La guerra nippo-cinese

La guerra nippo-cinese La guerra nippo-cinese Si può dire virtualmente finita - afferma l'addetto militare a Roma - Il territorio occupato è pari all'Italia, la Germania e la Spagna messe insieme, con 150 milioni di abitanti Roma, 8 settembre. L'addetto militare e aeronautico presso l'Ambasciata giapponese a Roma, in un articolo pubblicato dal Giornale d'Italia, traccia un quadro denso di cifre su quanto è stato fino ad oggi realizzato dal Giappone nella lotta contro la Cina, guerra che ormai si può dire virtualmente finita. Oggi le operazioni che si svolgono sul territorio cinese, tolte quelle di annientamento di alcuni focolai di resistenza isolati, e del centro ove è il quartiere generale di Ciang Kai Scek, sono delle vere e proprie azioni di rastrellamento. La guerra che si è svolta in questi quattro anni si può considerare, sia dal punto di vista militare che politico, non dissimile da quella combattuta in Europa. Mentre l'Italia e la Germania combattono contro l'Inghilterra aiutata dagli Stati Uniti e oggi alleata della Russia Sovietica, in Europa in Africa e nel Medio Oriente, il Giappone ha lottato e lotta contro la Cina aiutata dall'Inghilterra, dagli Stati Uniti c dai Sovieti su un fronte vastissimo che comprende l'intera Cina, l'Indocina settentrionale e, si può dire, anche la zona confinaria del Manciukuò, quando non si dimentichino i combattimenti svoltisi durante lo stesso conflitto cinonipponico alla frontièra russomancese. tjljl terreno sul quale si sono svoltà le operazioni di guerra cinonipponiche, abbraccia una superficie grande quanto l'Europa compresa la Russia europea, con una popolazione che sorpassa i 400 miioni di abitanti. Il territorio occupato dalle truppe giapponesi supera la metà del territorio cinese propriamente deto, cioè un territorio che, press'a poco, è esteso quanto l'Italia, la Germania e la Spagna messe insieme, con una popolazione di circa 150 milioni di abitanti. Del restante territorio, tutti i punti strategici principali, agli effetti del'annientamento totale dell'avversario, si trovano sotto il preciso controllo delle forze nipponiche. I centri economici di massimo vaore sono in mano nipponica. La occupazione di tutti i porti della Cina fino dal principio di quest'anho è completa, mentre il blocco effettuato dalla Marina del Mikado di tutte le coste cinesi, che hanno uno sviluppo di circa 4.000 chiude tutte le vie di chilometri, chiude tutte le vie traffico. Con l'occupazione del l'Indocina settentrionale anche le vie d'accesso da quella parte so no chiuse, mentre la strada della Birmania è ognora sotto il con trollo efficace delle forze aeree nipponiche. La morsa stretta intorno ai resti del territorio occupato dagli uomini dell'illuso maresciallo di Chung King ha fatto perdere anche la non disprezzabile risorsa — circa un miliardo di lire annue — costituita dalle rimesse degli emigranti. Il Governo di Ciang Kai Scek, "rifugiato a Chung King dal principio della guerra, ha avuto più di due milioni di uomini morti, ed ha perduto un'incalcolabile quantità di materiale bellico fra cui circa quattromila aeroplani. Le duecento divisioni che Ciang Kai Scek aveva approntate al principio della guerra, nellà-.quasl totalità sono state distrutte. • Attualmente non si tratta che di un'accozzaglia di gente nella maggior parte costituita da adolescenti, male addestrata, priva di armi, con la quale il comando di Ciang Kai Scek ha formato circa duecento quaranta divisioni. Per l'attuale guerra il Governo di Chung King ha speso ben cento miliardi di lire: un vero dissanguamento delle finanze cinesi, che si dibattono oggi in una delle crisi più profonde. E' questa uria delle ragioni per le quali Ciang Kai Scek ha pietosamente sollecitato quell'aiuto anglo-americano che è stato deciso in cento miliardi di dollari da parte degli Stati Uniti e in dieci milioni di lire sterline da parte dell'Inghilterra. Ma il ferreo blocco giapponese ha reso inutilizzabile l'oro plutocratico e la moneta cinese è andata perdendo vieppiù il suo valore correndo precipitosamente verso il tracollo nonostante le acrobazie dell'alta finanza cinoanglo-amerlcana per risollevarne le sorti. La vita diventa sempre più cara. I generi dì prima necessità per l'alimentazione e per la difesa scarseggiano paurosamente a causa del blocco nipponico e della deficiente politica economica. L'indice dei prezzi di tutti i generi è spaventoso: per esempio, una scatola di fiammiferi ordinari costa cinque lire, un pezzo normale di sapone ordinarissimo, venti lire; una bottiglia di birra — quando sì trova — costa trecento lire; e una bottiglia di wisky, trecentomila lire!

Persone citate: Chung King, Ciang, Ciang Kai Scek