La capanna dello zio Tom di Concetto Pettinato

La capanna dello zio Tom CHE COSA SONO QUESTI INGLESI? La capanna dello zio Tom La morale della traila vennejtformulata nel 178ò da William ItCowpor, precursore del Romanticismo, in pochi versi esenti di equivoci: » Infame, ne conven¬ go, è la traila dei negri - Per praticarla occorre esser canaglie - Torture e urla di spasimo, a quanto pare - Strapperebbero il pianto ad un macigno - Ahimè!, piangiamo pure, ma in segreto Giacchè senza zucchero o rum che si può fare? - H inunzicrenio forse ai dolci e al te? - Se vi rinunziamn noi, la cosa è certa Francia e Olanda ci diranno grazie - E faranno la tratta in vece nostra ! ». L'uomo dalla cui penna scaturì questo sillogismo tipicamente inglese era, sia detto per incidenza, figlio d'un pastore protestante, e inclinava per conto suo al puritanesimo. Se i poeti e la gente di chiesa la pensavano cosi, che pretendere dagli uomini d'affari ? Qualcuno dirà che, tutto sommato, l'Inghilterra si limitava a incettare e vendere i neri ma non faceva altro per aggravare il loro miserabile stato. La scusa sarebbe insufficiente, se l'asserzione non fosse gratuita. Nel 1762, a Richmond nel Surrey, ebbe luogo una vendita di schiavi all'incanto. Nel 1780, non meno di ventimila schiavi erano al lavoro 6ul suolo del Regno L'nito. I due dati sarebbero, da soli, abbastanza eloquenti. Ma l'Inghilterra non finiva alla Manica e al canale di San Giorgio. Ai figli d'Albione gli schiavi non servivano tanto per coltivare il campiello avito, che dalla fine del secolo XIV e più ancora dalla metà del secolo XVI andò trasformandosi in pascolo riservato all'allevamento dei montoni richiesti dall'industria tessile, quanto per sfruttare le colonie d'oltre Atlantico, la copiosa e ricca fetta di mondo che fra il 1740 e il 17(5.'l i pari e i borghesi'di Westminster avevano rapitaIalla moribonda monarchia francese e non sapevano d'essere a lor volta alla vigilia di perdere. La Virginia, le Caroline, la Georgia, il Kentucky, l'Alabama, oltre alle Antille, n'erano rz1dIncrgltcqpigbdldClcugCddtsIpieni. La colonizzazione nera del tutta opera iu-|Nord-Africa fu giese. Inglesi i cacciatori di negri, inglesi le navi che li trasportavano, inglesi gli impresari del popolamento l'orzato d'una buona mela del Nuovo Mondo, inglesi per lo più i coltivatori che compravano e vendevano gli echiavi sui mercati di Kingston, della Trinità, delle Bahamas, di Richmond, di Charleston e della stessa Nuova Orleans, inglesi gli aguzzini che ne sorvegliavano il lavoro, inglesi le più spietate fra le leggi che ne regolavano la condizione civile ed economica. Come per tante altre industrie, 6e l'invenzione dello schiavismo e imputabile ai popoli latini, furono gli anglosassoni ad accaparrarne il brevetto, a erigerla in monopolio e a cavarne tesori. Ancora durante i primi decenni del secolo XIX, non meno di cinquantasei membri del Parlamento britannico erano finanziariamente interessati alla tratta o impiegavano schiavi nelle loro piantagioni americane! La facile morale e le lagrime di coccodrillo di William Cowper convinsero quindi senza sforzo una società che non chiedeva se non di lasciarsi convincere. Fu quello, anzi, il momento in cui il colono inglese, lo squatter, si sentì in cuor suo più biblico, più patriarca d'Israele, più azionistajdi Canaan che non fosse ancoraiancora mai stato, l'aslore sempre: ma invece di qualche migliaio di pecore sui prati fradici d'acqua di un'isola verde e nera che nulla aveva di comune col paesaggio dei testi sacri, ecco, in un paese caldo e doralo, fra palmizi e cocchi, campi di cotone e savane fiorite, la sua verga spingersi innanzi vigorosi armenti d'uomini e di donne, la sua volontà di regnare indiscussa su docili tribù di servitori prolifici, le sue case pullulare quali tende d'un popolo migrante, la sua prosperitàmoltiplicarsi come la fortuna diDavide, Ce n'era abbastanza per confe- rire allo schiavismo un prestigio idoneo a sedurre non solo gli economisti e i finanzieri, ma i sociologi, i politici e sin gli ecclesiastici del Regno L'nito. Allorchè si tratta di servire la causa della classe dominante, la Chiesa Anglicana è sempre all'avanguardia. Teologi, predicatori e missionari si affrettarono a scoprire che la Bibbia sanciva la schiavitù. Non sta forse scritto nel Vecchio Testamento: « Maledetto sia Canaan ! Esso sarà il servo dei servi dei suoi fratelli • ? Canaan, da non confondere con la terra omonima, fu il figlio di Cam, capostipite della razza nera. E' quanto dire, come ammoniva quel vlirggmitii di Enrichetta Beecher Stowe, che « la Provvidenza ha creduto bene di votare la progenie africana alla schiavitù, per uno scopo a noi ignoto, e che non tocca a noi insorgere contro i suoi decreti n. Non solo non insorgevano, ma. per poco che avessero, a imitazione del patriarca Abramo padrone egli stesso di trecentodiciotto schiavi, modo di farsi, su terre proprie, ministri dei derre ti in questione, i membri del eie 'più Icolt ro davano l'esempio della riurez-'za nell'applicarli. Dal 1813 al1818 quattro di loro, i reveren-idi Davis, Fawlius. Beaver e.Iliggins di Saint Kit ls passaro- no sotto processo per avere accoppato o mutilato schiavi di loro proprietà! Superfluo aggiungere che tutti furono assolti. La legge negava ai neri il diritto di testimoniare in giudizio, e i processi di questo genere finivano quasi sempre per insufficienza di prove. In tre anni, fra il 1809 e il 1811, l'onorevole Arthur Ilodge, « yriiIh unni di educazione liberale e di modi raffinati », padrone di grandi piantagioni nelle Isole Vergini, uccise a forza di sevizie sessanta discendenti di Cam, e fu assolto. Nel 18'Jti, alle Bahamas, i coniugi Moss, incolpati di aver fatto soccombere una schiava sferzandola a san- glie dopo averle gettato pepe diICajenna negli occhi per privarla Idel sonno, si presero cinque mesi di carcere: ma la condanna sca- tenò le furie dei coloni, come|come i piella che minacciava di scuote- re l'autorità e il prestigio ingle- si fra i tropici. Che ne sarebbelslato, in breve, dell'onnipotenza e della prosperità del popolo eletto, dell'aureola biblica dei nuovi Abrami, se ogni qual volta un bianco alzava la verga sul dorso chino d'uno schiavo fosse lecito alla vittima ricorrere ai tribunali ? Quella inglese non era, la Diokmercè, una" civiltà all'acqua diIacqua „ rose' 11 popolo del Hegno l'nito| aveva fraternizzato e patteggiato da secoli col fischiare dello scudiscio, con l'abbattersi del bastone, col grandinare dei pugni. Prima, molto prima che la llnlhilu ili Ila frignine ili li mi/1a i/ ne raccomandasse i ludi peuitenIziari all'attenzione del mondo, i Ivbei capi-ciurma, ■Ili a serramanico. le cicatrici, i più bei tatuaggi più bei più belle più belle bestemmie erano inglesi. Ancora ai tempi di Nelson e di Pitt, soldati e marinai di •S. il. venivano reclutati per trivii, moli e taverne a schiaffi, a colpi di randello, a piattonate. |Iu mare, i capitani che vide Tobia Smollett mettevano alle pompe i malati di polmonite e faoevan dare il gallo a nove code agli latita gli Inglesi liberi avevano fatto il loro elemento naturali', come e a qual titolo pretendere vederne esenti i loro schiavi? La legge inglese stava coi bianchi contro i neri. Meno timorata e i ù jper sempre dal legislatore di ai Westminster postulava che nes e notte violenze... 1 1 eccessi, 1 urie apoplettiche, sa-diche convulsioni. Se della bru-della legge spagnuola, in aggiun-lla alia tradizionale fustigazione, idropici. A terra, dal tugurio al palazzo, 1 interminabile I 1 colo ili/ gin di hogart hiaua memoria rimescolava dì ed il più monotono dei supplizi secondo gli intenditori, somministrata a rate di trentanove colpi ciascuna — a Non sorpasserai i quaianta colpi, insegnava il Deuteronomio, affinchè il fratel tuonon resti umiliato ni tuoi occhi » — essa non escludeva dal novero delle pene lecite o tollerate il taglio di un arto nò la castrazione, uè la morte per fame in cima a un palo, uè il rogo. Dna (olona di polso. Alice Mills, memore del coltello di Giuditta, astrò di propria mano quarau- tadue schiavi, impresa che avreb- be rappresentato un recarti au-che per un guerriero abissino.\l> U tmiri-i additata una volta .Ma la teoiia adottata una voltasuuo meglio avesse ini ere- dei proprietario alla buona con- servazione dei propri beni e chedi conseguenza ostili forma di ■ 6 • i- 1protezione giuridica concessa al-lo schiavo fosse, oltre che superflua, dannosa. , ,r „ , principio ispiratore della scuola eli Manchester, la filosofia del !:-Era già questo, in germe, il a a i a o e i ù e à!no alla presunzione che, i 11 vecei|di tener da conto la mano d'ape- ia nera limitandosi a chiederle- un rendimento normale, conve-uisse di gran lunga logorarla seu-za risparmio e sostituirla a mi-Bura che se ne manifestava il bi-sogno. Lo spirito aniirisparinia-tori: della futura economia amo-o a e a o l a i e o a . u beralismo ottocentesco Occurre„ „u aiu i„,.-In forse avvertire die alla teonanon rispondeva la praticai Buonnumero di piantatori obbediva-no alla presunzione che, ricana faceva, in barba a, Benia-mino Franklin, le sue prime ar-mi alla scuola dello schiavismo inglese. Nell'ingranaggio di una macchina simile, 1111 negro robusto durava da sei a sette anni, gli altri soccombevano in capo a due o tre. Ma gli stessi negrieri non chiedevano di meglio: l'ideale di chi ha una merce da vendere non stette sempre nell'incremento del suo consumo? La capanna dello zio Tom, nel cui nome la Beecher Stowe doveva redigere contro il mondo anglosassone il più patetico degli atti di accusa, divenne e rimase cosi, nel panorama biblico del nuovo continente, una stazione ancor più ingrata del letamaio di Giobbe, della fossa di Daniele. Decenni e decenni furono necessari perchè il dovere di convertirla in un edificio abitabile si imponesse alla moralità dell'incallita Albione. Ancora nei 1774, lord Dartmouth, detto « il cantore di salmi », allarmato, con lord Casllereagh ed altri feltdali di non minor volo, delle velleila abolizionistiche che si Faceivano strada nel nord della Nuo.va Inghilterra, proclamava, au ticipamlo un giudizio di Orazio!Iverno di lord Grey dovette deci Ideisi al passo estremo, Del varo dell' rmitnciptiliiiu 6(7/, il 1 .o agosto 1834, Londra |menò, manco a dirlo, gran van- con l'abolire la schia- Nel-ou : « Noi non possiamo per-1mettere alle colonie di interdireo scoraggiare in alcun modo un traffica cosi proficuo per la nazione »; e quando nel 1807 lord Grauville vinile, come ho già (letto, davanti ai Comuni col bill che aboliva la tratta, ram- miraglio Saint Vincent, saluta-,e un ultima vo.la senza ndere le Indie Occidentali: « paradiso!de. negri ». abbandono 1 aula in segno di prolesta La legge fu volata egualmen- té. Sconcile i contrabbandieri di Bnstol e ,1, altri luoghi proyvi- Ldcro a frustrarne gli effetti e, persistendo lo scandalo, di lì a| poche allre diecine d'anni il go- i meno, lo, come se vitù Gug lta al mondo una seconda Rivo-Imo IV avesse largi- lozione Francese. John Bull si fregiò il petto d'una medaglia commemorativa sulla quale non più mezzo negro legato, come sullo stemma. ìli John Hawkins. bensì un negro intero alzava le braccia lasciandone cascar le catelli : Fcolari e operai ebbero un k'iorno di vacanza; le campai! Isonarono a festa. In realtà, la schiavitù veniva buttata a mare perchè con la perdita della Nilo- | va rughili erra gli Inglesi non erano più interessati alla prosperità americana, anzi godevano Inell'isl unirsene detrattori e avversari, e perchè anche la cura fdei mezzi e dei problemi dell'eco- tioinia agraria nelle loro stesse za industria i colonie aveva cessato di preoccu-parli. eilioni- prima ancora che il prò- 1 1 11 ' • al ; Liimotto egiziano invauesse 1 molildi Liverpool. 1 telai di Manche-Debitrice qual era al sangue degli schiavi dei capitali impie-f, r 1 1 • . tili a londare la propria poten-la gentili inglese,lforse per sdebitarsi, si offerse | nondimeno il lusso di erigersi aPaese indiislriale. 1 Tindiilter.j i to.,, c , ,• • . radei 18J4 fu abolizionista percalcolo, non altrimenti di come losarebbe stato, nel 186M. il nord degli Stati Uniti. Abbandonai i ,F . . . j 11 a gii zuccheri e il rumine delle A n- lille alla loro sorte modesta, labiti potenza finanziaria aveva 1 .. , • ,, , • • messa già da anni ambiziosaprora sui carboni del Galles esulle lane dell'Australia. Il suo consumo di Colone inferiore nel 1784 a quattro milioni di sterli- ; ne, toccò nel I8IS15 i trecento mi-ster avevano reso inutili i colla-ri di ferro della Giamaica. jy,oo; e | cassarono , - maestra di morale gettando 1 a natema sullo schiavismo altrui I e ouarantacinoue mila zitelle diLe quarantai 11 que mila z tuie aiIvensingtou ebbero licenza dilagrime sulla sorte de'.negli Stati Liuti, potè cavaraniparger ni tirorx. Dickens, recatosi gusto di scandalizzarsi senza ri-serve alla vista del primo schia-' I schioppettata, gli fecero un ta-|glio a un ia fuoco come vo: « Uno schiavo? Sì! Quando quest'uomo era giovane gli franila gamba con unabraccio, lo marcaronouno scombro Bullauno siuinuio Buua- graticola, lo picchiarono a ol--ltranv, scorticarono il collo.Icon un cerchio di ferro e gli sai-a Llarnnn cenni ai nolsi e alle ca-a. Udiono ceppi ai polsi e alle ca viglie: ve ne mostrerà ancora ise<Mii. Poi. il suo primo padroneo - uiorì. Altrettanto accadde al secondo, cui un altro schiavo spac-elcò la testa con la scure prima dii correre ad annegarsi. Allora eb-1 1 • ì- r< i-]be un padrone migliore. Con glianiil, giunse a risparmiar qual-he dollaro e a riscattarsi, cosahe non "li costò molto cara da-i, , '"\ r „' . .,.'*„_ a t0 che nel frattempo e sue for--;ze erano calale parecchio. Ades-l eIche di sua figlia. Ecco la storia -1Viva la libertà! Salute, Colonie bia! (Martin Cìiiizzleicit, I, - 17) ». -1 L'onesto Dickens vedeva, da -' buon inglese, la paglia nell'oc-Icilio del cugino e non il trave nel - proprio. Ignorava egli, nel 1844-1che il primo discorso pronunziatoelso mette in serbo soldo su soldon .a,-,, .,rima Hi morire un al-a|pei Mie. prima dimorile, un ai-"nitro piccolo acquisto: non vai h - spesa di parlarne, non si tratta -jin Parlamento da Gladstone, 1- futuro campione del liberalismoo a , a i l i e l e o e ei il|di inoliano, era stato un discorso contro l'emancipazione? Erede dei Gladstone di Liverpool, igiovane astro di Westminster non possiedeva invano, tra Giamaica e Gujaua, mille e trecento schiavi, quattro volte di più depatriarca Àbramo. Ma, con tutto il suo liberalismo, il futuro great ohi intuì della rispettabile inghilterra ottocentesca era probabilmente 1111 britanno della stoffa di quell'immigrato nordamericano di cui parla la Beecher Stowe, il quale « avrebbe smembrata la Polonia senza maggior rimorso di quando affettava un'arancia e schiacciata l'Irlanda non meno freddamente e sistematicamente d'ogni altro (l'itele Toms't cabin, c. XIX) ».. La conversione dell'Inghilter ra all'industrialismo finì, di ca, col tagliar l'erba sotto i pie degli ultimi proprietari d ! sehiavi. Ma non è da credere che la lettre del 1834 mutasse la situazione d'un colpo. Ancora molli anni dòpo, liei 1861, la ri volila scaturita dalla disperazione dei negri della Giamaica si risolse j nello sterminio di oltre quattrocento .-chiavi. Abolita sulla carla, la schiavitù perdurava sull'arsa zolla della conquista, Durante gli ultimi due anni che ne precedettero la scomparsa effettiva, i tribunali d'una colonia I brìi anni,-a delle AutiMe ebbero Il'impudenza di distribuire ai negri tradotti abusivamente innanzi a loro la bellezza ili duecentoinquantamila colpi ili frusta. Quale commiato! Il bicchiere della staffa, anzi dello staffile. Tu Africa fu peggio: e, sebbene la spedizione del 1886 sulle coste orientali della medesima fosse stala giustificata a Londra della lotta cini¬ 1' ' „ , n |a |nilj u b:)|)(Ji(M.u ; ]esc conti,|HÒ a pro,eggere lr\ft\! infan)e ^ a| M, chf). „;„ „ nelrUga|lda< sino al 1910 np, s„|,analn (Ji za„.,ii>ar. sj, ,p (J(., „ Unito |.Ab£sinia s,.lli;ivi°,ta di Se L^ nf)n )ia|mo bj dw re R|1i„tra,p | Allt vigilia della marcia italiana su Addis Abeba il mercato di Gimma serviva ancora agli Inglesi della regione dei Laghi e dell'Alto Sudan per speculare sull'oro dei tropici. Ah, questi popoli conservatori! Concetto Pettinato ^m, Due vittime innocenti su una strada dell'Ucraina,