L'atteggiamento della Svezia censurato a Berlino di Giorgio Sansa
L'atteggiamento della Svezia censurato a Berlino L'atteggiamento della Svezia censurato a Berlino /> j. • ti ji esaltazione del pacifismo del SUO paese con Infelice discorso del Ministro Andersson nel- deplorazioni per la campagna contro la Russia Berlino, 16 settembre. Oggi la stampa tedesca ha iniziato una polemica con la Svezia. Do spunto le è stato offerte da un discorso del Ministro svedese delle Comunicazioni Andersson, il quale in occasione di una « Giornata della difesa volontaria » ha preso la parola dicendo che il suo Paese è pacifico ad oltranza e non si augura altro che di non dover prendere mai in mano le armi; accennando alla Germania, Andersson è poi arrivato a definire la guerra contro la Russia come un « lavoro distruttivo » Se il Ministro in questione non avesse pronunziato tali inoppor- anche in avvenire a mantenere un atteggiamento riservato nei confronti della Svezia, alla quale fi nora ogni rimprovero era stato ri volto fra le righe con estrema moderazione. Ma oggi si ritiene di dover reagire energicamente alle frasi di Andersson e specialmente alla sua opinione che ciò che si sta facendo in Russia sia lavoro distruttivo anziché un'opera co-struttiva ai fini deiia nuova Eu-ropa: vengono quindi aperte le|cateratte del risentimento che i tedeschi nutrono per quel Paese scandinavo da quando lo hanno visto alieno da qualsiasi contributo concreto alla lotta contro il bolscevismo. La Deutsche Allgemeine Zciche tutti itung scrive stasera che tutti ricordano come fosse diverso lo sta-to d'animo degli svedesi all'epocain cui la Russia, liquidando conprocedura a freddo gli Stati bal-tici, si era avvicinata con le sue basi navali ed aeree a Stoccolma ed alle coste svedesi in genere; eda allora non è passato inveromolto tempo. Che cosa pensavano in quel epoca gli svedesi Mori-vano dalla paura, dice l'organo berlinese Tutti i viaggiatori che giungevano da Stoccolma espri- nicvano l'opinione che gli svedesi fossero pronti a qualunque cosa pur di allontanarei lo spettro di una imminente bolscevfe^ione. Ora la paura e passata, non perche la Russia abbia abbando- nato volontariamente le basi na- rc esentati da un dovere che del resto l'intera Europa ha sentito e „,, vali ed aeree che era riuscita ad accaparrarsi Jn»£ttaadojrmn complicata situatone internalo.IHIS^stra dell immenso fiorite. Se ld-Svezia si sente tranquilla e pei-che la Germania e la Finlandia sisono gettate nella lizza con entu-siasmo, affrontando duri sacrifici, I finni non hanno cercato di esse sta compiendo Ora però è di meno inopportuno Ma la Svezia si. ok ^SHTTaÌl Bud^are 7èr Tó j.ue£t.ora dell'Europa e dei suoi valori morali e spirituali nulla piu rimarrebbe». n discorso di Andersson non è però l'unico sintomo del crescente assenteismo della Svezia nei ri- guardi della guerra antibolscevi affromando duri sacrifici.dice il gior nale — étìe un ministro svedese non solo esprima il desiderio dirimanere sempre inattivo, ma ad- dirittura condanni l'operato di coloro che gli permettono di tro- varsi in un porto sicuro. «Nel ca-so che il Ministro Andersson ]0avesse dimenticato bisogna ricor- dargli chiaramente — termina la Deutsche Allgemeine Zcitung —; ?S^S^rti^°^J*^entenriii fosseio ditesi tempestivamente dal peggi'or nemico del continente, a ca. E' certo, ad esempio. che il ha c'a- ancora nessuna prova di coni prensione per le difficoltà econo-miche in cui si trova la Finlandiain segui oà questa sua secónda•■ guerra intrapresa nell'interesse di tutti. Si diceva perfino che auto-revoli personalità svedesi avesserolasciato capire al Governo di Hel-sinki che l'indifferenza della S»e-ite verso i problemi della Finlan-dia si spiegava con il fatto cht 'quest'ultima non mostrava di vo ler fare "" ,'er "«re una pace separata ìaver riconquistato ì suo vecchio L«_ltoHo, t\ rtìom» in .Uro „„ territorlo -j ^ m allre iltì che in Svezia ci fossero alcuni1 — forse non privi di connessioni i d'oltre mare e d'oltre oceano — ;che avrebbero tenuto un ricatto SUI finlandesi. Si tratta, precisiadi semJplici voci che £ n no avuto f\nora conferma; ma è: già sintomatico che esse possano , circolare; chi le accetta e le ripe-ite conferma infatti che esse non,nno• '• sono in aperta contraddizione con il contegno della Svezia in gene-rale Detto fra parentesi, a tali dice- ; rie, che presuppongono tendenze di pace prematura della Finlan¬ dia, ha già replicato, come si sa, l'ex Presidente del Consiglio finlandese Tanner, un vecchio socia- lista, dichiarando che il suo Paese I non deporràJ^armi^fmche non,avrà riacquistato totalmente la sicurezza. D altro canto la Finlan- dia non si considera, più travaglia-, ta dal problema del pane dopo che la Germania le ha inviato una pri- ma spedizione di 30.000 (se non erriamo) tonnellate di grano. Ma questi due fatti appunto — la volontà di combattere dei finlandesi e la solidarietà economica oltre che politica e militare dei partecipanti al fronte antibolscevico — rendono maggiormente criticabile, si rileva a Berlino, l'atteggiamento della Svezia. Giorgio Sansa
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