Battistrada

Battistrada Battistrada I due Govone Torino hn. (rÌu = tRmpnte onorato, rledkRiidocli ima via, la mpmorla nVl Erpneralr flnvonr. 11 quale fu un valoroso soldato ci ni RUorcimento, rnMnhorn (otp di Ln Marnmrn noi la pnedizionc di Crimea, diplomatico, deputato ni Parlamento subalpino, ministro della puerra. nel 1870, Il nnmr potrebbe indurre n credere elio ecH foccp parente, o meglio difendente di quella Hona CJovone. vissuta un secolo prima, cui si deve la Inrvln7Ìone di vari istituti benefici in Piemonte. oErei noti sotto il nome di Rodine, onorata anch'essa, nella, tnponomastica cit.tndina. da una via nella zona d'oltre Po. Tina terza via — e precisamente quella ove ha ^ede l'istituto benefico fondato da, Rosa (iovnne — è Intitolati) alle Rosi ne : duplice omaggio alla- memoria d'una perdona e della sua. opera, del quale non ci dorremmo, se non Jo-«e cniioH dì inconvenienti e di di «Guidi "''he, si lia. un bel dire die 11 e e a Generale Govone» e la via. i' 'Rosa Govone»: in pratica, pmi flovnne tutti e due. Dove, abita ''I tale? Tn via Govone. Dove si devo portare questo pareo? Tn via Govo* ne. Nei telegrammi, ehi non sia istruitissimo di toponomastica torinese, metterà... senz'altro, «Tal dei Tali, Govone, Torino», senza neppur lontanamente sospettare che ciò porrà nell'imbarazzo il fattorino Incaricato del recapito. Che se poi, essendo ni corrente dell'omonimia, mettesse il nome della via per disteso, dovrebbe pacare cinquanta centesimi di più. E' insomma, una specie di sopratassa telegrafica imposi a acli abitanti di quelle due vie. i quali *i lamentano e non possiamo dar loro torto. Nemmeno a farlo apposta., le due vie sono alle estremità opposte. TI generale è alla Crocetta', Rosa e alla Gran Madre di Dio; i telegrammi, naturalmente, . vanno sempre da Rosa quando son attesi rial generale e dal generale quando non destinati a. Rosa. TI vecchio soldato e la. pia Bignora, se avessero potuto immaginare, in vita, che dopo morti sarebbero stati causa di tanto disturbo, se ne sarebbero angustiati senza dubbio e avrebbero raccomandato, nel testamento, ai posteri di non intitolare, per carità, vie o cor* si al loro nome. Poiché, se invalso l'uso di dedicare le vie e le piazze, ai personaggi illustri, non bisogna dimenticare che lo scopo principale della toponomastica' è quello di facilitare, non di ostacolare la ricerca. T nostri vecchi, molto più semplici e - riconosciamolo pure « più pratici di noi non sì lambiccavano tanto il cervello, ne si sognavano di mettere in ballottaggio i defunti per stabilire a chi spettasse la via più centrale ed a chi quella più eccentrica, quella, più larga e quella più stretta, ma si limitavano a prendere atto d'i quel che la. via era. di ciò che essa significava per i cittadini; piazza Castello, quella dove c'b il Castello, via Po n 'ella che mena al Po, via. della Zecca quella dove ?i batte moneta, via Dorat-ros«a quella dove si riversavano le acque della Bora in piena e via di secuito, senza complimenti, senza incorrere nel rischio di sopravvalutare quello o quell'eminente concittadino. E così i nomi potevano rimaner'1 in eterno. Corso Francia era la vecchia strada di rYaneia. quella che dovevano seguire Ì corrieri del Duca che recavano dispacci a Parigi, quella sulla quale marciavano gli eserciti sabaudi chiamati a difendere la frontiera tirilo Alpi contro la Francia. Tn guerra o in pace, la strada era quella clic conduceva in Francia e nessuno pensava a cambiarle nome. Via delle Rosine si chiamava così perchè vi era' l'Istituto delle Rosine, fondato da Rosa Govone e non veniva in mente di complicare le cose attribuendo il nome della benemerita fondatrice ad un'altra via. tiriiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiitiiiijfiiitiiiiitiiiiiiiiiitrjr

Persone citate: Govone, Rosa Govone, Rosi

Luoghi citati: Crimea, Francia, Parigi, Piemonte, Torino