OGGI L'ARGENTO E DOMANI L'ORO?

OGGI L'ARGENTO E DOMANI L'ORO? OGGI L'ARGENTO E DOMANI L'ORO? Morgenthau, segretario per le finanze degli S. U., ha dichiarato innanzi al Senato : « è giunta l'ora di abbandonare la nostra politica dell'argento ». La dichiarazione preannunzia una legge. Per ragioni elettorali e per conquistare la maggioranza in Senato, Roosevelt, nel 1933, impose un decreto che fa obbligo alla Tesoreria di comprare l'argento al prezzo di 64 cents per oncia e fissò la proporzione degli acquisti, rispetto all'oro, nella misura da uno a tre. Non poteva prevedere allora che gli S. U. sarebbero stati invasi dal metallo aureo di tutta la terra. Da parecchi anni anche l'argento continua ad affluire verso le Banche di Riserve e continua ad essere seppellito in gigantesche cantine. Gli S. U. sperano ancora sul futuro dell'oro ma hanno perso ogni speranza per l'argento e la Tesoreria non vuole comprarne più. Se la minaccia di Morgenthau sarà applicata, ii prezzo precipiterà, ma è anche possibile che questo metallo riesca infine, dopo tante avventure, a ritrovare una ragione d'esistenza. L'argento, come base per le monete, non ha più applicazioni pratiche e come materia prima ha un prezzo troppo alto per trovare un vasto uso industriale. E' un metallo disoccupato. Quando gli S. U. abbandoneranno la politica seguita sinora, è possibile che l'argento a buon mercato trovi infine un'occupazione utile per gli uomini. Oggi l'argento, domani l'oro?

Persone citate: Morgenthau, Roosevelt