Il "governo fantasma,, inscenato da De Gaulle

Il "governo fantasma,, inscenato da De Gaulle Il "governo fantasma,, inscenato da De Gaulle / detriti del vecchio mondo francese costituiscono la massa degli emigrati Lisbona, 25 settembre. L'annunzio dato da De Gaulle circa la costituzione di un nuovo consiglio francese di emigrati che dovrebbe funzionare a scadenza più o meno breve come « governo fantasma » riconosciuto da Londra, da Mosca e da Washington, ha destato un senso di divertita meraviglia in alcuni ambienti qui a Lisbona particolarmente interessati alle cose francesi. Chautemps e Cot Noi non vediamo la possibilità da parte di De Gaulle e suoi colleghi, tale è il senso delle interessanti conversazioni che abbiamo avuto, di poter presentare alla pubblica opinione francese sia della Francia occupata o di Vichy sia agli emigrati che alle popolazioni delle colonie e dei possedimenti un comitato di 8 o 9 persone, quale è quello che si annunzia, che possa essere minimamente rappresentativo. In realtà si è fatto molto chiasso sugli emigrati francesi ma, a parte qualche banchiere e molti ebrei, per il resto si tratta di persone prive di qualsiasi importanza e dal punto di vista della notorietà e da quello politico. Solo due uomini politici francesi che hanno nel passato ricoperto posti di responsabilità si trovano in questo momento fuori delia Francia; si tratta di Chautemps, antico presidente del consiglio dei ministri e varie volte ministro, e del famigerato ex ministro dell'aeronautica francese Pierre Cot. Nel caso di Pierre Cot lo si ritiene qui a Lisbona un uomo capace di accettare qualsiasi avventura. Ma, l'opposizione verso la sua persona è enorme nella stessa zona degli ufficiali degaullisti. Pierre Cot, che è il ministro che mandò aeroplani francesi ai rossi di Spagna e considerato come il distruttore dell'aeronautica francese e universalmente odiato dagli ufficiali di aviazione di ogni tendenza. Quanto a Chautemps si ricorda distintamente qui a Lisbona il suo arrivo a bordo di un piccolo piroscafo da carico dal Marocco. Questo accadeva 11 14 settembre 1940 e Chautemps, sbarcando a Lisbona ancora stravolto per il mal di mare, si affrettò a dichiarare che Pétain lo aveva incaricato di una missione da svolgere negli Stati Uniti. Di questa missione Chautemps non parlava più appena qualche giorno dopo al momento di imbarcarsi per New York, ma rimane il fatto che l'antico presidente del consiglio aveva lasciato la Francia con la piena approvazione del maresciallo Pétain. Tutti ricorderanno come Chautemps agisse a favore di Pétain quando il Senato e la Camera francesi dopo l'armistizio votarono i pieni poteri al Maresciallo. In quella occasione Chautemps figurava come una sorta di grande elettore di Pétain e qui si dice che abbia ottenuto il suo passaporto in seguito a questo servizio reso. Comunque Chautemps rimane il solo emigrato francese di qualche autorità politica. Por il resto si tratta di una banda di antichi giornalisti al soldo dei Quai d'Orsay come Pertinax, Madame Tabouis, di giornalisti e scrittori ebrei come Pierre Lazaref, Bernstein, Maurois alias Herczog. Ève Curie o Voge. Questi si possono aggiungere ai nomi di Jules Romain, Jacques Maritain e ad altri molti meno rappresentativi. Ma non è con personaggi di questa fatta che si può pretendere di rappresentare la « vera Francia ». cminttllmspadpnaMfCaicIssvPtTÌfieTaTmenol'òpi^ ni ambienti molto più interessati |di noi a seguire l'intera vicenda. Il_ . . . i Campagna di malafede (|Dall'altra parte è da segnalarejcha^^hfn|Csefi^ ch'e proprio in questi giorni hajconsegnato una nota al governo americano riguardo a Dakar e ha dichiarato che il porto sarebbe difeso a ogni costo ed esclusivamente da francesi. Dello stesso tenore sono le dichiarazioni del governa¬ governa-jtore generale dell'Africa occiden- tale francese Pierre Boisson. Que- sta serie di messe a punto da par-1 . del governo e dei rappresentanti |flì Vichy si e resa necessaria per il latto che la stampa americana e particolarmente l'agenzia Associated Press hanno in questi giorni scatenato una violenta offensiva giornalistica. L'.Associated Press ha diramato una notizia che nel Marocco spagnolo e precisamente a Melilla è stato istituito un comando militare misto francese tedesco e spagnolo allo scopo di difendere i punti strategici dell'Africa occidentale. Secondo la stessa fonte armi di origine tedesca avrebbero raggiunto Casablanca nel Marocco francese, Dakar e la colonia spagnola di Rio de Oro. L'agenzia americana riferisce che ha avuto luogo nel giugno scorso una riunione a cui avrebbero preso parte il generale tedesco von Rintelen, il gen. Nogues governatore del Marocco francese e un generale spagnolo. Il piano di difesa avrebbe avuto come conseguenza che diversi vapori avrebbero raggiunto partendo da Orano, Fez, Casablanca e Mogador stracarichi di batterie da costa, mine, mas e perfino piccoli sottomarini smontati da 80 e 120 tonnellate. Il compito tedesco sarebbe oltre alla fornitura di materiale l'assistenza tecnica. La Francia contribuirebbe alla difesa con naviglio da guerra, aeroplani, e truppe e gli spagnoli con l'esercito oggi in Marocco. UAssociated Press si sforza di dare attraverso numerosi dettagli un'apparenza di verosimiglianza alla sua storia, ma dove l'edificio della menzogna mostra le sue crepe è nel punto in cui l'agenzia assicura che l'intera legione «■ Condor forte di tremila uomini, avrebbe iunto Mogador stabilendo il comando nell'Hotel de Paris. Come è noto la legione « Condor * è in questo momento impegnata altrove e la sua attività viene dì tanto in tanto segnalata dai bollettini di guerra. Questi particolari inventati di sana pianta dimostrano che la campagna di stampa si effettua in malafede e preannunziano avvenimenti di ben altra natura. Il giornale inglese Daily Mail in data 23 settembre crede inoltre di poter comunicare che la Germania ha invitato anche il Portogallo a partecipare alle conversazioni di Melilla in vista di discutere la difesa delle Azzorre, di Madera e di Capo Verde e che il Portogallo avrebbe declinato l'offerta. Siamo in condizioni di poter affermare che anche questa notizia è falsa Il Portogallo non ha avuto occasione di declinare l'offerta per il semplice fatto che mai l'ha ricevuta. G. G. Napolitano

Persone citate: Bernstein, De Gaulle, Jacques Maritain, Jules Romain, Madera, Maurois, Napolitano