Il carosello dei cavalli di legno

Il carosello dei cavalli di legno CAMMIN FACENDO Il carosello dei cavalli di legno Parchi di divertimento alla periferia A sera, con le prime stelle (se ci sono) l'angolo prende vita. Vengono tolti 1 tendoni che ricoprono la giostra e compaiono i bianchi cavalli di legno dall'orgogliosa criniera. La proprietaria del tiro a segno si mette il rossetto, r Cinque colpi una lira ». Verso le nove comincerà la turbinosa vita del parco dei divertimenti In miniatura. Non si capisce bene come siano organizzati. Come i varii proprietari abbiano cioè potuto accordarsi, per dar vita a questo piccolo parco che costituisce per il none dove sosta una passeggera, gradita parentesi di svago. Sono 11. Inutile indagare. SI fermano una settimana o due, poi scompaiono per ritrovarsi in un altro angolo cittadino. Poiché la loro specialità, la specialità di questi parchi di divertimento a dimensioni ridotte (una giostra, un tiro a segno, l'inevitabile bancherottolo del torrone e dmsgcerte" v'oìte*anche'ìe"auto*che"sii cozzano) è di occupare alcuni an-:goli cittadini, di preferenza agli!ìncroci dei grandi viali, in loca- lità periferiche Eccone uno- * ninniti all'ari I go^^^rso^n&crcorso!Italia. La signorina che presiede ai tiri di precisione con carabine antichissime è bionda e carina. Carica le armi senza guardare, osservando lontano al disopra della testa del presunto infallibile tiratore. Le due commesse dei torroni sono formose, una di esse, anzi, è formosissima. Il padrone Sdella giostra è un individuo multi- iforme: imbonisce il pubblico e l'in- dita, gira a raccogliere il denaro di cavallo in cavallo e pensa al, grammofono. Il grammofono, in- vppp p monnenrfle Tnqiqrp pon-')■mq'Jw,^-? insiste con. »,, i . , . _ . Alle nove è ormai buio. La. gio- ! stra turbinosa appare in tutto il su° sP'enuore circonfusa di luci artificiali. I primi colpi di cara- bina risuonano «eli aria violetta della notte incombente. j — I bei tempi della giostra so-; no finiti — ci dice il proprietario,' il giovanotto multiforme, con to-, no apocalittico. — Ormai «non va più ». — E come mai? — I gusti cambiano, signore. Il pubblico vuole le auto imbottite che ei urtano e altre diavolerie (ciò dicendo la bocca del nostro interlocutore prende una piega di disprezzo). Non c'è più la passione dei cavalli; gli stessi bambini, gli stessi bambini, signore, chiedono al genitore di portarli sull'otto volante. — Veramente? Ci pare stranissimo, ecco! I bambini che non vogliono più ca-1 valcare Serissimi in arcioni, le ro-| see gambette arcuate, 1 riccioli biondi al vento! Possibile! Sten-|tiamo a crederlo. Vorremmo in-j dagare ma il pessimistico proprie- ; tario della giostra è già lontano ; indaffaratissimo. Ha cambiato di- sco. Nella notte risuona la sten- torea voce del tenore che insiste per essere pollato via dal vento e poter scorciare cosi un tradimento. (Strano sistema!). Sono le nove e mezzo, e la vita è ormai nel suo pieno ritmo nel parco di divertimenti in miniatura. I giovanotti hanno posato le biciclette e cercano di far cadere con un colpo preciso di carabina la pallina saltellante sul getto d'acqua. Torroni e croccanti: le precise costruzioni elevate dalla fantasia e dalle mani della commessa stanno lentamente andando a catafascio. Mani avide e dentini robusti pensano alla bisogna. Mentre il tenore continua a spiegare con voce altissima che è sua intenzione raggiungere il firmamento (sempre con l'ausilio del vento servizievole) i bianchi destrieri di legno dall'orgogliosa criniera e con la coda simile ad una cascata montana galoppano con bimbi e ragazze e anche signorine in groppa (Il padrone della giostra 6 un bugiardo). — Sentite, giovanotto — ci dice un signore di una certa età che molto probabilmente ci osservava da un po' di tempo fermi davanti al minuscolo carosello. — Non prendetevela. Capisco benissimo il!vostro caso- voi vorreste salire1sulla e-iotua ma noiTosate Con I' ma non osate' Con" fessatelo! I. 'Lo confessiamo. Ci piacerebbe.moltissimo poterlo fare; poter sa- jlire ancora in groppa ai bianchi jdestrieri dalla orgogliosa criniera |e cavalcare al suono di allettanti |musiche ( «Mamma* è esclusa, na- ;turalmente). La nostra puerizia è'lontana; troppo lontana, ohimè! Ci sono le stelle questa sera. Sono venute le bambinaie con i bimbi più piccoli, le mamme a grup- Eetti. I papà tengono per mano "il imbo più grande. — Osservate — continua il signore indicandoci un papà col suo ragazzino— osservate e ascoltate. |— Due giri sulla giostra sono troppi — sta spiegando il geni-1tore al bimbo. — Adesso basta! — Ancora uno, papalino! — - in-8iste ii bambinetto. - vieni .n-che tu. Io sul cavallo più piccolo, tu sul più gmnde. Un po' di incertezza poi il genitore acconsente. Papà e figlio salgono. Il papà afferra fieramente la briglia e in-fila i piedi nelle staffe. Il bimbo lancia grida di gioia. I bianchi ca-valli dalla lunga coda sembranoSlanciarsi in un allegro galoppo. — Vedete — ci indica il signore distinto — quella è l'unica manie-ra giostra pugnare .. -, Non prendetevela cosi; siete an-cora in tempo. Sposatevi. Ma bi-— uu—iu. ^ , ...—- per poter salire ancora su una astra ad una certa età: accom-gnare il proprio figliolo. Vialsogna spicciarsi.

Luoghi citati: Italia