera da rientrare al Bosforo giusto al momento del tramonto quando dietro al profilo delle cupole e dei minareti di Santa Sofia fitolotasemvagtuqpSofìa' e di Sultan Ahmed, dietro] v alla codina di Stanimi il ciclo si cfa rosso di fuoco e giallo oro di-v porpora, mentre dietro il castello [tuHj case sovrapposte della collina -t]di Pera si fa bianco magnisio. Sì iiva- nel Mar di Mannara in ma- d\ imi fica gita a vedere il cimitero « '«'fj cani siili'isolotto di Oksea.; u\< Una lylta Is imbuì era mie la di mcani. Luutorilu volle liberarla dal u 'flagello, ma poiché il costume e la s\ reliqione non permettevano dì ite- s' cidc-re i cani, le povere bestie, ca-l Aricate su barconi, vennero depor- \ t\ tate a centinaia a migliaia nell'iso-pdotto di Oksea. tutto roccia, senza] dei cani sull'isolotto di Oksea. ; u(Una volta Istanbul era infetta di vt "'"" «S^^^VTfc.* fi« ' c»><* ''<• »!•»!"<<e- .fr ,f, '"' \™ ° '««2iwrfoW «.fi « ]''"' ,,',1,,, \l°™.' ,p',irrf! f°"L\° fiJf"°' 'T,a'é' ì 1K1t^Ì« J£2" ™"'ecatt SfS'^S tS/S'Xf (« ! ^^^rS^^ef1^: r areca nella vicina isola di Piati. I "»™: w * Mt^sonfe te So- o^y'g,^ „,',0,,ui ,„.,,„,,; rfW;„ vtempi fastosi della vSublime Porta, un Ambasciatore scozzese di Sua Maestà il Re d'In-! ghilterra, il quale s'era innamora-' » l^S&TAl^fece^ >° ^'^rara Mle^ffi s" !,rec" ai "'r'1 " maspus. „„- c "c"" dMer,a '■,0'" rf/ P'«"-Il,m doP° ci,c" s" »iesi di -"elcr/a- dIsione nella gabbia d'oro, la prin- jfcij)f.<!s« fugiiì in barra con un pc-jdscatore. lasciando l'Ambasciatore gscozzese più desolato che mai. E\isi racconti! che il Sultano del gtempo assai si diverti ail'annun- rno della disavventura). Ogni for-,n.ve non accadono più simiti fatti,; ama il castello di Piati è diventato aoggetto di gita ed argomento rfi'nsospiri per le signoe di Istanbul.] La r/irri domenicale preferita è quella a Prinkipo. la Capri del-\ l'Oriente, e, ora in settembre. il\ soggiorno preferito è quello di Yàlovà. la Vichy turca. In questa stazione di acque termali, dove tra parchi e. giardini meravigliosi A-\ taturk ha fatto costruire lussuosi f rf ., vecchia e nuova so- i ?c«n^£iS^4 S' \o}oergH, si trova ora riunito -,; az, ipascià che mal s'adatta all'abbi-] giumento europeo e la ragazza Msportiva in camicetta e pantalonHcorri. E' di moda ora andare a. {ìt'ràìova1 ìniXe di' $Sm™grandi alberghi chiuderanno, e in ' luglio faceva troppo caldo, ma ora non si'trovu uAnza Ubera. jfUna notizia stnsa^on^e^ryjMpr^.^^^i^nrc'^n^ilr^la^guerra, come pure par di esserlo a Istanbul, ad Ankara, anche se fil turbine soffia pauroso subito:^fuori dei confini turchi, in Asia 1°e in Europa, nel Mar Nero e «d-, VEaeo. Oani tanto escono notizieldi g.ue.rru anche dalla Turchia. So-no ì giornalisti americani che, diluìcuccio del sensazionale, inventano: e lavorano di fantasia. Chiamato"ad Ankara alla Direzione della ■ Stampa per render ragione d'una notista allarmante inventata di, nofo corrispon- dente li agenzia americana, messo alle strette, finì col confessare, e tirò fuori di tasca un telegramma invidtogli da Nuova York. L'aqen-\ sia lo aveva minacciato di It'cen-:2Ì«mcnro .se non avesse dato unainotizia sensazionale. Allora il cor-1 ri.s-pondeiiffi si ride costretto a tn-iventare la notizia, tanto se».w2»o-1 naie da provocare immediata-\mente le proteste e le smentiteldi due governi europei. E' stala colpa appunto della faciloneria e della sete di sensazionalismo dei giornali americani se al mondo s'è data l'errata visione d'una Repubblica turca sempre sul punto di far la guerra, da due anni a questa parte. Invece è avvenuto che tutti gli Stati intorno alla Turchia sono entrati in guerra, mentre la Turchia si trova an! cora in pace. La Turchia pratica i una polìtica che si potrebbe defijnire di sacro egoismo nazionale: l'interesse del paese innanzi tutto,. Ila guerra con nessune'finché^ U \'territorio nazionale sarà rispetta ito, la guerra immediatamente col primo che, da qualunque parte, osasse violare anche d'un sol mctra quadrato il territorio turco. In qunnto ai patti, alle garanzie, ai trattati, questi non hinno importanza per decidere alla guerra. E la migliore garanzia resta l'esercito. Il dirigente turco oggi, pur di restare fuori della, guerra, chiude gli ocelli su dà che ovvie-e intorno, anche se nazioni amiche e legate da trattato, come ultima mente l'Iran, si trovano bruliil mente aggredii'', anche se mutaUnenti di sovranità tenitoriate si avverano davanti ai propri con- fini. Il Turco ogiii guarda soltanto a sé. guai a chi ìo toccherò, allora si sarebbe la guerra, ma soltanto allora. In fondo in tondo è sempre la vecchia politica ottomana che ritorna: salvarsi e avvantaggiarsi in mezzo a tanti liti-, ganti. E' la politica che mira, a tutto prendere e a nulla dare. E' quindi, sotto un certo aspetto. ima politica squisitamente ed esclusi vomente d'interesse nazionale. Al centro del conflitto, la Turchìa vuole oggi rimanere in pace, a [tutti i còsti, e quali che siano trattati, purché non agggredita. Il inatto dei dirigenti turchi è ora, dopo due anni di guerra europea: « Noi non siamo nè per i/li ; uni nè. per gli altri noi sìa- mo per noi stessi. La nostra unica dottrina è il Kemali smo », E tale resterà l'indiri: so della politica del Governo di l Ankara anche se certa giovinezza \ turca pecca visibilmente di filia, peì paesi democratici o, meglio di] ; uni vio re, plutocratici. Antonio Lovato ta, Un volpe platinata dell'Alto Adige ^La moda italiana per il prossimo nverno. Una bellissima pellicciai

Persone citate: Antonio Lovato, Pera, Sultan Ahmed, Turchi